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Cesare Sacchetti

La rete del trafficante Puff Diddy e la lobby sionista che distrusse Michael Jackson

26/09/2024

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di Cesare Sacchetti

Sotto casa del noto rapper arrestato per traffico di esseri umani, Puff Diddy, al secolo Sean Combs, c’è un fitto dedalo di tunnel sotterranei che assomigliano molto a quei tunnel dei quali parlano i bambini sopravvissuti al traffico di esseri umani.

E’ qui che avvengono gli orrori più indibili contro gli innocenti. E’ qui che gli orchi che hanno in mano la rete pedofila mondiale portano le loro vittime per abusare di loro, e poi, non di rado, uccidere questi bambini in dei riti sacrificali in omaggio al culto luciferiano praticato da tali mostri.

Sono tunnel non molto dissimili da quelli che sono stati trovati sotto la sinagoga di Chabad Lubavitch a New York, nei quali sono stati trovati materassi sporchi e seggioloni da bambini.

I primi vengono utilizzati per atti di negromanzia, ovvero l”arte” di magia nera che si prepone di evocare gli spiriti dei morti attraverso i cadaveri, e in questo caso lo spirito che i membri della setta ebraica di Chabad stavano cercando di evocare è quello del loro atteso “moschiach”, il messia ebraico, come ha affermato lo stesso rabbino del gruppo religioso, David Saltzman.

I secondi, lasciamo immaginare ai lettori a cosa possono servire e sono purtroppo quelle mostruosità delle quali si accennava in precedenza e che aiutano a comprendere quanto siano infette e terribilmente malvagie le anime dei moderni seguaci di Moloch, la divinità pagana alla quale le tribù israelitiche sacrificavano i bambini nell’antichità e che oggi trova i suoi continuatori al Bohemian Grove, l’esclusivo ritrovo californiano dello stato profondo americano, al quale partecipano i personaggi più potenti del Paese e dove viene messa in atto una cerimonia di cremazione di un infante proprio in omaggio a tale malvagia divinità.

A casa di Sean Combs c’era un pezzo importante di questa rete pedofila. Sono ore nelle quali diversi personaggi famosi quali Jennifer Lopez, già compagna del rapper, sono in stato di massima allerta nel timore che escano degli elementi che possano legare la famosa cantante a questo traffico di esseri umani.

Anche un’altra nota celebrità americana quale Kim Kardashian, moglie di un altro rapper, Kayne West, sembra molto nervosa tanto da aver mandato una lettera del suo legale al proprietario del profilo X, Shadow of Ezra, intimandogli di smetterla di scrivere che la donna era invischiata in un giro di ricatti che riguardava i personaggi immortalati a casa di Combs.

I party in bianco di Diddy ai quali partecipava non di rado anche Leonardo Di Caprio

Sì, perché Sean Combs, uomo dal temperamento violento e criminale sin dai primi anni della sua carriera musicale, sembra aver studiato dalla scuola del Mossad, che reclutava personaggi come il miliardario pedofilo Jeffrey Epstein per riprendere i suoi “illustri” clienti, tra i quali c’erano anche ex presidenti degli Stati Uniti, come il democratico Bill Clinton, o il principe Andrea del casato dei Windsor, coinvolti anch’essi nella rete pedofila, mentre praticavano atti sessuali con bambini in modo da accedere quella macchina dei ricatti e costringere questi ad eseguire la volontà dello stato di Israele.

Puff Diddy faceva lo stesso non solo per sé stesso probabilmente ma per i signori delle case discografiche che hanno in mano il mondo della musica, come, ad esempio, per il più grande gruppo discografico al mondo della Universal Music Group, presieduto da Lucian Grainge, imprenditore britannico di orgini ebraiche, e Sherry Lansing, americana anch’ella di origini ebraiche e vedova del noto regista americano, sempre di origini askenazite, William Friedkin, che i lettori probabilmente ricorderanno per i suoi celebri film quali “L’esorcista” o “Il braccio violento della legge”.

Il personaggio di Lucian Grainge sintetizza molto bene chi sono i signori della musica in America e nel mondo.

Il patron della Universal Music è uno dei principali finanziatori del gruppo sionista “Amici delle forze armate israeliane” e sua moglie, Caroline Grange, finanzia a sua volta la federazione sionista.

