di Cesare Sacchetti Alcuni la considerano giustamente come una sorta di spauracchio della finanza...
L’omicidio del pastore Doucé, la sua amicizia con Brigitte Macron e la rete pedofila francese
di Cesare Sacchetti
Nel precedente articolo, si è potuto vedere quanto sia profondo e scabroso l’affaire Brigitte Macron.
L’inchiesta condotta dai giornalisti francesi Natacha Rey e Xavier Poussard ha scoperchiato un deposito di inconfessabili segreti che hanno permesso ai “coniugi” Macron di arrivare al potere nel 2017 senza che gli fossero fatte domande di alcun tipo su questa loro inspiegabile ascesa.
Nessuno tra i media francesi, ad esempio, si è mai chiesto come sia stato possibile che Emmanuel Macron sia entrato con una facilità disarmante alla banca d’affari dei potenti Rothschild, quando il giovane Emmanuel aveva una scarsa conoscenza del mondo della finanza, secondo i suoi stessi ex colleghi che lo definiscono senza troppi giri di parole come un incompetente.
Nessuno poi tra i media mainstream francesi si è soffermato a prendere in considerazione l’altro enorme balzo fatto dal giovane e mediocre finanziere originario di Amiens, quando è riuscito persino a diventare azionista della società dei Rothschild, una circostanza pressoché impossibile se non si ha un qualche legame di parentela diretta con questa famiglia.
I Rothschild sono ossessionati dal tenere fuori dalla famiglia degli estranei che un domani potenzialmente potrebbero essere fonte di problemi, e talmente è forte questa ossessione in loro che non di rado sono persino arrivati a sposarsi tra di loro, tanto da praticare apertamente l’incesto nel tentativo di preservare la loro “purezza” famigliare.
Macron non è mai stato probabilmente un estraneo ai potenti Rothschild francesi, e il suo passato pieno di ombre non chiarite è la chiave per comprendere quale forza davvero gli ha consentito di saltare con un enorme facilità tutti i passaggi che altri giovani molto più talentuosi di lui non sono riusciti a fare.
Emmanuel Macron è l’archetipo del tipo di politico delle famiglie di banchieri e massoni che scelgono con estrema cura e meticolosità i loro futuri emissari che vengono coltivati sin dalla prima infanzia e programmati, nel vero senso della parola, per sedere sui posti del potere ed eseguire gli ordini del vero potere che alberga dietro le cosiddette democrazie liberali.
Se il passato di Macron è oscuro e poco chiaro, quello della sua “consorte” Brigitte non pare essere affatto da meno.
L’enigma di Brigitte sembra davvero essere stato risolto da Natacha Rey che dopo aver passato in rassegna tutta la sua storia, è giunta alla conclusione che il personaggio di Brigitte Trogneux Macron non è mai esistito.
C’è stata una frode identitaria possibile chiaramente soltanto alla collaborazione di alti apparati dei servizi di intelligence francesi che avevano tutto l’interesse a far sì che Jean Michel Trogneux di fatto sparisse dalla circolazione e prendesse le somiglianze invece di Brigitte, la sorellina della famiglia Trogneux, deceduta invece nel 1961.
I Trogneux non potevano non sapere tale inconfessabile segreto così come non possono non sapere tale segreto i tre figli di Jean Michel che nel 1974 ha probabilmente con Catherine Audoy, il suo primo figlio assieme alla quale poi avrà altri due bambini nati nel 1977 e nel 1984.
Jean Michel all’epoca sembrava essere in una sorta di limbo, al confine tra eterosessualità ed omosessualità, e questo lo portava come un pendolo indeciso a gravitare da una parte all’altra delle due sfere e ad avere figli prima con una donna, e poi con un’altra, Veronique Dreux, da lui sposata nel 1980, e dal cui matrimonio nasceranno altri due figli fino al divorzio consumatosi nel 1987.
Tra gli anni’70 e ’80 però la disforia di genere di Jean Michel inizia a diventare sempre più spiccata.
L’avvento del’68 e del nichilismo anticristiano
La Francia, come il resto d’Europa, stava attraversando una profonda trasformazione culturale dopo il 1968 e la famiglia come tale era il principale “nemico” di tale rivoluzione liberal-marxista.
Il cuore dell’Europa cristiana viene sempre di più eroso da una progressiva secolarizzazione che è stata concepita in vitro dai filosofi della scuola di Francoforte, i veri padri “spirituali” della rivoluzione sessantottina.
