di Cesare Sacchetti

Se questo caso avesse riguardato un vescovo della Chiesa Cattolica o uno dei vari ordini di questa istituzione, a quest’ora probabilmente non ci sarebbe nemmeno abbastanza spazio per altre notizie sui media.

Ci sarebbe stata una bulimia di carta che avrebbe messo alla gogna il prelato di turno, ma, si sa, la pedofilia dà scandalo  soltanto quando essa riguarda appunto qualche esponente della Chiesa, nonostante le statistiche si ostinino a raccontare una verità molto diversa da quella che i vari media mainstream cercano di veicolare al grande pubblico.

I casi di pedofilia nel clero cattolico non arrivano nemmeno al 2%, come ha rilevato una documentata ricerca dello storico americano Philip Jenkins,  ma gli organi di stampa è su questo 2% che mettono la loro lente d’ingrandimento, escludendo la maggioranza bulgara di tutti gli altri casi di pedofilia, nei quali ci sono le tracce di quei poteri che hanno in mano i media e che non possono essere toccati.

Questa storia oscurata dai media è la perfetta cartina di tornasole di tale situazione, e si tratta dell’inquietante giro pedofilo della setta ebraica Lev Tahor, fondata nel 1988 in Israele, che operava in Guatemala.

Le immagini degli arresti in Guatemala contro Lev Tahor

Almeno 160 bambini sono stati salvati dalla polizia guatemalteca che ha fatto irruzione nella sede della setta in questione che aveva il suo quartier generale a Oratorio City, una piccola città di 26mila abitanti non molto distante dal confine con El Salvador, una meta dalla quale passa un intenso traffico di esseri umani e migranti che poi prova ad entrare negli Stati Uniti attraverso il confine con il Messico.

Gli appartenenti a questo gruppo sono accusati di stupro, abusi fisici contro i bambini, matrimoni forzati e omicidio di infanti, anche se questa ultima informazione è stata omessa dai media angloamericani, mentre quelli italiani hanno proprio fatto finta che nulla sia accaduto, prigionieri di un torpore che evapora soltanto appunto quando si tratta dei casi di pedofilia nella Chiesa.

Vicino alla sede di Lev Tahor sono stati trovati infatti dei resti di un bambino e questo fa pensare che là dentro si è consumato un qualche rituale che ha previsto l’omicidio di un innocente.

I precedenti infanticidi nel mondo ebraico

E’ questo un argomento tabù questo per ogni media mainstream, e in questo caso che sia anglosassone o italiano poco importa.

La storia di questi sacrifici nel mondo ebraico non si può raccontare nonostante su di essa esista un’ampia documentazione storica nella quale c’è persino il celebre saggio “Pasque di Sangue” di Ariel Toaff, e la fonte in questo caso si può definire tranquillamente come al di sopra di ogni sospetto, a meno che non si voglia cadere nel paradosso o nel ridicolo provando a bollare Toaff come “antisemita”.

I sacrifici di bambini nel mondo ebraico risalgono a molti secoli addietro e tra i vari casi documentati i più famosi sono certamente quelli di Sant’Ugo e San Simonino da Trento.

San Simonino è rimasto vittima, per così dire, della cultura della cancellazione ante litteram già ai tempi del Concilio Vaticano II che piuttosto che preoccuparsi di difendere la verità della fede cattolica rimasta immutata per 2000 anni, era più preso dall’avvicinarsi al mondo ebraico all’insegna dell’ecumenismo del documento Nostra Aetate, che afferma che si può giungere alla salvezza anche attraverso altre fedi, negando quindi quanto stabilito da Cristo che fondò la Chiesa Cattolica proprio per la salvezza delle anime.

San Simonino evidentemente non poteva essere più ricordato in tale clima di “gioiosa riappacificazione” così come il suo martirio per mano di un manipolo di ebrei di Trento che lo uccisero per prelevarne il sangue.

Il martirio di San Simonino da Trento, Giuseppe Alberti, 1677

A Sant’Ugo toccò una sorte altrettanto atroce.

Sant’Ugo era un bambino inglese che fu rapito nel 1255 nella località di Lincoln, in Inghilterra, da alcuni ebrei del posto che presero a bastonate il fanciullo fino a quando questi non perse tutto il suo sangue.

Sembra che esista una sorta di “fascinazione” per il sangue di queste giovani vittime che nelle religioni esoteriche e occulte viene ritenuto portatore di doti speciali, tanto che esiste un’ampia e documentata letteratura al riguardo anche sul cosiddetto adrenocromo,  una sostanza che si ricava dal sangue e che, se assunta, aiuterebbe i suoi “consumatori” a ritardare gli effetti dell’invecchiamento.