Un altro grande colosso della musica, la Warner Music Group, è anch’esso presieduto da un altro imprenditore inglese di origini ebraiche, Michael Lynton, anch’egli fervido sostenitore dello stato di Israele e molto intimo della intelligence dello stato ebraico e dell’attuale primo ministro Netanyhau, impegnato nella sua campagna di genocidio dei palestinesi a Gaza, alla ricerca del folle “sogno” imperialista della Grande Israele.

Diddy non è stato toccato per anni. Tutti sapevano che nella sua villa si consumavano quei festini ai quali partecipavano politici di primo piano come ha rivelato la sua guardia del corpo, e tutti sapevano che non di rado c’erano bambini che venivano abusati da personaggi di alto profilo della politica e del mondo dello spettacolo, senza dimenticare la droga che in questi ambienti scorre a fiumi.

Nessuno però aveva mai osato fare irruzione a casa del rapper. Nessuno ha fatto quello che oggi ha fatto l’FBI, il famoso, o famigerato, ufficio per le investigazioni federali, che soltanto qualche tempo fa commetteva una serie di gravi reati facendo irruzione a casa di Trump per perquisire la sua cassaforte, nella quale gli agenti, purtroppo per loro, non hanno trovato quello che apparentemente stavano cercando.

L’FBI, forse, è attraversata a sua volta da una guerra intestina perché sembra esserci una parte estremamente marcia e corrotta che vuole fermare la corsa di Trump, mentre ce n’è apparentemente un’altra che vuole perseguire e mettere dietro le sbarre i signori della pedofilia in America, che sono gli uomini che hanno cercato più volte di uccidere Trump.

Il mondo della musica e di Hollywood è terrorizzato dal presidente perché Trump è il primo uomo dopo Kennedy che non prende ordini dalle lobby sioniste nonostante quello che ancora qualcuno prova a far credere.

Trump ha messo in atto quella strategia molto raffinata e astuta nella quale lui continua a dichiararsi non ostile allo stato ebraico, per poi puntualmente nella pratica rifiutarsi di scatenare guerre in Medio Oriente per conto di Israele, mandando così su tutte le furie personaggi come Netanyahu che non hanno esitato a fare i complimenti a Biden per la “vittoria” del 2020, nonostante la frode ai danni di Trump fosse lampante ed evidente.

Gli ambienti che però hanno protetto Sean Combs per decenni sono gli stessi che tempo fa misero sulla graticola un altro uomo che decise di non servire gli interessi dei signori del mondo della musica.

I signori sionisti della musica contro Michael Jackson

Quell’uomo è probabilmente assieme ad Elvis Presley e ai Beatles, uno degli artisti più influenti e popolari dell’900.

E’ Michael Jackson, il re del pop che nel 1982 pubblicò l’album Thriller che ancora oggi è il più venduto di tutti i tempi.

Musicista eccletico, voce potente e suadente al tempo stesso e ballerino versatile, Michael Jackson diventa dagli anni’80 in poi il re incontrastato della musica mondiale dopo essere stato negli anni’70, membro dei famosi Jackson 5, il gruppo composto dai suoi fratelli, che come lui purtroppo hanno condiviso la sfortuna di essere cresciuti da un padre estremamente violento che ricorreva spesso alla frusta contro i suoi figli.

Michael è un’anima sensibile, non è uno squalo pronto a tutto come altri suoi colleghi nel mondo della musica ed è lontano dai giri criminali che frequentava e gestiva proprio il suo “collega”,  Puff Diddy.

Nel suo ranch in California, Neverland, ospitava sovente dei bambini che amava profondamente ma non ovviamente come lo facevano gli orchi che frequentavano la casa di Diddy e l’isola caraibica di Jeffrey Epstein.

Michael Jackson ebbe la sfortuna di incappare ad un certo punto della sua vita nella rete di un sordido personaggio quale Evan Chandler.

Chandler è stato il dentista, tra gli altri, della famosa attrice di Guerre Stellari, Carrie Fisher, di origini askenazite come lo stesso Chandler, e morta nel 2016 per overdose di droga e cocaina.

