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La Germania si prepara ad uscire dall’euro?
di Cesare Sacchetti
Gli ultimi dati sulla produzione industriale tedesca disegnano un quadro da profondo rosso per l’economia della Germania.
Il dato della produzione di dicembre difatti si attesta ad un -3.5% mentre quello su base annuale fa ancora peggio arrivando a -6,8%.
Gli economisti a questo punto iniziano a credere probabile una recessione del PIL tedesco nel quarto trimestre del 2019.
E’ terminata dunque la fase espansiva della Germania? Berlino fino a poco tempo fa era riconosciuta come l’indiscussa locomotiva dell’eurozona, mentre oggi si trova paradossalmente ad essere diventata la sua zavorra.
Che cosa sta accadendo?
Come la Germania ha sfruttato l’euro
L’euro è una moneta pensata per aderire fedelmente ai fondamentali dell’economia tedesca. E’ un vestito su misura per la Germania.
Con l’unione monetaria difatti, i tedeschi si sono ritrovati in tasca una moneta artificialmente svalutata grazie all’annullamento dei singoli tassi di cambio dei Paesi che compongono l’euro.
Tolti questi, a fare la differenza sono i differenziali d’inflazione, ovvero la differenza dei singoli livelli d’inflazione dei Paesi appartenenti all’euro.
Con un’inflazione più bassa dei suoi concorrenti europei, la Germania ha potuto aumentare enormemente la sue esportazioni.
Fino alla fine degli anni’90, prima dell’unione monetaria, la Germania si trovava con una produzione industriale inferiore a quella dell’Italia.
L’euro ha completamente capovolto questa situazione, portando la Germania ben al di sopra dell’Italia.
Produzione industriale di Francia, Germania e Italia (elaborazione dati GEFIRA)
Ma come qualche economista ha fatto notare in passato, Berlino stava già segando da tempo il ramo sul quale era seduta.
Le politiche d’austerità esasperate hanno imposto una forte compressione dei salari e della domanda degli altri Paesi dell’eurozona.
In altre parole, se imponi il rigore dei conti ai Paesi che comprano le tue merci, stai difatti pregiudicando il vantaggio che ti sei creato.
E nel caso della Germania, un’economia dove le esportazioni rappresentano quasi il 50% del PIL, non è la migliore delle idee.
L’unico modo per rimettere in moto il meccanismo sarebbe quello di spendere quell’enorme surplus commerciale accumulato nel corso degli anni a favore dei Paesi del Sud Europa.
Ma a Berlino non vogliono saperne. Come ha recentemente scritto l’economista francese Jean-Yves Archer, la Germania non sta pensando affatto a questa eventualità.
Al contrario. Si inizia a pensare sempre più insistentemente ad un’uscita unilaterale della Germania dalla moneta unica, la cosiddetta Dexit.
Le élite mercantiliste tedesche hanno voluto l’euro per fare in modo che questo aderisse strettamente ai loro interessi.
Se l’euro perde questa sua caratteristica, alla Germania non conviene poi così tanto mantenerlo.
La Germania ha con ogni probabilità ricavato il massimo possibile dall’eurozona e si inizia a pensare insistentemente ad un’uscita di sicurezza.
C’è da considerare inoltre che il dazio della moneta unica è stato pagato pesantemente anche dai lavoratori tedeschi.
Nelle unioni monetarie, come è stato già spiegato in passato, la competitività si preserva solamente svalutando i salari, dal momento che si è persa la possibilità di agire sul tasso di cambio.
Anche la Germania ha scontato indirettamente questa regola. Gli ultimi dati infatti rilevano come in Germania i poveri siano arrivati alla cifra record di 15 milioni.
E’ per questo che stanno crescendo i malumori antieuropeisti tedeschi, mentre gli euroscettici di Alternativa per la Germania continuano a guadagnare terreno soprattutto nelle regioni dell’Est, le più povere del Paese.
La Germania proverà a colpire l’Italia prima di lasciare l’euro
Berlino quindi staccherà la spina? Da tempo il governo tedesco ha iniziato il processo di rimpatriare le sue riserve auree, in un probabile tentativo di fornire una garanzia aurea al futuro marco tedesco.
Ma è difficile pensare che la Germania se ne andrà dall’euro senza aver prima tentato l’ultimo colpo di mano.
Da tempo infatti iniziano a manifestarsi apertamente le mire dei tedeschi di mettere le mani sulle enormi riserve auree dell’Italia, a titolo di “rimborso” per i saldi Target2.
