Di Cesare Sacchetti La storia dell’Ucraina non è soltanto la storia di un barbaro regime nazista...
Il processo a Von der Leyen e lo scandalo insabbiato: la Von der Leyen ha preso 760 milioni di dollari dalla Pfizer?
di Cesare Sacchetti
Questa storia si può definire senza timore di smentita come uno dei più grossi scandali di corruzione della controversa storia dell’Unione europea, eppure sta passando quasi in sordina nei media mainstream.
I media poi, come si vedrà in seguito, non stanno neanche raccontando gli aspetti più controversi di questa vicenda poiché, se lo facessero, coloro che dovrebbero cadere sarebbero troppi e le conseguenze dello scandalo non più possibili da controllare.
La storia riguarda il controverso caso della fornitura dei vaccini Pfizer verso l’Unione europea.
La farsa pandemica e il cartello farmaceutico
Iniziò tutto verso la fine del 2020, nel cuore della cosiddetta farsa pandemica, quando i vari governi europei, telecomandati dalla NATO e dal club di Davos, avevano già iniziato a proporre alla popolazione la “soluzione” già prestabilita ancora prima che iniziasse l’operazione terroristica del coronavirus, ovvero la vaccinazione di massa.
A spartirsi la torta di questo enorme affare in Europa e negli Stati Uniti sono state principalmente quattro case farmaceutiche quali la già citata americana Pfizer, la Moderna, Astrazeneca e Johnson & Johnson.
Ognuna di queste, soprattutto la Pfizer e Astrazeneca hanno una lunga storia di illeciti penali sempre poi appianati attraverso delle multe comminate dai vari governi Occidentali che vengono messe in conto da tali colossi già dall’inizio dell’anno, in quanto rappresentano un costo irrisorio rispetto agli spaventosi profitti che il mondo di Big Pharma genera.
Big Pharma però non è soltanto un nome o una etichetta. Dietro tale espressione ci sono i fondi che posseggono tutti e quattro i gruppi in questione.
Ci sono gli ormai “leggendari” fondi di BlackRock e Vanguard che sono in qualche modo il deposito della economia e della finanza mondiale, dietro il cui anonimato si nascondono le sempre presenti famiglie dell’alta finanza e dell’industria mondiale quali i Rothschild, i Rockefeller, i DuPont, i Morgan e i Warburg.
Sono loro i “vincitori” della farsa pandemica, almeno in termini economici, anche se negli ultimi mesi sembrano addensarsi nubi minacciose per ciò che riguarda i profitti di queste case farmaceutiche, soprattutto in prospettiva di numerose cause per i danni subiti dalle persone che hanno ricevuto i vaccini.
Ursula Von der Leyen da rappresentante della Commissione europea, un organismo finanziato da tali lobby, aveva tutta l’intenzione di assecondare questi potenti e si è mossa sin dal primo istante per dirigere una fitta trattativa con l’amministratore delegato della Pfizer, Albert Bourla.
I messaggi cancellati tra Von der Leyen e Bourla
Le ombre su questa trattativa sono molte perché il presidente della Commissione europea è stata accusata da parte della stampa americana, il New York Times in particolar modo, di aver fatto sparire i messaggi di testo con Bourla forse perché questi contenevano delle informazioni o dei fatti che sarebbero potuti costare una incriminazione alla stessa Von der Leyen per corruzione e appropriazione indebita dei fondi pubblici europei.
Certamente colpisce il fatto che il quotidiano principe del mainstream angloamericano, dietro il quale ci sono interessi altrettanto forti e vicini all’alta finanza, si sia mosso in prima persona per denunciare come la Von der Leyen stesse agendo per nascondere diverse opacità attorno a questa trattativa, e questo lascia pensare che nel mondo Euro-Atlantico esista una profonda spaccatura.
Una divisione così profonda che ha portato lo stesso New York Times a spingersi persino oltre, tanto da presentare una denuncia esso stesso davanti ai giudici della corte di Giustizia UE del Lussemburgo, che in questi giorni si è riunita per discutere del caso.
Il quotidiano americano ha deciso di avvalersi della collaborazione di un avvocato olandese con ampia esperienza nelle aule di giustizia europee, il legale olandese Bondine Kloostra, e sembra determinato ad avere l’accesso a quei messaggi che il presidente della Commissione avrebbe fatto sparire.
Palazzo Berlaymont adesso sembra aver apparentemente mutato posizione affermando che quei messaggi sono stati effettivamente mandati all’AD di Pfizer, ma sarebbero di poco conto.
Se i messaggi però non hanno nessuna particolare rilevanza, non si comprende allora l’ostinato rifiuto di Bruxelles di mostrarli a tutti per mettere fine una buona volta alla ridda di accuse e di sospetti che aleggiano sul presidente dell’organo esecutivo dell’Unione europea.
