di Cesare Sacchetti Alcuni lo hanno notato per esperienza diretta, o perché lo hanno riscontrato...
La maskirovka di Assad e Putin e la guerra psicologica sulla Siria
di Cesare Sacchetti
Ancora prima che le armi, per vincere una battaglia e una guerra, l’arma più importante di tutte è certamente quella della psiche.
La guerra psicologica è lo strumento supremo per avere la meglio sull’avversario, poiché, quando il nemico si trova in superiorità numerica e avvantaggiato sotto molti aspetti, allora occorre utilizzare altre armi che non siano quelle fatte di metallo e piombo, ma quelle che hanno a che fare con la mente.
Occorre irretire il nemico, fargli credere che una determinata situazione non corrisponda al vero o viceversa, per indurlo a commettere quegli errori fatali che possono costargli la definitiva sconfitta sul campo.
Ogni servizio segreto che si rispetti, ogni forza armata degna di questo nome studia meticolosamente la guerra psicologica e i suoi metodi di adozione.
La si studia a West Point come a Mosca e a Tel Aviv.
In Siria, prim’ancora che una guerra delle armi, è proprio questo tipo di guerra che si combatte, quella nella quale un nemico, in questo caso Israele assistito dai media Occidentali e da quelli cosiddetti “alternativi”, ormai protesi dei primi, si stanno prodigando per dipingere il Paese come in preda allo sbando più completo, e come caduto rapidamente nelle mani dei jihadisti.
Da queste parti tale narrazione non ha mai convinto molto sin dal principio, dal momento che si parla di rimasugli di tagliagole islamici che sarebbero passati principalmente dalla Turchia, a causa dei consueti doppio giochi di Erdogan, e che a fatica raggiungerebbero le 10-15mila unità.
Pare infatti che in queste ore siano stati tutti investiti da una sorta di amnesia collettiva o da una isteria senza freni che è esattamente quello che vogliono i gestori dei media mainstream e di quelli della falsa controinformazione.
Pare che nessuno ricordi più come la Russia, la Siria e l’Iran abbiano sconfitto dal 2012 al 2020 un’orda di tagliagole islamici che superava di gran lunga il numero di quelli attuali, e raggiungeva tranquillamente le 100mila unità soltanto in Siria.
Le varie potenze al servizio dell’anglosfera e dello stato ebraico quali l’Arabia Saudita e il Qatar avevano fatto affluire decine e decine di milioni di dollari per reclutare questo esercito di assassini che, se si vuole, aveva anche molto poco a che fare con i precetti dell’Islam, dato che il loro scopo non è mai stato quello di dichiarare alcuna guerra santa contro il sionismo ma di farne invece le sue volontà.
La Grande Israele: l’ossessione del sionismo messianico
L’ISIS, come detto in passato, è poco più che un brand, un marchio dietro il quale ci sono gli interessi di Israele che aspira a costruire il suo impero in Medio Oriente attraverso l’annessione e la conquista degli Stati vicini, in particolare la Siria di Assad, il Libano, e l’Iraq, poiché la Grande Israele si estenderebbe dal Nilo all’Eufrate sul solco dell’antica nazione israelitica.
Anni addietro , nel 2007, a rivelare come questo sarebbe stato il futuro del Medio Oriente e del mondo fu il generale Wesley Clark, un falco del Pentagono e dello stato profondo americano.
Il generale Clark spiega il piano di devastazione del Medio Oriente
Clark disse in quell’occasione come al Pentagono avessero già pronto un piano per fare guerra a sette Paesi quali Siria, Iraq, Afghanistan, Sudan, Somalia, Libia e Iran.
Ognuno di questi non rappresentava alcuna vera minaccia nei confronti della politica estera americana, che non ha mai avuto nessun vero tornaconto o vantaggio strategico dal restare impelagati nelle sabbie mobili del Medio Oriente, salvo quello di fare appunto gli interessi dello stato ebraico che voleva abbattere quei Paesi che si frapponevano tra esso e la strada che conduce alla Grande Israele.
