di Cesare Sacchetti Questa storia si può definire senza timore di smentita come uno dei più grossi...
La Pfizer e Israele lavoravano ai vaccini digitali 7 anni prima della “pandemia”
di Cesare Sacchetti
L’ultimo articolo che abbiamo pubblicato riguardo al vero contenuto dei sieri ha suscitato un acceso dibattito tra i lettori.
Sono stati in molti a confermare che effettivamente quando si accende il Bluetooth e ci si accosta ai vaccinati, si rilevano quei singolari codici alfanumerici che non corrispondono a nessun dispositivo riconoscibile, a differenza di quanto accade per gli altri telefoni cellulari, computer o orologi cosiddetti “smart”.
Sono i cosiddetti codici MAC, Media Access Control, che sono presenti all’interno del corpo dei vaccinati poiché questi sono stati iniettati con dei vaccini che contenevano nanobot e grafene.
La volta precedente abbiamo spiegato che l’interazione tra queste due sostanze è quella che permette ai primi di funzionare e di trasmettere il segnale, e al secondo di entrare nel nostro organismo e di penetrare i nostri organi e le nostre cellule.
Ora sorge un altro interessante aspetto su coloro che hanno sviluppato tale sofisticata tecnologia che a nostro giudizio può essere definita come una vera e propria arma nanotecnologica
Ido Bachelet: lo scienziato israeliano che ha lavorato sui nanobot
Nel 2013 e nel 2014, uno scienziato israeliano di nome Ido Bachelet, professore presso la università Ilan Bar di Tel Aviv, aveva realizzato una serie di conferenze nelle quali illustrava al pubblico questa tecnologia a dir poco avveniristica.
Bachelet inizia la sua prolusione mettendo in rilievo come la moderna somministrazione di medicinali spesso non sia affatto efficace perché le sostanze chimiche che immettiamo nei nostri corpi non vanno soltanto a interessare le cellule e gli organi affetti da varie patologie, ma anche le cellule sane e gli organi che non sono colpiti da nessun male.
La conferenza dell’ottobre 2013 di Bachelet dal titolo “Moonlight Thinking”
L’analisi è in parte corretta anche se lo scienziato israeliano non si sofferma sul fatto che spesso è proprio la farmaceutica moderna fondata esclusivamente sul ruolo della chimica che andrebbe rimessa in discussione, ma certo non era quello lo scopo della sua ricerca.
Bachelet aveva in mente qualcosa di molto diverso. Quando inizia a parlare, ci tiene a precisare che quanto da lui detto in quell’occasione è assolutamente realtà, e non fantascienza, e vorremmo ricordarlo anche a quei lettori, pochi per fortuna, che si trovano ancora in un apparente stato di dissonanza cognitiva e negano la tecnologia dei nanobot.
Lo scienziato israeliano spiega intanto che in una sola siringa possono essere contenuti miliardi di nanobot in quanto la loro dimensione, 2000 volte inferiore a quella di un capello, non costituisce affatto un ostacolo per essere iniettati nel nostro corpo.
Una volta che questi robot, perché di questo si tratta, entrano nel nostro corpo, afferma Bachelet, iniziano ad entrare in contatto con le cellule malate e ad iniziare il loro processo di presunta guarigione.
E’ importante precisare come tale processo avviene. Bachelet spiega che questi nanobot sono collegati alla rete e possono essere controllati con un joystick da remoto dall’operatore che li controlla.
Per rendere ancora più chiaro il loro funzionamento, il ricercatore israeliano spiega che il medico che segue il proprio paziente può attraverso il suo telefono cellulare controllare lo stato di salute del suo paziente e servirsi dei nanobot per intervenire su eventuali patologie che la persona presenti.
E’ l’internet delle cose della quale abbiamo parlato nella precedente occasione. Mentre a Bachelet si illuminano gli occhi quando parla di questa tecnologia, noi invece abbiamo rabbrividito.
