Le riunioni dei cardinali sono iniziate: il piano della massoneria ecclesiastica annunciato nel film Conclave

27/02/2025

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di Cesare Sacchetti

A pochi passi da porta Sant’Anna, al di là dello splendido colonnato del Bernini di piazza San Pietro, ci sono dei vicoli e vicoletti che testimoniano l’esistenza di quello che un tempo era il quartiere medioevale Borgo a Roma.

Lì, a pochi passi da uno degli ingressi del Vaticano, ci sono diversi appartamenti nei quali vivono vescovi e cardinali e in uno di questi qualche anno addietro si disse che le guardie svizzere fecero irruzione in un appartamento del dicastero per la dottrina della fede, nel quale erano presenti il cardinal Coccopalmerio, stretto collaboratore di Francesco, e il segretario del porporato in questione, monsignor Capozzi.

Una volta entrati nel palazzo, i gendarmi vaticani trovarono di fronte ai propri occhi un ammasso di uomini impegnati in un’orgia omosessuale.

A rivelarlo fu il sito Lifesitenews, secondo il quale non solo il porporato era presente all”evento” ma era impegnato attivamente nella sua “regia”.

Sempre in questi appartamenti in questi giorni, secondo quanto riferiscono fonti vaticane ben informate, sembrano essere partite altre consultazioni, più “sobrie” per fortuna e meno sodomitiche delle precedenti, nelle quali si sarebbe dato vita al pre-conclave.

A darsi appuntamento in almeno due occasioni sarebbero stati i cardinali delle due fazioni, l’ala progressista sicuramente più vicina all’attuale (?) pontefice Francesco, e quella cosiddetta più conservatrice nelle quali spiccano figure quali gli autori dei famosi dubia, come il cardinale americano Raymond Burke e l’arcivescovo guineiano Robert Sarah, uno dei porporati più vicini a Joseph Ratzinger, assieme al quale lo stesso Sarah firmò un libro prima che Benedetto XVI decise di fare una delle sue solite “rinunce” ritirando la propria firma.

A vedere il conclave e i cardinali elettori, verrebbe da pensare che di storia non dovrebbe essercene molta per quello che riguarda l’elezione del futuro pontefice, in quanto Bergoglio negli ultimi anni si è dato non poco da fare per invocare concistori cardinalizi, e riempire il futuro conclave a suon di infornate per far sì che il suo successore sia fatto a sua immagine e somiglianza.

Eppure gli equilibri appaiono tutt’altro che scontati perché molti cardinali non si conoscono nemmeno tra di loro e i fronti sono persino più sfumati di un tempo con diversi principi della Chiesa che non possono nemmeno essere collocati con certezza né in un campo né in un altro, anche se tale stessa divisione è sintomo del male che affligge la Chiesa.

Un tempo infatti non esistevano i cosiddetti progressisti dato che tutta la Chiesa era autenticamente cattolica e i modernisti quando venivano individuati venivano rimossi dalle loro cariche e allontanati dai seminari come avveniva ai tempi del compianto San Pio X.

Il Concilio ha finito col segnare il trionfo, seppur temporaneo, di quei riformatori come, ad esempio, Angelo Roncalli e Giovanni Montini, entrambi iniziati alla massoneria, che si sono adoperati per trasformare la Chiesa Cattolica in una istituzione di carattere liberale e illuminista, pronta ad accogliere gli errori e le eresie delle altre fedi in nome della marcia verso la religione teosofica globale.

La Chiesa si trova in tale pietoso stato per questo lungo processo di apostasia, ma oggi più che mai è difficile decifrare con certezza il futuro che attende questa bi-millenaria istituzione.

Non sono in pochi a pensare che il corso “pastorale” di Francesco si interromperà e che la Chiesa virerà verso una via differente, se non proprio quella della tradizione pre-conciliare, la più auspicabile, certamente una più vicina ad essa.

Il mistero sulle condizioni di Bergoglio: Santa Marta prende tempo?

Sono ore quindi di fermento in Vaticano. I vari cardinali si stanno dando appuntamento in queste riunioni riservate per provare a costruire dei fronti contrapposti e spingere i rispettivi candidati per aggiudicarsi la contesa che deciderà chi siederà sul soglio di Pietro.

Il tempo di Francesco è giudicato comunque ormai al termine.

Sono ormai due settimane che il papa è ricoverato all’ospedale Gemelli e sono ormai più di 8 giorni che si rincorrono indiscrezioni da diverse fonti, vaticane e non, che in realtà Bergoglio sarebbe già passato a miglior vita, e tutti questi giorni che trascorrono nel nosocomio romano sarebbero soltanto un periodo di sede vacante non annunciato per guadagnare del tempo e preparare appunto il prossimo conclave.