Sono filosofi come Adorno e Horkheimer a scrivere delle opere nelle quali sostengono apertamente la necessità di sradicare la famiglia dal tessuto sociale per sostituirla invece con forme di convivenza collettiva, delle vere e proprie comuni nelle quali si pratica il sesso libero e ogni precedente tabù sessuale veniva definitivamente messo al bando.
Adorno è noto anche per essere stato il vero autore delle canzoni dei Beatles, in quanto la musica e la beat generation sono state un potentissimo veicolo per avvicinare i giovani a questa “cultura” dell’annientamento nella quale al posto di uno stile di vita all’insegna dei valori cristiani del passato, venivano messi “valori” di stampo nichilista, e così le nuove generazioni precipitavano in questo mare del nulla fatto dal consumo di droghe e da una vita senza alcuno scopo apparente, se non quello dell’inseguimento sfrenato della perdita di sé stessi.
Parigi è uno dei centri di questa intensa disgregazione culturale ed è proprio qui che negli anni’70 giunge un personaggio che avrà un ruolo di assoluto rilievo in tale processo.
Il pastore Doucé: il protettore dei pedofili francesi
Si tratta del pastore Joseph Doucé. Doucé nasce in Belgio nel 1945 da una famiglia di origini cattoliche ma la sua appartenenza alla Chiesa romana dura molto poco perché già nel 1971 decide di adottare la fede protestante luterana e di diventare egli stesso un pastore.
Joseph Doucé
Anche il suo percorso nel protestantesimo però non va troppo bene.
Dopo aver conseguito una borsa di studio all’università di Amsterdam nel 1974, l’anno successivo il pastore viene espulso dalla Federazione delle Chiese Evangeliche battiste di Francia, per la sua omosessualità che lui stesso dichiarerà apertamente nel 1976.
Doucé sembra essere un perfetto antesignano di quel tipo di falsi “cattolici” che oggi infestano purtroppo la Chiesa Cattolica, e quanto da lui sostenuto in quell’epoca oggi non avrebbe alcuna difficoltà a trovare accoglienza nella Chiesa post-conciliare, se si pensa che il predicatore della casa pontificia è un personaggio come padre Pasolini, che professa tutta una serie di personalissime “interpretazioni” delle Sacre Scritture a sfondo “queer”.
Doucé era forse troppo “avanti” per la sua epoca ma è fuori discussione che la sua “teologia” può considerarsi sotto molti aspetti la diretta erede di un altro esecrabile personaggio come Magnus Hirschfeld, il sessuologo pedofilo gay animatore della decadente repubblica di Weimar, molto apprezzata, guarda caso, dai filosofi ebrei di Francoforte.
Se Hirschfled infatti è stato a tutti gli effetti il padre del cosiddetto gender e il primo a tentare una operazione di cambio di sesso negli anni’30, che portò disastrosamente alla morte del povero Lili Elbe, Doucé è colui il quale raccoglie la sua “eredità spirituale” e prosegue l’opera nella Parigi degli anni’70 e ’80 sotto una forma, se possibile, ancora più blasfema.
Il pastore si propone di coniugare il messaggio evangelico delle Sacre Scritture con quello dello stile di vita omosessuale, trans e pedofilo e così la blasfemia che Hirschfeld aveva iniziato diventa con Doucé ancora più sacrilega perché si crea appunto una falsa orrenda cristianità a favore dell’omosessualità e della pedofilia.
La blasfemia è persino nel nome del centro del pastore che inaugura a Parigi il suo CCL, ovvero Centro del Cristo Liberatore, che diventa presto rifugio di tutti coloro che in Francia erano gay, trans e pedofili.
La sede del CCL a Parigi
Esisteva una vera e propria agenda del CCL che prevedeva che ai pedofili fosse data accoglienza ogni domenica, e in quel giorno Doucé non solo non era prodigo di condanne verso tali pervertiti, ma anzi di parole di affetto e di comprensione.
Il pastore ha una missione.
Quella di normalizzare la pedofilia, di sdoganarla agli occhi della opinione pubblica che deve essere portata ad accettare questo tabù e devianza come un qualcosa di assolutamente “lecito” che soltanto una “errata” interpretazione delle Scritture, a detta di Doucé, impedirebbe di essere pienamente accettata anche dai cristiani, cattolici e non.