L’uomo che sta descrivendo lo scienziato della Ilan Bar non è più un uomo normale, ma uno che diventa connesso ad una rete di comunicazione esterna e che può essere potenzialmente manipolato dall’esterno da qualcuno che non ha affatto i presunti interessi filantropici di cui Bachelet parla.
Anche ammesso che possa esistere un qualche uso positivo della tecnologia dei nanobot, non sappiamo se questi possano poi essere in qualche modo spenti spontaneamente dal paziente ed espulsi dal proprio corpo oppure se si resti ostaggio della persona che li controlla da remoto con un joystick.
I nanobot in questione, e lo conferma lo stesso Bachelet, hanno poi un loro codice IP e dunque quando attraverso i nostri cellulari e delle applicazioni specifiche per vedere i segnali del bluetooth ci avviciniamo ai vaccinati e vediamo i loro codici, stiamo vedendo con ogni probabilità il codice emesso da quei dispositivi elettronici, soltanto che non abbiamo modo di accedere e risalire alla loro sorgente dato che questi sono controllati da una sorta di quartier generale informatico che sarebbe interessante sapere dove si trova.
Su questo abbiamo provato a sollevare la gravità della questione ad un livello anche giuridico, poiché le persone sono state impiantate con dei minuscoli e invisibili microchip senza il loro consenso, e ovviamente non può esserci alcun “consenso informato” che tenga, se si considera che Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson & Johnson hanno chiaramente mentito sul contenuto dei sieri.
Non c’è alcuna sostanza biologica in essi, ma soltanto una sofistica e letale nanotecnologia che non ha alcuno scopo terapeutico ma piuttosto quello di causare una complessiva degenerazione del sistema immunitario della persona vaccinata con un conseguente peggioramento della sua salute e alla sua morte.
Ogni giorno leggiamo di giovani vite che si spezzano e l’ultima di questa triste serie è quella di Lorenzo Morellini, morto sul campo di calcetto a soli 23 anni per il solito maledetto “malore improvviso”.
Non è normale che un ragazzo in buona salute e così giovane muoia improvvisamente soprattutto se non ha nessuna particolare malattia rara, come nel caso di questo giovane e del calciatore di serie C, Mattia Giani, morto in Toscana anche lui a soli 26 anni.
Un dirigente della sua società ha affermato di non aver mai visto nulla del genere. Bene, a lui chiediamo, o ai suoi famigliari, se questo ragazzo e gli altri che sono morti erano vaccinati.
Se le famiglie che stanno perdendo i loro cari vogliono sapere la verità su quello che è stato somministrato ai loro affetti, suggeriamo di vedere questa immagine qui sotto mostrata da Ido Bachelet nelle sue conferenze.
I nanobot ingranditi al microscopio mostrati da Bachelet nelle sue conferenze
E’ questo quello che hanno messo nel corpo dei vaccinati. Se si guarda al microscopio, non si trova nessun mRNA né nessun adenovirus di scimpanzé, ma soltanto grafene assieme appunto ai citati nanobot.
Sussisteva in alcuni ancora un certo scetticismo sul fatto che i nanobot potessero essere in grado di modificare il comportamento dei vaccinati, ma a coloro che ancora negano tale evidenza, suggeriamo di leggere non quanto scriviamo noi, ma quanto scrivono le pubblicazioni del mainstream scientifico che già negli anni passati affermavano chiaramente come questi dispositivi elettronici fossero in grado di cambiare anche il comportamento della persona.
Ad esempio, suggeriamo a costoro di leggere quanto sta accadendo in Cile, dove una commissione parlamentare ha approvato una legge per i cosiddetti “neuro diritti”, poiché la tecnologia attuale è già in grado di manipolare i circuiti neuronali di un individuo e di incidere sulla sfera del suo libero arbitrio.