Assad è uno di quei grandi nemici. Assad è uno di quei politici che non è a libro paga del sionismo e che non ha mai avuto alcuna intenzione di cedere o svendere la sovranità del proprio Paese, e allora per tale ragione andava severamente punito.
Occorreva fare di lui un esempio. Occorreva scatenare l’inferno contro di lui, in maniera non molto dissimile da quanto accaduto a Gheddafi, barbaramente ucciso nel 2011 dalla NATO, il braccio armato del mondialismo e della stessa Israele.
Nel 2014, la Siria era precipitata in tale inferno e si trovava accerchiata dai tagliagole islamici che agivano per smembrare il Paese e per portarlo in dote al vicino stato ebraico.
A capire immediatamente che il mondo era vicino all’abisso fu proprio Vladimir Putin.
Putin comprese che il sionismo voleva conquistare la Siria e per impedire che questa fosse smembrata e annessa a Israele, strinse un’alleanza militare con Assad per respingere l’ISIS e le mire imperialiste ebraiche.
Se oggi non c’è un impero sionista in Medio Oriente lo si deve a Vladimir Putin che ha dato il necessario sostegno militare alla Siria contro i terroristi islamisti, tra i quali non era infrequenti trovare proprio degli agenti del Mossad tra le fila dell’ISIS, come visto nel caso di Ephraim Benjamin e dello stesso al-Baghdadi, identificato da alcuni come Simon Eliot, agente della intelligence israeliana.
Se il Mossad però è avvezzo all’arte dell’inganno , gli altri servizi non sono certo degli sprovveduti e allora per provare ad analizzare con un minimo di logica la crisi siriana, non si può davvero credere che Putin e Assad siano d’un tratto divenuti due stolti alle prime armi, e che abbiano deciso di gettare alle ortiche tutto il paziente lavoro degli anni passati di fronte a delle sortite di gruppi di terroristi che non raggiungono nemmeno i 20mila uomini.
I terroristi islamici: il diversivo di Israele
Non ha alcun senso né logico né militare. L’esercito siriano ha ricevuto l’espresso ordine di ritirarsi non perché improvvisamente non sappia più combattere come affermano alcuni analisti della domenica, ma perché l’invasione degli jihadisti è soltanto un diversivo.
A confermarlo è stato anche uno dei capi di questi, che ha espressamente dichiarato che la loro azione è servita per preparare il terreno a quella dell’esercito israeliano che ora si attende che invada il Paese.
I terroristi islamici erano soltanto una cortina fumogena. La loro missione era quella di provocare uno scontro tra questi e le forze armate siriane che si sarebbero trovate invischiate in duri combattimenti attorno alla provincia di Homs, mentre nella parte Orientale della Siria, l’esercito israeliano sarebbe entrato indisturbato e avrebbe avuto gioco facile a occupare le parti del territorio siriano che il governo del Likud vuole conquistare e annettere a Israele.
La Russia, la Siria e l’Iran hanno messo in atto la mossa più intelligente possibile. Non sono caduti nel tranello.
Non hanno abboccato all’amo, si sono ritirati e hanno iniziato a bombardare le province occupate dai terroristi le cui fila si stanno già assottigliando per i numerosi bombardamenti.
Attraverso questa mossa, l’esercito siriano ha preservato le sue fila per il vero combattimento che si terrà contro l’esercito israeliano, una volta che questo deciderà di invadere il Paese, come sembra stia già facendo.
Adesso la palla si trova per l’appunto nel campo di Israele. La Russia e Assad hanno fatto credere che il presidente siriano che aveva così tenacemente resistito ad invasioni e scontri ben più feroci di questi, se ne sia andato con la coda tra le gambe in modo che così a Tel Aviv pensino che effettivamente Damasco sia ormai allo sbando.
Se lo stato ebraico ora vuole provare ad entrare nel Paese, l’esercito siriano, che ancora agisce in pieno coordinamento con quello russo, potrà lanciare la sua controffensiva assistito sia dall’aviazione russa sia dall’Iran che ancora ha i suoi consulenti sul terreno da quando è iniziata quella che impropriamente viene chiamata “guerra civile siriana”, quando essa è in realtà una guerra di Israele e dell’anglosfera contro Assad, giudicato un ostacolo da rimuovere ad ogni costo per estendere i confini dello stato ebraico.