I bollettini che giungono dal Gemelli non aiutano certo a fare chiarezza e anzi lasciano pensare che dentro lo stesso circolo dell’uomo di Santa Marta sia in atto una qualche feroce battaglia intestina su come gestire la comunicazione della degenza del pontefice.

La sera di martedì 18 febbraio, ad esempio, persino il comunicato medico del Gemelli lasciava capire che la situazione di Francesco fosse molto grave, e varie fonti vaticane riferivano che Bergoglio era ad un passo dalla morte.

Il giorno dopo arriva il completo cambio di rotta. Francesco da moribondo che era, si alza dal letto, si siede in poltrona, legge il giornale e riceverebbe persino la Meloni che, incredibilmente, ha rilasciato una dichiarazione praticamente identica a quella che rilasciò ai tempi del ricovero di Silvio Berlusconi al San Raffaele, quando il presidente del Consiglio disse che aveva trovato “attivo” il cavaliere.

All’epoca diverse fonti istituzionali riferirono a questo blog che in realtà Berlusconi era già morto nella prima metà di aprile, e lo strano video di maggio dell’ex premier sembrava molto il prodotto dell’intelligenza artificiale.

I vari ambienti dello stato profondo italiano erano molto preoccupati dall’instabilità che poteva provocare la morte del cavaliere e dal debito monstre di Forza Italia pari a 100 milioni di euro, senza contare che la famiglia Berlusconi sta vendendo tutto il proprio patrimonio immobiliare e la stessa squadra di calcio del Monza è stata messa sul mercato, a dimostrazione di una situazione non proprio rosea.

Non stupirebbe quindi apprendere che anche la massoneria ecclesiastica abbia scelto una tattica attendista per quello che riguarda le comunicazioni sulla salute di Francesco, poiché se la morte di Berlusconi era un elemento destabilizzante per un sistema politico molto fragile, quella di Bergoglio non lo sarebbe soltanto per l’establishment italiano, ma per tutto l’apparato globalista che ha fatto di questo pontefice il suo simbolo assoluto.

Francesco è infatti stato il papa di tutti, tranne che dei cattolici.

L’attenzione del pontefice è stata rivolta molto poco, ad esempio, alle persecuzioni dei cristiani, e molto invece agli immigrati clandestini, divenuti popolo “privilegiato” in questa nuova chiesa marxista post-conciliare, nella quale il Vangelo è svuotato e sostituito dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo della rivoluzione francese.

Francesco serviva a questo in fondo.

Serviva a completare il Concilio fino a portarlo alle più estreme conseguenze con un’apostasia che arrivava al suo “apogeo” attraverso un papa che dà del tu ed elogia abortisti come Emma Bonino e Marco Pannella, stimatissimi, non a caso, dalla massoneria.

Papa Francesco con Emma Bonino

Con i grembiulini Francesco si trova perfettamente a suo agio, tanto che i suoi vescovi come il cardinal Ravasi non hanno pudore alcuno a vergare una lettera rivolta a loro dal titolo “cari fratelli massoni”.

Il Concilio Vaticano II ha di fatto massonizzato la Chiesa Cattolica e i pontefici che un tempo emettevano scomuniche contro i massoni e scrivevano encicliche contro la libera muratoria, oggi sono sostituiti da Francesco che nella sua enciclica Fratelli Tutti esalta gli ideali di fratellanza universale dei liberi muratori e si guadagna così l’elogio del Grande Oriente d’Italia.

Francesco è il papa perfetto per il Nuovo Ordine Mondiale e la sua perdita non è di poco conto per coloro che hanno preparato il suo pontificato almeno 25 anni prima della sua elezione.

Bergoglio è un qualcosa che è stato studiato con molta cura dalla massoneria ecclesiastica che non solo si è premurata di assegnargli l’arcidiocesi di Buenos Aires, nella quale proteggeva preti pedofili e omosessuali, ma gli ha anche aperto la strada del pontificato nonostante già negli anni’90 i suoi superiori gesuiti riferissero che non era proprio tagliato per la vita religiosa.

La massoneria ecclesiastica però ha acquisito molto potere in più di 60 anni di Concilio ed è riuscita a farlo sedere sul trono di Pietro.

Nessun pontefice post-conciliare ha mai provato a mettere mano a questa infiltrazione, con l’eccezione di Giovanni Paolo I, sul cui tavolo era giunta la lista dei vari cardinali e vescovi iscritti alla massoneria, ma papa Luciani, com’è noto, non fece in tempo a fare nulla perché quasi certamente ucciso dagli stessi personaggi che erano presenti su quella lista.