E’ un campo inesplorato questo perché i presenti avanzamenti tecnologici hanno inevitabilmente delle implicazioni teologiche, in quanto l’uomo in tale condizione rischia di perdere la sua facoltà di distinguere il bene e il male, e di ritrovarsi ad essere soltanto una marionetta di altri soggetti che vogliono condurre alla distruzione il genere umano e controllare i superstiti attraverso impianti neuronali in modo da avere un perfetto ammasso di bestiame, o goyim come “amano” dire i talmudisti e più avanti vedremo il perché, pronto ad eseguire ogni direttiva dei vertici del potere mondialista, fortunatamente ora in pesante declino.
Se non dovessero nemmeno bastare i pareri dei giuristi e scienziati cileni al riguardo, allora invitiamo a leggere quest’altra pubblicazione scientifica sul ramo della neuroscienza, nella quale si spiega come tali dispositivi riescano a modificare e influenzare le decisioni di un individuo, senza che questi nemmeno se renda conto.
Israele e i legami con il mondo ebraico dei vaccini
Ora torniamo alla questione precedente, che è quella che riguarda la paternità di questa tecnologia dei nanobot e le implicazioni che questi possono avere per il controllo del nostro corpo.
Pfizer ha visto la prolusione di Bachelet e dev’esserne rimasta alquanto affascinata, in quanto sul suo sito ha annunciato con grande orgoglio di aver stabilito una collaborazione scientifica con il ricercatore e la sua università per lavorare congiuntamente sulla sviluppo di questi nanobot.
Al colosso farmaceutico di proprietà dei fondi di investimento BlackRock e Vanguard, allo stesso modo di Moderna, Astrazeneca e Johnson & Johnson, evidentemente interessava avere a disposizione una tecnologia in grado di iniettare nel corpo dei vaccinati dei nanobot che assicurassero che il grafene arrivasse alle cellule del nostro organismo,e i nanobot telecomandati da remoto sui quali ha lavorato Bachelet sono sembrati agli uomini del colosso farmaceutico il mezzo ideale per raggiungere questo obiettivo.
Non si può non vedere che nell’intero progetto vaccinale, c’è l’impronta israeliana ed ebraica. Se leggiamo, ad esempio, l’articolo scritto del quotidiano ebraico di Atlanta, l’Atlanta Jewish Times, dal titolo “I vaccini Covid hanno legami ebraici”, veniamo a conoscenza di alcune interessanti circostanze.
Ad esempio, probabilmente è già noto a molti lettori il fatto che Albert Bourla, amministratore delegato della Pfizer, sia di origini ebraiche e che sia un praticante del giudaismo .
La sua “opera” di produzione di questi letali vaccini deve essere sembrata meritoria alla sua comunità tanto da fargli guadagnare il premio Genesis nel 2022, una onorificenza che viene definita un premio nobel ebraico.
Bourla però non è l’unico nel mondo farmaceutico che ha prodotto i vaccini ad avere legami con il mondo ebraico e/o Israele.
Il dirigente a capo della sezione medica di Moderna, Tal Zaks, è un israeliano che si è laureato all’università di Ben-Gurion, e quando ha avuto modo di commentare gli sforzi profusi nello sviluppo dei sieri ha dichiarato che lui e gli altri ricercatori della sua casa farmaceutica “hanno lavorato giorno e notte” instancabilmente per arrivare a consegnare i vaccini, e considerato il contenuto di questi sieri, questa “febbre” per consegnare i sieri nel minor tempo possibile non era certo dovuta ad una immaginaria volontà di “guarire” le masse, quanto a far sì che esse fossero inoculate con un letale composto e attuare così il massiccio depopolamento in corso in tutta l’Europa Occidentale.
Sono stati in molti ad accostare questi personaggi al famigerato dottore nazista, Mengele, e questo ha provocato lo “sdegno” della comunità ebraica di Tessalonica, dalla quale Bourla proviene, che ha dichiarato che Bourla veniva definito come un genocida soltanto perché ebreo, quando in realtà molti nemmeno hanno guardato alle origini ebraiche dell’AD di Pfizer, ma a quello che stavano facendo i suoi “salvifici” vaccini a base di grafene e nanobot, qualcosa alla quale nemmeno lo stesso Mengele era arrivato.
