Di Cesare Sacchetti La storia dell’Ucraina non è soltanto la storia di un barbaro regime nazista...
Sogno di un gatekeeper di mezza estate
di Cesare Sacchetti
Erano giorni relativamente tranquilli che passavano per molti nel tentativo di godersi la canicola di Ferragosto alla ricerca di quella normalità perduta nonostante i continui tentativi da parte dei media di costruire una emergenza climatica inesistente.
Poi d’improvviso uno squarcio interrompe la quiete dei giorni di agosto e al pubblico viene introdotto un nuovo, e fino a due giorni fa, sconosciuto personaggio.
È il generale Vannacci che fino a pochi giorni fa era capo dell’istituto geografico di Firenze e che ora è stato spostato, in quella che appare tutt’altro che essere una punizione, al comando delle forze operative terrestri.
Non si tratta affatto di quanto insegna la massima romana promoveatur ut amoveatur che descrive alla perfezione la punizione che un dato governo vuole infliggere nei confronti di un suo rappresentante spostandolo o allontanandolo in sperduti lidi per toglierselo dai piedi.
Non è questo il caso perché si può affermare in questo caso che il generale Vannacci ha ricevuto una promozione che comporta persino maggiori responsabilità e prestigio di quella precedente.
Ma chi è il misterioso carneade con le stellette sul petto? Sconosciuto all’opinione pubblica fino a pochi giorni fa, il generale è salito agli “onori” delle cronache per via del sul libro autoprodotto intitolato “Il mondo al contrario”.
I primi a premurarsi di dare pubblicità al libro sono stati i media mainstream e ciò ha sollevato immediatamente le nostre perplessità.
Nei giorni scorsi ci eravamo “permessi” di far notare il fatto che quando i media decidono di tirare fuori dal cilindro improvvisamente un determinato personaggio e rappresentarlo alle masse come una “minaccia” ci sia sempre puzza di bruciato.
È una regola abbastanza ferrea che raramente viene violata sino a quando una figura politica o giornalistica non abbia raggiunto davvero quella popolarità e rispettabilità presso l’opinione pubblica tale da richiedere l’indispensabile attivazione della macchina del fango mediatica per poter screditare il più possibile quell’elemento che davvero mette a repentaglio gli equilibri, sempre più fragili, dell’establishment.
Non appariva essere certo questo il caso del generale perché costui non aveva nessun credito presso l’opinione pubblica come presunto oppositore ai poteri che costituiscono lo stato profondo italiano.
Con il passare delle ore la certezza che l’uomo in divisa non fosse altro che l’ennesimo oppositore di facciata si è fatta sempre più granitica.
Vannacci è da sempre un uomo perfettamente integrato nell’atlantismo e negli anni passati non era certo spiccato per una sua critica nei confronti del braccio armato dei poteri del mondialismo. Tantomeno si era mai sentita una parola da parte sua in difesa degli italiani che subivano le conseguenze autoritarie della farsa pandemica.
Diventare generale in Italia e nei Paesi Occidentali è alquanto difficile se non si appartiene a determinati giri e tali giri spesso sono di chiara natura massonica.
Ciò non vuol dire necessariamente che tutti i generali in Italia siano necessariamente appartenenti a questi circoli ma è piuttosto difficile pensare che la degenerata e marcia classe politica italiana degli ultimi 30 anni abbia consentito a qualche uomo integro e con saldi valori di patria di guadagnarsi il grado più alto delle forze armate.
Anche nell’epoca precedente la seconda repubblica quando la situazione non era così compromessa come lo è ora non era affatto un segreto che la massoneria disponeva di una influenza enorme nella nomina degli alti vertici delle forze armate e delle forze dell’ordine.
La lista della loggia P2 è lì a ricordarci come le democrazie liberali siano il sistema prediletto dalle logge proprio per la sua estrema permeabilità al controllo di forze eversive che si propongono di corrompere lo Stato e assoggettarlo agli scopi, tutt’altro che nobili, delle pericolose massonerie di qualsiasi orientamento e grado.