Non va dimenticato infatti che la Russia non ha smobilitato nessuna delle sue basi in Siria, come avevano fatto falsamente credere i media Occidentali, ai quali prontamente ha fatto eco la solita falsa controinformazione.
Quella della guerra, come si diceva in principio, prim’ancora che una battaglia sul terreno è una battaglia delle menti, e si deve far credere all’avversario ciò che è o non è per indurlo all’errore e farlo cadere nella trappola.
Si fa purtroppo fatica a trovare lucidità in queste ore. Si fa fatica a trovare una qualche voce che faccia notare come è evidente che è stato un ordine preciso alle forze armate siriane di non attaccare subito, non perché Assad sia improvvisamente impazzito, ma perché è chiaro che il presidente siriano e Putin sanno bene in quale tipo di imboscata Israele voleva trascinare Assad.
I due presidenti si erano già visti a Mosca il 28 novembre ed erano perfettamente informati di questa “recrudescenza” degli islamisti spinti da Israele e Turchia ad entrare in Siria.
Non sono stati colti alla sprovvista come qualcuno vuole far credere.
Al Cremlino hanno già dato una prova della maskirovka, l’arte dell’inganno militare, quando nel 2023 si mise in scena un falso golpe per gettare fumo negli occhi dei media Occidentali che come tanti polli caddero nella rete, e iniziarono a scrivere che a Mosca ormai Putin era “indebolito”, quando l’anno dopo vinse con un’ondata oceanica di consensi, e dopo che attraverso quella operazione era riuscito a scovare tutti gli infiltrati annidati nelle stanze del Cremlino e in quelle del ministero della Difesa.
Si assistette in quell’occasione ad un capolavoro dell’arte della guerra, e qui, su questo blog, si rivelò in esclusiva come il falso golpe fu pensato proprio per questo, mentre, inutile dirlo, la falsa informazione alternativa praticamente era una eco dei media mainstream.
Accade anche in queste ore. Non si contano i canali della falsa informazione alternativa che parlano di “figuraccia” di Mosca e Damasco, e sono gli stessi che appunto seminarono la stessa disinformazione sul falso golpe del 2023, e sono gli stessi che a ogni piè sospinto fanno di tutto per dipingere Trump e Putin come “agenti segreti del mondialismo e del sionismo”.
La centrale della disinformazione dei servizi Occidentali e italiani ha deciso evidentemente di mutare strategia.
Perduta completamente la credibilità dei classici mezzi di comunicazione di massa, si è deciso di ricorrere ai canali dei falsi controinformatori e dei falsi oppositori sulle reti sociali che in queste ore sulle loro pagine scrivono le stesse identiche cose che scrive, ad esempio, la Reuters.
Sono due facce della stessa medaglia che hanno messo in moto il frullatore impazzito di immagini e video nei quali si vedono alcuni terroristi che scorazzano in giro con la moto a Damasco, e dalle immagini stesse che questi propongono si può capire che il numero degli jihadisti è ben lontano da quello di chi ha in mano il Paese.
A Tel Aviv forse probabilmente credono che sia già finita. Credono veramente che ormai possono entrare nel Paese e farne una sua provincia quando non sono nemmeno riusciti ad avere la meglio sul Libano, umiliati da Hezbollah che ha fatto andare nel panico i soldati israeliani che non sapevano come fare per combattere i militanti del partito armato, forse perché troppo abituati a vedersela soltanto con donne e bambini.
Se si guarda per un istante indietro alla storia del secolo XX, non si riuscirà comunque a non vedere una semplice evidenza.
Il sionismo ha governato e manipolato tutti gli eventi che hanno cambiato il corso della storia dell’epoca contemporanea.
