Le ingerenze della Francia in Romania e la famiglia Rothschild disperatamente aggrappata a Macron

11/03/2025

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di Cesare Sacchetti

A Bucarest nella piazza della Vittoria, non è appena stato dato l’annuncio sono scoppiati i prevedibili disordini.

La commissione centrale elettorale della Romania ha respinto la candidatura di Calin Georgescu senza ovviamente fornire una valida motivazione, se non che i membri di detta commissione non gradiscano la candidatura dell’ex diplomatico delle Nazioni Unite e dell’ex membro del Club di Roma, una delle organizzazioni più influenti nella gerarchia del potere mondialista.

Alcuni storcono immediatamente il naso non appena apprendono che Georgescu è stato appartenente ad un simile circolo, ma a costoro sfugge che di certo questo politico non gode dei favori dei suoi ex colleghi, da quando negli ultimi anni ha iniziato a dire chiaramente qual è la vera natura del Nuovo Ordine Mondiale e su quali indecenti traffici si fonda, su tutti quello pedofilo.

Georgescu può essere definito a tutti gli effetti come un insider, un uomo che era entrato ai piani alti del potere, ne ha respirato gli odori e visto anche probabilmente gli orrori e ne è uscito mosso da un profondo e sincero disgusto.

Da quel preciso momento, è iniziata la sua crociata contro un sistema che ha preso la sovranità del suo Paese e di molti altri per consegnarla a questo Leviatano mondiale senza volto dominato da quelle famiglie che da più di due secoli sono le vere padrone delle democrazie liberali.

Sono i soliti sospetti, come si ama definirli da queste parti: Morgan, Vanderilt, Harrison, Rockefeller, e Schiff.

Sono i nomi di quelle famiglie dell’alta finanza ebraica che nel 1913 decisero di loro iniziativa di fondare una loro banca centrale che eseguisse i loro ordini e che avesse in mano il potere di stampare moneta, ovviamente sempre in base ai loro ordini e i loro interessi.

Un membro della banca d’Inghilterra, Josiah Stamp, lo disse in una rara manifestazione di sincerità da parte di chi appartiene a quel mondo.

Date ai banchieri il potere di controllare la moneta e il credito, e allora la società non sarà altro che schiava di questo manipolo di individui che decidono arbitrariamente come e quando aprire i cordoni della borsa, e quanta e come moneta erogare a chi ne fa richiesta.

La roccaforte della FED, la banca delle banche, per così dire, sembra essere stata perduta da quando Trump utilizzando le sue prerogative presidenziali ha dato vita ad una progressiva fine del falso dogma neoliberale che vuole le banche centrale separate dal controllo dello Stato.

Georgescu intuì che Donald Trump era la variabile che aveva fatto saltare l’equazione globalista e questo spiega la infinita sequela di tentativi di golpe e attentati contro la sua persona, come mai nessun altro presidente americano aveva subito prima.

E’ stata ed è una guerra senza quartiere da parte di quelle famiglie che sognano di costruire un vero e proprio impero mondiale la cui sede, come disse Ben Gurion, sarà nello stato ebraico, laddove un giorno costoro sperano di vedere il loro moschiach governare il mondo dall’alto della sua feroce tirannia.

Georgescu si trova di fronte a questo potere.

Si trova di fronte al potere che vuole che il suo Paese resti incatenato all’Unione europea e alla NATO perché costoro sanno che tutto sta crollando e allora travolti da una incontenibile disperazione si giocano qualsiasi carta, anche la più disperata.

Lo si era visto già lo scorso dicembre quando il candidato indipendente sovranista aveva vinto, a sorpresa, ma soltanto dei sondaggisti liberali, il primo turno e si avviava a vincere il secondo turno che avrebbe dovuto tenersi l’8 dicembre, il giorno della Festa dell’Immacolata Concezione.

Georgescu sembrava avviato ad una vittoria a valanga contro la candidata centrista Elena Lasconi, ex giornalista e protetta dell’Unione europea.

A impedire però al politico rumeno di diventare presidente della Romania giunse la Corte Costituzionale che di sana pianta si inventò le ormai leggendarie “ingerenze russe” che sarebbero, non si sa bene come, riuscite ad entrare nelle cabine elettorali rumene e dire ai vari cittadini di votare Georgescu.

