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L’allarme del commissario UE:”i migranti sono una bomba nucleare pronta ad esplodere”
di Cesare Sacchetti
L’allarme sulla situazione dei migranti viene lanciato da Corina Cretu, commissario UE per la politica regionale, a Kuala Lumpur, dove attualmente si sta svolgendo il World Urban Forum. Per il commissario UE, se Bruxelles non appronta al più presto un piano di investimenti per i migranti c’è il serio rischio che “una bomba nucleare” di rivolte sociali travolga tutta l’Europa. A preoccupare la Cretu, è l’attuale condizione dei migranti che vivono in una condizione di segregazione dal resto delle comunità dei paesi che li ospitano. Secondo il commissario, è necessario immettere fondi in progetti che mettano fine al più presto all’emarginazione dei migranti nelle città europee.
“L’integrazione sociale sarà fondamentale negli anni a venire”, e se l’Unione Europea non riuscirà a realizzarla con successo, “i ghetti e la segregazione di migranti diventeranno una bomba nucleare in futuro”, aggiunge la Cretu. Le parole del commissario UE rimandano a quanto sta accadendo attualmente in Svezia, probabilmente l’esempio più lampante del fallimento del multiculturalismo e di un’integrazione che in realtà non c’è mai stata. La condizione sulla quale mette in guardia la Cretu in un prossimo futuro difatti in molti paesi europei fa già parte dell’attuale presente.
Nella città di Stoccolma, esistono già dei ghetti popolati esclusivamente da migranti, come nel caso di Rinkeby, che si è guadagnato il soprannome di “piccola Mogadiscio”, per l’alto numero di somali che abitano quel quartiere. Proprio in questo quartiere, il tasso di criminalità è tra i più alti di tutta la Svezia. Nel 2010, si è verificato uno degli episodi più clamorosi, quando la stazione di polizia di Rinkeby fu presa d’assalto dai migranti. Nel 2014, le autorità svedesi, dopo una serie di nuovi attacchi, hanno deciso di chiudere l’avamposto di polizia del quartiere, e di pianificarne la riapertura solamente nel 2019.
La Svezia difatti ha dichiarato implicitamente di non essere in grado di presidiare quel territorio, la cui giurisdizione appartiene a bande armati di migranti che scorazzano per le strade. Sono le bande a stabilire chi può entrare e chi no a Rinkeby. La situazione non è migliore in Germania, dove basta ricordare il ratto di Capodanno avvenuto a Colonia nel 2016, nel quale sono state stuprate e molestate centinaia di donne tedesche dai migranti.
Per evitare il ripetersi di simili situazioni, diverse città della Germania nello scorso Capodanno hanno pensato di creare delle apposite zone “sicure” per le donne, non accessibili agli uomini. Le donne tedesche quindi sono state costrette a celebrare il 2018 in una sorta di zona chiusa, talmente alto il rischio di subire delle aggressioni.
Dunque non appare semplicemente un problema di insufficienti investimenti per aiutare l’integrazione, come sostenuto dalla Cretu, ma tutt’al più un problema di culture fondate su valori diversi, se non opposti, che quando si incontrano non solo faticano a coesistere ma entrano in netta contrapposizione. Una spiegazione dello scontro culturale in atto è stata offerta recentemente da Rebecca Sommer, un’attivista per i diritti umani che ha trascorso diversi anni a contatto con i rifugiati e gli immigrati.
E’ stato durante questo periodo a contatto con i migranti che la Sommer ha dovuto rivedere le sue convinzioni, soprattutto sui “musulmani rifugiati, cresciuti con una scala di valori completamente differente dalla nostra”. L’attivista aggiunge che i migranti islamici “non manifestano nessuna intenzione di adottare i valori dei paesi europei che li ospitano”.
Durante la sua esperienza nei campi profughi, la Sommer racconta anche che le molestie sessuali ai danni delle volontarie erano all’ordine del giorno, ma spesso non venivano denunciate per non mostrare opposizione ai rifugiati. Quindi, la situazione è già fuori controllo. La “bomba nucleare”, citata dal commissario UE, è già innescata.
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Osservazioni evidenti ma resta una domanda da porre alla brillantissimo relatrice: se un problema è gravissimo e in qualche modo ineludibile, mettiamo la testa sotto la sabbia, come gli struzzi?
Se l’Europa rimane convinta che questi africani Islamici s’integrino s’illude non lo sarà mai a meno che l’Europa debba assimilarsi agli africani. Buttateli fuori se ci riuscite a farlo e subito in caso contrario siete tutti persi
Che l’unione Europea lo sappia solo ora è intollerabile.
Che ci vogliano segregazioni e violenze per far parlare, purtroppo ancora ad ora solo parlare, è inconcepibile.
Lo sfruttamento di qualsivoglia genere e colore è stato sempre il modo più veloce e meno rischioso per trovare facili fonti di guadagno, sulla pelle da tanti e dei TUTTI
Non ci voleva tanto a capire che il multiculturalismo e la clobalizzazione sono impossibili da realizzare. Una cosa è certa e bisogna prendere consapevolezza: bisogna agire per porre rimedio.
Non sono un laureato non sono un politico il mio pensiero da semplice uomo di strada e cittadino che combatte tutti i giorni la sopravvivenza abbiamo difficoltà a rimpatriare queste persono tra trattati e altre menate stiamo sprecando miliardi per questi popoli e non riuscite come europa a risolvere questo cancro attuale una soluzione ci sarebbe e costerà anche poco come sono arrivati? Clandestini ? Cosi si farà il loro ritorno non sappiamo da dove vengono da qualsiasi regione sono hanno viaggiato per tutta l’Africa per raggiungere le coste europee be li mettiamo con i paracadute e li lanciamo dagli aerei sulla loro nazione vedrete che poi si ricorderanno la via di casa chi si é integrato lavora e non ha mai avuto problemi con la giustizia può rimanere e servire il paese ospite rispettando le leggi del paese ospite il senso civico .
Europa svegliaaaaaa!!!!!
L’unica soluzione è rimandarlo a casa, non c’è lavoro per gli europei, sono persone impreparate e con cultura troppo diversa dall’Europeo. Non hanno nessuna intenzione di integrarsi, pretendono l’aiuto senza contraccambiare. Giustamente non si può fare di tutta l’erba un fascio, chi delinque, chi non può sostenersi essendo senza lavoro, chi pretende, ecc. ecc. va spedito subito fuori dall’Europa prima che sia troppo tardi
“Uomo è colui che crede in Allah potente e misericordioso. Gli altri sono cani infedeli.”
Come pretendete quindi che gli islamici si abbassino a vivere come cani?
Sono d’accordo gli immigrati che lavorano insieme a noi rispettando le leggi del paese ospite possono rimanere e devono avere i nostri stessi diritti una volta ottenuta la cittadinanza tutti gli altri fuori dall’Europa