Ursula Von der Leyen non sembra comunque nuova a tale pratica.
Ai tempi del suo mandato da ministro della Difesa in Germania fu infatti accusata di aver assegnato con troppa “leggerezza” alcuni importanti appalti a consulenti esterni, e poco prima che una commissione d’inchiesta del Parlamento tedesco iniziasse ad indagare sull’allora ministro Von der Leyen, questa si affrettò a cancellare ogni traccia di tali accordi dal suo telefono, a dimostrazione che il lupo Ursula perde il pelo, ma non il vizio.
La Von der Leyen nonostante avesse commesso un reato flagrante facendo sparire quelli che di fatto erano documenti pubblici, seppur in forma digitale, che potevano dimostrare degli eventuali illeciti da lei commessi sull’assegnazione di quegli appalti, riuscì a venirne fuori indenne tanto da trasferirsi a Bruxelles nel 2019 e ottenere uno degli incarichi più prestigiosi e più di potere dell’intera UE, ovvero la presidenza della Commissione.
Nessuno però si sta chiedendo perché anche stavolta la Von der Leyen si sarebbe affrettata a far sparire i messaggi con la Pfizer, o perché si rifiuta di produrre ciò che è rimasto di questi.
Cosa c’è in quelle conversazioni di così compromettente tale da poter distruggere definitivamente la carriera del presidente della Commissione e forse anche degli altri commissari che l’hanno assistita durante la trattativa con la casa farmaceutica di New York?
L’incarico di Heiko Von der Leyen vicino alla Pfizer
La risposta potrebbe venire da un’inchiesta condotta da un giornalista rumeno, Adrian Onciu, che è stata largamente ignorata dai media mainstream forse perché troppo scottante per questi, compreso il New York Times, il quotidiano che ha presentato la denuncia presso la Corte di Giustizia europea.
Onciu aveva messo insieme i pezzi del puzzle ed è per questo probabilmente che il suo datore di lavoro in Romania, Mediafax, lo ha licenziato in tronco.
La verità sullo scandalo dei messaggi cancellati della Von der Leyen sarebbe tutta nell’incarico che ha ricevuto il marito della Von der Leyen, Heiko.
Heiko Von der Leyen assieme a sua moglie Ursula
Heiko Von der Leyen è un medico che lavorava presso una clinica di Hannover, fino a quando non gli viene assegnato nell’agosto del 2020 un importante incarico dirigenziale negli Stati Uniti presso una società farmaceutica, la Orgenesis, di proprietà del fondo Vanguard, a sua volta possessore della citata Pfizer.
Orgenesis può considerarsi a tutti gli effetti come una società sorella di Pfizer, dal momento che gli azionisti di maggioranza sono gli stessi in entrambe le compagnie.
Vanguard è il fondo che possiede più azioni di Orgenesis
Heiko Von den Leyen non sembrava avere proprio il profilo ideale per passare ad un incarico così pesante dall’altra parte dell’Atlantico, ma il Cda di Orgenesis fondata da Sarah Ferber, israeliana e di origini ebraiche come Bourla, non esita ad assegnargli questa posizione di rilievo nel direttivo della società.
Orgenesis proprio nei mesi della farsa pandemica era tra quelle compagnie che si stavano adoperando per sviluppare un vaccino Covid basato sul principio del mRNA, lo stesso tipo di quello sviluppato in seguito proprio dalla Pfizer, anche se poi le analisi a disposizione hanno rilevato come il siero Covid non mostri tracce di mRNA, ma principalmente di grafene e nanobot.
La chiave per comprendere perché Ursula Von der Leyen abbia assegnato alla Pfizer una corsia preferenziale nella trattativa per la distribuzione dei vaccini è tutta comunque nel passaggio di Heiko alla Orgenesis.
Il presidente della Commissione inizia a trattare con Bourla tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021.
A maggio del 2021, arriva finalmente la firma sull’accordo. Il colosso presieduto da Bourla si aggiudica un appalto pesantissimo tramite la fornitura di 1,8 miliardi di dosi di vaccino Covid al prezzo di 20 dollari a dose per un totale quindi di un contratto di 36 miliardi di dollari.
E’ forse questo uno dei contratti più remunerativi chiusi nella storia di questa casa farmaceutica.
Onciu, attraverso le sue fonti, ha scoperto che il marito di Ursula, Heiko, è riuscito a portarsi a casa una commissione per la vendita dei vaccini Pfizer all’Unione europea pari a 760 milioni di dollari.
In questi contratti infatti anche una “piccola” commissione del 2% fa la fortuna di chi si è occupato dell’affare, e in questo caso il “fortunato” sarebbe stato proprio il dottor Heiko.
