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Cesare Sacchetti

L’arresto di Toti, il 1992 alla rovescia e la fine della Seconda Repubblica

08/05/2024

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di Cesare Sacchetti

Alcuni ieri hanno avuto la sensazione di essere tornati indietro nel tempo, per la precisione al 17 febbraio del 1992 quando venne arrestato Mario Chiesa, esponente del PSI milanese e presidente del Pio Albergo Trivulzio.

Chiesa venne definito prontamente da Bettino Craxi come un “mariuolo” forse perché il leader del PSI non aveva ancora idea di quale macchina giudiziaria, di carattere eversivo, si fosse messa in moto quell’anno.

Sono queste le sensazioni provate da alcuni quando è giunta la notizia che Giovanni Toti, attuale governatore della regione Liguria, è stato arrestato per corruzione e per favoreggiamento mafioso.

I lettori che frequentano questo blog e che ci seguono da un po’ sanno che è almeno dal 2022 che parliamo di una generale dismissione della classe politica della Seconda Repubblica.

Questa diagnosi non è dovuta a qualche interiore sensazione “ottimistica” ma è semplicemente il risultato di un processo politico, di fatto inevitabile, che si è messo in moto dopo il fallimento della farsa pandemica.

Se ci si volesse limitare ad una lettura prima facie, qualcuno potrebbe trarre la conclusione ingannevole che quanto accaduto ieri è solo il frutto di una serie di reati presumibilmente commessi da Toti con una certa costanza e regolarità nel tempo.

Eppure Toti non è governatore da un giorno, ma si trova su quello scranno dal 2015 quando vinse il primo mandato assieme al centrodestra, e quando si aggiudicò il secondo presentandosi con una sua lista nel 2020.

La magistratura però non si è mai mossa in un arco temporale durato quasi 10 anni.

Il vecchio status quo dell’Italia in mano all’anglosfera

Nulla era stato fatto prima d’ora, perché negli anni passati c’era ancora in piedi uno status quo politico che seppur fragile, restava ancora in piedi.

L’Italia è un Paese che si trova in una condizione di sovranità limitata dal 1943 in poi, quando fu firmato il famigerato armistizio di Cassibile che consegnò la sovranità del Paese nelle mani degli Stati Uniti e dei poteri che dominavano la Casa Bianca e il Congresso americano.

A volerla dire tutta, definire la Repubblica del 1946-48 – nata anche da un probabile broglio elettorale che scippò la vittoria alla monarchia – una sorta di Stato fantoccio dell’anglosfera non è una definizione troppo severa.

I Paesi europei dopo il 1945 si sono ritrovati nella condizioni di satelliti la cui politica estera veniva dettata e orientata da Washington, che già prima della guerra era stata scelta come centro di quel progetto autoritario chiamato dai suoi membri Nuovo Ordine Mondiale.

Henry Kissinger, uno dei maggiori esponenti di questo disegno, membro di molti potenti club mondialisti quali il club di Roma, il CFR e il Bilderberg, disse durante una conferenza stampa a margine di una riunione di un altro think tank globalista, il World Affairs Council, che il fine ultimo della politica internazionale è il Nuovo Ordine Mondiale, e che questa visione non poteva realizzarsi senza la partecipazione degli Stati Uniti, in quanto questa nazione è il “singolo componente più importante”.

I potenti delle varie logge massoniche, gli spregiudicati finanzieri di Wall Street e i vari adepti del mondialismo avevano scelto la superpotenza americana per guidare il mondo e imporre un autoritarismo globale.

Gli Stati nazionali dopo la seconda guerra mondiale non sono stati più nemmeno tali perché la loro sovranità è iniziata ad essere rimessa nelle mani di altri potenze e di altri soggetti privati, quali banche, gruppi finanziari e multinazionali.

Nel 1972, di fronte al consesso delle Nazioni Unite, l’ex presidente del Cile, Salvador Allende, pronunciò un celebre discorso nel quale metteva in rilievo come ormai gli Stati si trovassero a dover fare i conti con dei conglomerati industriali e finanziari che non di rado avevano un PIL persino superiore a quello di molte nazioni del Sud – America e dell’Africa continentale.

Il divario con l’avvento della globalizzazione si è persino allargato in quanto negli anni passati c’erano fondi di investimento quali BlackRock, nel quale ci sono una infinità di scatole cinesi dove ci sono i capitali dei Rothschild e di altre celebri famiglie mondialiste, che avevano un PIL superiore persino a quello della Cina.