Chandler aveva qualche velleità, per così dire. Voleva essere uno sceneggiatore e aveva iniziato a scrivere dei soggetti per Hollywood ma nessuno di questi aveva mai avuto particolare fortuna, salvo il film diretto da Mel Brooks, altro noto regista di origini ebraiche, “Robin Hood: un uomo in calzamaglia” uscito nel 1993 ed evidente parodia del film uscito l’anno precedente “Robin Hood: principe dei ladri”, nel quale Kevin Costner veste i panni del leggendario arciere.

A Chandler però tutto questo non bastava. Inizia a chiedere insistentemente l’aiuto di Michael Jackson per partecipare a qualche grossa produzione dopo che suo figlio Jordan era stato ospite a Neverland.

Evan Chandler

Il cantante pop però non sembra troppo entusiasta di Chandler e decide di respingere le sue insistenti pressioni per aiutarlo a fare successo nel mondo dello spettacolo

Il dentista non la prende affatto bene. Inizia ad architettare un vero e proprio tentativo di estorsione nei confronti del re del pop, fondato sulla falsa accusa che Jackson avrebbe abusato di suo figlio Jordan, tanto da portarlo a dire in una conversazione registrata di aver assunto come avvocato “il più maligno figlio di puttana che poteva trovare”.

La telefonata di Evan Chandler dove il dentista dichiara di voler rovinare Michael Jackson

Chandler in questa conversazione telefonica aggiunge che ha dato mandato a questo legale di distruggere Michael Jackson in ogni modo possibile e che il famoso cantante non riuscirà più a vendere nemmeno un disco se non cederà alle domande di estorsione dello spregiudicato dentista.

Jackson non si arrende e nasce così la più infame campagna stampa della storia moderna per distruggere completamente l’immagine dell’artista più famoso e popolare degli ultimi 50 anni.

La stampa processa e condanna Michael Jackson prim’ancora che inizi il processo. Il divo, agli occhi dell’opinione pubblica, manipolata dalla stampa internazionale è un pedofilo nonostante le accuse di Chandler non abbiano nessun riscontro e nonostante lo stesso figlio del dentista californiano prenda le distanze da lui nel corso degli anni, tanto da liberarsi della potestà genitoriale a 15 anni, nel 1995, fino a chiedere poi negli anni 2000 un ordine restrittivo contro il padre, dopo che questi aveva cercato di colpirlo con un bilanciere.

The Humanity of Michael Jackson | The Michael Jackson Allegations

La diffamatoria campagna stampa contro Michael Jackson

Michael Jackson sente di essere vittima di un ricatto, di una macchinazione che vuole distruggerlo a tutti i costi e nel 1995 rilascia una canzone, “They don’t care about us” che in italiano si traduce “A loro non importa di noi” nella quale manda messaggi molto espliciti.

Il cantante nella strofa di questa canzone recita queste parole “Non potrai mai uccidermi, truffami, fammi causa” nella quale però il verbo “truffami” è scritto in inglese con “Jew me” e la parola Jew in inglese significa ebreo.

I versi della canzone “They don’t care about us”

Negli Stati Uniti, c’è uno slang per dire di essere stati raggirati da una persona di origine ebraiche ed è proprio il verbo “to Jew someone (qualcuno)”, il che fa capire molto bene a chi si riferisse il famoso artista.

Inizia la ritorsione e la stampa lo aggredisce in maniera ancora più selvaggia di quanto già non avesse fatto prima.

Arriva la scure della solita Anti-Defamation League, la famigerata associazione ebraica e sionista americana, che immediatamente gli riserva il marchio di “antisemita” e Jackson, ormai accerchiato, è costretto a scusarsi.

Michael Jackson non era scomodo però soltanto ai signori del mondo della musica per aver provato a resistere all’estorsione di Evan Chandler, ma anche perché dopo che aveva comprato il catalogo della AVN, che comprendeva anche le canzoni di John Lennon e Paul McCartney, era diventato una minaccia per il monopolio sionista che voleva continuare a dominare indisturbato l’industria musicale.

Il divo nel frattempo era stato completamente scagionato e le nchieste su di lui non avevano trovato nessuna evidenza dei suoi fantomatici abusi contro Jordan Chandler.