La prima guerra mondiale è stata indispensabile per far salire al potere i bolscevichi finanziati dalla finanza askenazita e togliere di mezzo l’impero Ottomano per poter trasferire il mandato della Palestina nelle mani della Gran Bretagna, su espresso ordine della famiglia Rothschild.
La seconda è servita a costruire l’archetipo del governo mondiale, l’ONU, e a far nascere definitivamente lo stato di Israele.
Gli architetti del caos rincorrono ancora una volta le stesse crisi artificiali, quegli eventi catartici che consentono loro di raggiungere i loro scopi che stavolta appaiono sempre più lontani.
Ora, come si diceva in precedenza, la palla è nel campo israeliano. Se Tel Aviv vuole a tutti i costi inseguire il fallito e irraggiungibile proposito della Grande Israele, allora non deve fare altro che entrare in Siria, ma deve tenere a mente che dall’altra parte li stanno aspettando.
Non ci sono ovviamente nemmeno gli Stati Uniti a togliergli le castagne dal fuoco perché Trump, che da tempo aveva messo in conto di ritirarsi dalla Siria e di separare la politica estera americana da quella israeliana, ha preso prontamente la palla al balzo per annunciare che Washington deve togliere le tende dal Paese, anche se prima di farlo abbia deciso di lasciare un ricordino ai vari islamisti reclutati da Turchia e Israele.
Ieri notte infatti l’aviazione americana ha annunciato che sono partiti bombardamenti a tappeto contro i terroristi, e questa decisione pare difficile che possa venire da Joe Biden, a meno che non si pensi ancora dopo 3 anni e mezzo che la cosiddetta “amministrazione Biden” , dopo una interminabile sequela di gaffe e dopo una politica estera immutata rispetto a quella di Trump, abbia davvero il potere decisionale a Washington, nonostante tutte le evidenze del contrario.
A Israele comunque sembra non bastare. Israele sembra determinata a proseguire sulla via dell’autodistruzione, nonostante la sua crisi interna e nonostante una guerra civile strisciante che si combatte da alcuni mesi nelle fila della sua stessa intelligence.
A Tel Aviv forse coltivano l’illusione di trascinare il mondo intero giù con essa.
Se lo stato ebraico cerca davvero la guerra mondiale, allora deve stare molto attento perché l’armageddon se arriverà sarà proprio su di esso, e non sul resto del mondo.
Il Likud pare accecato dal sogno di costruire una nazione tra le nazioni e di incoronare il loro moschiach come re del mondo.
E’ un sogno di folle vanagloria privo di qualsiasi legame con la realtà e animato da un profondo odio contro il cristianesimo.
E come tutti i sogni folli sarà destinato a infrangersi rovinosamente contro la storia.
Questo blog si sostiene con il contributo dei lettori. Se vuoi aiutare anche tu la libera informazione clicca qui sotto. Se preferisci invece sostenerci tramite versamento bancario, puoi versare il tuo contributo a questo IBAN: IT53J0200805047000105110952
54 Commenti
Rispondi
Altro in notizie …
Lo studio sul cambiamento di personalità dei vaccinati e la questione dei nanobot nei sieri
di Cesare Sacchetti Alcuni lo hanno notato per esperienza diretta, o perché lo hanno riscontrato attraverso i propri...
Il piano dei servizi francesi e inglesi per destabilizzare l’Europa attraverso una nuova gladio
di Cesare Sacchetti Il tumulto appare essere la “norma” di queste concitate settimane in Europa. La strategia del caos...
Corea, Siria, Ucraina e Georgia: piano per una destabilizzazione mondiale della decaduta anglosfera
di Cesare Sacchetti Le immagini di ieri sera della Corea del Sud ad un tratto assomigliavano molto a uno di quei film...
Buongiorno, Cesare. Hai davvero offerto uno SGUARDO INGRANDITO di questo NUOVO EPISODIO progettato da questi auto-percepiti come i prescelti dal loro falso dio malvagio. È chiaro, quindi, che il governo di Benjamin Netanyahu ha aggiunto la Siria come quarto fronte di guerra, aggiungendola alla Cisgiordania, a Gaza e al Libano. Un grande saluto da Mendoza, Argentina.