Una sorta, quindi, di telecomando a distanza premuto da Putin che si diverte dal Cremlino attraverso questo joystick a decidere i governi a proprio piacimento, ma allora ci si chiede perché il telecomando non funzioni anche in Francia, in Germania, in Inghilterra, visto che la Russia sarebbe riuscita, sempre secondo questa montatura, a far diventare presidente Donald Trump negli Stati Uniti.

Il liberalismo è fatto così. Gli europei non lo vogliono? E allora la colpa è di Putin e della sua potente influenza mentale che riesce a ordinare all’uomo della strada quello che deve o non deve fare.

Le vere ingerenze della Francia in Romania

In realtà, se si scansa per un istante il fumo della montatura delle ingerenze russe, si vede invece il fuoco vero di un’altra ingerenza, quella della Francia.

I media Occidentali nel loro consueto asservimento ai vari centri di potere finanziario e massonico, non scrivono una notizia che è una, e non dissero che il 6 dicembre intervenne a gamba tesa nelle elezioni rumene un personaggio come Emmanuel Macron.

L’appoggio di Macron a Elena Lasconi

Quel giorno il presidente francese fece una videochiamata pubblica con la citata candidata centrista, la Lasconi, alla quale espresse tutto il suo supporto nella speranza che questa potesse sconfiggere Georgescu e salvare così l’Unione europea.

A far notare come la Francia abbia ingerito direttamente nelle elezioni rumene è stata, tra gli altri, la giornalista rumena, Iosefina Pascal, che solleva anche la questione della presenza sul territorio rumeno della DGSE, la sezione dei servizi francesi dedicata al controspionaggio, erede del famigerato SDECE, che ebbe un ruolo di assoluto rilievo nell’insabbiamento e nella sparizione di molti testimoni chiave dell’abbattimento dell’aereo Itavia di Ustica.

L’intelligence francese si sarebbe immediatamente attivata ben prima di dicembre nel tentativo di deviare il corso delle elezioni rumene che stava andando in una direzione molto poco gradita a Parigi e Bruxelles, timorose di veder perdere, dopo la Georgia, un altro importante Paese dell’Europa dell’Est.

Soltanto due mesi dopo dal veto della Corte costituzionale rumena, arriva una inchiesta farlocca della polizia rumena che prova ad accusare Georgescu di aver preso soldi dalla Russia perché a casa della sua guardia del corpo sarebbero stati trovati presumibilmente 900mila dollari in contanti.

I lettori ricorderanno che si scrisse qui in anticipo che la NATO e l’Unione europea erano all’opera per provare a estromettere il candidato rumeno soprattutto grazie all’aiuto dell’attuale presidente della banca centrale rumena, Mugur Isarescu, membro del club di Roma che ora vuole estromettere Georgescu a tutti i costi.

La banca centrale rumena si stava dando da fare per rastrellare diverse somme di denaro sporco da utilizzare in questa campagna diffamatoria contro l’ex diplomatico dell’ONU, e, casualmente, a casa di una delle sue guardie del corpo spuntano pochi giorno dopo l’anticipazione di questo retroscena pacchi di denaro contante.

Lo schema sembra sin troppo evidente.

Le autorità rumene erano alla disperata ricerca di un falso casus belli per strappare a Georgescu il diritto di fare campagna elettorale, e allora ecco spuntare i fantomatici dollari in contanti nell’entourage del candidato sovranista che sarebbero la “prova” del suo asservimento al Cremlino.

I livelli di credibilità di tale montatura sono forse persino inferiori a quelli del leggendario passaporto di Mohammed Atta che dopo essersi schiantato contro un grattacielo, sarebbe riuscito a sopravvivere al crollo dello stesso palazzo e alle tonnellate di detriti provocate dal collasso delle Twin Towers, ma nel mondo di chi scrive i copioni delle false flag dei servizi tutto è possibile, e chi ha ancora un po’ di sale in zucca per ragionare è soltanto un “complottista”.

La partita non è comunque ancora chiusa perché ora la palla passa di nuovo alla Corte costituzionale, la quale sarà chiamata a decidere se confermare o meno la decisione della commissione centrale elettorale, anche se in un primo momento gli stessi togati della Corte sembravano aver dato parere favorevole a Georgescu.