Michael Jackson, le cui condizioni di salute erano già in peggioramento in quegli anni dopo che una rara malattia della pelle lo aveva portato a perdere il coloro scuro della sua epidermide, proverà a trovare un compromesso con quel mondo ebraico e sionista per provare a continuare ad esibirsi e proseguire la sua carriera.

Tra la fine degli anni’90 e gli inizi degli anni 2000 inizia a frequentare il rabbino di Chabad, Jacob Shmuel Boteach, per provare a placare le ostilità di quel mondo nei suoi confronti e proseguire la sua carriera, ma il rapporto dura soltanto due anni, e Jackson prosegue nella sua resistenza contro l’industria della musica.

Michael Jackson con il rabbino Boatech

Nel 2002, nel famoso quartiere di New York, Harlem, popolato in larga parte da afro-americani, denuncia chiaramente le case discografiche che sfruttano gli artisti di colore e non risparmia critiche all’amministratore delegato della Sony, Tommy Mottola, italo-americano definito come un “diavolo” dal cantante ma convertitosi all’ebraismo anni prima, forse proprio come atto di sottomissione a coloro che hanno in mano questo ambiente.

Qualche anno dopo, nel 2005, emerge un’altra registrazione con un suo avvocato, al quale confessa che i signori della musica hanno messo in atto un complotto contro di lui che lo sta portando sul lastrico e appella gli ebrei come “sanguisughe” che agiscono contro di lui di proposito.

Nuova lapidazione da parte dell’ADL ai suoi danni, ma sono gli ultimi anni nei quali si presagisce che l’epilogo della vita di Michael Jackson sarà violento.

Il cantante scrive nei suoi ultimi mesi di vita che teme di essere ucciso per delle ragioni che probabilmente riguardano la sua volontà di non sottomettersi agli interessi che dominano la musica, fino a quando il 25 giugno del 2009 il suo medico, Conrad Connor, non gli somministra una overdose di propofol che lo uccide.

Connor ricevette soltanto 4 anni per omicidio involontario e non si approfondì mai se il suo fu soltanto un tragico “errore” o una volontà di togliere di mezzo quel divo che dava così fastidio ai poteri della musica.

Alcune settimane dopo muore suicida anche il suo diffamatore, Evan Chandler. La carriera di uno degli artisti più di successo di sempre si chiude così, tra una montagna di debiti accumulati dopo la interminabile guerra che i colossi musicali gli avevano fatto.

A distanza di 15 anni e con le verità che stanno emergendo dal caso di Puff Diddy, vediamo con certezza un fatto.

Gli uomini che distrussero la carriera e la vita di Michael Jackson sono gli stessi che hanno protetto per decenni il trafficante Puff Diddy, così vicino ai piani alti della rete pedofila internazionale.

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31 Commenti

  1. Topaz

    Le faccio come sempre i complimenti per l’articolo, Cesare! Pare ci siano stati due casi simili con altri due artisti (Kurt Cobain dei Nirvana e Chester Bennington dei Linkin Park) che, da quel che so, erano pronti a fare delle rivelazioni su tutto il marcio dell’industria musicale e del mondo dello spettacolo, finendo però uccisi e la loro morte fatta passare per suicidio. C’è inoltre un fatto degno di nota, sempre proveniente dal mondo della musica: durante un evento a tema heavy metal (tenutosi a Tel Aviv) di circa 10 anni fa, la band “Megadeth” si rifiutò di partecipare vista la presenza di alcuni gruppi palesemente satanisti e dei quali uno di loro ha come nome una vera e propria bestemmia. Lo stesso cantante della band che ha rifiutato di unirsi all’evento si è convertito nei primi anni 2000, diventando Cristiano Cattolico. È un segno di come anche nel mondo della musica ci siano persone che non accettano il male diffuso dai soliti ambienti e che cercano di portare alla luce quante più cose possibili.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Ciao Topaz, ti ringrazio, anche per gli spunti sugli artisti che mi hai detto. Andrò ad approfondire le circostanze della morte di entrambi.

