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Cesare Sacchetti

Il processo dei 6 fedeli di Pescara arrestati in chiesa e le ferite del colpo di stato “pandemico”

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Categorie: Notizie

03/12/2024

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Di Cesare Sacchetti

Le immagini dei fedeli di Pescara fermati dalla polizia nel settembre del 2021 sono in qualche modo il simbolo di quegli infernali mesi che stava vivendo l’Italia e il suo popolo.

Le porte degli inferi si erano aperte e i vari aguzzini che occupavano illegittimamente le istituzioni facevano di tutto pur di compiacere i loro referenti sovranazionali.

Mario Draghi in fondo era giunto proprio per questo. Gli era stata affidata una “missione”, ovvero quella di portare a termine in qualche modo la guerra che è stata scatenata contro questo Paese, già molti anni addietro quando nelle stanze del riservato, e poco a noti, club di Roma, fondato da Aurelio Peccei, pupillo di Gianni Agnelli e David Rockefeller, si decise che il Paese che incarna più di tutti la civiltà cattolica e greco-romana andava definitivamente distrutto.

E’ stato un viaggio in purgatorio e anche più oltre quello dell’Italia negli ultimi 40 anni, scandito da violenti attacchi alla sovranità e ricchezza contro questa nazione, culminati con il golpe giudiziario di Mani Pulite, fino a poi ad arrivare al colpo di Stato “pandemico”, quando i vari centri del potere mondialista decisero di lanciare un attacco ancora più violento al popolo italiano, privandolo delle sue libertà essenziali e obbligandolo a sottoporsi alla vaccinazione sperimentale di mass, con i disastri risultati che purtroppo ormai tutti possono vedere.

A Pescara c’è stato il momento “clou”, come si diceva, di tale attacco. C’è stato forse l’atto più indegno della intera farsa pandemica superato soltanto in “grandezza” da quanto accadde a Trieste, quando altri cittadini iniziarono a protestare per la propria libertà e anche per la propria vita e quelle dei loro figli.

Le immagini del blitz della polizia di Pescara nella basilica della Madonna dei Sette Dolori sono un vero e proprio pugno nello stomaco.

Le immagini dei fatti di Pescara

Nel corso della funzione c’erano alcuni fedeli che volevano esercitare il loro sacrosanto diritto di praticare la propria fede cattolica e cristiana senza indossare uno straccio sul viso e dimostrare così la loro sottomissione a quell’infame regime di Draghi che pretendeva si girasse a volto coperto non certo per fantomatiche ragioni di carattere sanitario, mai realmente esistite, ma per far sì che nella mente delle persone si imprimesse l’idea, falsa, di una emergenza “sanitaria”.

La mascherina era il simbolo di quella dittatura e Draghi come garante di quel sistema voleva che quel simbolo fosse portato perché lui era venuto lì per quel preciso scopo, ovvero quello di trascinare l’Italia nell’inferno del Grande Reset, laddove la vaccinazione di massa sarebbe stato una sorta di passaporto obbligato per poter entrare nel Nuovo Ordine Mondiale, citato esplicitamente da Zaia e da altri personaggi quali George Soros, David Rockefeller, Henry Kissinger e molti altri.

Alcuni fedeli chiedono soltanto di assistere alla messa senza mascherina, ma ad un certo punto si scatena il parapiglia perché un delatore avrebbe avvisato le forze dell’ordine che poi sarebbero intervenute.

Non è chiaro esattamente chi ne abbia chiesto l’intervento perché le ricostruzioni offerte dai quotidiani della cronaca locale, estremamente poco equilibrata e prevenuta contro i fedeli privi di mascherina, divergono tanto da affermare in un articolo che sarebbe stato il parroco a chiamare gli agenti, mentre in un altro riferiscono che tra i fedeli ci sarebbe stato un anonimo poliziotto “fuori servizio” (DIGOS?) che avrebbe invece avvisato lui i colleghi della centrale.

L’intervento stesso non ha giustificazione alcuna perché non era in corso nessun reato. Va ricordato che seppur stretta da una morsa autoritaria in quel periodo, le incostituzionali leggi varate dal governo Draghi prevedevano che non portare la mascherina costituisse soltanto un profilo di illegittimità amministrativa, e l’unica sanzione che poteva essere comminata a chi non la portava era una multa e nulla più.