Si è trattato già precedentemente questo bizantino meccanismo dell’eurozona, ma qui basti accennare che le pretese teutoniche sono prive di ogni fondamento giuridico.
L’Italia non dovrebbe staccare nessun assegno alla Germania in caso di uscita dall’eurozona, come molti media hanno falsamente scritto.
Ma a preoccupare non è solo questo. A preoccupare è soprattutto il fatto che l’Italia in questo momento è priva di un governo autorevole che voglia fare gli interessi nazionali.
Il governo PD-M5S è stato infatti fortemente voluto soprattutto dall’asse franco-tedesco che guida l’UE.
Un esecutivo simile in uno scenario del genere potrebbe fare altre enormi concessioni alla Germania.
Una gliel’ha già fatta con il MES, che verrà firmato ad aprile senza ulteriori modifiche.
Questo equivale a dire che i risparmi degli italiani potrebbero essere usati come fondo di garanzia per coprire i buchi delle banche tedesche.
Se si è giunti all’epilogo della moneta unica, non c’è certo da pensare che l’Italia sarà lasciata andare senza averla prima completamente annichilita.
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Il pensiero corre a questo proposito al 1992 all’epoca dello SME, il sistema monetario europeo precursore dell’euro, abbandonato dall’Italia, ma senza aver subito prima enormi danni fatti dalla folle difesa di Ciampi dei tassi di cambio dello SME, ed enormi regali fatti invece agli speculatori stranieri, su tutti George Soros.
E’ auspicabile che la moneta unica possa e debba finire. Ma sarebbe altrettanto auspicabile uscirne senza finire schiacciati dalle macerie.
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Sarebbe una catastrofe se lasciassimo l. Euro cumunque penso che questo governo non favorisce certo gli interessi del nostro paese
Anzi ci fa credere di stare a galla.
La Germania difende i suoi percio sta meglio di noi
Anzi la sempre fatto
Si tratta anche di competenza non solo di interessi.
E allora votiamo salvini
Si certo come no…
Il problema è che l’economia non si basa solo sul tasso di cambio
Quando i vari Governi formalizzavano l’ingresso in Europa con il valore dell’ Euro pari a 1936,altro dissi: La Germania non riuscì con la Seconda Guerra Mondiale ad ottenere la Sovranità Europeista,c’ e’ riuscita in modo incruento con tali imposizioni Politico_Economiche.L’ Italia ? A voi lascio una Considerazione di opinione scevra da preconcetti.
Ma perché questi infami stanno facendo questo alla nostra nazione, in un altro paese si chiama alto tradimento, pena di morte
Io credo che il nostro governo sapeva di già che la Germania uscisse dal l’euro, è credo che tutta questa invasione sia un modo da speculare più risorse agli italiani è quando hanno raggiunto l’obiettivo spariranno con i soldi degli italiani è al Italia lasceranno i disastri e tutti gli immigrati e il popolo italiano cesserà di esistere , comunque tutto quello che sta succedendo non mi meraviglio sé e veramente così
Condivido, rammentando il debito di guerra non pagato dalla Germania nel 1951.
Perché in Italia si pubblica solo…..
Come detto nell’articolo IN Italia non c’è classe politica che difenda gli interessi nazionali.
A un progetto innovativo in campo economico finanziario sociale, senza aumentare il debito, ma facendo crescere il PIL, esponenti politici non hanno tempo di ascoltarti.
Qui la convinzione che questo Paese lo vogliono distruggere, ma non lo permetteremo!!
Tesi interessante, tutti i fatti di contorno sono assolutamente corretti e si sa che l’euro l’hanno disegnato loro a proprio uso e consumo. Il problema è che la Germania con neue deutschmark avrebbe un balzo valutario del 30% mettendo in ginocchio le proprie esportazioni. Voglio ricordare che il paese Germania per perseguire il famigerato schwarz null ha tagliato paurosamente gli investimenti pubblici che oggi presentano un investment gap colossale che dovrebbero coprire per controbilanciare i grossi cambiamenti della bilancia commerciale.
Mi sembra molto rischioso.
A livello italiano invece tenderei a ricoprire tutto il debito pubblico circolante fuori confine e rientrare l’oro per togliere fiato agli speculatori che da decenni tentano di aggredire il colossale patrimonio privato italiano, comprare debito tedesco come garanzia anche se rende sottozero, fare allora si un’uscita dall’euro, accompagnare la cosa con una seria riforma fiscale e defiscalizzazione con corpo giuridico speciale per chi investe in Italia.
I miei due cent
Saluti