di Cesare Sacchetti I lettori che probabilmente hanno avuto modo di vedere i ritratti fatti dai...
Keir Starmer, il pedofilo Jimmy Savile e Downing Street nelle mani dei Rothschild
di Cesare Sacchetti
Nel 2024, quando vinse le elezioni in Gran Bretagna, per molti italiani ed europei era poco più che un illustre sconosciuto.
Nella perfida Albione però era già un personaggio politico conosciuto in quanto era diventato nel 2020 leader del partito laburista.
E’ l’attuale primo ministro britannico, Keir Starmer.
Starmer sembra essere un personaggio alquanto interessante da prendere in esame soprattutto alla luce di quanto sta accadendo nelle ultime settimane in Europa.
Il fortino Euro-Atlantico è rimasto sguarnito del decisivo appoggio dell’impero americano che dopo l’era Trump ha segnato di fatto la fine dell’ordine precedente stabilito alla fine della seconda guerra mondiale.
Sembra di essere tornati infatti agli inizi dell’900 quando gli Stati Uniti ancora non erano la superpotenza della seconda metà dell’900 e quando era Londra la vera centrale della sovversione internazionale.
Londra è stata per più di un secolo la capitale indiscussa della finanza ebraica e dei suoi signori che si sono serviti della potenza militare britannica per espandere i loro domini alla ricerca del tanto agognato impero mondiale.
Keir Starmer può definirsi certamente un figlio di tale cultura, ma la sua biografia se letta con più attenzione rivela le solite similitudini e tratti caratteristici che distinguono la carriera di ogni politico dell’Occidente liberale, confezionato negli ambienti del mondialismo.
Il giovane Starmer inizia la sua carriera di avvocato verso la fine degli anni’80, quando prende l’abilitazione per esercitare nelle corti inglese, e già soltanto tre anni dopo si intuisce la sua “vocazione” progressista quando diviene legale del gruppo Liberty.
Liberty fu fondata da personaggi dell’establishment britannico negli anni’30 e tra i suoi membri si annoverano personaggi del “calibro” di Clement Atlee, primo ministro successore di Churchill alla fine della seconda guerra mondiale.
I finanziatori sono diversi e tra questi ci sono associazioni come la Berings Foundation, molto impegnata nell’attivismo LGBT e prestigiosi studi legali come Allen & Overy che negli anni passati aveva fornito una importante consulenza al famigerato e ubiquo speculatore finanziario, George Soros.
Liberty alla fine non appare che essere altro che una di quelle strutture e ONG delle quali personaggi come il citato Soros si servono per plasmare le società dei Paesi Occidentali e renderle quelle società liquide nelle quali il patriarcato diventa il totem da abbattere ad ogni costo, senza dimenticare la forsennata promozione della solita immigrazione di massa, indispensabile per creare il popolo meticcio e senza identità desiderato dal conte Kalergi e dai suoi eredi “spirituali”.
A soli 39 anni, nel 2002, il giovane avvocato inglese riesce a fare un balzo inaspettato.
Diventa consigliere legale della Regina Elisabetta, senza dubbio uno dei personaggi più importanti dell’apparato mondialista.
La regina Elisabetta
La Regina infatti non era solamente la monarca del suo Paese.
Era molto di più.
Era uno dei membri più importanti della massoneria internazionale, nella quale a sua volta riveste un ruolo di assoluto rilievo suo cugino, il principe Michael, capo della United Grand Lodge of England, che può essere considerata a tutti gli effetti come la casa madre della massoneria globale, senza contare che Elisabetta era anche appartenente al cosiddetto comitato dei 300, uno degli organismi più privilegiati del globalismo dentro il quale ci sono personaggi come, David Rockefeller, Mario Draghi, Emma Bonino, Michael Bloomberg, George Soros, Sarkozy, Jacob Rothschild e Rupert Murdoch soltanto per citarne alcuni.
Non si arriva però all’orecchio della regina senza avere ricevuto un previo placet da questi ambienti, ma Starmer evidentemente aveva, agli occhi di questo apparato, tutte le carte in regola non solo per vestire i panni del consigliere giuridico di Elisabetta, ma anche per diventare soltanto 6 anni dopo, nel 2007, il capo del Crown Prosecution Service, che è la procura generale penale dell’Inghilterra e del Galles.