In nessun modo un rappresentante delle forze dell’ordine poteva obbligare fisicamente a far indossare la mascherina a chi non voleva portarla, tantomeno poteva persino fermare con la forza la persona che ne era priva.

A Pescara invece avviene quello che non sarebbe dovuto accadere. I poliziotti fanno irruzione in chiesa e trascinano via quei sei fedeli “colpevoli” di non aver voluto indossare la mascherina.

Ora ci si chiede che fine abbia mai fatto l’articolo 405 del codice penale che sanziona sino a due anni di carcere chi interrompe una funzione religiosa e che fine abbiano fatto i patti lateranensi, tuttora in vigore, che all’art.15 prevedono espressamente il divieto alle autorità civili di entrare nelle chiese soggette ad immunità, se non dietro la previa autorizzazione del capo della missione diplomatica vaticana, in questo caso il nunzio apostolico della Santa Sede presso lo Stato italiano, che all’epoca dei fatti era monsignor Emil Paul Tscherrig, ma questi non risulta essere mai stato interpretato.

A Pescara si è fatto strame non solo del diritto penale italiano ma anche di quello internazionale. Sono stati violati anche quei patti con la Santa Sede che assicuravano che in nessuna chiesa potesse entrare la forza pubblica senza l’esplicito consenso del Vaticano.

Quello che potevano fare i poliziotti che hanno fatto irruzione in chiesa a Pescara era soltanto aspettare che la funzione fosse terminata e poi, eventualmente, comminare le multe per non aver indossato la mascherina ma non potevano certo entrare in un luogo di culto e trascinare via i fedeli.

Il questore dell’epoca, Luigi Liguori, affermò dopo i fatti che uno dei fedeli avrebbe tentato di sfilare l’arma ad uno degli agenti, ma ci si chiede quali immagini abbia visto Liguori perché nel video si vede soltanto una signora che cerca di aggrapparsi alla cintura di uno dei poliziotti per dissuaderli dal trascinare quello che stavano facendo e che non potevano fare.

Non è bastato però nemmeno quello a quanto pare. Non è bastato l’arresto illegittimo. Il PM di Pescara, tale Anna Benigni, si legge nelle cronache del Centro, avrebbe persino ordinato la perquisizione delle loro case per sventare una presunta “rivolta” contro le proteste coordinata con altri presunti “capi”.

Anna Benigni, il PM di Pescara che ha ordinato le perquisizioni delle case dei sei fedeli

Anche se fosse stato così, e non pare nemmeno, con che diritto questo magistrato ha ordinato la perquisizione dei loro appartamenti e persino il sequestro dei loro computer e telefoni cellulari?

Non è forse un diritto dei cittadini esprimere pacificamente il loro dissenso verso delle restrizioni palesemente illegali e incostituzionali?

Qui occorrerebbe aprire un capitolo a parte sulla necessità di una profonda riforma della magistratura che purtroppo è il frutto malato della Costituzione del 1948 scritta dai “padri costituenti” , tra i quali c’erano non pochi massoni che pensarono bene di creare un organo statale che si autogoverna tramite il CSM e nel quale ci sono persino le correnti, esattamente come se fosse un parlamentino giudiziario.

Ci sono i giudici che di fatto portano avanti le loro agende politiche che non di rado vanno contro gli interessi dello Stato, e spesso sono scritte da varie logge massoniche, come quella Ungheria, che avrebbe controllato il CSM per intero e le sue nomine giudiziarie, ma anche qui la magistratura si sta affrettando a mettere la polvere sotto il tappeto che ormai è divenuto una montagna talmente è tanto lo sporco.

Resta comunque da stabilire quanto accaduto durante gli anni bui della farsa pandemica nella quale i vertici delle istituzioni, tutti, agirono sistematicamente per perseguitare gli italiani, come avvenne per i sei di Pescara, per coloro che protestarono a Trieste, e per coloro che furono illegittimamente sospesi dal lavoro per non essersi iniettati un siero sperimentale.