Nella serata di oggi è però giunta la notizia che la Corte costituzionale ha impedito al candidato sovranista di partecipare alle elezioni di maggio e questo non può che considerarsi come il diretto risultato delle fortissime pressioni francesi.

Non c’è purtroppo da stupirsi di un simile colpo di mano perché la posta in gioco è infatti enorme perché la Romania, da sola, sarebbe in grado di spostare tutti gli equilibri dell’Europa Orientale e isolare ancora di più l’Unione europea.

Macron e il suo regime sanguinario

Considerato il precedente intervento di Macron a dicembre, è più che legittimo pensare che a congegnare questa trappola contro Georgescu sia stata ancora una volta la Francia e i suoi servizi segreti, dentro i quali ora risulta esserci persino una sezione speciale chiamata “Lily”.

Lily ha il compito di eliminare chiunque rappresenti una minaccia per l’Eliseo.

E’ un gruppo di assassini di élite che ha il compito specifico di eliminare i vari oppositori del presidente Macron e nella lista dei cadaveri eccellenti che sono spariti in questi anni ci sono, tra gli altri, il miliardario Dassault, morto in un incidente di elicottero, e critico delle politiche neoliberali di Macron, Yvan Colonna, l’attivista corso che reclamava l’indipendenza della Corsica, morto in prigione in circostanze mai chiarite, e Isabelle Ferreira, la giornalista che si diceva pronta a fare clamorose rivelazioni su Brigitte Macron, alias Jean Michel Trogneux, e “annegata” prima che potesse rendere pubbliche le sue informazioni.

L’affaire Brigitte in particolare sembra essere quello che più di tutti sta facendo tremare i palazzi dell’Eliseo.

In Francia è ormai un vero e proprio caso nazionale perché le prove e i documenti mostrati da Natacha Rey e Xavier Poussard dimostrano chiaramente come Emmanuel e sua “moglie” abbiano commesso una frode identitaria attraverso il loro matrimonio, senza contare l’oscuro ruolo di Jean Michel nel controllare sin dall’infanzia Macron.

Secondo lo stesso Poussard, la questione ora sarebbe stata militarizzata.

Vale a dire che nelle ultime settimane questo spinoso affare viene trattato come una situazione che minaccia gli interessi nazionali e devono essere prese tutte le misure del caso quindi per impedire che altri danni possano essere arrecati alla Francia.

Nelle cancelliere e nei governi dei vari Paesi, ad esempio l’Algeria, pare che siano in possesso di dossier molto dettagliati sulla doppia vita di Jean Michel Trogneux, che nel 1961 sarebbe andato a studiare proprio nell’ex colonia francese, e quindi anche gli algerini hanno la prova che Brigitte Macron non esiste e che la sua identità è stata contraffatta verso la fine degli anni’80 tramite l’aiuto del pastore apologeta della pedofilia, Joseph Doucé, ucciso soltanto 6 mesi dopo la transizione di genere di Jean Michel.

A Parigi c’è la massima allerta come si vede, ma sui media italiani ed europei di questo enorme scandalo non c’è traccia.

L’ordine è tassativo. Occorre proteggere in ogni modo quel che resta del potere di Emmanuel Macron e della sua banda.

Emmanuel Macron sembra essere infatti l’ultima spiaggia delle élite europee che nel 2017 avevano puntato tutto su di lui per accompagnare la Francia e l’UE verso la definitiva nascita dell’impero europeo chiamato “Stati Uniti d’Europa”.

Il presidente francese non è certo salito al potere per caso.

E’ stato, come visto nelle passate occasioni, probabilmente scelto sin dai primi anni della sua infanzia per diventare il capo di Stato che la famiglia dei Rothschild voleva porre all’Eliseo.

Emmanuel Macron

I francesi infatti, come il resto dei cittadini europei, non hanno deciso alcunché della politica del loro Paese.

Si sono limitati a ratificare tramite il voto quei presidenti che erano stati già attentamente selezionati dai vari club del mondialismo e che avevano passato l’esame di circoli come il Bilderberg, la Trilaterale, il club di Roma e il forum di Davos, i piani privilegiati delle massonerie internazionali.

