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La denatalità italiana, la secolarizzazione e la disastrosa eredità del divorzio e dell’aborto
di Cesare Sacchetti
Quando sono giunte le ultime statistiche sulle nascite in Italia, non sono stati in pochi ad avere un sussulto.
L’Italia è arrivata al punto più basso della sua storia per ciò che riguarda le sue nascite sin da quando questa è stata unita nel 1861.
Ci si guarda indietro e ci si chiede: che cosa è accaduto? Com’è stato possibile che uno dei Paesi che un tempo aveva una delle demografie più prospere e floride al mondo sia piombato nell’inverno demografico.
La risposta non è ovviamente sui media mainstream in quanto questi sono il mezzo attraverso il quale è stata propagata la infezione del liberalismo e del mondo moderno che ha ridotto l’Italia in questo stato.
L’Italia non è più l’Italia di un tempo in quanto questo straordinario Paese ha subito assieme al resto dell’Europa Occidentale una tremenda rivoluzione culturale.
Nel corso del secolo scorso, c’è stato un avanzamento della religione civile del liberalismo che negli anni 60 ha lanciato il suo attacco più feroce e scientifico ai valori dell’Italia.
L’assalto è partito proprio laddove invece avrebbe dovuto esserci la difesa da esso. L’assalto è partito dalla Chiesa Cattolica quando sul finire degli anni 50 moriva uno dei più grandi pontefici del secolo scorso, Pio XII, ancora oggi gravemente diffamato dal solito mondo progressista che lo accusa, falsamente, di non aver messo in salvo gli ebrei durante la seconda guerra mondiale, quando il Vaticano allora era lo Stato che più di tutti si impegnava per mettere in salvo gli ebrei perseguitati, e a dimostrazione di questo c’è persino il ringraziamento scritto del rabbino di Gerusalemme, Isaac Herzog, verso papa Pacelli.
I liberali, si sa, non sono nuovi all’esercizio di accusare gli altri delle malefatte da loro commessi e se si volesse parlare proprio nel caso specifico degli ebrei e della loro persecuzione si potrebbe ricordare a tali sepolcri imbiancati che in realtà fu il movimento sionista mondiale a stringere accordi con Hitler mandando al macello molti ebrei poveri pur di veder nascere lo stato ebraico così ardentemente voluto dai signori della finanza askenazita, i Rothschild.
Il Vaticano II: la secolarizzazione della Chiesa e dell’Italia
Per ciò che riguarda purtroppo la Chiesa e la sua defezione non si può non prendere in esame il Concilio Vaticano II, in quanto esso è stato fortemente voluto da ambienti massonici ed ebraici per partorire una Chiesa che non è più quella di un tempo.
Una Chiesa che piuttosto che difendere la Verità e la Tradizione ha finito con l’abbracciare il modernismo e i suoi errori, tanto da arrivare a dichiarare che la salvezza non passa più esclusivamente attraverso la fede cattolica ma che essa sia raggiungibile anche da altre strade religione quali il buddismo, l’islam e persino il talmudismo moderno che rivolge a Cristo gli improperi più orrendi nel suo libro “sacro”, per l’appunto il talmud.
La defezione della Chiesa, o meglio la sua apostasia, è ciò che ha aperto la strada alla infausta rivoluzione del 1968.
L’Italia che da sano Paese patriarcale e cristiano fondato su famiglie numerose inizia a cambiare volto.
Il virus del 68 inizia ad infiltrarsi rapidamente nelle viscere della società italiana. La scuola di Francoforte che ha partorito espressamente questa rivoluzione culturale concepita per abbattere le vecchie istituzioni tradizionali perfettamente riassunte dalla trinità di Dio, patria e famiglia per sostituirla invece con una società liquida e anarchica.
Il 68 è stato l’ingresso nel vuoto dei valori dove è stata allevata una generazione di mediocri intellettuali liberali e marxisti che hanno occupato la scuola e il mondo universitario, e trasformato entrambi in una fabbrica della propaganda liberal-marxista.
Questo processo “culturale” ha tramutato le istituzioni scolastiche in dei veri e propri monumenti alla mediocrità e depositi di “insegnanti” in larga parte cooptati da varie clientele politiche progressiste che hanno posto sulle cattedre non degli insegnanti, ma degli agenti della propaganda modernista e anticattolica.