E’ attraverso questo ufficio che passano i casi penali più delicati del Paese ed è attraverso questo ufficio che si decide se perseguire o meno le figure più influenti dell’Inghilterra.
Il CPS e il pedofilo Saville
Tra il 2007 e il 2008, al CPS arriva una valanga di denunce per molestie sessuali contro un ripugnante personaggio come Jimmy Savile, del quale si era parlato in una precedente occasione.
Savile era molto famoso nel Regno Unito per via del suo programma televisivo trasmesso sulla BBC, “Jimmy will fix it”, ma era ancor più famigerato perché già sul finire degli anni’70 erano alquanto note le sue tendenze pedofile.
Saville già nel 1977 era ad un passo dall’essere incriminato per omicidio.
A poca distanza dalla sua casa a Leeds, presso Roundhay Park, viene trovato il cadavere di una giovane donna di 28 anni, Irene Richardson, uccisa a colpi di martello dal famigerato assassino seriale attivo in quegli anni, Peter Sutcliffe.
Jimmy Savile assieme al suo amico Peter Sutcliffe
Scotland Yard però nemmeno prova a mettere sotto la sua lente investigativa Saville, nonostante non abitasse affatto lontano da Sutcliffe, e nonostante avesse una “singolare” amicizia con lui.
Jimmy però non si poteva toccare. Godeva della protezione delle più alte sfere dell’establishment britannico.
Era infatti stretto amico dell’allora principe Carlo che lo riceveva di frequente a Buckingham Palace perché il DJ della BBC era molto di più che un consigliere della famiglia reale dei Windsor.
Era l’uomo al quale era stato dato il compito di portare i bambini ai vari reali che volevano abusarne perché la pedofilia, com’è noto, scorre molto potente nel sangue dei reali inglesi.
Lady Diana, che aveva sposato Carlo nei primi anni’80, era profondamente disgustata dal fatto che suo marito ricevesse e trattasse come suo intimo amico il pedofilo Savile, ma le porte dei palazzi di questa famiglia sono ben aperte per tutti coloro che possono portargli in dote bambini e ragazzini da abusare, come, ad esempio, avveniva per il principe Andrea, amico intimo di un altro pedofilo come Epstein che a sua volta si premurava di soddisfare le richieste della famiglia.
Starmer si ritrova nei primi anni della sua direzione del CPS un dossier esplosivo che contiene centinaia e centinaia di denunce e solide testimonianze di abusi commessi da Jimmy Savile.
Si stima che siano state almeno 450 le vittime degli abusi pedofili dell’orrendo personaggio, ma l’ufficio investigativo di Starmer che aveva in mano un caso solidissimo, lo lascia cadere nel vuoto.
Saville viene chiamato in un primo momento dalla polizia, ma nel corso degli interrogatori Jimmy fa volare minacce non troppo velate nei confronti degli investigatori, a voler far capire che lui era uno di quelli che non si poteva toccare.
Si mette così in moto la potente macchina pedofila che tira le redini del potere in Gran Bretagna e nei vari Paesi dell’Europa Occidentale.
Saville viene salvato e Starmer entra nell’Olimpo mondialista
Le vittime degli abusi ormai divenute donne danno ricostruzioni dettagliate e credibili delle violenze subite, e gli investigatori vogliono procedere, ma l’avvocato dell’ufficio di Starmer liquida tutto come questo come “violenze minori” di fronte allo stupore degli inquirenti che costatano come la procura generale non abbia alcuna intenzione di voler fare alcuna mossa contro Saville.
Il pedofilo più potente del regno riesce ancora una volta a venirne fuori.
Arrivano ordini tassativi dall’alto di non procedere e il prosseneta dei Windsor muore nel 2011, a 85 anni, senza che la giustizia della corona gli abbia mai torto un capello, nonostante le centinaia di accuse contro di lui nel corso dei decenni.
Il dossier che conteneva tutta l’inchiesta su Saville sparisce, e non si trovano più nemmeno le prove dei viaggi a Washington fatti da Starmer in quegli anni.
Il direttore della procura generale d’Inghilterra si era recato infatti spesso negli Stati Uniti dove pare abbia ricevuto istruzioni precise per quello che riguarda un’altra delicata inchiesta per torture contro Binyam Mohamed, arrestato in Pakistan nel 2002, e torturato da uomini del MI6 e della CIA durante gli anni della cosiddetta “guerra al terrore”, nei quali gli angloamericani rapivano in giro per il mondo presunti sospettati di terrorismo, quando soltanto l’anno prima durante gli attentati dell’11 settembre avevano di fatto spento tutte le più elementari misure di sicurezza antiterrorismo.