Ti ringrazio, Isabel.
Ciao Cesare.Un esercito di checche come quello israeliano non può che disintegrarsi in pochi mesi.Questo progetto della Grande Israele non potra’ mai verificarsi per tutti i motivi che hai detto da anni.Mi affido alla sezione commenti per implorare la gente a seguirti , perche’ la verita’ sta qui.E mi domando quanto debba andare avanti la disinformazione che investe ancora troppe persone sulla maggior parte dei canali.
Ti ringrazio, Massimo.
Qualcuno stamattina diceva che l’esercito siriano è stato pagato per non combattere, esattamente come successe con i Mille e l’esercito borbonico. Quindi anche la controinformazione lavora per la propaganda occidentale o si tratta semplicemente di persone che non vedono al di là del loro naso? La fine di Israele è quello che aspettiamo tutti, splendido articolo dott. Sacchetti!
Ti ringrazio. Nel 90% e oltre dei casi direi la prima opzione.
Buongiorno Cesare,
grazie per aver scritto quest’articolo e aver fugato tutti i miei dubbi.
Ho però una domanda: e se Israele (che stupido non è, sennò non sarebbe lì dov’è) avesse fiutato la trappola ed evitasse di invadere la Siria? A quel punto la Siria non resterebbe in mano ai tagliagole, con Assad ormai ritiratosi in Russia? O c’è un piano di Putin e Assad per riprendere la Siria?
Sempre grazie.
Mirela
Ciao Mirela,
se non invade intanto i jihadisti continuano a beccarsi le bombe in testa. Non è che sono messi molto meglio.
Grazie per aver fatto come sempre chiarezza.
Ma non rischia così di rivelare al nemico la strategia della Russia e della Siria? Come leggo io il suo blog e altri di sicuro anche i servizi segreti leggono i suoi testi.
Ha ragione sul fatto che siamo in una guerra psicologica piena di contraddizioni, una tra queste: perché Trump ha scelto uno dei Sacks Banchieri per l’ IA e pure per Bitcoin che Trump diceva essere contrario? Qual’ e’ la strategia in questo caso? Grazie
Grazie Gabriele. Dubito che il governo israeliano si legga il mio blog per decidere il da farsi. Trump già nella sua prima amministrazione metteva dei personaggi dello stato profondo nella sua amministrazione. È proprio una sua strategia. Vedi Bolton, ad esempio.
Buongiorno a tutti e grazie di quest’articolo, Dott. Sacchetti, che conferma il sospetto di trappola che aleggiava nell’aria. Ho letto da qualche parte che l’esimio (si fa per dire) buonanima di Kissinger (sempre lui!) affermava senza alcun pudore che bisognava distruggere la Siria dall’interno perché nelle loro mire di spartizione e per la forte presenza cristiana. Conferma questa teoria, Dott. Sacchetti? Confido nel fatto che Assad, che ho sempre ammirato per l’equilibrio e la moderazione, riesca comunque a ritornare nel suo paese. C’é bisogno di questi uomini di valore, nel mondo, per assicurare la pace. Grazie per la risposta. Con stima.
Salve Maria, grazie. A dire il vero non ricordo questa dichiarazione di Kissinger ma è perfettamente coerente con il quadro attuale.
Ho letto anch’io questa dichiarazione di Kissinger sul blog di Blondet. Non commento mai, ma, questa volta, e avrei dovuto farlo già da tempo, la ringrazio di cuore, perchè, se voglio trovare le risposte che vanno al di là delle apparenze devo leggere i suoi articoli. Grazie per il coraggio e per ciò che sta facendo per divulgare la verità. Roberto
A dire il vero l’avevo già intuito un simile comportamento. Complimenti vivissimi
Ti ringrazio, Carmine.
Anche se mi auguro che questo possa essere lo scenario futuro, sinceramente, allo stato dei fatti, mi sembra una tesi fantascientifica.
Parlare di “fantascienza” mi pare lasci capire che non si è capito nemmeno una virgola di quanto scritto sopra.