E la rivoluzione studiata da filosofi di origine ebraica come Adorno e Horkheimer per poter avere successo, soprattutto in Italia, non poteva non partire dall’assalto del primo grande bastione sul quale si fonda la civiltà cattolica che altri non è che la famiglia.
Il divorzio e l’aborto: l’origine della denatalità
Il divorzio è il primo palo trafitto nel cuore dell’Italia ed è il primo argine che cade e favorisce la denatalità dei successivi anni.
L’idea che il matrimonio sia una sorta di contratto che si possa rescindere a piacimento non è certo figlia del mondo cattolico ma di quello protestante.
E’ in tale ambiente che si arrivano persino a scrivere degli accordi prematrimoniali per mettere in chiaro come vada spartito o meno il patrimonio di uno dei due coniugi in caso di fine del matrimonio e qualora uno dei due sia stato infedele nei riguardi dell’altro.
Nel mondo protestante c’è una concezione chiaramente economistica del matrimonio e non una morale e spirituale come c’è, o meglio c’era, in quello cattolico.
Nel cattolicesimo il matrimonio non è un contratto ma un sacramento che non può essere rescisso arbitrariamente dagli uomini.
Nel protestantesimo è il denaro e la sua allocazione che domina questo rapporto, e non c’è da sorprendersi se già dal XVII secolo esista una particolarissima affinità tra il mondo protestante e quello ebraico.
Nel 1970, la legge passa con i voti contrari della DC, dei monarchici e del MSI e il successivo referendum per chiederne l’abrogazione non supera il 40% dei contrari.
Ancora oggi si ritiene che abbia giocato un ruolo decisivo in quel passaggio la mancata tenace opposizione al divorzio della Chiesa post-conciliare di Montini, pontefice iscritto alla massoneria secondo don Villa, che alcuni raccontano espresse “amarezza” per il risultato negativo del referendum ma a favore del quale non diede di fatto un gran contributo.
La società italiana si stava secolarizzando perché la Chiesa stessa aveva iniziato a secolarizzarsi dopo il Vaticano II attraverso la sostituzione del cattolicesimo con la religione illuminista dei diritti umani.
Non tutti i cardinali e i vescovi stettero in silenzio. Alcuni denunciarono apertamente l’eresia post-conciliare come il compianto monsignor Lefevbre al quale la nuova falsa chiesa massonica annunciata da padre Pio aveva dichiarato una guerra senza quartiere.
Altri come il cardinal Ottaviani furono isolati dal nuovo corso intrapreso da Roncalli prima e da Montini poi, poiché ai vertici iniziavano ad essere posti dei vescovi e dei porporati che più che frequentare le chiese erano più di casa presso le logge massoniche.
Come poteva la Chiesa, in questa situazione di rivoluzione e di messa al bando delle verità della tradizione, difendere l’Italia da tale assalto se essa stessa ne era purtroppo pienamente partecipe?
Gli argini erano crollati almeno dieci anni prima e l’approvazione del divorzio non è solo la naturale conseguenza del 1968, ma soprattutto quella della diserzione del Vaticano.
Al posto del principio dell’unità della famiglia e del bene della prole si era, e si è, affermato quello dell’interesse di uno o di entrambi i coniugi che ritengono di poter porre fine a quello che primo era un vincolo imprescindibile soltanto perché uno dei due o appunto entrambi non sentono più di dover continuare o più che altro sono stufi di voler proseguire una vita assieme consegnando così i propri figli al dramma della separazione e ad una vita nella quale il padre è allontanato dalla famiglia.
La guerra al patriarcato voleva e vuole anche questo. Vuole mettere al bando la figura del padre poiché senza di questa la famiglia semplicemente non può esistere attraverso la sua guida.
I radicali, sempre presenti quando si è entrato di diffondere l’infezione modernista in Italia, utilizzarono i casi limite delle violenze domestiche come grimaldello per poter scardinare l’istituzione del matrimonio e della famiglia nonostante questi fossero, e siano, ancora oggi una esigua minoranza e nonostante anche all’epoca fosse prevista dalla Chiesa la separazione dal coniuge colpevole di abusi nei confronti dell’altro.
La secolarizzazione aveva raggiunto il suo primo traguardo per metterne a segno alcuni anni dopo, nel 1978, un altro atto ancora più importante e più disumano, quello della legge sull’aborto, possibile stavolta soltanto con il tradimento della DC e ancora una volta con l’assenza della Chiesa post-conciliare montiniana che non aveva interesse ad ostacolare il processo di scristianizzazione in corso in Italia.