Adesso non sono in pochi a chiedersi cosa hanno in mente i vari apostati che hanno infettato la Chiesa per tentare di proseguire la strada di scioglimento di questa organizzazione.

Conclave: il film che rivela il piano di Francesco e dei modernisti?

Se si guarda un film uscito nei mesi scorsi dal titolo Conclave se ne può avere probabilmente un’idea.

I lettori che non l’hanno visto e che vorrebbero vederlo potrebbero interrompere qui la lettura dell’articolo, mentre coloro che non sono interessati a vederlo possono proseguire, se vogliono.

Il film ha ricevuto molta pubblicità sul finire dell’anno passato ed è tratto da un libro di Robert Harris, Conclave, uscito nel 2016, ma la pellicola “casualmente” è stata realizzata soltanto nel 2024 e distribuita verso la parte finale dell’anno precedente, proprio quando le condizioni di salute di Bergoglio si facevano sempre più precarie.

La storia è ambientata ovviamente a Roma, all’indomani della morte del pontefice regnante, un progressista che sembra essere chiaramente ispirato a papa Francesco.

Il papa muore e i cardinali giungono a Roma per eleggere il suo successore.

Ci sono una serie di intrighi, trame di cardinali senza scrupoli pronti a tutto pur di diventare pontefici, anche a macchiarsi del grave peccato di simonia, e il conclave sembra spaccato tra il capo della corrente tradizionalista, il cardinal Tedesco, raffigurato da Sergio Castellitto e rappresentato come una specie di “fanatico” per avere la “colpa” di voler tornare alla Chiesa di sempre e alla messa antica, mentre il fronte dei progressisti è guidato invece dal cardinal Bellini, interpretato da Stanley Tucci e raffigurato invece come il portavoce di quella chiesa moderna e modernista “accogliente” e “inclusiva” che non ha difficoltà alcuna ad ammettere tra le sua fila degli omosessuali.

A vincere però la contesa è un cosiddetto outsider, il cardinal Benitez, che verso la fine del film fa un discorso che smuove gli animi degli altri porporati e gli vale l’elezione pontificia, fino a quando non arriva lo choc finale.

Il cardinal Benitez non è chi dice di essere.

Non è un uomo, ma una donna “trans” dotata dell’apparato riproduttivo femminile creata cardinale dal precedente pontefice che sapeva perfettamente di questa sua “condizione”.

Si potrebbe pensare che il film sia soltanto una provocazione di carattere massonico e femminista che trasmette sugli schermi il tipo di falsa chiesa blasfema che vorrebbero tali ambienti, evidentemente non ancora soddisfatti dei risultati della presente apostasia.

Non risulta purtroppo essere così.

Gli autori di questo film dovevano avere informazioni molto precise sia sulle precarie condizioni di salute del papa, sia sul fatto che Francesco ha davvero nominato un cardinale trans.

A rivelare questo scenario choc sono state fonti vaticane molto ben informate che hanno raggiunto questo blog per informarlo che il papa venuto dalla fine del mondo è arrivato a compiere forse l’atto più oltraggioso di sempre contro la Chiesa, persino peggiore delle adorazioni della divinità pagana della Pachamama e delle protezioni ai pedofili.

Stavolta si è andati oltre.

Si sarebbe messa una donna travestita tra i principi della Chiesa che già purtroppo non brillano certo per moralità e difesa della fede cattolica, considerata la loro piena accettazione del Concilio Vaticano II e della religione ecumenica globale promossa dalla libera muratoria.

Il porporato in questione non è europeo, viene dall’America Latina, è uno dei protetti di Bergoglio e ovviamente è un entusiasta della cosiddetta “teologia queer” che la lobby gay ha portato nei seminari dopo il Concilio.

A settembre dell’anno scorso, Francesco aveva già dato dei segnali di clamorosa apertura non solo verso il mondo LGBT ma soprattutto nei confronti di quello transessuale quando aveva fatto venire a San Pietro una comitiva di trans, ricevuti a San Pietro con tutti gli onori.

Il papa con il trans Christine Zuma

Quella era stata solo la seconda parte, a quanto pare, della benedizione del papa ai trans.

A novembre del 2023 Bergoglio aveva già invitato a pranzo in Vaticano un altro gruppo di transessuali.

Il pullman di trans che va in Vaticano nel novembre 2023

Il sito Gay.it scrive che il pontefice li avrebbe presi sotto la “propria ala protettrice”, e sul significato di tale espressione è meglio che siano i lettori a giudicare.

Sta di fatto che Bergoglio aveva spalancato le porte del Vaticano alla comunità trans poco prima che nelle sale uscisse quel film, Conclave, nel quale a sedere sul soglio pontificio è proprio un transgender.