Caro Cesare,
finalmente una visione più chiara di quanto stà accadendo in Siria.
Da una parte trovo incredibile che il Mossad non abbia la lungimiranza per evitare una catastrofe annunciata inviando il suo esercito in Siria. Da un altro punto di vista la boria che esprimono e il completo disprezzo verso l’umanità intera fa ben sperare che cadano in trappola.
Onestamente spero che le apocalittiche previsioni che vedono Israele finalmente accerchiata e nuda, si avverino.
Grazie
Grazie Mariella, ma prendi anche il Libano, ad esempio. Era prevedibile che avrebbero preso la scoppola, eppure hanno invaso ugualmente.
Ottimo articolo.
Domande: ma perché la Russia non e’ intervenuta pure quando Israele e’ entrata in Palestina?
Poi, del Libano non si sa più nulla, che cosa sta succedendo in Libano con Israele?
A volte noto che si aprono tante notizie che poi si interrompono all’ improvviso e se ne inizia un’ altro che mette a tacere quello precedente.
Cosa sta succedendo contemporaneamente in Ukraina, Palestina, Libano mentre c’e’ un nuovo fronte in Siria?
Ma se Israele ha preso tante botte e perdite sia dall’ Iran che dal Libano dove la trova la forza in Siria?
In Libano si sono ritirati. In Palestina, la Russia non ha presenza militare. Per il resto c’è l’articolo precedente su Ucraina e Georgia.
Sarà che sono un po’ lento, ma quel che ha scritto non mi convince: l’esercito siriano, se ho ben capito, si sarebbe ritirato per poter poi, in un secondo tempo, combattere Israele che avrebbe invaso la Siria? E’ così? Se sì, in che modo potrebbero farlo? Con la guerriglia? E con tutti gli uomini giunti da Idlib tra i piedi? Non mi sembra facile. E’ così? E gli Hezbollah? Come faranno a rifornirsi di armi con tutte le strade bloccate? Grazie.
Come, in che modo, scusa..? Se vieni invaso da un esercito regolare devi rispondere sia con la fanteria sia con l’aviazione. Altro discorso per le milizie che si affidano di più alla guerriglia. Devi bombardare bene prima di scontrarti sul terreno con loro. Chi te lo ha detto poi che le strade sono tutte bloccate?
… e gli aerei, dove li prenderebbero? Forse quelli dell’aeroporto di Kuwreis o di Abu al Duhur? E i carri armati? Quelli seminati lungo l’Autostrada Aleppo-Damasco? Quanto alle strade verso il Libano, non credo che le milizie qaediste lascino passare armi per Hezbollah.
La Siria ha ancora più di 400 aerei senza contare che anche la Russia ha i suoi aerei. Stai dando per scontato che i vari jihadisti siano in controllo del Paese e delle sue infrastrutture.
A quanto pare sia Lei che il sig. Ivan non avete letto,presumo quasi mai, ciò che ha correttamente scritto e scrive,oggi incluso, da molto tempo il dottor Sacchetti ciò è del tutto palese leggendo quanto scrivete nei vs. commenti/risposte.
Aggiungo che credo non conosciate niente di strategia e conseguente modus operandi militare,poichè quanto sta accadento da 4 anni a questa parte non è altro che una vera Guerra “spuria” fatta contro una parte di Umanità,con due parti contrapposte; ciò per chi ha fatto il militare,non imboscato, in reparti operativi è Ben comprensibile la prova del 9 la si ha ritornando indietro nel tempo al periodo più cruento della pantomima, pandemia per chi ci credeva, cioè quando l’Italia fu divisa e raffigurandola a tavolino su tutto il suo territorio in zone colorate, Rosso,Arancio,Giallo,Verde e Bianco.(cambiarono solo l’ultimo colore)
Questi 5 colori sono le fasi o meglio livelli di allerta,cioè stato di pericolo dei comandi Generali militari Pentagono in Primis ove definisce tali stadi defcon dall’ 1 il più basso a 5 il più alto ed i colori sono: il 5 rosso,il 4 arancio,il 3 giallo il 2 verde, 1 l’azzurro, cioè i colori della pantomima tranne il livello1 che in pantomima era Bianco.