Macron è stato cresciuto da due genitori (?) che hanno consentito a Jean Michel Trogneux, Brigitte, di abusare di lui quando questi era soltanto 14enne mentre lui/lei aveva invece 45 anni.

La pedofilia ha contraddistinto l’infanzia del presidente francese e questo spiega probabilmente perché negli anni a venire la sua carriera sia decollata nonostante non brillasse certo né per talento politico né per acume finanziario.

Le famiglie del potere finanziario e massonico preparano infatti i loro futuri governanti sin dall’infanzia sottoponendoli ad abusi di vario tipo, indispensabili per renderli dei perfetti schiavi del pensiero.

Si è nel campo della vastissima letteratura dei famigerati programmi della CIA quali MK Ultra e Monarch, attraverso i quali le vittime subiscono pesanti violenze e abusi e la loro psiche viene frammentata in diversi compartimenti, senza i quali costoro perderebbero rapidamente il senno a causa degli indicibili abusi.

La Francia si ritrova in tali condizioni.

Si ritrova nelle condizioni di avere un presidente vittima di abusi pedofili voluto espressamente al potere dalla famiglia Rothschild per uno scopo.

Controllare la Francia, mettere fine alla sua identità, già pesantemente erosa, di nazione un tempo cattolica e accompagnare l’Europa verso la transizione definitiva degli Stati Uniti d’Europa agognati dal conte Kalergi.

Il proposito, com’è noto, è fallito.

Oggi l’Europa è completamente nuda e incapace di camminare sulle sue gambe dopo che gli Stati Uniti, i garanti dell’Euro-Atlantismo, hanno reciso i legami con l’Unione europea e sembrano intenzionati a seppellire di dazi Bruxelles per dare la spallata definitiva all’ultima fragile organizzazione che ancora prova a incarnare e rappresentare lo spirito del mondialismo.

Si spiega così la folle riunione di Londra alla quale sono accorsi tutti i governanti dell’Europa Occidentale, Meloni inclusa, nel tentativo di proteggere l’Ucraina nazista, ultima frontiera della NATO, ormai avviata all’estinzione senza l’indispensabile contributo americano.

Parigi e Londra cercano in qualche modo di colmare un vuoto impossibile da riempire, quello dell’impero americano, ma le oligarchie della finanza internazionale non hanno altro in mano.

Sono isolate sotto ogni punto di vista perché il risiko della geopolitica dice chiaramente che le potenze mondiali più importanti quali Stati Uniti, Russia, Cina, India e Iran assieme ai Paesi afro-asiatici e latini dei BRICS sono contro qualsiasi proposito di cessione della sovranità nazionale e di nascita di una governance mondiale.

È inevitabilmente la fase dei titoli di coda di un potere che durava da molti anni, ma è certamente la più delicata.

Le élite europee sembrano aver perduto ogni contatto con la realtà.

Sono rinchiuse nel loro bunker presidiato da Emmanuel Macron e Keir Starmer che non sono chiaramente in grado di fermare il meccanismo che si è messo in moto perché ormai la macchina della storia marcia inesorabilmente verso la fine dell’Unione europea.

C’è però da prestare attenzione ai colpi di coda che si erano annunciati qui a dicembre e che si sono purtroppo avverati, come una coda della strategia della tensione pianificata dalle intelligence francesi e inglesi a suon di attentati dei soliti islamisti che si spengono e si accendono quando fa più comodo ai vari apparati di intelligence.

Macron è l’espressione di questo decadente potere.

E’ l’espressione di un potere politico psicopatico che odia l’Europa e i suoi popoli e che ora nel suo delirium tremens continua a vagheggiare di impensabili eserciti europei, quando la realtà dei fatti continua a dire che l’UE è poco meno di un’espressione geopolitica senza gli Stati Uniti d’America, e non si dimentichi che la Francia oggi è molto più debole di 8 anni fa per via della decolonizzazione africana.

E’ il tramonto di un’epoca, ma si tenga presente che queste decadenti e parassitarie élite non andranno via con gentilezza.

Andranno letteralmente spazzate via e in questo momento la minaccia più grande di tutte ha un nome.

E’ Emmanuel Macron.

