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Il piano segreto di Soros per impedire la Brexit
di Cesare Sacchetti
Un incontro riservato per pianificare la road map necessaria per impedire la Brexit è avvenuto nelle ultime settimane nella residenza londinese di George Soros, nel quartiere altolocato di Chelsea, a Londra. La rivelazione viene direttamente dalle colonne del Telegraph, il quale riporta dell’incontro in questione svoltosi nella casa londinese del finanziere americano alla presenza di deputati e uomini d’affari inglesi.
L’argomento che si è discusso durante la serata è stato come sovvertire il risultato elettorale del referendum del 23 giugno 2016 sulla Brexit, sulla quale i britannici si sono espressi favorevolmente. I sostenitori del Remain, da quel giorno, stanno dando vita difatti ad una seconda campagna elettorale che va al di là del voto tenutosi quasi due anni fa.
Soros, come riporta il documento esclusivo del Telegraph, è uno dei principali registi di questa campagna per impedire che il parlamento rispetti la volontà espressa dai suoi elettori, e si è già attivato in questo senso quando ha stanziato recentemente un finanziamento di 400.000 sterline tramite la sua fondazione, la Open Society, al comitato di Best for Britain, il gruppo di pressione contrario alla Brexit presieduto da Lord Malloch Brown, ex ministro laburista degli Esteri tra i remainers più attivi nelle istituzioni britanniche e tra i partecipanti più noti all’incontro organizzato da Soros.
Lord Malloch Brown, ex ministro degli Esteri, presente all’incotro riservato di Soros
La strategia di Soros ruota proprio intorno al gruppo di Lord Malloch Brown, che assumerà un ruolo centrale già durante il mese di febbraio per organizzare “raduni di massa” e manifestazioni a favore del Remain, attraverso le quali costruire le premesse per rovesciare il voto parlamentare del prossimo ottobre sulla Brexit. In quel periodo infatti il parlamento del Regno Unito sarà chiamato a ratificare il voto popolare del 2016, e Soros punta a costruire una maggioranza di deputati per sovvertire la volontà degli elettori britannici e votare piuttosto a favore del Remain.
Per farlo, i sostenitori del Remain, hanno in mente di mettere sotto pressione i parlamentari sostenitori del Leave nei 100 collegi elettorali dove la maggioranza degli elettori si è espressa a favore di un’uscita del Regno Unito dall’UE. In questo senso, si aggiunge nel documento, Soros e i suoi alleati si stanno già preparando per allestire un team di “organizzatori che ricorreranno a delle tattiche di marketing” da assalto.
L’obbiettivo del gruppo di pressione coordinato da Soros punta “ad alimentare il sostegno pubblico a favore del Remain per renderlo l’opinione della maggioranza entro il giugno/luglio 2018 e incanalare quella pressione nelle cassette postali dei parlamentari”. La rete del magnate americano non pesca solamente tra le fila del partito laburista da sempre contrario alla Brexit, ma anche tra molti tories, ovvero gli esponenti del partito conservatore dal quale proviene la stessa Theresa May, l’attuale premier.
E’ proprio qui che Soros conta di poter influenzare pezzi della maggioranza conservatrice che sostiene la May, indirizzandola a votare in maniera diversa dagli sforzi perseguiti dall’esecutivo britannico che vuole portare a compimento la Brexit entro il marzo del 2019.
Per raggiungere questo scopo, Soros vuole dirottare una parte consistente di finanziamenti a favore di “European Movement”, un gruppo del quale fa parte l’ala di politici conservatori contrari alla Brexit, come Stephen Dorrell, ex ministro alla Salute e Kenneth Clarke, ministro dell’istruzione e degli interni ai tempi del governo Major nei primi anni’90.
Il documento quindi racconta di un tentativo di fronda all’interno dei conservatori per minare il piano della May, della quale farebbe parte anche la deputata Anna Soubry che ha ricevuto finanziamenti per 25.000 sterline proprio da figure chiave dei promotori della campagna per rovesciare il voto sulla Brexit.
Una volta che i deputati voteranno per restare nell’UE, questo l’obbiettivo di Soros, sarà convocata una nuova consultazione referendaria per far esprimere nuovamente i cittadini britannici sulla scelta di continuare a far parte dell’Unione. Il gruppo di remainers evidentemente conta di poter ottenere in questa eventuale nuova tornata elettorale, un esito di segno opposto da quello di due anni fa.
Alla cena organizzata da Soros, oltre a Lord Malloch Brown, erano presenti anche importanti uomini d’affari come Stephen Peel, un ex campione olimpico di canottaggio, che ha già versato consistenti fondi nel comitato Best for Britain, e Martin Sorrell, amministratore delegato della WPP, acronimo che sta per Wire and Plastic Products, una multinazionale leader mondiale nel settore della pubblicità.
Ancora una volta dunque il magnate statunitense, assume un ruolo centrale nelle relazioni internazionali, e molti osservatori si chiedono se questi sforzi non siano un tentativo di tradire la volontà dei britannici quando scelsero democraticamente il 23 giugno 2016 di lasciare l’UE.
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