Inoltre su quanto accade in Siria, cioè il comportamento dell’esercito Siriano,è accaduto anche in Ucraina con l’entrata in quell’enclave,gergo militare,Russa cioè la regione Kursk l’addove l’esercito Russo fece entrare ritirandosi i mercenari ucraini,gli effettivi della nato e degli ucraini per poi farne carne da macello.
Questa componente è una tattica militare insegnata all’accademia militare per la formazione e l’addestramento degli ufficiali laddove è dottrina fondamentale sia la componente psicologica sia quella dell’inganno Si chiama ed è l’Arte della Guerra del Generale Cinese Sun Tzu.
Pertanto il dottor Sacchetti,per chi vuol comprendere, ha perfettamente centrato la situazione…
Grazie per aver ben spiegato questa tattica militare, Enzo.
Buonasera,dottor Sacchetti è sempre un piacere leggere i suoi articoli.
Le faccio i miei complimenti, Lei ha colto nel segno ancora una volta mi riferisco all’esplosione avvenuta ieri nel deposito di carburate di Calenzano.
Questo non è un deposito qualunque..difatti è noto che trattasi di deposito dell’E.N.I.,acronimo di ente Nazionale Idrocarburi,fin qui la narrativa è corretta ma…
Pochi sanno,non è dato sapere, che in tutti i depositi dell’e.n.i. vi è una stazione dei servizi…
Per tale ragione, Chapeau, ha colto nel segno d.g.s.e., mi riferisco al precedente articolo sui servizi.
P.s.
Non consideri i detrattori, tali soggetti o sono infiltrati o non riescono proprio a comprendere e capire.
Grazie Enzo per i suoi preziosi commenti.
Certamente non ho studiato strategia nelle accademie militari, ma rispetto alla situazione russa mi pare esistano alcune differenze.
– Putin è ancora a Mosca e comanda le Forze armate, mentre Assad è fuggito.
– Attorno alla sacca (o saliente?) di Kursk, c’è solo l’esercito russo, non un’accozzaglia di gruppi armati in lotta tra loro.
Comunque spero davvero che abbiate ragione voi.
Lo spero vivamente, data la mia allergia al Sionismo.
Io leggo quotidianamente Sacchetti da anni. Ma non prendo tutto per oro colato. D’altronde il Papa non è morto Draghi non è morto di tumore, Netanyahu è vivo e vegeto. Se a voi va di credere a qualsiasi cosa vi viene raccontata per me non c’è nessun problema ! Bye
Forse avrai letto qualcuno altro perché io non ho mai scritto che Draghi sarebbe morto di tumore o che il papa, ugualmente, sarebbe morto. Oppure se dici di leggermi, devi avere qualche serio problema di comprensione del testo..Per quello che riguarda Netanyahu, non esce da Israele da quasi due mesi e mezzo e in questo periodo di tempo il suo ufficio stampa ha pubblicato molti video di archivio o altri video che puzzano molto di IA…
Le forze armate siriane sono state completamente distrutte da Israele per cui i ragionamenti dell’esperto di tattiche militari, cheerfullyblizzard621b4d8f70, vanno a farsi benedire.
Ma chi te l’ha detto che le forze siriane sarebbero state distrutte a parte le bufale che stanno diffondendo i vari media Occidentali?
Stano è uscito pure sui giornali. Allora sei tu che segui Sacchetti da poco
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/02/03/il-blogger-istiga-alleversione-antigovernativa-dei-no-vax/6479205/
Io non ho scritto che Draghi “stava morendo di tumore”. Ho scritto che le sue condizioni di salute non erano buone. Questo il mio post originale: https://t.me/cesaresacchetti/5267
Non sai nemmeno quello che scrivo, altro che “leggere da anni”…
bell’excursus staremo a vedere, sperando tu abbia ragione……ma che ne stato di quella teoria che leggevo tempo fa sulle sorti di Netaniahu che doveva essere rimasto vittima di un attentato?