Francesco voleva forse far capire con tali mosse qual è il futuro della Chiesa da lui desiderata?

E’ certo però un fatto. Francesco non condanna affatto il peccato omosessuale.

Lo abbraccia, ci scherza, ci ride e poi in piena coerenza con la sua doppiezza ha anche il coraggio di parlare di “frociaggine”, termine che starebbe bene su qualche bocca malfamata e non di certo su quella del pontefice, dopo aver messo in ogni dove sacerdoti e cardinali apertamente a favore dello stile di vita gay, quale, ad esempio, il cardinal Semeraro che ha trasformato la sua diocesi di Albano nella capitale degli omosessuali cattolici, una sorta di ossimoro, o come monsignor Wilton Gregory, già arcivescovo di Washington, anche lui fermamente schierato con omosessuali e trans.

Senza contare poi il predicatore della Casa Pontificia scelto da Francesco, padre Roberto Pasolini, che addirittura cita delle personalissime e blasfeme “interpretazioni” del Vangelo nelle quali si parla di possibili relazioni omosessuali tra Cristo e i suoi discepoli, e tra i discepoli stessi.

Francesco, come detto, ha portato l’apostasia alla sua manifestazione più oscena e ha seminato questo seme malato tra i porporati attraverso la nomina di un impostore per poter completare la sua opera di dissacrazione della Chiesa Cattolica.

Questa blasfemia non è, come detto, stata concepita in un giorno ma è il risultato di una lunga e meticolosa opera di infiltrazione che ora è arrivata alle sue conseguenze più estreme.

Hollywood ha fatto uscire questo film proprio verso la fine del pontificato di Francesco perché è chiaramente già molto informata di questo ultimo estremo tentativo di dissacrazione verso la Chiesa e vuole mostrarlo al pubblico nel solito esercizio di “programmazione predittiva” attraverso il quale il film serve a preparare la popolazione ad un determinato scenario futuro.

Lo si è visto, ad esempio, con il film Contagion nel quale il mondo andava incontro ad una cosiddetta “pandemia” oppure ai film della fine degli anni’90 che mettevano riferimenti con i numeri 9 e 11, il mese e il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle.

Sarà quindi questa la sorte alla quale andrà incontro la Chiesa di Cristo? Dovrà subire un’umiliazione ancora più oltraggiosa di quelle che purtroppo ha giù subito in 60 anni di Concilio?

A leggere quanto detto da Maria a Conchita, la bambina di Garabandal alla quale padre Pio mandò le sue reliquie, sembra proprio di no, ma appare indiscutibile un fatto.

Questa è la battaglia finale che deciderà le sorti della Chiesa Cattolica.

Il Nuovo Ordine Mondiale ha già perduto la battaglia politica e assiste alla sua inesorabile sconfitta con lo smantellamento della governance globale attuato da Trump e Putin che stanno mettendo fine a 80 anni di impero Euro-Atlantico e inaugurando l’era del ritorno degli Stati nazionali.

Adesso per completare l’opera manca il lato più importante.

Manca quello spirituale.

La liberazione della Chiesa Cattolica segnerà la definitiva sconfitta della massoneria e di tutto il Nuovo Ordine Mondiale.

La battaglia finale si combatte a Roma.

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10 Commenti

  1. Sara

    Grazie per questi preziosi articoli. Per parte mia, posso solo pregare per la definitiva risalita della Chiesa.

    NON PREVALEBUNT

    Con stima, Sara

    Rispondi
  2. Gabriele

    Speriamo sia la volta buona che si finisce.

    Cosa intende per messa antica?
    E’ differente dalla solita messa di oggi?

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Sì, completamente. La messa nuova del Concilio assomiglia più ad una messa protestante.

      Rispondi
      • Massimo

        Buongiorno Cesare.Quanto possono contare nel conclave che avverrà l’ interferenza positiva di Trump e Putin? Ultimamente hai detto che Donald si sta avvicinando parecchio alla fede cattolica.

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          Ciao Massimo, certamente lo scenario politico internazionale non sembra favorire l’elezione di un altro pontefice modernista, senza contare il fatto che i porporati sembrano essere molto divisi tra di loro.

          Rispondi
      • Gabriele

        Sarei curioso di questa antica messa, curioso di vedere le differenze.

        Rispondi
  3. Mariella

    Grazie Cesare
    come sempre dettagliatissimo l’articolo.
    Piena fiducia nel piano di Dio.
    Il male ha per sempre terminato di prevaricare le nostre vite.
    Sono comunque impaziente..
    Mariella

    Rispondi
  4. Sofia

    Nel caso fosse veramente eletto un papa transgender ,questo potrebbe segnare la fine della Chiesa

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