Non appena è saltata all’occhio la partecipazione del generale ad un convegno del Rotary tenutosi nel 2018 tutte le sensazioni iniziali si sono rivelate del tutto corrette.
Se è vero che la massoneria è sicuramente quel potere di natura eversiva che infiltra le istituzioni per piegarle ai suoi scopi, è altrettanto vero che non sono affatto esenti da tali dinamiche le paramassonerie quali i circoli del Rotary e dei Lions.
In un suo interessante ed esaustivo articolo, la scrittrice Annalisa Colzi spiega molto bene l’assoluta fratellanza che esiste tra la massoneria e i citati circoli.
Nell’articolo in questione la citazione del granmaestro Giordano Gamberini in un suo articolo del 1981 pubblicato sulla rivista Hiram aiuta a cogliere questo stretto legame.
Il fondatore dei Lions non è altro che il maestro massone di Chicago, Melvin Jones.
Gamberini spiega che la natura massonica dei Lions traspare “evidente anche dal primo stemma che si diede l’associazione” e la musica non cambia affatto per il Rotary che aveva “rapporti identici” con gli iniziati delle logge.
Il legame tra tali circoli quindi appare del tutto imprescindibile e le paramassonerie dei Lions e del Rotary assumono in questo senso la funzione di bacini dai quali la massoneria attinge per scegliere chi poi dovrà intraprendere il percorso di iniziazione massonico che comporta una vera e propria rottura con la fede cristiana.
Chi veste il grembiule di fatto si macchia di un grave peccato perché, inconsapevolmente o meno, si ritrova ad essere iniziato ad una religione la cui natura è luciferina come hanno spiegato i suoi storici appartenenti quali il famigerato Albert Pike, massone americano vicino ad un altro noto fratello muratore come Giuseppe Mazzini.
Dunque quando si è invitati ad eventi in tali circoli è veramente difficile, o forse impossibile, che si possa essere in opposizione al mondo che li governa.
Questi ambienti selezionano accuratamente le persone da cooptare tra le loro fila e si premurano sempre di avere delle informazioni compromettenti per ricattare poi quelli che dovessero avere delle forme di pentimento, che nella storia ci sono comunque state e a questo proposito si veda il caso, tra gli altri, dell’ex massone francese realmente pentito Serge Gallardo.
In queste ore improbabili personaggi della falsa controinformazione che stanno aiutando l’establishment a fabbricare il falso eroe Vannacci si stanno esibendo in ridicole e maldestre uscite per descrivere il Rotary come un ritrovo di innocui buontemponi esattamente come fanno i media mainstream.
Non è “solamente” la partecipazione agli eventi dei rotariani che identifica il generale come l’ennesimo oppositore di facciata come si vedrà successivamente.
Ciò che rileva comunque in questa particolare circostanza è il venir meno delle distinzioni apparenti che separavano i media mainstream dalla falsa controinformazione alternativa.
I veli di Maya sono caduti perché evidentemente non c’è più tempo nemmeno per le ultime residue apparenze.
L’ossessione dello stato profondo italiano: il controllo del dissenso
La barca affonda e tutti devono adoperarsi per poter tappare le falle. Allora ecco che si ripresenta puntuale come l’eterno ritorno dell’uguale di Nietzsche la vecchia ossessione dello stato profondo italiano.
Quella del controllo del dissenso. Quando il popolo si distanzia e disconosce il sistema politico liberal-democratico questo è il momento nel quale esso è più vicino alla sua fine.
È il momento nel quale c’è il rischio maggiore, per la lobby liberale, che emergano personaggi davvero non controllati che possano abbattere la corruzione che ha portato il liberalismo in Italia negli ultimi decenni.
Ecco dunque la necessità di costruire in laboratorio degli oppositori di facciata. Il primo esperimento fu quello del M5S di proprietà di una società fondata da un uomo, Gianroberto Casaleggio, in stretti rapporti di affari con una famiglia dell’alta finanza, i Sassoon, trafficanti di oppio imparentati con i Rothschild.