Il successivo referendum del 1981 fu un altro fallimento, ancora più fragoroso di quello del divorzio, con il 68% degli italiani che disse sì all’infanticidio.
Nella mente della opinione pubblica e di molte donne si era, e in parte ancora lo è, insediata l’idea che disporre della vita di un bambino fosse una sorta di prerogativa tutta racchiusa nel potere di vita o di morte che il femminismo ha consegnato alle donne, nonostante queste non ne possano essere titolari.
“L’utero è mio e me le gestisco io” esprime al meglio la disumanità della violenza femminista che in nome di una presunta libertà personale si deresponsabilizza del tutto e arriva ad uccidere un altro essere umano indifeso e di conseguenza il diritto alla vita di quest’ultimo.
E’ il deserto dei valori. E’ il posto dove l’uomo e la donna divengono loro stessi metro di tutte le cose e non ci si deve sorprendere se questa micidiale accoppiata abbia poi prodotto di conseguenza la successiva crisi di natalità.
L’aborto ad oggi ha ucciso almeno 6 milioni di bambini. E’ una strage silenziosa non denunciata dai falsi profeti dei diritti umani che hanno avuto l’ardine di definire tale orrore come una “conquista di libertà”.
La denatalità non poteva che essere la naturale conseguenza della uccisione di bambini. Il modernismo ha soffocato i bambini nelle culle in nome della “libertà”. Non è forse questo un vero enorme olocausto?
Alcuni sono ingannati in buonafede da una lettura prettamente economistica della denatalità e non si vuole qui negare in nessun modo che la perdita della sovranità monetaria e la conseguente deflazione salariale, accompagnata da una tassazione a dir poco usuraia, abbiano gravemente inciso sulla possibilità di crescere una famiglia.
Non sono però queste esclusivamente le cause principali del crollo delle nascite, ma sono le concause e la prova di questa affermazione si trova nei dati.
Quando sono passati divorzio e aborto, la società italiana era già di fatto secolarizzata. Al posto della religione cristiana ce n’era una laica e secolare che assolveva l’uomo e la donna da qualsiasi responsabilità e al posto della famiglia, della patria e di Dio metteva invece soltanto le proprie pulsioni individuali.
Se nel 1971 il numero di figli per donna era ancora pari a 2,41 per donna, anche al di sopra della soglia minima per mantenere stabile il numero della popolazione, nel 1981 si era già scesi a 1,60.
Non si era ancora entrati in alcuna crisi economica. Non si era ancora entrati nell’euro e non c’era stata nessuna pesante deindustrializzazione.
C’era stato, questo è vero, il divorzio tra Tesoro e Bankitalia ordito e attuato illegalmente dalla coppia Ciampi – Andreatta, ma gli effetti negativi della perdita del controllo della banca centrale si sentiranno negli anni successivi al 1981 e non nel 1981 stesso.
Tra l’altro, anche sul finire degli anni 70 quando la secolarizzazione già galoppava indisturbata si può vedere il calo di numero di figli per donna sceso sotto la soglia dei 2 per donna e arrivato a 1,76 nel 1979.
Le statistiche, se lette bene, sono rivelatrici di un processo culturale e morale prim’ancora che uno meramente economico, e se si volge lo sguardo nei decenni ancora precedenti si vedrà che negli anni 20 durante la tanto bistrattata epoca fascista il numero di figli per donna era pari a 3,81 nel 1924.
L’Italia era forte, sana e cresceva perché aveva una cultura e una tradizione, quella cattolica, al posto di un’altra, quella attuale laica e liberal-progressista del post-68 dove l’Italia è invece debole, smarrita e soprattutto non cresce.
La crisi della natalità era già in corso pertanto poiché erano stati attaccati i capisaldi della società di un tempo.
Il femminismo che diceva di voler “liberare” la donna ha trasformato questa in una rabbiosa e infelice monade che solo ora sta scoprendo di essere stata ingannata e privata della gioia di fare figli.
L’uomo, invece, qualora sia passato dalla “cura” del divorzio si ritrova non di rado a dormire in macchina per poter pagare gli alimenti alla sua ex moglie che spesso purtroppo gli nega persino il diritto di vedere i figli.
La secolarizzazione ha generato soltanto infelicità, dolore e solitudine e questo mondo non poteva che arrivare alla naturale conseguenza della denatalità perché ha lavorato incessantemente per distruggere il matrimonio e la famiglia.