      Rispondi
      • Ronnie

        Al trittico di artisti più influenti aggiungerei, non so perché, anche Bob Marley

        Rispondi
  2. Gabriele

    Ottimo articolo ma c’e’ chi dice che Jackson sia morto per finta, per scena, così facendo ha trovato un pretesto per uscire dalla scena pubblica e sotto protezione e senza rischio ha potuto farparte insieme a Trump di quella lotta contro questi mostri…..

    Rispondi
      • Gabriele

        Mi sa tanto che deve in questo caso analizzare alcune cose che non ha preso in considerazione. Guardi le foto di Neverland su Google, si vede la Q nel giardino eccetera….

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          Li conosco bene i canali in questione..Non ti preoccupare…

          Rispondi
          • Gabriele

            Vabè comunque io rimango personalmente della mia ipotesi, a me sembra così….una Q non finisce per caso nel giardino di Jackson….

          • La Cruna dell'Ago

            Q nemmeno esisteva all’epoca…

  3. sara

    Gran bell’articolo…. Grazie per diffondere la verità

    Ho sempre avuto l’impressione che Michael jackson fosse una sorta di capro espiatorio, e ricordo, se non vado errata, che MAcaulay Culkin lo difese pubblicamente….

    Quell’altro PUFF quello che è, negli ambienti sanno da anni che razza di individuo sia…ma nessuno ha mai detto o fatto alcunché.

    Recentemente un celebre artista latinoamericano (DADDY YANKEE) si è pubblicamente convertito dicendo “Non seguite me, seguite Gesù Cristo” è un video molto toccante, se vuoi dagli un’occhiata, fatto al termine del suo ultimo concerto, qualche mese fa. Ora continua a sfornare splendide canzoni ma di stampo cristiano. Sono testimonianze che fanno bene.

    Guarda caso, mai più sentito uno dei suoi nuovi pezzi in radio.

    Grazie ancora, per questi preziosi articoli

    Sara

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Ti ringrazio, Sara. Non sapevo di questi artista. Fatto fuori anche lui dalla solita mafia quindi..

      Rispondi
  4. Maria

    Ho sempre amato Michael Jackson, uno spirito sensibile e, per questo, perseguitato e infangato a causa di un rifiuto alla sottomissione al marciume. Ho trovato ripugnanti e poco credibili le menzogne sulla sua persona. Spero che la sua Anima possa trovare pace nonostante l’ingiustizia subìta. Grazie per riportare alla luce fatti ormai semidimenticati perché ci sia finalmente giustizia. Con stima.

    Rispondi
  5. Andrea

    Recentemente ho ripensato una band italiana, gli Elio e le Storie Tese, che ascoltavo da giovane. In particolare, un pezzo chiamato PIATTAFORMA mi ha fatto riflettere e dispiacere, in quanto lo considero un pezzo scritto per compiacere i soliti noti dei piani alti. Mi sento, a distanza di anni, tradito e deluso. Con la scusa dei testi demenziali si fa passare qualsiasi cosa…

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Non conosco la canzone, ma quel gruppo è notoriamente appoggiato dai soliti ambienti.

      Rispondi
      • Andrea

        Prova a cercarla, se hai tempo e voglia…

        Rispondi
      • Gabriele

        A quei tempi Q non esisteva per le persone comuni come noi, ma esisteva a certi livelli….nel senso che Q e’ un apparato di intelligence che arriva dalla DIA di Kennedy almeno 60 anni prima…..Q lo abbiamo conosciuto noi dal 2017 in poi perché evidentemente era il momento di renderlo ” diciamo pubblico” in quel momento ma la fazione si era creata decenni prima, e’ lampante a chiunque non sia cieco che a Neverland la Q era onnipresente nei simboli e che Jackson era molto vicino a Trump….. Per me e’ evidente sia così poi ognuno ne fa quello che vuole….saluti, buona giornata.

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          Se Q fosse esistito 60 anni fa, Kennedy non sarebbe mai stato ucciso e la storia degli Stati Uniti sarebbe stata tutta diversa..Vedi che succede a stare in tanti canali diversi senza avere le coordinate per orientarsi..

          Rispondi
          • Gabriele

            Non c’entrano altri canali, non ho detto che Q e’ nato nel 1960, ho detto che Q arriva, e’ la conseguenza di un apparato che aveva creato Kennedy nel 1960 circa,ovvero la Dia….Q non e’ nato all’ improvviso dal nulla e Jackson penso ne faceva parte……basta vedere….. A certo livelli i simboli dicono tutto….. E’ partito tutto da lontano e non di certo solo dal 2017, e’ un lavoro di decenni organizzato prima da parte di chi voleva e vuole combattere questa struttura di potere malvagia.