Per non far figurare direttamente il marito della Von der Leyen nel CDA della Pfizer ed evitare a Ursula di essere chiamata in causa per un palese e abnorme conflitto di interessi e corruzione ai danni delle casse comunitarie, Heiko sarebbe stato “piazzato” nella Orgenesis.
La società sorella di Pfizer avrebbe poi ricevuto dalla Pfizer stessa il 2% di commissione per la vendita dei vaccini per depositarlo successivamente sui conti bancari del medico tedesco.
Se Onciu ha ragione, significa soltanto un fatto. Ursula Von der Leyen ha preparato l’acquisto dei vaccini Pfizer con largo anticipo nel 2020, e aveva già un accordo segreto con l’amministratore delegato della compagnia farmaceutica con il quale ha firmato il contratto nel 2021.
Non si tratta di un semplice caso di “danno erariale”. E’ probabilmente il più grosso scandalo di corruzione della storia d’Europa, a dimostrazione di come sotto la capitale dell’UE scorra un fiume di malversazioni e ruberie che dimostra quali sono i veri interessi che governano le corrotte istituzioni europee.
A Bruxelles c’è un enorme giro di affari sporchi sul quale nessun procuratore europeo mette mai il naso perché le entrature dei commissari europei sono molto potenti e sono le stesse che controllano sia la magistratura belga, già nota per aver insabbiato il caso Dutroux, sia quella comunitaria nella quale c’è un personaggio, quale Laura Kovesi, che non ha nemmeno mai aperto un fascicolo per risalire alla verità sul contratto dei vaccini Pfizer.
Le prove dello scandalo non sono soltanto nei messaggi più o meno cancellati dalla Von der Leyen.
Sono anche nei conti correnti bancari. Un enorme fiume di denaro si è mosso da Bruxelles a New York per poi tornare apparentemente di nuovo indietro verso la casa stessa dello stesso presidente della Commissione europea.
Non è certo se anche stavolta la Von der Leyen ne uscirà indenne. Circolano insistenti le voci che almeno una parte degli ambienti burocratici voglia liberarsi di lei, e adesso persino le nomine della sua commissione sembrano appese ad un filo, tanto da far apparire in dubbio il prossimo 26 novembre la conferma dei 27 commissari UE per via dei veti incrociati tra popolari e socialisti.
A Bruxelles si sta consumando probabilmente una resa dei conti interna non molto differente da quella in corso nel sistema politico italiano, sempre più debole e sempre più delegittimato dalla crescente astensione.
Gli europei, e soprattutto gli italiani che sono tra i più generosi contributori dell’UE, attendono intanto di sapere se il presidente della Commissione ha usato i soldi dei cittadini europei per chiudere un contratto miliardario che avrebbe enormemente arricchito la sua famiglia, sulla pelle però di tutti coloro che ogni giorno stanno pagando in prima persona le conseguenze di quei sieri.
Molti si sono arricchiti dal business dei vaccini, ma lo hanno fatto seduti sopra una montagna di morti.
Gli italiani e gli europei hanno diritto di sapere se sopra quella montagna c’è seduta anche Ursula Von der Leyen.
Questo blog si sostiene con i contributi dei lettori. Se vuoi aiutare anche tu la libera informazione, clicca qui sotto.
27 Commenti
Rispondi
Altro in notizie …
Il passaggio di armi italiane dall’Ucraina a Israele e quel giro di soldi sporchi in Albania
Di Cesare Sacchetti La storia dell’Ucraina non è soltanto la storia di un barbaro regime nazista che si è instaurato...
Il mistero dell’omicidio di Brian Thompson e quei tunnel sotterranei sotto la sua casa
di Cesare Sacchetti Ancora non si è risolto il mistero dell’omicidio di Brian Thompson, il potente AD della United...
Le dimissioni di Barnier e Scholz: l’effetto domino che sta facendo crollare l’UE e il mondialismo
di Cesare Sacchetti Qualcuno si aspettava forse che Emmanuel Macron tirasse fuori un coniglio dal cilindro, e invece...
Articolo magistrale! Ormai sta venendo fuori tutto, la situazione si è fatta troppo dura per Big Pharma e i suoi lacchè
Ti ringrazio, Topaz. La palla di neve è già una valanga.
Come sempre impeccabile e chiarissimo. Bravissimo dott. Sacchetti!!!!!
Ti ringrazio.
Un articolo veramente esplosivo….e spero che tu CESARE possa davvero essere riconosciuto come uno dei principali portatori alla luce di quelle VERITA’ che i giornaloni e le tv di REGIME (DESTRA O SINISTRA non fa differenza) debbono assolutamente tenere nascoste ai popoli,
Grazie mille, caro Massimo.
Complimenti, articolo esplosivo dai contenuti chiari e impeccabili.