L’amicizia tra Jean – Michel Trogneux e Doucé
Al CCL iniziano così a trovare rifugio tutti gli appartenenti al mondo LGBT parigino e tra questi c’è proprio lui, Jean Michel Trogneux.
Jean Michel inizia a frequentare il centro del pastore perché probabilmente sente che quella è la sua casa, un luogo dove “finalmente” il suo disturbo di personalità sessuale da malattia psichiatrica qual era prima del’68 avrebbe potuto essere iniziato ad essere considerato come invece una “normale” espressione della sua personalità.
A sinistra, il pastore Doucé, al centro Jean Michel Trogneux in una foto degli anni’70
Trogneux partecipa alle riunioni di Doucé e negli anni’80 non interrompe le frequentazioni con lui, ma anzi le intensifica perché Jean Michel era apparentemente anche di casa presso la libreria “Autres Cultures” del pastore nel 17° arrondissement di Parigi.
La doppia vita di Trogneux prosegue per buona parte di questo decennio, ma intanto il “buon” pastore si mostra essere non solo una figura di riferimento culturale del mondo LGBT, ma anche un vero e proprio intermediario di rilievo della rete pedofila francese.
L’uomo infatti stabilisce rapporti con i più alti settori della società francese fino ad allacciare strettissimi legami persino con l’Eliseo, all’epoca occupato da un personaggio come Mitterand, il cui consigliere era il solito e ubiquo Jacques Attali.
Le sue entrature arrivano anche al di fuori dei confini nazionali, tanto che sul finire degli anni’80, il pastore entra a far parte della commissione delle libertà del Senato francese, e l’anno seguente il, 12 settembre del 1989, il Parlamento europeo vota una sua risoluzione contro la discriminazione dei trans, seguita da una raccomandazione presso il Consiglio d’Europa da parte del celebre giurista progressista Stefano Rodotà, che esorta gli Stati membri a consentire il cambio di sesso sui documenti delle persone gender.
A Bruxelles non sembrano avere imbarazzo alcuno ad ospitare e votare le relazioni di un uomo che invitava apertamente alla depenalizzazione della pedofilia, tanto da scrivere un libro dedicato al riguardo, “La pedophilie en question”, ma questo non deve destare stupore alcuno.
La pedofilia è un qualcosa di largamente difeso dai luoghi delle istituzioni liberali in quanto tale devianza è praticata per prima dai vari personaggi che siedono ai vertici del sistema e delle massonerie che sono le vere padrone delle democrazie Occidentali.
Il caso del Forteto è lì a ricordare come la politica non avesse difficoltà alcuna a recarsi presso la comune toscana nella quale c’erano personaggi come Rodolfo Fiesoli, l’orco che violentava i bambini e che veniva ricevuto con tutti gli onori dai vari leader della sinistra progressista.
Lo scandalo pedofilo nell’UNICEF di Bruxelles
A Bruxelles proprio in quel tempo esplode un enorme scandalo pedofilo nel luogo dove molti sulla carta credono, falsamente, che ciò non potrebbe o dovrebbe mai accadere.
Nell’ufficio dell’UNICEF di Bruxelles all’epoca c’era una sezione dedicata, suppostamente, alla protezione dell’infanzia chiamata CRIES, Centro di Ricerca e Informazione sull’Infanzia e la Sessualità, che in realtà era una vera e propria costola della rete pedofila belga e internazionale.
Al CRIES c’era un enorme centro di prostituzione pedofila e i membri di questo ufficio non solo vendevano materiale pedopornografico ai vari clienti che ne facevano richiesta, ma si incaricavano anche di procurare bambini per i vari orchi pedofili che si rivolgevano a tali aguzzini.
Nella sede di questi uffici vengono ritrovate dalle autorità belghe almeno 4mila fotografie assieme ad una lista di 800 clienti, belgi e stranieri.
Il leader di questa rete pedofila non era altri che Philippe Carpentier, fondatore del CRIES, e amante storico di Doucé che proprio nel citato libro del 1987 faceva tutta una serie di ringraziamenti a chi lo aveva aiutato a realizzare tale “opera” e tra questi oltre a Carpentier c’era Maurice Balland, altro uomo al servizio della rete pedofila belga.
Il pastore era legato a doppio filo a questo mondo e oltre ad essere un apologeta della pedofilia era anche con ogni probabilità un intermediario tra il pedofilo e la sua vittima, e a lui spettava il compito di consegnare il bambino a chi lo voleva abusare, anche se agli occhi, malati, dell’uomo del CCL questo era un atto “liberatorio” e non una mostruosa violenza contro il fanciullo.