Abbiamo scelto il passato per parlare di tale processo economico perché negli ultimi anni si è messa in moto una tendenza inversa della quale parleremo a breve.

Il precedente status quo è indubitabile che abbia condizionato la storia d’Italia. L’Italia si è trovata suo malgrado rinchiusa in un recinto.

Non si poteva uscire dalla NATO dopo la fine della seconda guerra mondiale a meno che non si era disposti ad avventurarsi in un territorio dove hic sunt leones.

Aldo Moro lo fece perché aveva uno sguardo talmente proiettato in avanti che aveva compreso molto bene che l’Italia, se non fosse uscita da quella gabbia, sarebbe rimasta schiacciata da quei poteri transnazionali che volevano uccidere questa nazione.

Il mondialismo è certamente un piano politico ma esso prim’ancora che toccare le corde della politica tocca quelle della religione, in quanto gli adepti di questo disegno sono appartenenti alla massoneria che altro non è che una organizzazione di carattere luciferiano che si propone la cancellazione della religione cattolica, quella autentica nella sua versione pre-conciliare, e la fine delle patrie, da essere sostituite da un superstato globale che i massoni amano chiamare “repubblica universale”.

Uno degli esponenti della libera muratoria, Giuliano Di Bernardo, affermò chiaramente, e in più di un’occasione, che i massoni si proponevano il governo di “una comunione di illuminati, presieduta dal tiranno illuminato”.

Il tiranno illuminato in questione è il moschiach tanto atteso dalla setta sionista Chabad che nel suo sito afferma chiaramente che l’umanità sarà governata da un Nuovo Ordine Mondiale.

Viene da sorridere pensando alle ridicole espressioni senza senso partorite dai media mainstream quali “complottismo” per il semplice fatto che sono gli stessi appartenenti a questo piano ad esternare il loro pensiero e a dire chiaramente che sono all’opera da secoli per consegnare l’umanità nelle mani di una tirannia, nemica prim’ancora che dell’uomo di Dio, poiché questo “tiranno illuminato” altro non è che dio agli occhi dei massoni.

La Prima Repubblica demolita da Washington

Nel 1992, quando il pool di Mani Pulite si risvegliava dal suo letargo durato anni non lo faceva certo perché aveva scoperto un improvviso senso di giustizia del quale prima non c’era traccia.

Lo faceva perché a Washington si era già deciso che il Paese sarebbe dovuto entrare nella fase successiva, una particolarmente avanzata, del mondialismo e la sua sovranità, già ristretta, andava compressa ancora di più.

I politici della Prima Repubblica ormai avevano esaurito il loro scopo. Questi non erano più affidabili agli occhi degli Stati Uniti in quanto già in passato avevano dato prova di una certa autonomia e indipendenza quando, ad esempio, difesero la sovranità dell’Italia a Sigonella e quando Bettino Craxi, presidente del Consiglio, ricordò a Ronald Reagan che l’Italia, seppur membro della NATO, non era terra di conquista dove gli americani potevano muoversi e fare ciò che volevano.

Giulio Andreotti era un altro politico che aveva certamente rapporti con l’anglosfera ma non per questo si limitava pedissequamente ad eseguire i suoi diktat, e ne ha dato prova con la sua politica estera molto vicina ai Paesi del Medio Oriente e assolutamente solidale con la causa palestinese.

La Prima Repubblica non andava più bene per questo. I suoi dirigenti avevano la tendenza a liberarsi dal cappio americano e dunque Washington decise di liberarsi di questi poiché non erano i politici che servivano in quella fase, ma meri esecutori.

Così accadde. E’ sotto gli occhi di tutti come la classe politica della Seconda Repubblica sia stata un monumento al servilismo e al tradimento della patria e del suo popolo.

Raramente si sono visti soggetti peggiori degli attuali personaggi che occupano gli scranni di Montecitorio e che definire politici sarebbe una enormità da parte nostra, in quanto essi sono più che altro galoppini, saltimbanchi e mercenari della peggiore risma ai quali la massoneria ha aperto le porte dei palazzi per assicurarsi che questi non facessero altro ciò che volevano appunto i massoni.

La fine del vecchio status quo

Ora siamo entrati in un territorio inesplorato. Siamo entrati nel territorio dove tutti i vecchi equilibri stanno venendo meno.

L’anglosfera, come tale, non c’è più. Non ci sono più gli Stati Uniti a guardia di essa ed è venuta meno quella condizione indispensabile citata da Kissinger per il compimento del Nuovo Ordine Mondiale.