La cura non può che essere soltanto una. Se l’Italia vuole uscire dal suo inverno demografico, deve abbandonare prima la secolarizzazione.
La successiva adozione di una moneta nazionale e di una economia fondata sui principi dello Stato imprenditore dovranno essere gli strumenti necessari per sostenere le famiglie e la demografia che ha certamente bisogno di interventi di spesa pubblica mirati e di un aumento dei salari.
Non si potrà però raggiungere tale obiettivo se prima non ci si scrollerà di dosso l’infausta eredità del 68 e l’apostatica Chiesa post-conciliare.
Nel popolo sembra esserci voglia di tornare alla sana tradizione di un tempo. Manca l’ascesa di quelle figure politiche e religiose necessarie per poter completare l’opera.
La fine del pontificato bergogliano sembra sempre più vicina e la democrazia liberale in Italia ormai è incancrenita.
Il ritorno al passato non appare poi dopo tutto così lontano.
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Certamente non posso e non voglio mettere in discussione l’influenza negativa dell’aborto riguardo il numero delle nascite in Italia, tuttavia mi permetto di farvi notare che il problema è molto più esteso e le cause principali sono anche altre. In particolare, vorrei mettere in evidenza l’emigrazione, dall’Italia nel resto del mondo (addirittura anche in Asia e Africa), di gran parte dei nostri giovani, anche (forse soprattutto) quelli che hanno conseguito un grado di istruzione medio-alto, che in Italia non possono studiare a causa dei numeri chiusi nelle università, che in Italia non possono lavorare a causa di leggi scellerate riguardo le politiche dei vari governi (legge Fornero, Jobs Act, patto di stabilità, piante organiche bloccate da decenni, orientamento scolastico scellerato). A causa di ciò, i figli emigrano (e li vediamo solo per le vacanze), mentre i nipoti sono nati all’estero e sono pertanto cittadini “stranieri” o al massimo con la doppia cittadinanza. Sarebbe troppo comodo, per la nostra classe politica, accusare di questo disastro il divorzio e l’aborto (e quindi di traverso la chiesa), quando le colpe ricadono prevalentemente su di loro.
Ma la “nostra” classe politica non accusa divorzio e aborto. Difende entrambi e i problemi che lei mette in rilievo risalgono alla fine degli anni 90 e degli anni 2000. Hanno aggravato una situazione iniziata già 20 anni prima.
Buongiorno dottor Sacchetti, la seguo da tempo e non solo perché abbiamo lo stesso cognome. La stimo molto e vorrei sapere perché mi ha impedito di scrivere qui su telegram. Ho esercitato come psicologa e non scriverei a vanvera. Qui lei è il padrone di casa e fa come vuole, e’ una mia legittima curiosità visto che tante persone a differenza mia possono intervenire. Un cordiale saluto.
Cristina Sacchetti
Non lo so. Deve scrivermi in privato per poter sapere qual è il suo profilo e vedere cosa è successo.
Bell’ articolo, complimenti……sono d’ accordo e comprendo bene l’ inganno che ci e’ stato inflitto….il bello e’ che alcuni ” controinformatori antisistema” sono i primi a difendere il femminismo e i ” valori dell’illuminismo”….. ormai sono arrivati pure a dire che siamo parte di una popolazione galattica aliena, ha mai sentito parlare di pleaidiani, arturiani? Dicono pure che Gesù era uno di loro, ci rendiamo conto? Sono dei delinquenti….vabè comunque Le volevo nel frattempo copiare e incollare questo link della banca d ‘ Italia che parla di QFS e G7….. sinceramente ci possiamo fidare?https://www.bancaditalia.it/media/agenda/2024-09-24_g7-workshop-building-the-quantum-safe-financial-system-what-role-for-authorities-and-for-the-private-sector/?dotcache=refresh&fbclid=IwAR2lvvl7el9JedopS0YI3KnGi6H_LAoQNMTb6JkRBYSz9y_fUCjE-iPeaBE
Grazie Gabriele è la prova, l’ennesima, che il QFS non è altro che una trappola della falsa controinformazione.
