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Cesare Sacchetti

La fiction del 2003 che ha previsto nei minimi dettagli l’epidemia di coronavirus

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Categorie: coronavirus

23/05/2020

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di Cesare Sacchetti

Si era già avuto modo di vedere in passato come diversi soggetti e organizzazioni, tra queste l’UE, avessero di fatto previsto una pandemia, narrata con precisione impressionante rispetto agli accadimenti attuali in un fumetto del 2012.

Ma c’è stato qualcuno che aveva previsto un evento del genere prima ancora dell’UE e lo aveva descritto con una precisione ancora più sconvolgente nel 2003 in una serie TV.

Il telefilm in questione si intitola Dead Zone, ovvero “La zona morta”, e narra la storia di Johnny, un insegnante che in seguito ad un incidente d’auto entra in un coma profondo dal quale non si risveglierà solamente dopo 5 lunghi anni.

La storia è stata tratta da un noto romanzo di Stephen King intitolato proprio “La zona morta” al quale si ispirò l’omonimo film diretto da David Cronenberg nel 1983 nel quale il protagonista era interpretato dall’attore Christopher Walken.

Nel film, quando Johnny esce dal coma scopre che la sua ragazza nel frattempo si è sposata ma lui allo stesso tempo si accorge di avere una dote nuova.

Johnny è in grado di prevedere il futuro e di leggere il passato di una persona semplicemente toccando la sua mano.

L’incidente d’auto e i traumi fisici e psicologici lo hanno reso quindi un sensitivo dotato di capacità extrasensoriali.

Dalla stesso libro fu tratta la serie TV in questione e c’è un episodio che si intitola “Epidemia” nel quale Johnny questa volta ha una visione terribile e vede dei bambini che si ammalano in seguito alla diffusione di un virus.

L’episodio dell’epidemia nella fiction

Allarmato da questo orribile presagio, il protagonista si precipita dalla polizia e informa che molto presto un’epidemia mortale potrebbe diffondersi nel Paese.

La polizia decide di prendere sul serio le sue parole e inizia subito ad eseguire delle strette misure di quarantena, a partire proprio dalle scuole.

Nella cittadina dove si svolge la storia viene successivamente mandato un esperto del CDC, il centro per il controllo e la diffusione delle malattie degli USA, per far fronte al focolaio epidemico che si sta già espandendo.

Se si guarda la clip dove viene mostrata una sintesi dell’episodio, si vede il medico fare ad una bambina quello che da mesi viene fatto ai presunti malati di Covid, ovvero il test del tampone.

Per comporre il puzzle che ha portato all’origine di questo agente patogeno, si cerca di capire dove possa essere iniziato il contagio.

In una scena della serie TV, il medico del CDC chiamato ad intervenire per fare fronte alla situazione passa in rassegna la sintomatologia della misteriosa malattia e pronuncia queste parole.

“Sappiamo che agisce come un virus che provoca febbre alta e difficoltà respiratorie.”

Sono gli stessi identici sintomi che sono stati inizialmente attribuiti al coronavirus, trattato in un primo momento come una polmonite, anche se le autopsie effettuate sui deceduti con il Covid-19 hanno rivelato che in realtà il virus non apparteneva a questa categoria di patologie, ma è in realtà un’infiammazione dei vasi sanguigni.

E’ importante notare un fatto a questo proposito. I media e i medici che vengono ospitati nelle varie televisioni continuano a parlare del coronavirus come di una polmonite, quando i risultati anatomo-patologici lo hanno escluso categoricamente.

La sensazione è che si voglia mantenere la percezione nell’opinione pubblica che il Covid provochi problemi respiratori.

Il virus della fiction è un coronavirus cinese

Ad ogni modo, la storia prosegue e le similitudini tra questo episodio della fiction e quanto accaduto si fanno ancora più impressionanti.

Un paziente che ha iniziato a mostrare i sintomi della misteriosa malattia viene interrogato da Johnny e dal medico del CDC e si scopre che la persona in questione aveva fatto da poco ritorno dalla Cina.

Il contagio quindi è iniziato proprio da questo Paese.

A questo punto, i protagonisti cercano di capire la tipologia del virus e  vengono scartati tutti i potenziali sospetti come l’influenza, la SARS e la polmonite batterica.

Alla fine si scopre che il virus venuto dalla Cina è un coronavirus.

In altre parole, nella serie TV la misteriosa epidemia viene da un coronavirus originato dalla Cina, esattamente nella stessa identica maniera nella quale sarebbe originato il coronavirus di Wuhan.

Ma le coincidenze già sconcertanti non sono finite qui.

A questo punto della storia, Johnny ha un’altra visione e scopre qual è la cura per il misterioso agente patogeno.

La cura in questione è la clorochina, un farmaco antimalarico. Ed è proprio lo stesso farmaco che parte della comunità scientifica raccomandava solamente fino ad un mese fa per fare fronte al Covid-19.

L’episodio della fiction tratta dal romanzo di Stephen King ha quindi delle rassomiglianze sconcertanti con quanto accaduto in questi mesi con l’insorgenza della crisi da Covid.

Come già accennato precedentemente, non è il primo caso di racconto di fantasia che ha previsto accuratamente questo evento.

Il fumetto commissionato dalla Commissione europea descrive anch’esso accuratamente la diffusione di una pandemia che si risolverà solamente con l’immunizzazione di massa.

Un altro libro intitolato “Gli occhi dell’oscurità” di Dean Koontz  ha previsto esattamente che a Wuhan nel 2020 si sarebbe diffusa una grave polmonite in tutto il mondo.

Tutte le storie citate hanno annunciato l’arrivo di un virus simile alla polmonite dalla Cina.