Nella vicenda di Pescara è coinvolto anche chi scrive, perché quando denunciammo all’epoca quanto accadeva a Pescara, i “tutori” dell’ordine pensarono bene di denunciarci.

Allora la domanda che si deve fare adesso all’attuale governo fantasma della Meloni, al “mitico” ministro della Giustizia, Nordio, e all’ineffabile inquilino del Viminale, Matteo Piantedosi, è se giusto che sei fedeli si trovino a processo per “oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale” quando questi hanno in reatà esercitato i loro diritti e se è altrettanto giusto che siano stati trascinati fuori dalla loro chiesa come pacchi e poi arrestati.

Andrebbe posta anche la stessa domanda al CSM, anche se forse qui la domanda andrebbe posta direttamente agli “amici” della loggia Ungheria che pare controllino l’autogoverno della magistratura italiana.

Gli italiani hanno sete di giustizia e si spera che presto possano essere dissetati.

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20 Commenti

  1. Vittorio

    Vedere queste immagini è terrificante…. Cosa volevano farci, con i loro complici kapò. Ma abbiamo resistito in tutti i modi. Anche questi “elementi” delle “forze dell’ordine” vanno annoverati tra i traditori del popolo italiano, come gli aguzzini di “alto rango” nominati da Cesare nell’articolo. Traditori ovviamente sono anche i 5bertucce, i “sovranisti”, il “pronipote del massone di Caporetto”, i sinistri, tutti nessuno escluso. Grazie Cesare anche per questo articolo, però vedere certe immagini fa davvero male….

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Grazie Vittorio, non bisogna dimenticare chi ha sofferto le conseguenze di quel periodo

      Rispondi
    • Gabriele

      Che schifo di guardiole, secondo me li reclutano in base al loro livello di psicopatia mentale altrimenti non li prendono a lavorare.
      Solo dei frustrati,malati,falliti e merdosi possono eseguire certi ordini.
      Ci vorrebbe l’ impiccagione in piazza pubblica a cielo aperto(facendogli indossare la mascherina), questo si che sarebbe una ottimo modo per dissetare con giustizia.

      Rispondi
  2. Isabel.

    Buongiorno, Cesare. Ti ho appena letto e guardato quel video umiliante che deve rimanere nella memoria degli italiani per NON DIMENTICARE né PERDONARE. Verifico, con grande dolore, che i miei fratelli italiani erano distesi sulla barella della SPERIMENTAZIONE DI MASSA. Io, che vivo in Argentina, non ho visto un simile ORRORE per le strade della mia città: Mendoza. Ciò che è stato fatto in Italia è veramente RIPROVEVOLI. In questo video sembrano prevalere il DELIRIO, L’ATROCITÀ e la DITTATURA della Corea del Nord e non di un’Italia che credevo SOVRANA. Grazie per aver ESPOSTO questa ABERRAZIONE affinché rimanga DOCUMENTO di una delle fasi più COERCITIVE della storia italiana. Questo ORRORE deve diventare virale tra i giovani affinché raccolgano la BANDIERA della RESISTENZA. Grazie, Cesare. Sei, senza dubbio, uno dei PALADINI della VERITÀ che lotta instancabilmente contro l’IMPOSTURA. Un grande saluto per te dalla mia terra.

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  3. Alex

    Sarà una sete che passerà soltanto vedendoli soffrire tutti.
    C’è da sistemare un territorio allo sbando, occorreranno migliaia di lavoratori “forzati”, pena di morte per i capi, per i vassalli lavoro forzato.

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  4. Sara

    Grazie per non aver dimenticato…un altro gran bell’articolo che fa risalire ricordi dolorosi.

    Vergogna alle Forze dell’Ordine….e aggiungo: delle loro becere scuse non so che farmene, si vadano a vedere questi filmati e si vergognino.
    Che schifo

    Grazie a Lei, con stima

    Sara

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  5. Irene Petrarca

    Come sempre un’analisi dettagliata ed esaustiva come tutti i tuoi articoli Cesare.Un’analisi che non fa che aumentare il livello di “,schifo”sino alla nausea verso tutte le nostre istituzioni comprese le FF.OO e Magistratura che invece di difenderci si sono ed ancora insistono a genuflettersi difronte a dictat che di “costituzionale”nulla possiedono.Complimenti Cesare.

