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Cesare Sacchetti

Quelle accuse di mafia dentro la massoneria: il nuovo capitolo della guerra tra grembiulini

05/07/2024

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di Cesare Sacchetti

Li avevamo lasciato così, soltanto due settimane fa, intenti a scagliarsi addosso diffide e decreti di scomuniche massoniche incrociate.

La guerra dentro la massoneria italiana è iniziata non da oggi, ma da almeno un anno, quando il “regno” del precedente Gran Maestro, Stefano Bisi, volgeva al termine e iniziavano le consultazioni elettorali per stabilire il suo successore.

Apparentemente non sembrava esserci una particolare tensione quando giunsero i risultati che assegnavano la vittoria a Leo Taroni, massone di rilievo per la sua appartenenza al Rito Scozzese Antico Accettato, l’RSSA, che costituisce una sorta di piano superiore della massoneria italiana e il passaporto indispensabile per accedere ai piani superiori di questa religione esoterica.

A distanza di poco tempo poi, c’è stato quello che può definirsi un vero e proprio “ribaltone”, quando un riconteggio delle schede ha consegnato lo scettro della massoneria italiana ad Antonio Seminario, massone prescelto da Bisi, e ciò ha scatenato le faide massoniche che già iniziavano a covare sotto la cenere dalla fine del 2023.

Le evoluzioni di questa sanguinosa guerra tra fratelli muratori ha portato i vari massoni a minacce di risolvere la questione nelle corti dei tribunali ordinari pur di placare una disputa così furibonda come non la si vedeva dai tempi della morte del famigerato Adriano Lemmi, primo Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, e famigerato satanista con un lungo passato da criminale e usuraio al servizio di un altro noto massone, Giuseppe Mazzini, padre del risorgimento italiano assieme a Cavour.

Esiste una certa vulgata, poiché di questo si tratta, che vuole mettere in contrapposizione Mazzini e Cavour quando in realtà essi erano entrambi appartenenti alla massoneria ed erano mossi dalle stesse forze.

Costoro anelavano agli stessi fini che sono la costituzione di una repubblica universale massonica che schiacci definitivamente la sovranità della nazioni, soltanto che potevano trovarsi in disaccordo sui mezzi attraverso i quali raggiungere quei fini ultimi.

Crediamo sia importante ribadire tale concetto per sgombrare il campo da un altro depistaggio diffuso negli ultimi anni da alcuni liberi muratori che hanno raccontato la favoletta della massoneria “buona” e che hanno persino salutato la venuta di Mario Draghi, uomo di Goldman Sachs, definendola come una “operazione massonica”.

I massoni italiani oggi sono combinati così. Sono invischiati in una feroce guerra dalla quale non si vede, a nostro parere, una via d’uscita se non una che porti ad una serie di scismi a catena fino a provocare una completa dissoluzione della intera libera muratoria italiana.

La prima, e sanguinolenta, scissione è stata quella che ha visto Seminario imporre ai massoni del Grande Oriente d’Italia di interrompere ogni rapporto con quelli del RSSA, e ciò non è una questione di poco conto, se si considera che il Rito Scozzese è alquanto ambito non solo perché consente di accedere alle “segrete stanze” della massoneria ma perché è una loggia di respiro internazionale legata a quelle angloamericane che sono da sempre, dalla nascita di tale setta nel 1717 a Londra, le vere arbitre e padrone della massoneria mondiale.

Questa contiguità, o forse sarebbe meglio dire perfetta integrazione, tra il mondo protestante e la massoneria si spiega con il fatto che il primo ha adottato una teologia, quella luterana, che ha poco di cristiano in quanto si priva l’uomo del suo libero arbitrio e lo si “libera” dal fardello del peccato dicendogli che in fondo è Dio a decidere della salvezza dell’uomo, indipendentemente dalle opere di bene compiute dall’individuo, ed è da questo presupposto che nasce il famigerato motto di Lutero “pecca fortiter, sed crede fortius”.