Prima che qualcuno possa pensare che quella sull’adrenocromo sia soltanto una leggenda metropolitana sorta di recente sulle reti sociali, è utile ricordare che su questa sostanza esiste una lunga e dettagliata documentazione scientifica, tanto che si trovano almeno 773 risultati nel database delle riviste scientifiche di PubMed, e nelle pubblicazioni mediche si può trovare molto sugli effetti e sul funzionamento di questa droga.

E’ una sorta di segreto che è stato custodito per secoli da queste sette che ogni qualvolta si sono trovate di fronte all’accusa di praticare questi riti per trarre giovamento da questa droga,  che dà una forte dipendenza e porta con sé gravi effetti collaterali tra i quali la schizofrenia, hanno provato a liquidare le accuse come il retaggio della “oscura” epoca del Medioevo, che in realtà oscura non lo era affatto, e aveva molto più luce e verità di quella contemporanea figlia della rivoluzione francese e del culto dei diritti umani.

Sant’Ugo venne ucciso per tale ragione, per far sì che il suo sangue venisse estratto dal suo corpo, e non ci sono soltanto le confessioni dei colpevoli sottoposti a tortura che lo confermano, ma anche quelle spontanee.

A chiarire ancora meglio le ragioni di questo interesse occulto per il sangue è stato un rabbino ebreo convertitosi al cristianesimo, tale rabbino Neofito della Moldavia che scrisse nel 1803 un saggio intitolato “Il sangue cristiano nei riti ebraici della moderna sinagoga”  nel quale entrava nel dettaglio di quei segreti che sono stati a lui rivelati e dei quali egli stesso era custode.

“Prima di tutto bisogna sapere che questo segreto del sangue non è conosciuto da tutti gli ebrei , ma dai soli Kakam , Scribi e Farisei , che perciò si chiamano conservatori del mistero del sangue. QuestiKakam mantengono rigorosamente il segreto per quanto possono. I motivi poi di un tale uso segreto del sangue cristiano sono questi .

1° L’Odio contro i cristiani, nel quale istruiscono i loro figliuoli , stillandolo loro fin dalla fanciullezza. Credono infatti che ciò sia comandato da Dio e che l’odiare e l’ammazzare i Cristiani sia cosa gratissima a Dio. Verificandosi così la parola del Divin Redentore che disse (San Giov. XVI , tutti quelli che vi ammazzeranno crederanno di far ossequio a Dio.)

2º Le false superstizioni cui sono addetti . Giacche gli ebrei si servono del sangue dei cristiani in opere di Stregonerie , Cabale, Magie ed altre superstizioni.

3º Perchè i Kakam o Rabbini dubitano che forse Gesù Figliuolo di Maria di Nazaret è veramente il Messia aspettato dai nostri antichi. Dunque (dicono) : noi ci salveremo col sangue dei Cristiani che noi ammazziamo e sfuggiremo così l’eterna dannazione.”

Queste sono le inconfessabili verità su questi riti che purtroppo non sono rimasti rinchiusi nel tempo dei secoli passati, ma sono continuati e continuano ancora oggi ai giorni nostri, e i numerosi casi di pedofilia e omicidi di infanti che emergono testimoniano l’ossessione satanica che questi ambienti nutrono nei confronti del fanciullo innocente.

Lev Tahor in particolare non è la prima volta che viene accostata a casi di pedofilia e di tentati rapimenti di bambini che avrebbero potuto seguire la stessa orrenda sorte di altri fanciulli uccisi in tali riti.

Nel 2018 infatti, due leader di questa setta, Nachman Helbrans e Mayer Rosner, provarono a rapire due bambini di 14 e 12 anni nello stato di New York, una delle capitali dell’ebraismo internazionale, considerato l’alto numero di ebrei che vivono in questa città, 1,7 milioni, il più alto al mondo, superiore persino alla capitale di Israele, Tel Aviv.

I casi pedofili di Chabad

E’ sempre a New York che sono state scoperte delle altre inquietanti verità che riguardano un’altra setta ebraica, quella di Chabad Lubavitch, molto vicina al primo ministro Netanyahu e da sempre ricevuta con tutti gli onori alla Casa Bianca dai vari presidenti degli Stati Uniti.

Chabad è così potente che anche al Congresso americano riceve gli stessi onori che le tributano i vari presidenti, e a testimonianza di questo può citarsi il recente evento che si è tenuto presso il Campidoglio nel 2022, nel quale il leader dei democratici, Chuck Schumer, si dichiarava vicinissimo a Chabad e per esprimere ancora meglio la sua devozione a questa setta, Schumer fece in quell’occasione il gesto delle dita incrociate per rimarcare la protezione che egli voleva dare ai suoi influenti “amici”.