Il testimone della falsa opposizione è poi passato nel corso degli anni nelle mani della falsa Lega sovranista che ha costruito un’elaborata operazione di marketing fondata sull’utilizzo di alcuni economisti, spesso sedicenti, e personaggi di vario tipo quali Claudio Borghi, Antonio Maria Rinaldi, Alberto Bagnai, Francesca Donato e Marco Zanni per poter dirottare il consenso sovranista sui binari del Carroccio.
Quando la Lega raggiunse il suo picco storico con il boom di consensi nel 2019 si decise che era giunto il momento di calare il sipario e di passare alla fase nella quale l’oppositore di facciata dismetteva i suoi panni di formazione anti-sistema per indossare quelli veri, e di un tempo, di partito che esegue alla lettera i voleri dell’alta finanza.
Alla Lega va il “merito” di aver preparato il terreno di palazzo Chigi a Mario Draghi già verso la fine del 2019 dopo che Salvini aveva fatto cadere il suo governo sul bagnasciuga del Papeete.
La beffa più tremenda che lo stato profondo ha confezionato è stata quella di affidare a questo falso partito sovranista la missione di aprire le porte dell’Italia allo storico carnefice del Britannia, venuto per dare il colpo di grazia al Paese più detestato dagli apparati del mondialismo.
Ciò però ha finito con far emergere una controindicazione. Il disvelamento delle vere identità che si celavano dietro tali partiti ha portato alla fine del loro consenso. Politicamente la Lega e il M5S sono morti.
La farsa pandemica è stata una sorta di enorme pillola rossa per coloro che ancora erano a digiuno dei meccanismi che governano le democrazie liberali.
Il popolo italiano ha semplicemente compreso che in tale sistema il banco vince sempre. Qualsiasi partito che abbia preso parte alla contesa negli ultimi anni è stato sempre e solo una espressione del sistema legato a sua volta ai partiti che sono già in Parlamento.
Il caso di Gianluigi Paragone che oggi è alleato di Fdi è solamente il più eclatante. Lo stato profondo italiano aveva costruito una rete per poter catturare gli elettori ma tale rete ormai è completamente sfilacciata.
L’ancora di salvataggio delle liberal-democrazie rappresentata dal gatekeeping, l’espressione anglosassone che definisce le opposizioni di controllo, non riesce più a contenere il dissenso del popolo nei confronti del sistema politico liberale.
Ed ecco che come in preda ad un spasmodico riflesso pavloviano l’establishment italiano adotta all’infinito le stesse consuete e desuete strategie di fabbricazione di personaggi dal nulla che falliscono puntualmente il loro obbiettivo.
Lo si è visto anche in precedenza con elementi quali Stefano Puzzer e Nunzia Schillirò a loro volta candidati proprio con i partitini delle false opposizioni che mai hanno messo veramente in discussione la farsa pandemica e che al contrario, come dichiarato dai loro leader, non condannavano né il certificato verde e affermavano anche di aver ricevuto il siero, come nel caso del comunista Rizzo.
Ora giunge il nuovo gatekeeper dell’ultima ora, il generale Vannacci, ma l’operazione di dissidenza controllata è forse ancora più manifesta di quelle precedenti per chi sia dotato di un minimo spirito di osservazione e di semplice logica.
Nel suo libro, scritto con un linguaggio che ricorda più quello di un accademico o di un filosofo che quello di un militare, viene compiuta un’operazione alquanto subdola e che si potrebbe definire brutalmente sporca sotto il profilo etico.
Si parte dall’assunto reale che il mondo moderno rifiuti il logos negando che i sessi, ad esempio, sono distinti e si mette sullo stesso piano tale dissonanza cognitiva del modernismo con le affermazioni di coloro che negano che il cosiddetto Covid sia esistito o di chi afferma che nei vaccini sono stati trovati microchip.