Jean – Michel diventa Brigitte: il pastore viene ucciso
In quegli anni, finalmente Jean – Michel Trogneux sembra deciso a fare il “grande salto” a cambiare sesso e ad aiutarlo in tale “transizione” è proprio lui, Joseph Doucé, che lo introduce con ogni probabilità presso i chirurghi che lo aiutano a diventare a tutti gli effetti un trans, dopo aver fatto il necessario trattamento ormonale per favorire la “femminilizzazione” del corpo.
Nel 1989, Jean – Michel Trogneux diventa Brigitte.
Brigitte (Jean – Michel) nel 1989 al centro della fotografia
Assume l’identità di un’altra persona e la prima viene cancellata, circostanza non possibile se non con la complicità di potenti apparati dell’intelligence, come si diceva prima, che avevano interesse a coprire questo segreto.
L’anno successivo accade però qualcosa di inaspettato.
Nell’appartamento del pastore si presentano nel luglio del 1990 verso le 9 di sera due uomini che dichiarano di essere membri della gendarmerie e chiedono a Doucé di seguirlo.
In casa c’era con il fondatore del CCL, il suo amante dell’epoca, Guy Bondar, che non vede in volto i due uomini ma sente però che chiedono al suo compagno di seguirli e di andare un momento con loro per risolvere una questione.
Doucé sparisce.
Non c’è nessuna traccia di lui fino a quando il suo corpo non viene rinvenuto nell’ottobre dello stesso anno nella foresta di Rambouillet, nella regione dell’Ile de France, a 80 km di distanza da Parigi.
Il corpo del pastore è nudo, in avanzato stato di decomposizione e risulta essere stato strangolato da mani ignote.
Il mistero perdura ancora oggi.
I mandanti dell’omicidio Doucé non sono mai stati individuati e alcuni come il giornalista Marcel Violet hanno provato a fare luce su un caso sopra il quale le autorità non avevano affatto voglia di indagare.
Secondo Violet, il pastore del CCL era al centro di un enorme traffico di foto e video pedopornografici che probabilmente gli è costato la vita.
Sotto certi aspetti, si può pensare che il difensore della causa pedofila sia stato una sorta di Epstein francese, al quale potenti personaggi si rivolgevano per riuscire a mettere le mani sui bambini.
Negli anni successivi all’omicidio di Doucé arrivano contro Violet pesanti minacce da parte di personaggi ai massimi livelli delle istituzioni che lo invitano ad abbandonare la sua inchiesta e che lo fanno finire nella lista nera dell’Eliseo come gli rivelò proprio il capitano Barril, un ex appartenente a quel gruppo speciale controllato dalla presidenza francese.
Il pastore era diventato una minaccia per questi poteri e un depositario di segreti troppo scomodi per le varie élite pedofile, ma nessuno in quegli anni ancora sapeva di Jean – Michel Trogneux e nessuno poteva immaginare che quest’uomo che aveva assunto un’altra identità sarebbe poi diventata la “premiere dame” del presidente Macron.
Joseph Doucé sparisce proprio poco dopo che Jean – Michel aveva iniziato la sua seconda vita da insegnante del liceo La Providence di Amiens, nel quale, ancora oggi, non si capisce come abbia fatto ad entrare perché priva dei requisiti essenziali per insegnare.
Qualche potente forza nascosta le ha consentito di entrare in quel prestigioso liceo dove ad attenderla c’era il giovanissimo Emmanuel Macron, che 14enne iniziava una relazione pedofila e omosessuale con la sua insegnante di lettere.
Lo scandalo non scoppia, Brigitte/Jean Michel viene salvata e continua a vedere anche negli anni successivi Emmanuel senza che la famiglia del ragazzo mettesse un reale veto o denunciasse la “donna”.
I genitori di Macron sono infatti due tipi particolari.
Jean Michel Macron risulta essere un neurologo al Centre Hospitalier Universitarie di Amiens e sua madre, Françoise Noguès, è anch’ella medico.
La biografia ufficiale vuole che i due fossero fermamente contrari alla relazione clandestina pedofila di Emmanuel con Brigitte, eppure nel 1977 i due sarebbero stati immortalati ad un gay pride assieme proprio all’adescatore di loro figlio, Jean – Michel Trogneux.