Il giovane magistrato continua a godere del favore dei potenti del mondialismo, e dopo il suo incarico presso la CPS, decisivo per salvare Savile e la estesa rete pedofila dietro di lui, arriva la ricompensa e il definitivo salto nell’Olimpo del mondialismo.
Diventa nel 2017 membro della Commissione trilaterale, uno dei diversi tentacoli delle famiglie mondialiste, fondata nel 1973 dall’ineffabile David Rockefeller che si è prodigato per tutta la sua vita per cercare di costruire il Nuovo Ordine Mondiale e che nel 1995, di fronte ad un consesso delle Nazioni Unite, disse che tutto era pronto per compiere un simile passo.
L’unica cosa che mancava per giungere al traguardo era soltanto una crisi così grande e “perfetta” da costringere definitivamente i governi a cedere la loro residua sovranità.
La tanto attesa crisi arriva nel 2020 nei panni della famigerata farsa pandemica ed è proprio in quell’ anno che arriva la definitiva consacrazione politica per Starmer che diviene leader della opposizione laburista e principale avversario di Boris Johnson, sostituito poi nel 2022 dall’emissario di Goldman Sachs, Rishi Sunak.
A dare per un istante l’impressione di volersi sottrarre alla corrotta macchina che governa la politica britannica fu proprio Johnson che accusò apertamente Starmer di aver insabbiato le prove sugli abusi pedofili di Saville.
Il momento di coraggio e indignazione ebbe però vita breve.
L’ex primo ministro britannico venne prima impallinato da una violenta campagna mediatica e poi attaccato dal suo stesso partito per “costringerlo” a scusarsi prima di capitolare definitivamente cedendo la leadership dei conservatori a Rishi Sunak, l’uomo selezionato dalla citata banca d’affari Goldman per eseguire delle politiche di macelleria sociale nel Paese, sempre sulla falsariga del filone neoliberale di Margaret Thatcher, la lady di ferro, altra stretta amica, tra l’altro, del pedofilo Savile.
Starmer arriva a Downing Street nel 2024, ma la chiara impressione è quella di trovarsi di fronte al solito deja vu politico, o meglio la solita ennesima operazione meticolosamente costruita nel retrobottega dei vari circoli mondialisti e sionisti perché il premier britannico vanta anche un altro strettissimo legame con il mondo ebraico proprio dentro la sua famiglia.
Sua moglie, Victoria Alexander, è infatti di origini ebraiche, e i figli della coppia nonostante Starmer si professi “ateo” vengono cresciuti secondo le prescrizioni della legge ebraica del Talmud, secondo il quale i due sono ebrei a tutti gli effetti in quanto il “gene” dell’ebraismo si trasmette attraverso la linea materna, e non quella paterna.
Non si sapeva molto della consorte del premier inglese fino al 2020, e, ad oggi, non si sa nemmeno con certezza in quale anno sia nata, fatto senza precedenti per la moglie di un primo ministro inglese.

Victoria Starmer
Lady Starmer è in pratica un oggetto del mistero, una scelta forse voluta proprio per operare meglio nell’ombra, lontana dai riflettori dei media.
Il crocevia che ha portato Starmer a Downing Street sembra essere proprio la sinagoga di Saint John’s wood nella quale sua moglie e i suoi figli seguono le pratiche della religione ebraica, e questo luogo difatti è lo stesso dove si trovano altri potentissimi personaggi della società britannica.
E’ la stessa sinagoga nella quale si è sposata Lynn de Rothschild con il suo ex marito, morto nel 2022, Evelyn de Rothschild, storico proprietario della rivista Economist, nota, o famigerata, per le sue copertine dai tratti esoterici nelle quali si annunciano gli scenari futuri per gli anni a venire.
I legami tra Starmer e la famiglia più potente del Regno Unito e del mondo non si limitano però solo a questo.
A finanziare la campagna elettorale del politico laburista è stato infatti un personaggio come Trevor Chinn, uomo d’affari finanziatore di varie lobby sioniste e a sua volta vicino ad un altro potentissimo esponente dei Rothschild britannici, Jacob, anche lui morto negli ultimi anni come suo cugino Evelyn.