Gli Stati Uniti si sono emancipati da tutta quella tela di lobby globaliste e sioniste che hanno governato la Casa Bianca per tutto il ‘900 e per i primi anni del XXI secolo.

La farsa pandemica, negli occhi dei suoi architetti, avrebbe dovuto aprire le porte dell’umanità alla tirannia mondiale.

Essa era stata concepita anni prima ed era stata annunciata dagli stessi centri di potere mondiale quali la famiglia Rockefeller che in uno dei suoi documenti nel 2010 parlava dell’operazione Lockstep e di come una “pandemia” avrebbe consentito l’instaurazione di un governo mondiale.

Il 2020 non è nato dal nulla. E’ stato il risultato di un percorso durato moltissimi anni che voleva porre fine a ciò che restava della sovranità delle nazioni e creare un nuovo tipo di uomo, quello transumano che altro non è che una parodia della originaria creazione divina.

La classe politica italiana era fermamente convinta che si sarebbe giunti alla destinazione finale di questo piano.

Erano tutti convinti che alla fine ci sarebbe stato il Grande Reset di Davos e i vari occupanti delle istituzioni non si sono risparmiati nel vessare il proprio popolo con le peggiori restrizioni al mondo, nella illusione che tanto alla fine sarebbe sorto questo governo mondiale.

L’aver scoperto che il piano è miseramente fallito è stato uno shock per tutti loro. D’Alema, uno dei più importanti rappresentanti dello stato profondo in Italia, lo disse.

Abbiamo sbagliato tutto. Il Nuovo Ordine Mondiale non si è manifestato e ora questa classe politica si trova di fronte ad un processo storico che sta mettendo fine a quell’impalcatura internazionale che garantiva il suo potere.

La NATO si sta liquefacendo sotto i colpi dell’operazione militare che i russi stanno portando avanti in Ucraina.

Il dollaro, l’arma finanziaria dell’anglosfera, sta perdendo tutto il suo potere e ogni giorno aumentano i Paesi che tornano alle valute nazionali per gli scambi commerciali.

E’ la fine di un’epoca. Questa liquidazione del vecchio mondo ha lasciato i peones della politica italiana senza punti di riferimento.

Adesso l’obiettivo non è più il mondialismo. Adesso l’obiettivo è sopravvivere a questa fase storica che sta portando sulla scena il ritorno degli Stati nazionali con tutti i loro poteri, e la nostra sensazione è che difficilmente qualcuno dei politici della Seconda Repubblica uscirà indenne da questo periodo.

L’arresto di Toti è solo l’inizio. In Puglia, da settimane, c’è un’atmosfera da resa dei conti tutta interna al PD con inchieste incrociate che toccano politici vicini ad Emiliano, e lo stesso governatore pugliese che ormai sembra essere in guerra con il suo stesso partito.

A Milano, Daniela Santanché rischia il processo per truffa.

Le procure si attivano perché i loro referenti cercano di abbattere l’altro prima di essere abbattuti loro stessi.

Questa è una feroce caccia all’uomo. E’ una feroce lotta per la sopravvivenza che continuerà fino al completo annientamento dell’avversario.

La Seconda Repubblica è entrata in una modalità di autodistruzione.

Presto non ci sarà più probabilmente traccia di questi partiti che sono decotti e non riescono a fermare l’ondata astensionista in quanto essi ormai non rappresentano più il popolo e la nazione, ma rappresentavano soltanto gli interessi dei loro defunti padroni stranieri assieme alla immancabile massoneria, che ora, tra l’altro, si trova al centro a sua volta di un’altra guerra intestina.

Siamo al tutto contro tutti.

Stavolta non è come il 1992. Stavolta non c’è una demolizione controllata del sistema politico italiano voluta da referenti stranieri.

Stavolta c’è la guerra tra bande di un sistema che dopo la fine dell’anglosfera è già cerebralmente morto.

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37 Commenti

  1. Sara

    Ennesimo bellissimo articolo.

    Resto in attesa si chiuda il sipario di questo indegno, lunghissimo spettacolo di pagliacci.

    Grazie, Sara

    Rispondi
  2. Gustavo stradella

    Vero al 90 % quello che dici..tuttavia non sono cosi sicuro che non vi sia anche oggi un qualche controllo remoto, magari parziale, come Trump è sicuramente meglio di Biden ma comunque ancora legato a certe strutture finanziarie….posso dire che mi pare che sul territorio nazionale siano attive forze di intelligence di varia origine. L italia è una posta troppo importante.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Trump non è legato alla finanza. La finanza gli ha fatto una guerra spietata. Leggi i contributi precedenti al riguardo.