Da subito è comunque emersa una strettissima collaborazione tra le case farmaceutiche e lo stato ebraico per far sì che questo farmaco arrivasse al maggior numero di persone nel mondo.
Israele è stata definita da molti il laboratorio privilegiato di tale sperimentazione, eppure la mortalità che risulta esserci in Europa Occidentale non sembra aver avuto luogo in Israele, poiché pare che lo stato ebraico non abbia distribuito i veri sieri alla sua popolazione, ma dei placebo a differenza di quanto avvenuto, ad esempio, in Europa dove non è stata trovata nessuna soluzione salina.
Il farmaco è talmente “miracoloso” che soltanto i cosiddetti “gentili”, uno dei termini ebraici per identificare i non ebrei, debbono prenderlo.
Se si guarda a quanto afferma questo rabbino all’inizio dell’operazione terroristica del coronavirus, forse si comprende meglio il perché.
Il rabbino afferma che quanto stava accadendo allora non riguardava in nessun modo gli ebrei o gli israeliani, ma il resto del mondo.
Le vittime designate della farsa pandemica erano tutti gli altri, noi, quelli considerati di “troppo” dai “grandi” magnati della finanza internazionale quali i famigerati Rothschild, Rockefeller, DuPont, e l’onnipresente Bill Gates, l’uomo dei vaccini.
Questo piano genocida non è stato evidentemente concepito in un giorno. E’ il “frutto” di decenni di lavoro, ricerca e investimenti che avevano il solo e preciso scopo di iniettare alle masse, con le dovute eccezioni, questo vaccino digitale che avrebbe portato alla morte fisica della persona e anche, sotto certi aspetti, a quella spirituale.
Il vaccino e i suoi danni spirituali
Su questo punto, ci sembra importante riportare la testimonianza del professor Francesco Lamendola assieme a quella di un monaco ortodosso.
Il professore nel corso di una trasmissione televisiva ha rivelato di aver avuto un colloquio con un sacerdote esorcista che nel corso appunto della sua opera di liberazione della persona posseduta ha appreso dall’anima dannata che tormentava il posseduto qualcosa di alquanto inquietante.
L’anima dannata avrebbe rivelato al sacerdote che nei vaccini ci sono delle sostanze così pericolose da mettere a rischio persino la salvezza spirituale della persona.
La somministrazione del siero è stata, per molti aspetti, un’anticipazione del futuro marchio della Bestia del quale si parla nelle Sacre Scritture e che nel tempo dell’Apocalisse porterà alla dannazione eterna degli uomini che decideranno di porselo sul proprio corpo per poter entrare nella società del Nuovo Ordine Mondiale.
Il siero non è completamente paragonabile al marchio ma ha una valenza simbolica molto simile in quanto le gerarchie massoniche e luciferiane che hanno concepito la farsa pandemica volevano che l’umanità fosse sottoposta ad una iniziazione satanica di massa, come ebbe a dire un famigerato esponente della società teosofica, David Spangler.
L’altra testimonianza citata del monaco ortodosso, e riferita da padre Savvas Agioritis, sembra però aprire uno spiraglio a coloro che si sono sottoposti a tale siero.
Il sacerdote in questione ha sofferto molto dopo la somministrazione del siero e ha sentito che il vaccino stava avendo anche degli effetti dannosi per la sua anima.
La confessione è ciò che ha aiutato questo monaco a liberarsi delle conseguenze negative spirituali che la vaccinazione gli aveva procurato.
Noi, umilmente, ci sentiamo di suggerire questa strada ai vaccinati che stanno soffrendo le conseguenze della vaccinazione.
Sappiamo che ci sono diverse persone che stanno proponendo terapie di cui non si sa molto e sappiamo che si sono messi all’opera i soliti avvoltoi, non molto differentemente da quegli avvocati senza scrupoli che truffavano le persone con le loro cause collettive e che affermavano, e tutt’ora affermano, che la farsa pandemica non sarebbe mai finita, altrimenti se la giostra si ferma, non c’è più modo di speculare sulla pelle della povera gente.