Sig. Sacchetti io concordo su tutto ciò che ha scritto ma qui si apre un nuovo problema….. Il QFS purtroppo mi sembra di capire a questo punto che e’ il futuro, quindi se e’ una trappola vuol dire che siamo fott***? Dicono che sia un sistema con
l ‘oro retrostante che leverà le catene della schiavitu’ a tutti ed inoltre cancellerà le banche….. A questo punto sembrerebbe una cosa buona detta così ma se lei asserisce che e’ una trappola allora che possibilità abbiamo di rinascere? Non mi sembra che abbiamo altre chance…..Grazie
Non è il futuro. Lascia stare ciò che dice Bankitalia.
Cesare grazie per aver toccato un argomento così importante: c’è anche una mentalità da cambiare, una volta e parlo di 50nni fa a 20nni le famiglie facevano 2 o 3 figli. Mentre da decenni i 20nni fino ai 40nni pensano a fare solo vita modaiola,restano immaturi all’interno di una vita adolescenziale che li porta a non maturare. E’ necessario tornare uomini e donne maturi! Smetterla con questa eterna adolescenza che ha portato uomini e donne a vivere individualmente da eterni adolescenti, pensando a apericena, festini, rapporti frivoli e non a fare famiglia e a concepire figli, Anche i giovani devono cambiare mentalità, anzichè stare a casa dei genitori fino a 40nni e fare gli spritz fino a quarantanni, a 25nni altrove, in paesi di uomini bianchi ci sono coppie che hanno da 2 o 4 figli e l portano al mare o nella natura, in giro con loro, se andiamo avanti così gli italiani spariranno.
Il globalismo ha portato a questo, ha portato all’egoismo.
“Solo 379.000 nascite in Italia nel 2023, il numero più basso dal 1861”. Come farlo capire a chi oggi a 40nno è ancora fuori esame all’univeristà e vive con mamma e papà? lei ne potrebbe parlare …bisogna fare figli o spariremo. Grazie ancora Cesare per questo articolo, mi ha letto nel pensiero leggevo ieri sera questi dati ed ovvio che in pochi decenni spariremo se i giovani non lo capiscono, l’adolescenza dura poco, poi c’è la vita adulta e pensare solo se stessi per evitare di fare figli ci farà sparire. grazie ancora! La prego ne parli
Ti ringrazio Andrea. Ne sto parlando da un po’ e continuerò ovviamente a farlo.
Grande Cesare.Come sempre.Una domanda: quanto ha influito la fertilità? Non è che nei decenni passati tramite vaccini scellerati , cure mediche sbagliate e farmaci killer lo spermatozoo è divenuto debole?
Grazie Massimo, non poco. Perché l’importazione di prodotti con standard sicuramente inferiori ai nostri standard accompagnata a tecnologie che fanno male alle salute ha sicuramente inciso negativamente sulla fertilità.
Grazie Cesare! Insisti perchè leggo che la gente da la colpa ai soldi, a tutto ma non è così, se si vogliono i figli si fanno e da giovani, non a 45nni! E ciò comporta dare e smetterla di fare una vita che vede l’io e basta, con solo vacanze, macchine costose, pagare università costose a figli che manco si laureano, non serve l’università! Sa forse non ricorda che per un fraintendimento sono escluso da lei in telegram e mi dispiace ma tramite i social leggo, ma i giovani di ora, dai 15nni fino ai 40/45nni, sono figli di chi ha la mia età, di chi ha 50-60 e i genitori spesso non vaccinati e che la seguono, non possono dare la colpa alla scuola, agli amici, ai soldi, perchè se hanno capito cosa sta accadendo e non hanno fatto il siero, perchè non educano alla vita e insegnano ai loro figli cosa accade? io e mia moglie purtroppo non abbiamo avuto figli, e mi chiedo cosa ne sarà di chi come noi, pur sapendo, non avrà nessuno vicino, la gente lo deve capire, fare figli non è uno sforzo, dovrebbe essere un gesto d’amore e con mille insegnamenti, io non li manderai nelle attuali scuole, ma alle parentali, li porterei nei boschi a leggere, gli amici di cui le parlo, sono n Australia, e dicono che anche lì molti si sono sierati ma dicono che li la mentalità è differente, c’è molta natura e poco conformismo, mantengono feste e tradizioni e a 25nni i figli hanno 3 o 4 figli! Insisti, a parlarne, se la gente come me è stata determinante per il no al globalismo, coloro che hanno figli che ne facciano in barba a questa gente, non ci sono vaccinazioni obbligatorie, si aggirano, mia nonna aveva 9 figli ed lavorava a pelar sardine! Bisogna cambiare non basta non aver fatto il siero per dimostrare che si lotta, si lotta anche facendo figli !!!! Insisti!Grazie Cesare!