Io ho continuato a scriverne. Ho fatto vedere sul mio canale Telegram come Israele stia tirando fuori da due mesi diverse immagini di archivio di Netanyahu. Netanyahu inoltre non lascia Israele da due mesi e mezzo ormai, dal giorno dell’attacco Houthi.
Dio salvi la Maskirovka!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Ho letto l’articolo. Non capisco cosa dovrebbe fare Israele ! Qui sfugge l’aspetto religioso che è la base di tutto. Israele era accerchiata dai sciiti versione Khomeini 1979 . Cosa doveva fare ? Abbandonare i territori ? Ora c’è una instabilità in Siria . Per non permettere di ripetersi la situazione in Libano e a Gaza si prepara a difendersi dai terroristi. Non ha lanciato due bombe atomiche come hanno fatto gli americani in Giappone dove non c’era nemmeno un soldato. Non ha eliminato da 50 a 90 milioni di pellerossa come hanno fatto gli Americani. Non ha bombardato tutte le città tedesche eliminando 8 milioni di civili come hanno fatto gli alleati. Per vincere le guerre bisogna purtroppo eliminare i nemici altrimenti saranno i nemici ad eliminarti. Non capisco veramente l’articolo cosa vuole sostenere.
È Israele lo stato terrorista. È questo che ancora prima di nascere giß utilizzava bande di terroristi per potersi insediare in un territorio che non è il suo.
Ma e’ serio Trump , o e’ un po’ brillo !
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/12/09/ucraina-trump-putin-pace-guerra-kiev-sovranita-indipendenza/7797860/
Nessuna delle due.
Grazie
per l’impegno profuso
e il contributo, entrambi ci sostengono nella speranza
e ci danno forza
per sopra-vivere nella furia di questi giorni.
Grazie Mauro.
Vorrei tanto che lei avesse ragione. Purtroppo non vedo come sia possibile. Assad fuggito in Russia, aviazione e marina siriana distrutte, esercito disperso, che non ha combattuto. Ora viene annunziata l’amnistia, da parte dei ” tagliagole” per i soldati dell’esercito siriano, che a questo punto non combatteranno più. Una situazione da 8 settembre o da Caporetto. Staremo a vedere!
https://t.me/cesaresacchetti/14415
Mi dispiace, ma non ho installato telegram e non riesco a leggere il suo post
“Che l’esercito siriano si sia “arreso” non è confermato da nessuna parte nè tantomeno della presunta distruzione della flotta..Stanno circolando moltissime informazioni non verificate. Se si vuole capire qualcosa di quanto sta accadendo veramente in Siria, bisogna attendere un minimo e non lasciarsi prendere dall’emotività nè dal flusso di informazioni non confermate.”
Buongiorno dottor Sacchetti, permetta una domanda,non diretta a Lei bensì al sig. Manlioste:
chi e come avrebbe distrutto l’esercito Siriano?
Ipotizzando che sia vero,come avrebbero fatto concretamente poichè i Russi sono alleati dei Siriani tantochè hanno due grosse basi in Siria?
Queste domanda sorgono spontanee,semplice logica o No?
Già ma le “pecorelle” continuano ad ascoltare i giornalai di regime e della falsa controinformazione anzichè staccare la spina bah…
Il problema, Enzo, è che nemmeno pensano quando ricevono queste “informazioni”. Non si chiedono se possano o essere meno verosimili. Le assimilano a scatola chiusa.
E’ un fatto che l’esercito siriano sia disperso e di fatto scomparso. In caso contrario ditemi voi dov’è. E’ un fatto che Assad sia scappato in Russia. é un fatto che ora i tagliagole imperversino a Damasco ed abbiano iniziato le vendetet. ( vedi Maurizio Blondet ) In quanto al sig. Cheereccecc pecorella sarà lui
Tu non sai proprio cosa sono i fatti..Tempo perso con te, e non citare altri blog qui, grazie..
Per consultare Telegram senza iscriversi: tgstat.com/channel/@cesaresacchetti
Grazie per i suoi articoli caro Sacchetti, preghiamo che vada bene.