      Rispondi
  3. Mariella Cannarozzo

    Caro Cesare,
    non posso che provare piacere per ciò che stà accadendo.
    Provo piacere per tutta l’umanità e orgogliosamente per noi che siamo dalla parte giusta.
    Quella Divina.
    Grazie e buona lavoro
    Mariella

    Rispondi
  4. shax

    L’implosione dell’attuale sistema politico di saltimbanchi corrotti e galoppini delle peggiori èlite mondiali sta avvenendo sotto i nostri occhi. Finalmente una buona notizia.
    Finalmente, forse, ci libereremo di quel cappio al collo che imprigiona la nostra sovranità da decenni.

    Rispondi
  5. Isabel.

    Ogni volta che ti leggo mi approprio di tante verità IRREFUUTABILI che coincidono con ciò che pensiamo noi, anonimi cittadini del mondo intero. Ecco perché convalido tutti i tuoi tentativi di SMANTELLARE LE IMPOSTURE ABIETTE. Mi è piaciuto quello che dici sulla Massoneria, sulla falsa pandemia e sul vero valore della Chiesa preconciliare. Sono sempre arricchita dai tuoi apprezzamenti. Certissimo: “Creare un nuovo tipo di uomo, quello transumano che altro non è che una parodia della originaria creazione divina”. Da Mendoza, Argentina, un grande saluto.

    Rispondi
  6. Gianni

    Buongiorno, credo che se le cose stanno come dice Lei, ci sarà una nuova maidan all’italiana, con la differenza che il popolo italiano come nel ‘ 92 non si accorgerà di poco o niente di politiche tese a impoverire il popolo.Vedi la guerra in ucraina.
    Nel malaugurato caso che arrivi qualche missile in casa….allora rinasceranno i cosiddetti ‘partigiani’ seguiti dai ‘ liberatori’ al seguito.
    Gli USA hanno già avvertito il Kennedy di turno…e mister Trump deve stare attento alle sue politiche.
    Quando era al potere,per ben due volte la scorta aerea del air force one è stata allarmata per possibile attacco missilistico.
    Quindi le solite bande sono attente a escludere qualsiasi politica o pensiero che attecchisca contro i loro interessi e/o voleri. Buon lavoro

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Non capisco come possano crearsi le condizioni per un altro Maidan italiano visto che la struttura che può consentire un evento del genere, l’anglosfera, è in dismissione. Le bande ormai cercano di salvare solo sé stesse.

      Rispondi
  7. Gabriele

    Grazie per questo articolo.
    Ho visto che oggi su telegram ha messo un post dove diceva che il bosco boemo e’ stato chiuso….come facciamo ad essere sicuri che fosse proprio quel “bosco”? Non potrebbe essere un qualsiasi bosco? Come facciamo ad identificarlo?grazie

    Rispondi
  8. davide

    Articolo di pregio il suo dott Sacchetti.
    Di fronte ad una classe politica immorale e putrida che si scanna a vicenda, non mi pare di riuscire ancora vedere emergere una nuova dirigenza fatta di semi sconosciuti ma onesti come accaduto all’indomani della caduta del fascismo. Per intenderci un De Gasperi, un Einaudi un Andreotti, un Mattei….
    Tempo addietro avevo notato personaggi come Nino Galloni o i soci fondatori di moneta positiva come l’ing. Conditi che hanno idee chiare sul nodo dei nodi: restituire all’Italia una banca centrale che emette moneta a servizio del lavoro e del popolo, idea su cui occorre vigilare prima che provino a saltarci sopra cialtroni come Bagnai, Rinaldi, Borghi et similia nel tentativo di salvare la cadrega.
    Un caro saluto a Lei e tutti i lettori del Blog.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Grazie Davide, un saluto a lei. Galloni sostenne Draghi. Non so se lo sapeva.

      Rispondi
      • Veronica

        Congratulazioni per l’ articolo. Una domanda:
        A che punto siamo con la de-dollarizzazione e la de- eurizzazione? Entrambi, grazie.

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          Grazie Veronica. Molto buono, direi. Ogni giorno si staccano semplicemente più Paesi dal dollaro e l’euro perde terreno a sua volta.

          Rispondi
      • davide

        Dott Sacchetti, non lo sapevo! Sapevo che entrambi sono stati allievi dell’economista di orientamento keynesiano Federico Caffè e che Galloni aveva pubblicamente rimproverato a Draghi, appena nominato primo ministro, di avere abbandonato gli insegnamenti ricevuti per passare a sponda opposta.
        Grazie comunque!