Buongiorno,
sinceramente l’Australia non mi sembra una buona alternativa all’Europa.
Tra l’altro il tasso di natalità Australiano è pari a 1.6 figli a donna. Altro che quattro figli!
Buonasera,
Grazie per l’ articolo.
Volevo chiederle, se il QFS non e’ nulla di positivo, contrariamente a cio che dicono alcuni, allora in che modo si può risollevare l’ economia senza un vero e proprio cambiamento radicale Nei fatti concreti?….quale sara’ la soluzione? Grazie
Il futuro saranno valute sovrane emesse dagli Stati nazionali.
Si ma il processo per arrivare a questo qual’e’? Si dovrà per forza arrivare alla moneta sostenuta da oro.
Assolutamente no. Il processo è quello che vedi nei BRICS. Già usano monete nazionali negli scambi commerciali di loro.
Il femminismo ha pesantemente contribuito a rendere l’occidente una cloaca a 360 gradi, oggi la sua crociata e’ contro l’uomo bianco eterosessuale e da li non si schioda.
Tale ideologia, accompagnata dall’odio per gli uomini occidentali, e’ complementare agli interessi di coloro che promuovono l’invasione africana e mediorientale nel nostro paese; chi ne fa parte – o comunque la supporta – e’ soltanto uno dei tanti utili idioti che volente o nolente viene usato per abbattere il cristianesimo.
L’unione europea, che di fatto promuove queste aberrazioni, sopravvive soltanto se riesce a cancellare il vecchio; la “cancel culture” e’ infatti una delle tante infezioni che utilizza per restare a galla.
Resta da capire se la fogna europeista tutta petali e arcobaleni sara’ in grado di gestire l’eventuale islamizzazione del continente, ma io credo proprio di no.
Basterebbe dare un’occhiata a cio’ che accade in certi quartieri francesi e svedesi dove le forze dell’ordine non hanno piu’ il controllo della situazione.
Di questo passo, visto che a sx stanno sdoganando il concetto che puoi picchiare liberamente chiunque non la pensi come loro, ovviamente con il silenzio assordante delle istituzioni, non resterei sorpreso se la feccia progressista cominciasse a giustificare apertamente la violenza contro i cristiani in occidente.
Il femminismo ipocrita, che raglia di disparita’ di genere soltanto quando si tratta di occupare le sedie che contano, mai – per esempio – di farsi il culo in una fabbrica o rendere obbligatorio l’arruolamento delle donne 18-45 anni in caso di guerra, non sara’ sostenibile ancora a lungo proprio perche’ in una maniera o nell’altra si tornera’ ad un mondo conservatore; per questi utili idioti sara’ decisamente peggio se a spuntarla sara’ l’islam.
Concludo con il discorso della fertilita’ a picco: perche’ disperarsi se le femministe multigender non procreano? Io sono FELICE di sapere che tali soggetti staranno alla larga dai minori, ma soprattutto sono felice perche’ tale ideologia morira’ con loro.
Diverso il discorso per chi decide di non fare figli in base alla situazione economica, conosco personalmente delle donne che preferiscono la “carriera”, e per carriera intendo un call center a 600 euro mensili, troppo poco per potersi permettere una gravidanza ma abbastanza per spenderli tutti dal veterinario dopo aver adottato due gatti che inevitabilmente verranno trattati come bimbi veri.
Diciamocelo chiaramente, il 97% dei lavori fa schifo con paga da schifo, gli animali domestici, tra pappe e veterinari, possono costare piu’ di un bambino vero.
La merda progressista pero’ ti dice che e’ cool restare single, schifare i maschi, arrivare a 40 anni e colmare l’istinto materno adottando animali che – con buona pace delle gattare – non saranno mai figli loro.
Confermo che tutto cio’ non sara’ sostenibile ancora a lungo, tuttavia bisognera’ sperare che a spuntarla sara’ il cristianesimo.
Un ulteriore fattore da tenere in considerazione é la stetilitá che provocano I vaccini per I neonati obbligatori solo in italia .
Infatti, recentemente in Africa sono stati inviati dall’Italia I vaccini antitetano. Il risultato é stato che le ragazze del kenya a cui é stata inoculata l’antitetanica sono diventare imprivvisamente sterili
Giovanni Leone presidente della repubblica italiana, – Giulio Andreotti presidente del consiglio dei ministri, – Tina Anselmi ministro della sanità, Francesco Paolo Bonifacio ministro di grazia e giustizia, – Tommaso Morlino ministro bilancio e programmazione economica, – Filippo Maria Pandolfi ministro delle finanze poi ministro al tesoro.