Questo nonostante il fatto che ad oggi il virus non risulti essere stato isolato secondo i postulati di Koch come ha riconosciuto persino uno scienziato cinese, il dottor Wu Zunyou, appartenente al centro cinese per il controllo delle malattie.
E questo nonostante anche le varie analisi di laboratorio che hanno dimostrato la presenza di tali circuiti elettronici nei sieri, come visto nelle analisi fornite dal biologo spagnolo Pablo Campra e dal medico australiano, il dottor David Nixon.
La prima preoccupazione del saggio di Vannacci è quella evidentemente di far passare il messaggio falso che il sistema mediatico ha voluto imporre, ovvero quello di una esistenza di una pandemia.
E per poter fare questa operazione il generale mescola alcune verità assieme ad altre menzogne in una delle tattiche di depistaggio preferite dagli ambienti dei servizi.
A pagina 22, poi Vannacci dimostra ancora una volta come il suo compito sia quello di ricondurre il gregge nell’ovile del potere quando arriva a dichiarare che l’OMS non è una organizzazione massonica.
Sulla carta un vero oppositore avrebbe dovuto denunciare come tale istituzione non sia altro che un braccio armato del cartello farmaceutico di Bill Gates dal momento che il magnate americano fa affluire nelle sue casse quasi il 90% dei suoi finanziamenti complessivi.
E invece il militare sembra più preoccupato dal difendere la “rispettabilità” di questa organizzazione.
Personalmente siamo scettici che tutta la spasmodica agitazione dello stato profondo italiano di fabbricare nuovi falsi oppositori per far rientrare il dissenso alla base possa produrre alcunché.
Quello che ci aspettiamo è che ora Vannacci partecipi a qualche convegno di qualche formazione politica quale ad esempio quella di Alemanno, altro personaggio riesumato dall’establishment nel cimitero degli elefanti, nel tentativo, sempre più ridicolo e surreale, di catturare il consenso del mondo sovranista che fluttua nell’astensionismo.
Ma il gatekeeping quando viene usato senza soluzione di continuità produce l’effetto collaterale menzionato sopra. Diviene inefficace perché la diffidenza del corpo elettorale è ormai troppo alta per poter essere vinta così facilmente.
Il popolo non si inganna più con la facilità di un tempo ed esso tornerà alle urne solamente quando vedrà davvero un partito guidato da un leader vero e autentico che si proponga di sradicare una volta per tutte l’infezione del liberal-progressismo in Italia e non di lasciarla lì al suo posto come invece si propongono di fare i vari dissidenti conrollati.
La lezione di questo scorcio di mezza estate appare essere quindi una sola. Il sistema politico italiano attraversa una crisi troppo profonda per poter essere arrestata e non saranno le vecchie inefficaci dinamiche di un tempo a tenerlo in vita.
La storia di tale apparato era legata alla prosperità della cosiddetta anglosfera nata nel 1945 e se tale potere si estingue è del tutto conseguenziale che muoiano anche le parti che dipendevano da tale struttura.
Per quanto i membri dello stato profondo si agitino, non c’è ormai davvero nulla che possa fermare la loro estinzione.
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Carissimo Cesare, il mio pensiero, la mia intelligenza e la mia cazzimma napoletana, mi dice che hai perfettamente ragione stando anche al fatto di essere stato militare per un ventennio e vissuto quanto da te affermato sulla mia pelle. I fatti diedero inizio con l’abrogazione del codice Rocco passando al nuovo codice di procedura penale per poi dare inizio a Tangentopoli, ove in quel periodo smisi i panni della divisa per indossare il casco giallo dell’ingegnere ove anche in quella posizione ho dovuto difendermi dai satanici. però penso che siamo arrivati al punto della vittoria grazie alla sveglia dei dormienti e, qualora così non dovesse essere prepariamoci alla guerra fratricida come nella Roma repubblicana per poter dar vita a secoli di splendore come nella Roma Imperiale. Un saluto amichevole Carmine Andrea Caruso
Caro Carmine, ti ringrazio per questa tua testimonianza e sono perfettamente d’accordo soprattutto per l’evoluzione, o meglio involuzione, della nostra legislazione penale. Il codice Rocco è stato probabilmente il codice penale più avanzato degli ultimi 200 anni e non a caso si ispirava largamente al diritto romano.