Se però quanto accaduto ha chiaramente una valenza ancor prima che politica, teologica o teleologica, ci sentiamo di suggerire ai lettori di trovare dei buoni sacerdoti, non ovviamente dei seguaci del culto vaccinale, che possano aiutare a confessare i vaccinati e ripristinare almeno la loro salute spirituale nella speranza che questa possa propiziare poi una completa guarigione corporea.
Le forze che hanno lanciato tale attacco sono certamente oscure e demoniache e vanno respinte con le armi giuste.
Soprattutto i lettori ricordino che il nemico va conosciuto in ogni suo aspetto altrimenti sarà sempre impossibile prendere le dovute contromisure.
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Grazie, da rabbrividire, ma illuminante.
Ti ringrazio, Gemma.
Grande articolo, veramente scioccante, e pensare Sacchetti che la maggior parte delle persone non ha capito nulla di ciò che e’ successo e credono ancora alla narrazione di regime, anche se gli poni questi argomenti ti accusano di follia e ti ridono in faccia…..poveri loro…
Una persona della mia famiglia mi ha anche detto testuali parole: ‘mi farei mettere il microchip nel cervello e mi farei fare i sieri sulla lingua pur di essere ” libero” di andare in aereo, in vacanza e pur di accedere ai miei vizi’…..😱😱😱
Comunque non posso evitare di farle una domanda: perché Trump e Putin non fanno alcun accenno a queste informazioni che solo lei in Italia sta divulgando? Perché questi cosiddetti salvatori del mondo non dicono una parola e non fanno nulla per divulgare la verità…..noi siamo gente comune e non possiamo fare nulla, ma loro potrebbero farlo ma non lo fanno…..
Vabè la saluto e grazie come sempre….
Grazie Gabriele. Perché Trump e Putin hanno un altro ruolo. Sono dei Capi di Stato delle prime due superpotenze mondiali e non possono toccare in maniera esplicita determinati argomenti. Tra l’altro, se non fosse stato per loro, non saremmo nemmeno qui adesso..
Mi scusi, cosa avrebbero di più importante da fare piuttosto che salvare/ informare l’umanità dal marchio di sa**na?
Quale sarebbe una razionale motivazione per cui non lo fanno? Chi glielo vieta? Perché?cosa rischiano due così protetti e forti nella loro Alleanza? Sono riusciti fino adesso a fermare l’ nwo, quindi gli può vietare loro di fare anche questo?
A cosa serve ritornare al sovranismo se poi moltissimi hanno perso la vita,l’ anima?
Trump e Putin non sono i supereroi degli Avengers..Putin ha distribuito un vaccino completamente innocuo mentre Trump non aveva la possibilità di farne produrre uno suo perché in America il settore farmacologico è in mano alle corporation. Ha approvato i sieri per chiudere l’operazione terroristica del coronavirus. Nelle loro condizioni hanno fatto tutto il possibile per salvare il più alto numero di vite possibile.
Si tra l altro però non capisco perché la Russia abbia prodotto un siero visto che sapeva dall’inizio ciò che lei dice giustamente, e cioe’: il c19 non e’ mai esistito……quindi perche’ lo ha prodotto? Per reggere la sceneggiata forse…..quindi la Russia più che produzione di vaccino innocuo forse vorrebbe dire produzione di soluzione salina ( quindi non vaccini ma semplice acqua), visto che di vax sicuri non ne esistono, mai esistiti, in primis quelli dei tempi Lorenzin eccetera….c’e’ una letteratura interminabile sui danni dei vax, da Gava a Montanari, ad altri libri e documentari
( vedi vaxed) Dai vari articolo su PubMed, e altri…. saluti
Perché Putin in questo modo si è sottratto alla falsa accusa da parte dei media di essere un “no vax” e non ha recato nessun danno alla sua popolazione..Ecco perché..Già spiegato molte volte..