Sotto, Jean Michel Macron e Françoise Noguès. Sopra, la loro sfilata al gay pride nel 1977 assieme a Jean-Michel Trogneux
La madre di Macron poi aveva un ruolo del tutto particolare.
Era il consulente medico del CPAM, specializzato nell’assistenza delle persone trans e a questi centri arrivano spesso fondi direttamente sempre dalla famiglia Rothschild, presente dall’inizio alla fine di questa storia.
Attorno a Macron si può vedere chiaramente come sin dalla prima infanzia ruotassero attorno alla sua figura persone a stretto contatto con il mondo LGBT e personaggi, a partire da sua madre, che avevano l’espresso compito di aiutare i trans a cambiare sesso.
Nella sua adolescenza, il giovane studente de La Providence viene sedotto proprio da un trans sotto mentite spoglie che sembrava essere stato mandato in quella scuola perché qualcuno di molto potente, da entrambi i lati della coppia, voleva che nascesse questa unione e voleva che il futuro presidente della Repubblica portasse con sé il trans pedofilo che abusò di lui giovanissimo.
E’ una unione scandalosa e sacrilega che soltanto le alte sfere che comandano la Francia come i potenti Rothschild, veri creatori della coppia presidenziale, potevano permettere.
Nulla ha infatti ostacolato tale unione.
Né la famiglia di Macron né quella di Jean – Michel Trogneux, che ancora oggi custodisce questo inconfessabile “segreto” ormai rivelato.
Forse l’unico che non era disposto ad esercitare questa riservatezza era proprio Doucé che probabilmente era finito in un gioco molto più grande e pericoloso di lui, e quindi per tale ragione andava tolto di mezzo.
Il pastore muore soltanto dopo 6 mesi del cambio di sesso di Jean – Michel e non è l’unico ad essere sparito in circostanze mai chiarite.
Stessa sorte è toccata, ad esempio, a Isabella Ferreira , un trans che si diceva pronto a rivelare scomode verità su Brigitte, prima che finisse “annegato”.
C’è una lunga scia di sangue e silenzi attorno alla coppia presidenziale francese, ed è una scia che è iniziata 35 anni fa.
Adesso però sembra che tutte le verità un tempo nascoste come cadaveri rimasti a lungo in fondo al mare stiano cercando di riemergere a tutti i costi.
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ho condiviso su FB altro articolo che aveva come oggetto Macron e sua compagna: mi è arrivata comunicazione che era stato bloccato
Salve Maria,
Facebook prova ancora a mettere sopra la scritta “notizia falsa” ma se ho capito bene l’articolo si riesce comunque a condividere.
Buona domenica, Cesare. Questo è ciò che chiamo SVELARE SENZA ALCUNA POSSIBILITÀ DI REFUTAZIONE un intero SEGRETO che STA CESSANDO DI ESSERE TALE. Ti ringrazio per le informazioni condivise (ottimo lavoro come sempre) e per le fotografie che mostrano perché per noi, che siamo fisionomisti, sono MOLTO ELOQUENTI. Ora capisco perché c’è stata così tanta DEGENERAZIONE nella presentazione delle ultime Olimpiadi in Francia. È davvero NAUSEANTE vedere questo tipo di pervertiti sessuali governare una nazione europea, così ricca di eredità culturali e linguistiche. Da Mendoza, Argentina: un grande saluto per te.
Sicuramente Isabel stanno uscendo fuori molti scheletri nell’armadio. Grazie a te e un saluto.
Ottimo o articolo.
E’ vero che Musk prima sosteneva il regime di Kiev nazista con l uso di starlink?
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/03/09/musk-a-tutto-campo-dovremmo-uscire-dalla-nato-non-ha-senso-pagare_ac7c197d-1dec-40a0-874e-041b0e3b7103.html
In francia dove vivo si puo anche udire dire che ella sarebbe il suo padre. Lui sarebbe sposato con il suo padre… intanto grazie a cesare per l inchiesta.
Aggiungo che poussard e rey non sono proprio amici…
Grazie Sabatino. Ho sentito di questa ipotesi e ritengo che abbia un fondamento. Jean Jacques Trogneux è uguale a Macron. Siamo nel satanismo “puro” qui. Ho anche letto di questa freddezza tra Poussard e Rey. Sarebbe interessante capire perché stanno perseguitando solo lei mentre lui mi pare di aver capito lo stiano lasciando stare.