Al centro, Jacob Rothschild. Alla sua destra, Trevor Chinn, e alla sua sinistra, Tony Blair
Starmer appare circondato quindi da uomini vicini a questi potenti banchieri e si può definire certamente come il classico politico costruito dai piani superiori delle democrazie liberali, quelli dove si prendono le vere decisioni , quelli dove tutto viene deciso in anticipo, e quelli dove non si sale se non ci si assicura che il candidato sia il “migliore” per soddisfare gli interessi di questa élite transnazionale e della sua agenda.
Il percorso del premier inglese appare del tutto speculare a quello intrapreso dal suo omologo d’Oltremanica, il presidente francese, Emmanuel Macron, la cui fortuna è stata decisa dal ramo francese della famiglia Rothschild.
Le similitudini tra i due politici diventano poi ancora più inquietanti se si prende in considerazione un altro scenario.
Secondo alcuni, lo stesso premier britannico potrebbe essere stato una delle giovani vittime del pedofilo Jimmy Saville, così come lo stesso Macron è stato vittima di violenza pedofila per mano di Brigitte Trogneux, il cui vero nome era Jean Michel Trogneux prima che assumesse un’altra identità nel 1989 grazie al decisivo aiuto di un altro pedofilo come il pastore Doucé.
Da qualsiasi angolo si guardi questi percorsi politici, spunta sempre il minimo comun denominatore pedofilo.
La folgorante carriera giudiziaria e politica dell’attuale premier britannico in questo caso non sarebbe altro che il risultato di una di quelle vittime dei programmi della CIA, MK Ultra e Monarch, dei quali ha parlato in più occasioni, ad esempio, Cathy O’Brien, abusata nella sua infanzia da presidenti del calibro di Gerald Ford e George H. Bush.
Sono i cosiddetti schiavi sessuali che subiscono tremendi abusi sin dalla prima infanzia per frantumare la loro psiche e programmarla in maniera tale che riescano a sopravvivere alle violenze da piccoli per poi diventare da adulti i vari leader politici nelle mani di queste società segrete che fanno salire al potere i governanti da loro designati e diretti attraverso queste sofisticate e disumane tecniche di controllo mentale.
In questo caso la conclusione sarebbe soltanto una.
Starmer come Macron sarebbe stato vittima della rete pedofila e scelto già con molti anni di anticipo per diventare una sorta di governante Monarch nelle mani della famiglia Rothschild che tira i fili sia della politica francese che di quella britannica.
Ad accomunare i due ci sono inoltre le loro mogli, anche se nel caso di Brigitte questa espressione è impropria, che sono state le vere e proprie tessitrici occulte delle carriere dei mariti e che gli hanno aperto tutte quelle porte che per qualsiasi altra persona lontana da quei circoli sono saldamente sbarrate.
L’essenza ultima delle democrazie liberali di origine massonica è appunto questa.
Non sono i popoli a decidere, ma i poteri che hanno concepito questo sistema politico e forse è proprio questa evidenza che ha scavato un solco incolmabile tra i popoli e le cosiddette élite.
Oggi l’Unione europea e la NATO sembrano affidare le loro residue speranze a questa sorta di asse anglo-francese retto dai due uomini scelti dalla Trilaterale e dal gruppo Bilderberg.
Soltanto questa singola evidenza basta a dare la misura della disperazione dell’eurocrazia e dei suoi burattinai.
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Grazie, caro Cesare: bellissimo articolo! Grazie al suo lavoro le persone di buona volontà sono aiutate ad avvicinarsi all’arcano del regno, che governa l’ora presente attraverso la materializzazione del mistero d’niquità nella storia.
Grazie mille, caro Rodolfo.
Grazie dott. Sacchetti, questo articolo spiega molto bene il perché dell’agitarsi del premier inglese perché non ci sia pace in Ucraina. Lei dice che sono gli ultimi colpi di coda, io spero vivamente che Lei abbia ragione ma quello che vedo è che questi globalisti venuta meno una marionetta ( Biden) sono in grado di rimpiazzarla con altre ( leggi:Macron e Steimer
Grazie Francesco, Biden abbiamo visto in realtà che non era manovrato dai vari ambienti mondialisti. Starmer e Macron non sono certo in grado comunque di sostituire la superpotenza americana.