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      • Massimo

        Ciao Cesare.Consoliamoci con la visita che Trump farà sabato presso la cattedrale di Notre Dam che verrà inaugurata per la riapertura.Un gesto significativo per far capire da che parte sta a tutti quei controinformatori da due soldi.Sugli eventi di Pescara è giusto tenerci informato per non dimenticare mai.

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  6. Roberto Bello

    Grazie per il suo lavoro. Qualche volta le cose che scrive o, sarebbe meglio dire, denuncia, mi sembrano così atroci che stento a crederci (penso alle infernali pratiche della Clinton, per esempio). Non è certamente il caso di questo articolo, quando parla di golpe giudiziario e colpo di stato pandemico. le auguro il meglio e ci auguro che la Provvidenza, perchè in altro non spero, dia una grossa mano a tutti i popoli del mondo.

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  7. Irene

    Quindi quest’orribile vicenda non si è ancora conclusa? Non sapevo che si fosse arrivati addirittura a un processo. Tienici aggiornati, mi raccomando.

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  8. Carmine andrea Caruso

    nessuno deve dimenticare. arrestare o, esiliare gli esecutori e mandanti tutti. io personalmente farei anche parte del Plutone di esecuzione.

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  9. ghinrichhce58c1dd91

    Guardate la foto della pm….
    parla da sola

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  10. Davide Suraci

    Non è passato ma un presente ancora più tragico in quanto irrisolto. Ci accorgiamo di come la democrazia e la costituzione siano stati solo dei “paraventi” interpretabili a piacimento a seconda delle circostanze politiche interne e delle (pesanti) ingerenze esterne. Il sistema sociale, economico e politico è stato parassitizzato nei suoi gangli più profondi e continua ad “esistere” con tutte le sue anomalie e le sue pesanti conseguenze sulle persone e sulle generazioni future. Il vero reset avrà inizio solo quando tutta la classe politica e le sue connessioni saranno state sgretolate; quando (se) saremo usciti dall’Europa e saranno stati cancellati gli scellerati patti col regime corrente, compresi coloro che lo stanno mantenendo in vita…

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  11. Frank

    Il processo dovrebbe essere fatto ai poliziotti che sono intervenuti, al questore e a quella PM: ma come si permettono? Semplice: massoneria, che si ritiene invincibile. Esiste un solo metodo per superare e sradicare queste situazioni, per evitare che si ripetano; non è un metodo da benpensanti, che manifestano solo tranquillamente e “democraticamente”.

    Ricordo un episodio, accaduto nel 1968 a Berkeley, Stati Uniti. Gli studenti occupano l’Università, protestano, giustamente aggiungo io. La protesta era fastidiosa e qualcuno ordina alla polizia di intervenire. Non sembra vero, ai poliziotti, di poter fare quello che vogliono, nei confronti di studenti indifesi e incapaci di difendersi, ragazzi e ragazze comprese: fu una barbarie, replicata a Genova qualche anno fa. C’è però una differenza, nei 15 anni successivi, ci furono una serie di “problemi gravi” per tutti quei poliziotti energici, che si divertirono a menare studenti e studentesse indifesi e i loro capi che ordinarono la barbarie. Nessun organo ufficiale ha mai riportato il succedersi dei fatti “gravi”, collegandoli a quella barbarie. In Italia invece, quelli che ordinarono la barbarie di Genova, hanno fatto carriera, esattamente come quelli che massacrarono gli operai a Trieste, che aggredirono le persone in Chiesa a Pescara, che picchiarono tutti coloro che manifestavano contro le violazioni costituzionali e quei decreti INDEGNI, che avevano il doppio obiettivo di spaventare le persone, indurle a iniettarsi quella merda e capire fino a che punto i cittadini sono condizionabili.

    Amen.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      A Genova le proteste erano tutte controllate da falsi opposto e uomini di Soros, si vedano Casarini e Agnoletto. I black block erano tutta marmaglia dei servizi e non sono stati minimamente toccati.

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