La programmazione predittiva

Sono tutte solo semplici coincidenze? Si ha più l’impressione di trovarsi di fronte ad un fenomeno chiamato “programmazione predittiva”.

Con questa espressione si intende la funzione che rivestono il cinema e la letteratura, utilizzati dalle élite per programmare le menti delle persone ad un determinato scenario

La fiction in questo caso non sarebbe solo frutto della fervida fantasia di uno scrittore o di uno sceneggiatore.

E’ una vera e propria arma per descrivere una situazione futura che in molti casi era stata già designata.

Nella storia a fumetti della Commissione UE e nel documento dei Rockefeller questo evento catalizzatore permette la nascita di una società di stampo totalitario nella quale i cittadini perdono i loro diritti inalienabili.

Le masse diventano più simili ad automi completamente manovrati dal sistema.

E’ strano notare come in questi film e in questi libri il finale del racconto finisce sempre per favorire la realizzazione degli obbiettivi auspicati della grandi élite globaliste.

Nella vita reale, così come nei romanzi e nelle sceneggiature, questi eventi casualmente finiscono sempre per fare gli interessi di questi poteri.

La prossima volta che si legge un libro o si guarda un film, bisognerà prestare molta più attenzione.

Quello che si legge sulla pagine o che si vede sullo schermo potrebbe essere lo scenario che le élite hanno già deciso per la popolazione mondiale.

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6 Commenti

  1. beppe pal

    Faccio un discorso quantitativo sul predittivo di fumetti e telefilm.
    Il film la zona morta ha avuto un tipo di distribuzione cinematografica internazionale… e poi passaggi e passaggi televisivi. Chi del mestiere saprà gli incassi (e quini può calcolare in quanti l’abbiano visto), poi ci sono stati passaggi e passaggi televisivi e anche qui chi del mestiere sa le nazionalità dove il film è stato replicato, gli orari etc. e potrà fare una stima del numero di spettatori.
    Stesso discorso per la serie TV: fu lanciata in america via cavo (e qui è facile stimare il numero di visitatori); poi chi del mestiere sa quanti paesi ne hanno comprati i diritti e di questi gli orari di programmazione televisiva. Il tutto poi da restringere al telefilm in questione.
    Anche senza dati e a fronte della popolazione solo italiana (figurarsi di quella mondiale) sono portato a pensare, con qualche presunzione logica, che l’impatto predittivo sia praticamente nullo.
    Per il fumetto è molto più semplice perché esso neanche è stato promosso con comunicazioni di massa (film e tv) quindi la sua conoscenza è limitata a chi l’ha saputo attraverso i blog.
    La quantità, la serialità e la fiction.
    Quello che invece è importante è la quantità e serialità della catastrofe, qualunque catastrofe.
    E film a decine e, mi dicono, passaggi televisivi anche al tempo del Coronavirus rispondono a tali requisiti. Solo che tali film non parlano di Coronavirus ma di “catastrofi” che sono evidenti finzioni (fiction). Ci sono studi che dicono che bastano tre ore al giorno di televisione per condizionare e fare il lavaggio del cervello.
    Il catastrofismo serve a lavare il cervello e il catastrofismo di massa è fiction, finzione.
    Una volta ottenuto tale condizionamento la realtà stessa diventa il set cinematografico e per far ciò basta un’altra finzione (fiction): il Coronavirus ne è un esempio e in quanto fiction-finzione non è una Pandemia ma una IDEOLOGIA. Qui è tutto l’inganno.
    C’è chi prima di questa finzione ha giustamente posto l’attenzione sul 11 settembre 2001. Quello è un esempio visivo (mentre il coronavisrus non si vede) di come la realtà sia stata fatta diventare materialmente set cinematografico di ciò che era finzione: con la cd guerra al terrorismo si sono restretti i diritti costituzionali e si è impresso la prima svolta mondiale che ci porta al presente snodo epocale.

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    • cosimo de matteis (Il Bene vincerà)

      Un poco problematico ed assai ambiguo il commento. Fin troppo tollerante il dottor Sacchetti a tolletarli ed a pubblicarli.

      Ed è la dimostrazione di quanto questo blog sia temuto ( e quindi attaccato, demonizzato, deriso…).

      L’arrivo di “troll” specializzati in commenti ambigui tesi a confondere chi ha letto l’articolo è anch’esso un cliché ben noto.

      Avanti cosi dottor Sacchetti: nelle fiction vince il male ed i cattivi. Nella realtà invece ci sarà il trionfo del Cuore Immacolato.

      Rispondi
      • beppe pal

        e tu chi saresti? e perchè al posto di gesù cristo non dici cosa è ambiguo del commento?
        sai cos’è la dialettica?
        perchè non fai una tua bella analisi che lo smonta o dica i “peccati” commessi?
        e dopo ciò mi dica quanti pater noster e avemaria iò abbia da pentenziagire.

        Rispondi
      • Luebete

        Personalmente, al netto della mancanza di dati, mi sembra interessante.
        Ad esempio io, prima di leggere certi blog, non sapevo dell’esistenza del fumetto della UE così pure della puntata della serie TV (ma ho letto il libro di King).

        Forse Walking Dead ha avuto più diffusione.

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  2. vanderlucia

    Olá, busquei o filme no youtube, mas foi bloqueado. Vc teria ele para que eu possa publicar aqui no Brasil?

    Grata

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  3. Marco Bracci

    Secondo me questi film e simili servono sia a programmare la mente umana e sia a prevaricare il nostro libero arbitrio. Mostrandoci, in modo subdolo, quello che accadrà, fanno sì che ne veniamo a conoscenza senza che reagiamo, per poi poterci dire: “Te l’avevo detto e tu non hai fatto nulla, quindi hai accettato e ci hai autorizzato a farlo”.

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