Il buon cardinal Caro Y Rodriguez nelle sue fondamentali opere sulla massoneria ci insegna che essere protestanti già di per sé vuol dire essere predisposti ad essere per metà un libero muratore, in quanto la massoneria, per sua natura e storia, è sempre stata ferocemente opposta alla Chiesa Cattolica, unica vera custode del mondo cristiano e per questo oggetto di una strisciante infiltrazione che dura da più di un secolo e che è sfociata nell’infausto Concilio Vaticano II, dal quale è uscita una falsa chiesa, liberale, modernista e secolare.

Le accuse di contiguità della massoneria con la mafia

Avevamo lasciato i massoni italiani alle prese, come si diceva prima, con la sospensione da parte del GOI verso il RSSA, seguita poi dalla risposta di quest’ultimo nei riguardi di Bisi, espulso dal rito scozzese poiché appartenente a tutti e due i riti, ma in realtà soltanto per ritorsione nei confronti di Seminario.

Il nuovo capitolo di questa guerra tra grembiulini è quello che vede ora il notaio messinese, Silverio Magno, a sua volta massone del Grande Oriente, rilasciare delle dichiarazioni nelle quali si accusa apertamente la loggia più importante d’Italia, che annovera 23mila iscritti circa, di mafia.

Magno avrebbe pronunciato una sorta di j’accuse nei riguardi, apparentemente, dei vertici che gestiscono la libera muratoria, e lo scorso 7 giugno si sarebbe espresso in questi termini sulla questione.

“La mentalità mafiosa è qua, dentro le colonne. È dentro le telefonate di minaccia, con cui si cerca di sapere chi c’è in una chat. È dentro quelle ispezioni che non hanno né capo né coda. Questa è mafia, fratelli, è mafia e abuso di determinate posizioni per incutere timore. I fratelli hanno paura e quanti messaggi devo continuare a leggere di fratelli che mi dicono “non vengo perché il giorno dopo mi tormenterebbero”, in Sicilia e in Calabria e non altrove. Parlando di accostamento mafia massoneria, che ci importa se si parla di massomafia? L’istituzione va bene perché illuminiamo campetti di calcio (riferimento alla riparazione del campo di Norcia dopo il terremoto del 2016, ndr). Questa vi assicuro è la realtà. È necessario ribadire che non avere condotto una ferma condanna del fenomeno mafioso con iniziative importanti ha alimentato l’uso di un termine che è un’offesa per tutti noi e di chi ci ha preceduto fra le colonne?”

Ora che alcuni massoni abbiano in passato provare a recitare la parte delle vergini immacolate sulla questione mafia e massoneria, è cosa nota.

Alcuni grembiulini entrano dentro l’organizzazione e poi parlano della commistione tra questa e la mafia, quasi come negli ultimi 160 anni nulla fosse accaduto al riguardo.

Noi dubitiamo che questi signori non conoscano la storia e dubitiamo che costoro siano trasparenti e non vedano nulla di quanto accade dentro le logge.

Se la massoneria è una società esoterica ed iniziatica dove le verità ultime vengono rivelate soltanto ai fratelli che giungono vicini al 33° grado, è evidente che per sua natura questa società è una società segreta e la trasparenza è l’ultima cosa che viene praticata nel chiuso delle logge.

Le logge non vivono di luce, ma di oscurità, poiché la natura della massoneria è quella di una società occulta che trama nell’ombra per distruggere la civiltà cattolica e sostituire al suo posto il regno di Dio con quello del GADU, il Grande Architetto dell’Universo, la misteriosa entità massonica che altri non è che Lucifero, come rivelato da diversi massoni di alto grado, e vogliamo ricordare a coloro che ancora si illudono che la massoneria non sia una società satanica, che tutta la simbologia massonica è luciferiana e che i suoi capi, a partire da Adriano Lemmi e Albert Pike, adoravano espressamente Satana.

La condizione in cui nasce e opera la massoneria, va da sé, non può far pensare che essa poi possa essere qualcos’altro nella sua applicazione pratica a meno che non si sia proprio degli inguaribili “ingenui” o forse degli inguaribili furbi che soltanto ora provano a far vedere che il loro grembiulino non è insozzato come quello dell’altro fratello.