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7 Commenti

  1. Massimo

    Ciao Cesare.Come giudichi le dichiarazioni di Marine Le Pen che si e’ dissociata totalmente da questa politica folle di Macron? Sono di circostanza oppure potrebbe essere come Georgescu che ha capito ( in ritardo ) il folle piano dei Rothschild?

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Ciao Massimo,
      Marine Le Pen ha attaccato Trump. Una opposizione che più falsa di così non si può..

      Rispondi
  2. Veronica

    Ottimo articolo.

    Con “””Andranno letteralmente spazzate via e in questo momento….””” intende dire che ci vorrà inevitabilmente un intervento forzato militare per toglierli di mezzo?

    Ha parlato ancora una volta di fine dell'” imperialismo americano, allora perché Trump vuole la Groenlandia? Che senso ha distruggere un impero e voler lo stesso mettere un piede da qualche parte? Ha capito qualcosa su questa mossa?
    Saluti

    Rispondi
  3. Gabriele

    Ottimo articolo.
    Spero che lei abbia ragione su Trump e spero che i miei piccoli dubbi su quest’ ultimo possano sparire.
    Come si dice, non c’e’ chiarezza sulla Groenlandia e sul fatto che vuole fare aprire aziende estere in USA invece che incentivare a restare nei propri paesi d’ origine….forse manca a me qualche tassello per comprendere, può darsi, anche se il fatto che nemmeno lei fino ad ora sia riuscito a spiegare dettagliatamente le motivazioni di Trump su questi punti……quindi per questo mi vengono dei leciti dubbi sulle sue azioni(sulle azioni di Trump intendo).
    Saluti

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Sulla Groenlandia ho spiegato. E’ una colonia danese da 200 anni e molti dei suoi abitanti non vogliono stare con la Danimarca.

      Rispondi
  4. Frank

    I “mangiarane” sono sempre stati un problema per tutti: affidabilità uguale a 0 (ZERO). In particolare Macron & C. fanno parte anche del ramo della massoneria conosciuto come “Fabian Socialism” (di socialism non hanno nulla) che, per distinguersi ulteriormente, hanno cambiato persino i gradi degli “iscritti” che non arrivano a 33, ma a 60. Speranza il nostro ex ministro del malanno, è un adepto dei Fabian, tanto per chiarire; misa un membro ufficiale, e chi lo vuole uno così?, semplicmente un adepto.
    Macron è oramai un disperato che, nonostante i tanti supporti, sta vedendo svanire il piano che pensava indistruttibile; come sta succedendo alla famiglia degli “Scudo Rosso” e ai loro associati. Lo raccontavo, romanzato, nel mio romanzo scritto nel 2005, in tempi insospettabili.
    Ciò che ora vorrebbero, ed è l’ultima briscola che hanno, almeno per resistere un po’ di più, è una violenta reazione del popolo rumeno, che giustifichi un intervento militare che, partendo dalla Romania, potrebbe essere esteso a tutti gli altri paesi della UE (Cipro e Grecia docet). Spero che non succeda, ma non ne sono molto convinto.
    I casini dei “mangiarane” coinvolsero anche l’Italia, ai tempi dell’unificazione, quando, su ordine dei Fabian, l’esercito francese incominciò a sparare a Garibaldi & C, a Mentana; fino a quando qualcuno non li prese a calci nel sedere e li fece smettere. Pure in Vietnam fecero casino… Storia lunga.

    Esiste una strategia che temono MOLTO e di cui hanno paura, ma non sto a raccontarla, creerei una grande reazione.

    Quanto durerà questo periodo? Non ne ho idea, in passato ce ne sono stati molti, di periodi simili, quasi sempre sepolti da una storia falsa e mai raccontati. Non sono durati pochi anni. Quando un sistema di potere vede svanire la sua influenza ed è sostituito da un altro, reagisce sempre. 50 anni, 100, 200, prima di trovare una stabilità? Dipende da come e quanto, il “nuovo potere” sarà in grado di smontare le “casematte” del vecchio.

    Salute

    Rispondi
  5. Frank

    Dimenticavo, il passaporto non ha resistito all’urto, Atta ha aperto il finestrino dell’aeroplano e l’ha gettato poco prima dello schianto; ovviamente per lasciare una prova incontestabile! Ok, si può ridere senza limiti 😉

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