Carissimo Cesare,
Condivido in parte la tua analisi ma prima di esprimere un giudizio definitivo sul generale Vannacci attenderei prudentemente di vedere le sue mosse nei prossimi mesi.
Mio padre fú membro della sezione Rotary della nostra provincia per diversi anni ma di certo non è mai stato un massone. Il motivo principale per cui si ritiró da tale associazione fù il basso livello dei suoi membri, tutti importanti professionisti ed imprenditori, che sotto la facciata filantropica del club avevano il solo scopo di mangiare, bere e organizzare viaggi di turismo sessuale in Romania col pravento della gestione delle loro aziende che erano state delocalizzate nei paesi dell’est in tempi ancora non sospetti.
Ritengo dunque possibile che i vertici dei ritardi o lyons possano essere una sorta di vivaio per le logge massoniche tuttavia è sbagliato considerare tutti i suoi membri dei massoni. Nel caso di Vannacci il fatto di avere partecipato ad un evento del Rotary non costituisce di per sé una prova del fatto che sia un massone.
Cosa ne pensi?
Ciao Andrea, allora per ciò che riguarda il Rotary possono esserci dei membri più o meno inconsapevoli come avviene nelle massonerie ma che il circolo del Rotary sia un’associazione che si ispira alla massoneria è fuori discussione. Sono lieto che tuo padre se ne sia allontanato. Quando il Rotary ti invita ad un evento è perché ha già fatto le sue dovute verifiche altrimenti non ti vede proprio. Nel mio articolo non scrivo che Vannacci è massone perché ha partecipato a quell’evento ma che se il Rotary ti invita è perché sa già che non sei a loro ostile. Per ciò che riguarda le mosse di Vannacci, a me francamente bastano e avanzano le prove attuali che lo qualificano come un oppositore controllato.
Però è gravissimo che il generale, pur nell’evidenza dei fatti e documentale, non abbia avuto parole di disappunto verso l’OMS, anzi. Questo è il vero vulnus alla rispettabilità antagonista del generale, che sembra pendere verso satanisti del deep state.
Assolutamente d’accordo.E quando vedo che anche Byoblu sta continuando a parlare di questo signore in maniera ossessiva ho la certezza che pure quelli barano e che per abbattere il Sistema ci vuole “altro”… Magari proprio con dei militare coi veri coglioni che in più di un paese , contemporaneamente , sappiano opporsi a Soros & CO.
Opporsi con i militari non è più possibile xké questi signori hanno in mano le leve finanziarie. Lo stato non esiste più da quando lo hanno trasformato in una s.p.a. L’esempio della della Grecia lo abbiamo dimenticato? In questo momento credo, che la sola alternativa sarebbe quella di aderire ai BRICS
Sono sempre stato convintissimo che si deve votare e che l’astensionismo è controproducente ma negli ultimi 3 anni, dall’inizio del covid, ho cambiato drasticamente idea: tutti sono collusi, partiti ed istituzioni. Astenersi dal votarli tutti è l’unico modo per raderli al suolo e ricominciare da capo, smascherando il loro subdolo doppiogioco; essi recitano un copione prestabilito, hanno programmi ed idee antitetiche che miracolosamente convergono però alla prima vittoria elettorale. L’Italia pare un immenso teatrino che riprogramma all’infinito un’opera pirandelliana ma con attori via via più scarsi e sempre meno credibili dei precedenti.