I rapporti tra la massoneria, la mafia e l’anglosfera

Siamo scettici nei riguardi di costoro, lo ammettiamo, e se vogliamo iniziare il tema della discussione tra mafia e massoneria occorrerebbe farlo dal lontano 1860, quando i mille garibaldini, che avevano già ricevuto l’assistenza di Londra e dei Rothschild, decisero di lanciare la loro spedizione alla conquista del Regno delle Due Sicilie, e lo fecero soltanto con l’indispensabile aiuto delle mafie locali.

La mafia, prima della massoneria, non era che un fenomeno locale, ridotto più che altro alle campagne laddove il picciotto di turno non aveva minimamente il potere che assunse dopo l’Unità d’Italia e che la massoneria gli diede per la creazione di uno Stato unitario che non si richiamava di certo alle gloriose tradizioni cattoliche e greco-romane dell’Italia, ma a quelle illuministe e secolari di altri iniziati francesi, quali Voltaire e Rousseau, che non nascondevano affatto il loro odio verso la cristianità nelle loro lettere e nei loro scritti.

Soltanto l’avvento del fascismo interruppe il connubio tra mafia e massoneria, poiché scopo del fascismo non era quello di coesistere con due entità parastatali e di fatto eversive, ma era piuttosto quello di eliminare ogni potere che minacciasse la sovranità dello Stato e che portasse avanti una sua propria agenda in contrasto con quella della nazione e del bene comune del suo popolo.

A riportare in auge il connubio massonico e mafioso non fu altri che Cassibile, propiziato da re Vittorio Emanuele II, già colluso con gli inglesi ai tempi del caso Matteotti, il quale consegnò le chiavi della sovranità dell’Italia all’anglosfera.

E’ piuttosto interessante notare la ripetizione degli stessi meccanismi che consentirono l’Unità d’Italia prima e lo sbarco degli alleati poi nel 1943.

A distanza di 80 anni a consentire l’attuazione dell’uno e dell’altro processo fu quella imprescindibile unione tra le potenze dell’anglosfera, la massoneria e la mafia, che altro non è che soltanto la base di un potere ben più vasto dei vari Brusca e Provenzano, pedine di poco conto in questo gioco, e che raggiunge invece le sfere dell’alta finanza askenazita che utilizza i mafiosi come manovalanza criminale per compiere meglio le sue malefatte.

Se si dicesse pertanto che la mafia esiste perché la massoneria esiste, non si farebbe altro che ammettere una evidenza di fatto, e suonano quindi tremendamente ipocrite le parole di Magno e degli altri massoni sulla mafia, poiché non può esistere alcuna seria lotta alla mafia senza prima partire dal piano superiore del fenomeno mafioso, che altro non è che quello massonico.

Quante volte abbiamo sentito dire ai “campioni dell’antimafia” quali Marco Travaglio e Roberto Saviano che non esiste nessuna seria possibilità di sconfiggere la mafia se prima non si sconfigge la massoneria?

Nessuna, e lasciamo che siano i lettori a valutare quale agenda e quali poteri veramente proteggono questi personaggi che i media ci hanno proposto come “oppositori” della mafia.

Al momento ci interessa mettere in rilievo l’ipocrisia di quanto detto da Magno che soltanto ora si risveglia dal suo “sonno”,  non probabilmente perché animato da qualche spontaneo e sincero moto di giustizia, ma piuttosto dal proposito di assestare qualche fendente alle fazioni massoniche che si stanno ferocemente scannando da quasi 4 mesi a questa parte.

In palio, c’è non soltanto la guida della massoneria italiana e ovviamente ciò un tempo avrebbe significato avere in mano le chiavi della politica italiana, anche se questo oggi non appare più possibile, poiché l’anglosfera come entità politica e geopolitica è in via di dissoluzione e la repubblica di Cassibile difficilmente potrà sopravvivere senza la protezione di chi le fece vedere la luce.

Noi pensiamo che ci sia in gioco più che altro la mera sopravvivenza a questa generale fase di dismissione e soprattutto in palio ci sono i cordoni della borsa.

La posta in gioco proprio quest’ultima questione è alta.

Il GOI ha un patrimonio immobiliare di circa 240 milioni di euro senza contare quelle che vengono chiamate nel linguaggio del codice civile come “immobilizzazioni materiali”, per le quali si intendono macchinari, terreni, vetture e altri beni di questo tipo che raggiungerebbero la cifra stimata di 25 milioni di euro, anche se pare che il valore effettivo sia ben più alto.