        Rispondi
  9. Veneziano

    Ogni Nazione ha i governanti che si merita …

    Rispondi
    • Imperscrutabile

      Il momento della risoluzione è vicina..ma prima deve finire la repubblica! Non bisogna recriminare cmq fa parte della nostra storia bella o brutta che sia…serve per monito… per non fare più certi sbagli…bisogna che il popolo sia vigile e istruito…sano… se non siamo sani noi pensiamo i governanti…come devono essere…

      Rispondi
  10. manlioste

    Che non ci sia più l’anglosfera e gli stati uniti a guardia di essa mi pare una pia illusione. A mio parere sono più forti e più prepotenti che mai, tant’è che quasi nessun governo europeo osa fare alcunchè contro la volontà Usa, perchè chi lo facesse verrebbe liquidato in un attimo. Gli usa sono più forti che mai, e dalla guerra in Ucraina hanno tratto un bottino immenso, senza che sia morto un solo americano ( commesse miliardarie per il complesso militare industriale, vendita del loro gas a prezzo esorbitante, distacco della Germania dalla Russia, impotenza e totale riduzione ad ubbidienti vassalli degli stati europei ,ecc,)

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Purtroppo non ti basi nemmeno un po’ sui fatti perché gli Stati Uniti hanno lasciato l’Ucraina a loro stessa da un pezzo tanto che la stessa NATO se n’è lamentata e sono gli stessi esponenti dell’anglosfera a riconoscere che il vecchio ordine liberale internazionale è venuto meno.

      Rispondi
      • manlioste

        Si, gli americani non si impegnano in prima persona in Ucraina, ma di fatto obbligano gli europei a supportarla. Se il vecchio ordine liberale internazionale è venuto meno, allora è giunta l’ora che io stappi quella magnum di champagne Veuve Cliquot che tengo in cantina da anni. Ma come mi spieghi che ogni giorno i Russi distruggano in Ucraina una grande quantità di armi americane tra cui anche gli Abraham? ( Vedi report quotidiano del ministero della difesa russo, che io leggo ogni giorno).

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          Anche questo non è esatto. Gli americani non stanno proprio obbligando nessuno qui. Sono i Paesi europei, rimasti privi della sponda di Washington, che si stanno dando da fare per aiutare l’Ucraina. I nazisti ucraini si sono lamentati più volte che gli sono arrivati solo ferrivecchi. Gli Abraham poi non sono nemmeno adatti al terreno ucraino.

          Rispondi
          • manlioste

            Probabilmente gli Abraham non sono i carri più adatti, ma sono costosissimi, gli americani ne hanno inviati almeno 30, e diversi sono già stati distrutti, assieme a molte altre armi americane. Ogni giorno vengono distrutti molti mezzi americani (vedi rapporto ministero difesa russo e le prede belliche esposte a Mosca)

          • La Cruna dell'Ago

            Non mi pare li abbiano esposti però gli Abraham a Mosca, o sbaglio?

          • manlioste

            Puoi ben vedere su internet o you tube che alla mostra di Mosca c’è anche un Abraham distrutto di fresco, esibito proprio per la parata del 9 maggio

          • La Cruna dell'Ago

            Quindi uno solo, questo mi fa pensare che ce ne siano pochi sul terreno.

          • manlioste

            Non credo proprio che tutti i carri distrutti vengano portati a Mosca. Molti non sono asportabili, perchè distrutti dietro le linee ucraine e giustamente i russi non rischiano uomini per recuperare rottami !

          • La Cruna dell'Ago

            Io credo che i numeri, almeno su questo, possano essere un po’ generosi..

    • Imperscrutabile

      Commento troppo ameri-cano, non combacia con il vero…in realtà gli usa…sono in bancarotta…e vogliono spalmare i loro debiti in giro per il mondo…non ti ricorda niente il 2008… ora molti stati si sono fatti furbi vedi brics…e qualche altro…ma essere dipendenti dal dollaro ora è una pazzia..

      Rispondi
  11. Giusy

    Bellissimo articolo , ma non capisco perché sono sta rimossa dal gruppo telegram senza un motivo

    Rispondi
  12. Davide Suraci

    Arresto di un “manovale”? Non sono questi i segnali di una cambiamento di rotta… Si tratta di qualche sgarro fra “compari” di diverso lignaggio..

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Mi sa che ti è arrivato zero di quello che ho scritto..

      Rispondi

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