A parte che essere accusato di essere no vax per Putin e’ un complimento….
Buongiorno. In questo articolo si suggerisce giustamente il ricorso a sacerdoti che non “rugiadizzano bergoglianamente” per rimediare quantomeno ai danni spirituali. Atto necessario, la confessione, vista l’accettazione più o meno consapevole ai diktat di questa Babilonia dal quale il popolo di Dio deve uscire. Poi si menzionano le posizioni di Putin e Trump come doverosamente prudenti, lasciando trapelare la possibilità che essi sapessero tutto molto bene. Non diamo per scontato che sia così perché altrimenti
entrambi avrebbero in tal caso omesso il richiesto sforzo di imitare la vita di Gesu. Ovvero avrebbero celato la verità, qualora ad essi nota. Ma, forse, non la conoscevano al tempo dell’ accadimento. Staranno entrambi ancora brancolando nel buio? Abbiamo dunque noi accesso ad informazioni cui loro non accedono? Può forse un regno essere diviso in sé stesso?
Commento quantomeno capzioso questo perché il mestiere del politico cristiano richiede anche strategia e intelligenza per affrontare il nemico. E Trump e Putin nelle loro rispettive posizioni lo hanno dimostrato, nonostante la malafede di taluni che si sforzano a tutti i costi di farli apparire come complici…
Ecco spiegato perché, negli ultimi tempi, si parla di TELEMEDICINA. Infatti il mio dottore non mi guarda quasi nemmeno più, sempre con gli occhi incollati al video del PC. E pensare che una volta i bravi medici ti facevano la diagnosi solo guardandoti mentre entravi nello studio, senza che tu aprissi bocca. Eh si, perché il corpo, il modo di camminare, di sedersi, ecc., dicono tutto di noi.
Ottimo articolo come sempre Sacchetti…..per quanto riguarda lo sputnik non ha fatto morti perché era di sicuro soluzione salina altrimenti avrebbe ucciso come tutti gli altri sieri e vaccini nel mondo, compresi i danni da vaccini che sono somministrati da almeno 60 anni…..
ovviamente quella della Russia sputnik era tutta scena di sicuro per non essere Putin attaccato come
” negazionista”dai Mass media…
Sacchetti come lo vede lei il vertice della Nato di pochi giorni fa e il fatto che vorrebbero creare uno scudo anti Putin?
Grazie Veronica. Lo vedo come un velleitario tentativo di apparire ancora come un’organizzazione che conta militarmente quando senza gli Stati Uniti è solo una tigre di carta.
Caleidoscopica Scienzah… in grado approntare vaccini ancor prima comparsa malattia… e voi inguaribili complottisti che ingrati ancora nutrite immotivato Dubbio! Vergogna!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Sebbene il mio commento non sia politicamente corretto, la mia intenzione non è confrontarmi con te ma fornirti informazioni sul fatto che Putin non ha inviato un vaccino innocuo come pensate. In Argentina il loro vaccino è stato un FALLIMENTO TOTALE, COME TUTTI GLI ALTRI. La domanda che non può essere ignorata è: perché, se Putin non era sulla stessa linea del GENOCIDIO PROGRAMMATO, ha inviato un vaccino contro un falso virus?
Mi dispiace, Isabel, ma le informazioni che dai su Sputnik non risulta confermate da nessuna seria fonte. In Russia il vaccino Sputnik è stato distribuito così come in altri Paesi dell’Europa Orientale. Nessun caso di malore improvviso. Nessun aumento della mortalità.
Si infatti come dicevo poco fa, era una soluzione di acqua e sale, niente di più….