Chi riuscirà ad avere la meglio in questa feroce guerra tra logge riuscirà probabilmente ad aggiudicarsi questa torta, anche se noi pensiamo che da questa guerra non ci saranno vincitori, ma soltanto vinti.

La massoneria italiana è soltanto una costola di quella angloamericana, e se la seconda è in crisi, appare difficile, come si accennava prima, che la prima possa sorreggersi da sola.

La massoneria in crisi strutturale?

A rendere più difficile una via d’uscita che garantisca un assetto stabile è il fatto che i massoni dopo il fallimento del Grande Reset, sono alla sbando.

Il GOI voleva il trionfo di quella società distopica perché questa avrebbe consentito l’inaugurazione del Nuovo Ordine Mondiale.

La storia ha svoltato in un’altra direzione e la massoneria si trova a dover fare i conti con il suo fallimento.

La guerra tra logge scaturisce da qui, ovvero dall’inevitabile esigenza di mettersi in salvo prima che la piena della storia spazzi via tutto.

E ciò sta determinando tutta quella serie di strani “suicidi” di personaggi che non avevano nessuna apparente intenzione di suicidarsi e le cui circostanze delle loro morti sono tutt’altro che chiarite.

Non c’è stata chiarezza sulla morte del generale Graziano, già accusato per l’Italiagate e del quale non si sa nemmeno con quale arma si sarebbe sparato, e non c’è chiarezza sulla morte di Franco Anelli, rettore della Cattolica, così come non c’è chiarezza alcuna sulla morte di Angelo Onorato, marito di Francesca Donato, sulla quale la procura di Palermo sembra incredibilmente, e purtroppo non sorprendentemente, virare sulla ipotesi del suicidio.

Avremmo il primo caso di uomo che riesce a strangolarsi da solo con una fascetta da elettricista, ma dalla magistratura italiana ci si può aspettare questo e altro, se si pensa che i togati sono stati in grado di dire che Gardini si sarebbe sparato da solo nonostante l’arma con la quale lo avrebbe fatto era a diversi metri dal suo letto, e nonostante non ci fosse polvere da sparo sulle sue mani.

Vedremo quindi con ogni probabilità il prosieguo di una guerra in superficie nelle logge a colpi di dichiarazioni infuocate e di altri decreti di espulsione, e vedremo al tempo stesso il prosieguo di un’altra, sotterranea, attraverso “suicidi” inspiegabili alla cui lista soltanto ieri si è aggiunto Stefano Bontempelli, dirigente di Neuberger Berman e ancora più di rilievo ex membro del Cda della società che sviluppò la famigerata App Immuni, utilizzata per tracciare le persone.

La fine della repubblica di Cassibile sarà dunque accompagnata dalla più feroce e violenta guerra che la massoneria italiana si ricordi, e in fin dei conti è giusto così.

E’ giusto che se muore l’anglosfera, con essa se ne vada il suo frutto malato rappresentato dalla libera muratoria.

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16 Commenti

  1. SARA

    Bello bello bello! Splendido articolo.

    Che sollievo leggere (UNA VOLTA TANTO!!!!) la verità su sta gente.

    Grazie

    Rispondi
      • Giorgio Grossi

        pensiero da uno di passaggio : eppure se tutti i citati nel Magaldi ( che io solo scopro aver letto) 2014 avessero una critica voglia di Verità e Giustizia, cosa avventata dir per serio in quei locali, questi invisibili si renderebbero ben presto conto che mai come ora sarebbe l’ora giusta di vestir la giubba… quella dell’onore , onde risvegliare i Balilla veri, alla luce del sole come in Genova accadde, per scacciare oggi i parassiti miliardari dell’elite di Davos ; ci vorrebbe un esplosivo transumanesimo vero con Peppone e don Camillo complici uniti da un Cincinnato , credo del sud, esempio vivente di ora et labora, uomo e padre pignone della famiglia senza bisogno di una recita alla Giobbe che personalmente ,nel finale , vorrei sapere incazzato duro in nome del rispetto a lui negato per poi averlo offerto come regalia ; povera Patria, nelle parole di un poeta scopro il bisogno di Fratellanza d’Amore e non di Potere , okok se c’è ancor tempo mi svegliero’ in fondo 30 denari non sono poca cosa

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          Giorgio, francamente mi sfugge un po’ quello che vuoi dire.