Chabad però ha forse una storia ancora più lunga e torbida relativamente ai suoi legami con la pedofilia, e i casi di abusi di minori in questa setta sono tutt’altro che infrequenti.

Se si legge la lista dei suoi rabbini condannati per atti pedofili se ne ha un’idea ancora più esaustiva, ma ogni qualvolta i membri di Chabad vengono colti con le mani nel sacco, per così dire, riescono sempre a scappare miracolosamente alle larghe e generose maglie della giustizia americana che, a differenza di quanto riferisce la vulgata dei media italiani, sono tutt’altro che strette per i potenti.

Ne sa qualcosa, ad esempio, il rabbino Israel Grunwald, condannato nel 1995 per aver molestato una 15enne su un volo diretto dall’Australia a Los Angeles, e scampato al carcere dopo aver fatto soltanto 500 ore di lavori socialmente utili.

Chabad ha pensato bene di dedicargli un epitaffio sul suo sito ufficiale dopo la sua scomparsa, ma ovviamente si è guardata bene dal menzionare l’increscioso episodio.

Non è andata nemmeno troppo male al rabbino Sidney Goldenberg, che è riuscito ad evitare qualsiasi condanna penale per 26 lunghi anni, dal 1971 al 1997, il lasso di tempo nel quale l’esponente di Chabad è stato più volte denunciato per abusi pedofili.

Anche al rabbino Israel Kestenbaum è andata molto di lusso.

Arrestato per aver adescato una ragazzina di 13 anni su Internet, quando in realtà ad impersonare la bambina c’era un poliziotto sotto copertura,  non ha mai visto la cella di una prigione.

I giudici della corte suprema di Manhattan lo hanno condannato soltanto a 5 anni di libertà vigilata e hanno giustificato tale decisione con il fatto che sua moglie era malata di cancro, eppure non mancano di certo detenuti nelle carceri americane che hanno parenti o mogli gravemente malate, ma forse la loro “colpa” è quella di non essere legati a Chabad.

Se questi pedofili invece di essere stati dei rabbini fossero stati dei cardinali o dei sacerdoti, cosa sarebbe accaduto?

Come si diceva in precedenza, gli argini si sarebbero certamente rotti travolti da un fiume di pagine di giornali e di salotti televisivi nei quali i soliti “criminologi” da strapazzo avrebbero provato a sviscerare tutto quello che c’era da sviscerare sui presunti legami tra pedofilia e cattolicesimo, senza però nulla dire sui reali legami tra rete pedofila e le varie sette sioniste.

Chabad sembra avere anche un legame persino più torbido e inquietante di quello che ha con la pedofilia, se si pensa che sotto la sua sinagoga a New York, sono stati scoperti dei tunnel sotterranei nei quali sono stati trovati dei materassi e dei seggioloni da bambino.

Le immagini dei tunnel sotterranei di Chabad

I materassi sembra che fossero utilizzati per adagiarci sopra i cadaveri di alcune persone e poi praticare vari atti di negromanzia volti ad evocare gli spiriti, soprattutto quello del moschiach ebraico atteso dalla setta in questione.

I seggioloni sembrano appunto testimoniare che lì sotto, in quei luoghi segreti, possano essersi praticati altri indicibili rituali che prevedevano anche la morte dei bambini, come già visto per la setta Lev Tahor e come visto, purtroppo, nei secoli passati attraverso una documentata bibliografia.

I media angloamericani e anche quelli italiani non hanno fatto la minima menzione di quello che è stato ritrovato sotto i tunnel, probabilmente per provare a ridurre la portata di un grave scandalo che se avesse riguardato invece una basilica cristiana avrebbe invece ricevuto la massima pubblicità possibile.

Il muro del silenzio sulla questione pedofila in queste sette però sembra presentare delle crepe sempre più vistose.

Sono sempre più numerose le persone che chiedono giustizia e verità per quello che riguarda i casi di pedofilia di Chabad, di Lev Tahor e di altri gruppi sionisti.

C’è una generale presa di coscienza su un problema che nei tempi passati era molto noto, ma all’epoca esisteva ancora il cattolicesimo tradizionalista e non si cercavano improbabili “dialoghi” con i “fratelli maggiori”.

Si chiamavano le cose con il loro nome, come avveniva nei tempi precedenti l’infausto Concilio Vaticano II.

I tempi che il mondo modernista ha provato così ostinatamente a cancellare forse stanno davvero tornando.

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