Dio la benedica, Sara
Ti ringrazio, Sara.
Molti si chiedono come fanno quelli che nominano i personaggi di spicco della politica e/o delle istituzioni a non accorgersi che i nominati hanno un sacco di scheletri negli armadi.
E invece, secondo me, lo sanno benissimo, ed è proprio per questo che li nominano, perché così, essendo tali personaggi già usi alle ruberie e alle malversazioni, dopo potranno far loro eseguire tutto quello che vogliono.
Certe posizioni di potere non verrebbero MAI assegnate a persone oneste! Quindi dimentichiamoci di poter vedere in futuro politici e governi seri e onesti.
E per concludere complimenti per l’articolo ben fatto.
Salve, grazie Marco, ma quanto sta accadendo lascia pensare proprio il contrario, ovvero che i politici del prossimo futuro saranno molto diversi da quelli attuali.
Buongiorno, Cesare. Se non fosse per il fatto che stai dettagliando i dati verificabili e inconfutabili di questa realtà OSSENA, potrebbe sembrare che tu stia raccontando una vera storia di TERRORE. Questo matrimonio è veramente una VERGOGNA PLANETARIA. Devono essere processati per GENOCIDI e per aver architettato crimini CONTRO L’UMANITÀ. Mi congratulo sinceramente con te per continuare a smantellare l’IMPOSTURA SANITARIA con quel CORAGGIO e TEMERITÀ che ti caratterizzano. Grazie per condividere. Un grande saluto da Mendoza, Argentina.
Grazie mille, cara Isabel.
Ciao Cesare.Vedo già la Von Der Layen che legge questo articolo e non fa la sceneggiata di Bucha dove fece l’ attrice davanti al nulla.Il boomerang ha già intrapreso il viaggio di ritorno da mesi e per lei sono gli ultimi giorni di notorietà.Poi passerà nei nuovi e veri libri di storia tra le persone più malvage di sempre.
Ciao Massimo, come scrivevo nel pezzo, sembra che già all’interno la vogliano far fuori.
Grazie per mantenere alta la fiammella
Grazie Eugenio.
Come può avere quella carica in UE ?
Così, a naso, faccio un paio di considerazioni: la Ursula e il marito sono stati usati per mettere insieme il bel gruzzoletto; se fanno i bravi e danno ai loro complici quanto pattuito (trattenendo la loro quota-parte) tutto verrà insabbiato e risolto, altrimenti gli scatenano addosso l’inferno – utilizzando i potenti organi di comunicazione di cui dispongono (NYT) e li abbandonano al loro destino come si fa con tutti i servi del potere. I messaggi del telefono già ce li hanno, figuriamoci se non tengono monitorati tutti i movimenti dei loro liberti, li useranno solo in caso di necessità.
Come premesso, sono considerazioni, “so, ma non ho le prove”!
Quindi tu credi che non abbiano spartito “bene” le varie tangenti? È possibile, ma perché correre simili rischi sapendo di mettersi contro tale sistema?
Ne ha presi di più…
Non è MAI nominato nessuno che non abbia scheletri negli armadi, non sia ricattabile e distruttibile alla bisogna. E se non li ha glieli creano seguendo le sue “attitudini”: così funziona per chi deve comparire.
La distribuzione delle “commissioni” non è mai affidata a uno dei “chinati a 90” che percepiscono le commissioni; sarebbe come comunicargli tutti i nomi dei figuri coinvolti. Troppo pericoloso! La distribuzione, solitamente, è affidata a professionisti, che fanno quel lavoro, oppure a banche, non necessariamente banche private.
Ma è ovvio che sono sempre le banche a trasferire gli importi.
Era una piccola nota per chiarire a marcob, com funziona nella realtà. E concordo: sono sempre le banche a distribuire gli importi. Domanda da persona normale: “Ma non sono tracciati i movimenti bancari?”
Risposta: “Quelli delle persone normali sono sempre tracciati, ma esistono modalità, per spostare fondi, che vanno oltre SWIFT e SEPA. Ovviamente utilizzabili e utilizzati solo da chi riceve “commissioni”.
Sorriso
Completo il commento precedente, relativo alla distribuzione delle “commissioni”. Tutte le banche, anche quelle “pubbliche”, posseggono una banca “privata”, che opera solo a livello finanziario. Sede in qualche paese “comodo”, dal Lussemburgo, all’Olanda, al Lichtenstein, incluso Singapore e qualche isola caraibica. Anche in Germania o a Londra.
Ciao Cesare…come sempre ottimo articolo (anche se letto un pò in ritardo)!! Vorrei poter imparare ad avere il tuo stesso stile di scrittura, conciso e pungente quando serve. Un grande abbraccio!!
Grazie mille, Antonio.