          Rispondi
  2. Gabriele

    Articolo da 100 e lode, grazie per aver parlato nello specifico anche del golpe primo,cioè la spedizione dei mille….e’ l’ unico che scrive certe cose,ottimo!

    Rispondi
  3. Isabel.

    Mi arricchisce la tua analisi di questa “pseudo-fraternità” che ha sempre promosso una visione del mondo in contrasto con il vero miglioramento delle persone e sostenuta da un vergognoso rituale inaugurale di UMILIAZIONE dei suoi adepti. Anche in queste lontane terre del Sud America, i TENTACOLI di questo MOSTRO DAI MILLE VOLTI stanno danneggiando i cristiani cattolici con MENZOGNE camuffate da VERITÀ in ambito POLITICO, SOCIALE, ECONOMICO e, più recentemente: SANITARIO. Conosco, anche nella mia provincia, un massone di 33° grado che, in modo ABIETTO e IMPIEGONABILE, esorta chi gli sta vicino a iniettarsi quella “schifezza chiamata vaccino” con cui stanno sterminando metà dell’umanità. Da Mendoza, Argentina: un cordiale saluto e complimenti perché non ti arrendi in mezzo a tanta distopia.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Ciao Isabel, ti ringrazio. Si può dire il nome di questo massone oppure la sua loggia?

      Rispondi
      • Isabel.

        Gran Logia de la Argentina de Libres y Aceptados masones, sede MENDOZA.

        Rispondi
  4. Franco Furlan

    Ottimo articolo Cesare, però mi piacerebbe poter partecipare nuovamente e commentare dopo circa un anno di assenza dal tuo blog su Telegram. Dopo un mio commento un ‘moderatore’ che evidentemente avrebbe potuto non lanciare al galoppo la sua ‘spumeggiante’ risolutezza, avendo poi compreso per poco meno di un quarto il senso di ciò che avevo postato, sono stato escluso dalla partecipazione e dalla condivisione e dallo scambio di consapevolezza di questo affascinante momento di risveglio dalla matrix. Eventualmente grazie.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Dovresti scrivermi in privato, Franco, e dirmi qual è il tuo profilo.

      Rispondi
  5. Enzo

    Buonasera dottor Sacchetti,non mi dispiace affatto rifarLe per l’ennesima volta i complimenti per l’ottimo articolo che ha scritto; questo è il Giornalismo che oramai da oltre 30 anni Non si legge più. Grazie a Lei ritorno indietro di 35 anni quando ero un giovane ufficiale ed i Giornalisti Veri c’erano ancora.
    Ciò che ha scritto e correttamente narrato oggi è di una esattezza e precisione millimetrica; in pochi,riferito ai cittadini, sono a conoscenza dello stretto legame, direi cordone ombellicare, che vi è tra massoneria e mafia sin dalla “notte dei tempi” cioè dalla pseudo “fondazione” del regno d’italia… Ancora grazie per quanto ha correttamente scritto, è sempre un piacere LeggerLa.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Grazie mille, caro Enzo. Lieto di averla tra i miei lettori.

      Rispondi
  6. Davis13

    peccato che nel fascismo c’erano personaggi legati alla massoneria…ma si sa è in atto una riabilitazione del periodo vissuto sotto il duce accusando la massoneria di tutti i mali possibili e immaginabili a favore del duo fascismo-vaticano che sarebbe i difensori del bene su questa terra e pertanto vittime della massoneria e degli stati liberali che si basano sull’illuminismo…

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      C’erano degli infiltrati, ma il fascismo era fortemente contro la massoneria tanto che ancora oggi i massoni considerano la Chiesa Cattolica, quella vera pre-Concilio, e il fascismo come i loro principali avversari. Gli Stati liberali sono quelli che hanno rinchiuso le persone dentro casa e le hanno obbligate a iniettarsi un siero letale per andare a lavorare. Tienitili tu..

      Rispondi

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