          • La Cruna dell'Ago

            Mi pare di prove solide per sostenere questa affermazione ce ne siano poche..Sicuramente esisteva già intorno al 2014-2015, quando Trump entrò in contatto con loro.

  6. Gustavo

    Il fatto che Diddy sia collegato alla Harris sta gia girando per i social. Forse la parte BUONA dell FBI farà saltare definitivamente il piatto. Speriamo.

    Rispondi
  7. Gabriele

    Per il momento le prove sono queste poi vedremo se ce ne saranno di altre dopo…..sul quando Trump entro’ in contatto con loro penso moltissimi anni prima…..la figura di Trump inizio’ ad essere presa molto anni prima per prepararlo a ciò che doveva fare…..non e’ un caso che inizio’ a farsi vedere decenni prima nelle sitcom con la sua famosa frase” you are fired” … l’ apparato in modo sottotraccia esisteva da tantissimo……
    Basta stare attenti e andare a ritroso….ci sono alcuni film già dai tempi fine anni 90′ in cui vi erano le immagini del Trump presidente tra la velocita’ subliminale che passa da una scena all’ altra ( si guardi sex and the city)…. La presidenza di Trump e Q sono il risultato finale di una resistenza militare nata da molto lontano, Trump e’ stato preparato per questo compito da molto prima….. Per me e’ una cosa straevidente……

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Che Trump avesse considerato la candidatura negli anni’90 è noto, ma i tempi ancora non erano maturi. Di elementi però per sostenere che Q c’era anche negli anni’90 però non ce ne sono..

      Rispondi
      • Gabriele

        E’ complicato approfondire questa cosa, comunque i tempi non erano maturi per parlare di Q a quei tempi per motivi semplici da capire ma sottotraccia era quello il piano stabilito ben prima…..non si studia un piano per distruggere l’ nwo in pochi anni, ma non solo per questo……

        Rispondi
  8. Andrea

    Ciao, scrivi: “fino a quando il 25 giugno del 2009 il suo medico, Conrad Connor, non gli somministra una overdose di propofol che lo uccide”.
    Io ho registrato il più schifoso documentario su M.J. trasmesso dalla NOVE, “killing Michal Jackson”.
    Siccome questa setta talmudica è superba, ha fatto passare un fotogramma sul dottore di M.J., è un massone.
    L’ho visto passare, un fotogramma appena ma ne ho presa la foto istantanea: https://drive.google.com/file/d/1TE5dV6AqHrLpBt3JmdI466hZNMq-yxkB/view?usp=drive_link
    Tu dirai ovvio… intanto però c’è la prova. Ingrandisci il collare…
    Qui c’è il mio archivio con il documentario: https://drive.google.com/drive/folders/1suGEbSWxwuk1BPDtyBAkOPVMcrVIyF9y?usp=drive_link
    E un documento da me scritto “MJ e la Massoneria”, ci sono cose che ti interesseranno credo…
    Dio ti benedica.
    Anche se non pubblichi il commento non fa nulla, volevo comunicarti questa scoperta.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Ciao Andrea, ti ringrazio. Perché non avrei dovuto pubblicarlo? Mi sembra molto interessante. Domani lo guardo con piacere.

      Rispondi
    • ean64

      Grazie Andrea per aver condiviso questi preziosi documenti!

      Rispondi
  9. Paolo

    Grazie mille per questa publicazione.
    Avevo sentito che M J amavo tallmente Hitler da collezionare tutti tipi di oggetti del 3 reich…

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Grazie Paolo, sì, era un sostenitore di Hitler. Credeva fosse realmente contro quei poteri.

      Rispondi
  10. Pitocco

    Grazie dell’articolo. Non sapevo di tutti questi risvolti orribili e infami, ma si sa che il mondo sionista quando si punta a cambiare alcune cose non si ferma mai. Mi chiedo perché non si applichi le stesse regole anche contro questa feccia immonda.

    Rispondi

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