Questi sono i nomi dei ministri e politicanti della Democrazia Cristiana che hanno apposto la loro firma in Gazzetta Ufficiale 22 maggio 1978 con la quale veniva pubblicata la l’infame legge 194.
Lo scrivo a futura memoria.
Grazie a Cesare per l’articolo.
Ciao Davide, grazie a te. È una delle macchie di Andreotti che nonostante tutto è stato uno dei politici migliori della DC.
Buongiorno,
colgo l’occasione per introdurre un argomento che andrebbe, a mio parere, approfondito: si è svolta in questi giorni la grande ipocrizia della Giornata della Consapevolezza dell’Autismo. In altri termini poiché non è più possibile nascondere che l’autismo, da sindrome rara e sostanzialmete sconosciuta, sia ormai una patologia (uno spettro di patologie, come dice la TV di regime) ampiamente diffusa occorre un’iniziativa per inculcare alla popolazione che l’autismo non è così invalidante, che il numero di casi è sovrastimato. Peccato che la realtà cozzi con la propaganda, infatti alcuni insegnanti denunciano di almeno un caso per classe.
Poveri bambini! Sempre meno e con probabilità d’incorrere in patologie invalidanti sempre più elevate.
Purtroppo credo che la colpa sia, in parte, anche dei genitori, tanto pronti a bastonare l’arbitro per un presunto fallo non fischiato, ma zero voglia di protestare per qualcosa di serio. Tanto, cosa volete che sia una punturina…
E qui arriva il mio pessimismo più totale. Altro che voglia di libertà, per i bambini vige un delirante Green-Pass per cui nessuno si occupa, ormai assunto a dato di fatto.
E dopo, cosa accadrà?
Per i bambini non c’è nessun green pass.
Mi scusi, intendevo l’impossibilità di frequentare la scuola materna. Non è un Green Pass, è peggio.
Anche lì mi risulta che non sia un obbligo cogente.
Veramente?
Etichettare il bambino come No-Vax fin dall’infanzia non costituisce problema?
Ricordo che è vietato l’accesso a qualunque scuola materna, sia pubblica che privata, ai bambini non in regola con la legge Lorenzin.
Cosa dobbiamo aspettare prima di accorgersi della realtà che vediamo?
E non si dica che la legge Lorenzin non costituisce problema perché prevede l’obbligo di \/@€€1n1 tradizionali!
Parlai con dei genitori che non fecero vaccinare i bambini e che riuscirono a farli andare a scuola senza problemi. Posso chiedere nuovamente se è necessario..
Qui in Lombardia è impossibile. Specialmente le scuole materne gestite da ordini religiosi (ed in molti comuni sono di fatto l’unica soluzione disponibile) sono incredibilmente ligie al rispetto della legge Lorenzin. Spesso ponevano come requisito per l’iscrizione il certificato vaccinale prima dell’approvazione di questa vergognosa legge. E data la generale indisponibilità di posti non incontrano resistenza.
La CHIESA ha da tempo smesso il suo ruolo.
Periodo in cui élite , governava gli stati e la sinistra in maniera strisciante, subdola e schifosamente…ha veicolato virus covid 19 e vaccini, con unico scopo intervenire in maniera importante sui nostri corpi, e nostra libertà 🗽. Ora grazie a stati antagonisti che vediamo le cose miglioreranno..ma è necessario che ogni si gola persona si svegli.
Caro Cesare non solo aggiungerei un ventennio di esaltazione narcisista ed egoistica all’estremo oltre ad una emancipazione della donna realizzata al di fuori della famiglia ovvero piena di se senza maternità, ovvero nel considerare un figlio come la palla ai piedi che ostacola la propria esaltazione. I social network hanno dato una forza decisiva all’annientamento del focolare familiare oramai da archiviare alla storia mentre il resto della illusa umanità viaggia verso l’inevitabile estinzione.
Sicuramente, Fabrizio. Le reti sociali però hanno fatto da megafono ad un fenomeno iniziato già molti anni prima. Se la rivoluzione culturale non fosse iniziata, forse sulle reti sociali non avremmo visto quanto visto negli anni recenti.