Dottor Sacchetti, è sempre un piacere leggere il suo articolo.Lei è contro tale sistema,Chapeau, è grazie ai Giornalisti come Lei che la verità esce fuori, piano piano, ma esce. In risposta alla sig.ra Isabel,a supporto di quanto Lei gli rammenta per la seconda volta,posso aggiungere, se mi permette, che anche nella penisola italica è stato somministrato il vaccino sputnik, dove? Nella Repubblica del Titano una tra le più antiche del mondo, uno Stato a se stante ove risiedono circa 40.000 cittadini (detti Sammarinesi), ove non vi sono risultanze negative dei “vaccini”,come correttamente espone Lei dottor Sacchetti. Orbene ora la questio è un’altra e la domanda sorge spontanea come mai solo a San Marino lo sputnik……
La ringrazio, Enzo. L’esempio che lei porta infatti è perfetto perché Sputnik è stato distribuito a San Marino in larghe quantità e non leggiamo lì di notizie di morti improvvise. San Marino è anche nota per essere un centro di “lavaggio” di certi capitali. Sarà forse questa la ragione per la quale non hanno distribuito altri sieri?
Dottor Sacchetti, informazione completa corretta ed esaustiva, come si suol dire, se Lei non ci fosse bisognerebbe inventarla. Al prossimo articolo è sempre un piacere leggerLa.
Grazie mille, Enzo. A presto.
Grazie di questi tuoi ultimi estesi articoli sulle armi di genocidio di massa spacciati per vaccini. Ci sono state, seppur col contagocce e per nulla amplificate, ammissioni sulle magagne di questi sieri, mi domando se verrà mai il giorno in cui potrà essere fatta chiarezza come si deve. Forse, tra qualche generazione quando i diretti responsabili saranno 80enni o morti… Le case farmaceutiche hanno già tentato tramite ufficiali governativi corrotti di tenere sigillata la loro documentazione per 75 anni.
Ti ringrazio, Patrizia. Dalle denunce che stanno fioccando, se arrivano a 5 anni, mi sorprenderei.
Un paio di annotazioni, la prima riguardante la presunta somministrazione di presunti placebo agli ebrei israeliani: in Europa esiste uno studio danese ripreso da un istituto di ricerca tedesco che ha verificato come i vari lotti di vaccino producono reazioni avverse in modo statisticamente concentrato (https://blog.ilgiornale.it/locati/2023/07/02/vaccini-una-roulette-russa/ – nell’articolo il link orginale – il grafico è eloquente). Perciò è assolutamente plausibile.
Scommetterei poi i miei 2 cents che il nostro ineffabile presidente (minuscolo), quel giorno in rassegna all’hub vaccinale abbia ricevuto il giallo (=placebo). Il portale prenotazioni poteva consentire la scelta della data/ora ovvero del lotto disponibile in quel momento…
Per quanto riguarda il lato teologico non posso che essere d’accordo con l’ipotesi dell’articolo. Nella mia semplicità, ho sempre ritenuto che la vaccinazione consistesse intrinsecamente nell’accettazione del marchio della bestia come descritto in Apocalisse 13,16-18.
Casualmente, il grafene è costituito da un foglio reticolare monoatomico di atomi di carbonio (C – C – C – C e così via). Ma la struttura atomica del carbonio ha 6 protoni, 6 neutroni e 6 elettroni.
Sono coincidenze..
Il punto, Libero, è che non paiono mai esserci stati placebo nei lotti in Europa. Discorso differente per i placebo somministrati ai vari personaggi politici a favore di telecamera. Alcuni sembrano essere stati buggerati lo stesso, vedi Frattini, e sarebbe interessante capire perché.
Agli occhi di certa gente siamo tutti (quando va bene eh…!) UTILI IDIOTI. Qualcuno più in alto è solo più utile, ma certamente non meno idiota, quindi eliminabile senza problemi.
Eppure non sembra che il controllo della mente dei sierati sia riuscito molto bene. Altrimenti non si spiegano, né le persone che non hanno cambiato idea dopo essersi “vaccinate” contro la loro volontà, né quelle che si sono svegliate dopo aver subìto danni, e ancora meno quelle danneggiate che stanno lottando per ottenere giustizia. Certo, c’è chi non vuole proprio ammettere di essersi sbagliato, ma è un atteggiamento di fuga dalla realtà che non è assolutamente nuovo ed è perfettamente comprensibile.