L’Italia inoltre, uno dei pochi casi al mondo, ha due padroni a cui tutti i vertici politico-istituzionali obbediscono ciecamente: l’ue lacrime e sangue e i guerrafondai usa (nato). Siamo come un tozzo di pane conteso da due cani rognosi. Non è quindi un caso che l’Italia si sia impoverita drammaticamente, che sia caduta in una spirale autodistruttiva socio-economica e che qui più che altrove la dittatura sanitaria si è maggiormente accanita (con tremendi effetti sulla salute mentale dei cittadini). Non è un caso che l’Italia sia uno dei pochi paesi occidentali ad aver visto calare i salari (mentre in ue vi erano aumenti anche a doppia cifra (!!!) mentre veniva selvaggiamente tagliato il welfare e distrutto il benessere diffuso dell’ex quarta potenza mondiale di fine anni ’90. E tuto questo in meno di 30 anni. E’ il capolavoro delle èlite del paese.
Se avessero voluto l’avrebbero già fatto. Visto che si sono perfino lasciati avvelenare, non è proprio il caso di farsi illusioni.
E’ evidente che si stia creando, direi artificialmente, una “nuova” figura politica ,che dovrebbe rappresentare “l’alternativa” per coloro che ormai si rifiutano giustamente di presentarsi alle urne. Purtroppo anche chi scrive, in passato, si era illuso che un tale Salvini potesse dare un cambiamento di rotta al nostro paese Italia. Grazie a Dio, nelle ultime elezioni non mi sono fatto ingannare dalla sirena Meloni, donna del sistema schierata con il globalismo in maniera da fare fin schifo, portata sul palmo di mano da tutta l’informazione mainstream ! La “Schittino albanese” sta portando la nave Italia a naufragare ed affondare secondo il progetto di una Europa di cui, spero presto, il vento dell’EST ci libererà; a tal “generale” consiglio, se ha un pò di dignità, di non entrare in politica per non cadere nel ridicolo e poi nell’oblio… in caso contrario, contatti Figliuolo!!
Tutto condivisibile, da ciò sorge spontanea la considerazione a riguardo della mancata creazione di un unico vero partito sovranità alle politiche di settembre 2022.
Come hanno creato i 5Stelle possono aver creato la miriade di partituccoli sovranisti proprio con l’intenzione di non farli coalizzare, questa volta, per paura di colpi di testa e rischio di “non governabilità”.
D’accordissimo su tutto. Però non capisco perché continuare a rompere con la Schillio e Puzzer. Hanno fatto quello che son riusciti a fare. Sono stati gli unici 2 che hanno dato uno scossone al sistema.
Perché sono chiaramente due falsi oppositori. Puzzer ha fatto fallire le proteste di Trieste e la Schillirò ha fatto una promozione indecente a tematiche esoteriche oltre a dire di essersi presa il presunto Covid..
Però non ne hanno avuto vantaggi. Anzi, tutti e due hanno perso il lavoro. Come mai il sistema non li avrebbe ricompensati?
????????????????????????????????
se non erro questo militare è stato l’unico alto ufficiale a denunciare l’uso dell’uranio impoverito e le conseguenze sanitarie che hanno comportato..
inoltre ritengo che lei non abbia proprio compreso il senso del libro…lo ha letto forse all’incontrario?
ps.non è una questione di condividere o meno quanto esposto da vannacci nel suo libro…ma .il paradosso è che per la prima volta si deve difendere la libertà di espressione di un generale, quando di norma sono proprio i militari a tacitare le voci discordanti.
Lo scandalo dell’uranio impoverito risale agli anni 90 e Vannacci non ha mai detto una parola in tutto questo tempo..Senza contare il fatto che Vannacci era presente nella missione in Somalia dove ci sono stati abusi di alcuni militari sui quali, anche lì, Vannacci non ha detto proprio nulla. Così come è stato silente quando c’è stata la farsa pandemica. Il libro è sin troppo chiaro. Non c’è proprio nulla che denunci realmente il globalismo, la NATO, l’UE e il cartello farmaceutico. Vannacci si premura persino di difendere l’OMS. I media inoltre continuano a fargli molta pubblicità. Bisogna essere proprio degli allocchi per non averlo ancora capito..