di Cesare Sacchetti Questa storia si può definire senza timore di smentita come uno dei più grossi...
In Svezia, la polizia recluta nei quartieri in mano alle gang di immigrati
di Cesare Sacchetti
La polizia svedese recluta nuovo personale. Fin qui, non ci sarebbe nulla di strano, se non che le forze dell’ordine abbiano scelto un luogo piuttosto singolare per farlo.
Rinkeby. Questo quartiere di Stoccolma probabilmente è sconosciuto al pubblico italiano, ma in Svezia è noto per essere una delle zone più pericolose del Paese, dominate dalle gang di immigrati.
Alle autorità di polizia svedesi, tutto questo non deve essere sembrato di particolare rilevanza nella scelta dei nuovi poliziotti della Svezia, dal momento che la priorità nei criteri di selezione è ricaduta sulle origini delle nuove reclute.
Niclas Anderson, ufficiale di polizia a capo dell’unità di Rinkeby, ha dichiarato a questo proposito che “è importante che sempre più persone vogliano intraprendere il percorso per diventare poliziotti, e che gli aspiranti agenti di polizia abbiano origini diversificate.”
Sicuramente il quartiere in questione è il posto giusto per trovare persone di “origini diversificate”, se si considera che si è conquistato il nomignolo di “piccola Mogadiscio”, talmente alta è la popolazione di immigrati che lo abita, pari a circa il 95% dei residenti.
Quello che invece non sembra essere stato preso in considerazione dalle autorità di polizia svedesi, è la pericolosità del luogo e delle gang di immigrati che lo dominano.
Il procuratore capo dell’unità anticrimine nazionale, Lise Tamm, non ha esitato a definirlo una vera e propria “zona di guerra.”
Rinkeby è così pericolosa che per trovare modelli simili nel mondo occorre spostarsi nei ghetti delle città dell’Honduras e della Colombia, dove la polizia non osa mettere piede.
La situazione qui non è affatto differente. Gli attacchi contro le forze dell’ordine da parte delle gang di immigrati sono avvenuti anche con l’utilizzo di bombe a mano, una circostanza che sarebbe più normale aspettarsi in Afghanistan, e invece accade a Stoccolma, nella capitale del Paese che un tempo era considerato la culla della socialdemocrazia e dei diritti civili.
Scene di guerriglia a Rinkeby
La polizia qui ha dovuto dichiarare la resa nel 2014. Erano così frequenti gli attacchi contro la stazione di polizia presente nel quartiere, che è stato decisa di chiuderla per costruirne una nuova che aprirà il prossimo anno.
La nuova installazione sarà dotata di vetri a prova di proiettile, filo spinato a protezione dei muri di cinta, e pareti rinforzate con lastre di metallo.
Più che una stazione di polizia, assomiglierà probabilmente ad un fortino di guerra.
Nonostante questo, Anderson in passato aveva cercato di minimizzare la portata del problema, sostenendo che il quartiere della capitale non fosse da considerare una “zona di guerra”, e che quanto accadeva sul posto fossero gravi problemi di ordine pubblico per via delle sparatorie e della lotta tra i clan del crimine organizzato.
Ma se Rinkeby comunque vive in una situazione dove sono le bande di criminali immigrati a comandare, la scelta della polizia svedese di venire qui per rinfoltire il suo organico appare singolare, se non suicida.
Se il criterio di selezione primario è quello delle origini dei candidati, come faranno le forze di polizia ad essere sicure di non reclutare in realtà delinquenti che cercheranno di vestire la divisa per poter meglio aiutare i loro sodali nelle loro attività criminali?
Se c’è un posto in Svezia dove la probabilità di trovare criminali è elevata, quello è proprio Rinkeby. Ma evidentemente tutto questo non preoccupa le autorità che hanno deciso di reclutare non solo qui, ma anche in altrettante zone pericolose del Paese come Tensta, Akalla, Kista e Spånga.
Le forze dell’ordine svedesi vogliono partire da questi luoghi per aumentare il loro organico che dovrà passare dalle 30.000 unità attuali a 40.000 entro il 2024.
Le domande di ammissione sono aperte dal 5 al 30 novembre. Niclas Anderson si è dimostrato fiducioso sulla scelta fatta.
“Se avremo successo nella nostra missione, riusciremo a riflettere al meglio la società e spero che più persone manifestino interesse in un lavoro impegnativo e divertente”, ha aggiunto il capo dell’unità di Rinkeby.
In Svezia, quindi si assiste ad un capovolgimento della normalità. Non si cerca di combattere la criminalità degli immigrati. Piuttosto si va a casa loro e gli si chiede se vogliono diventare poliziotti.
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Tutto questo scenario è a dir poco inaccettabile. Ma come cavolo si fa a reclutare degli immigrati irregolari per stoppare la criminalità eseguita da queste gang con persone a meno armata? Penso che tra non molto questo caos si divulgherà anche aldilà di Rinkeby.
Invece di usare una piccola atomica per eliminare il problema…si cerca di allearsi allo stesso. Ma sarà un boomerang