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Cesare Sacchetti

Il “piano Draghi” e gli Stati Uniti d’Europa irrealizzabili: perché l’UE è destinata a morire

10/09/2024

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di Cesare Sacchetti

I media avevano creato una sorta di attesa “messianica” attorno a questo “piano” di Mario Draghi, quasi che l’uomo del Britannia da solo potesse tirare fuori dal cappello qualcosa per risollevare le sorti dell’UE.

La montagna però, come si è visto, ha partorito il solito vecchio topolino, anche piuttosto malconcio a giudicare dall’aspetto smagrito dell’ex presidente del Consiglio.

Se leggiamo questa relazione vediamo che i suoi punti salienti sono principalmente due. Il primo riguarda la difesa comune europea che non sarebbe altro che il tanto decantato esercito europeo, del quale a Bruxelles si parla da molti anni ma che è sempre rimasto nel ramo della mitologia.

Non si è mai manifestato nulla di reale in questo senso, se non i soliti discorsi di circostanza sulla necessità di dare all’UE un suo esercito che alcuni hanno inizialmente identificato in Eurogendfor, che poteva sembrare un’anticamera delle forze armate europee, ma è rimasto invece relegato ad un ruolo marginale, poiché molti Stati non vogliono saperne di sciogliere i propri corpi in una unica forza armata sovranazionale.

Il secondo forse è ancora più mitologico del primo, e si tratta del debito comune europeo, un passaggio che prevedrebbe una riforma strutturale dei trattati di Maastricht e di Lisbona che i primi a non volere sono proprio i Paesi del Nord-Europa, da sempre fermi in questa loro intransigenza, visto che il gioco, fino a poco tempo fa, è stato pensato per far vincere loro a discapito di tutti gli altri.

Sul secondo punto si potrebbe scrivere una enciclopedia, perché la storia del debito pubblico europeo è vecchia come il cucco, come recita il noto proverbio.

Ai tempi della crisi dei debiti sovrani già si ricordavano gli afflati degli euristi più incalliti quali l’eurodeputato belga Verhofstadt che invocava la costruzione degli Stati Uniti d’Europa che dovevano passare dalla riforma della Banca centrale europea e dalla sua mutazione da banca separata dai governi ad una che invece garantisse i debiti degli Stati.

La BCE: una falsa banca centrale

La BCE è una banca centrale soltanto nel nome, ma non nella sostanza. Essa non è la classica banca centrale che si fa carico dei debiti degli Stati, e non è nemmeno controllata dagli Stati stessi, in quanto è partecipata dalle altre banche centrali nazionali degli Stati dell’eurozona, ma queste, a loro volta, non sono direttamente controllate dai governi.

Ad esempio, la “nostra” banca centrale, banca d’Italia,  è partecipata da banche e istituti privati che nemmeno sono nelle mani di investitori italiani, come nel caso di Unicredit e Intesa San Paolo, nelle quali troviamo in entrambe la presenza del famigerato fondo di investimenti BlackRock, una vecchia conoscenza della quale abbiamo già parlato e che funge da deposito di tutti i capitali e fondi di famiglie quali i Rothschild, i Rockefeller, i Warburg e le altre famiglie della finanza ebraica di New York e Londra.

La BCE è stata appositamente costruita e pensata per creare la crisi dei debiti sovrani. Chi l’ha ideata infatti non voleva certo stabilizzare le politiche economiche degli Stati.

Chi l’ha creata voleva mettere questi alla mercé dei mercati e dei rovesci della speculazione internazionale esattamente come accadde proprio alla fine degli anni 2000 e all’inizio del 2010-2011, quando l’Italia fu investita dal fuoco di fila della speculazione contro la quale l’unico rimedio possibile era quello di uscire dalla gabbia monetaria dell’euro e ricominciare a stampare la moneta nazionale emessa da una banca centrala nazionalizzata.

La cura per l’Italia, allora come oggi, non è affatto dissimile da quella che il governo Mussolini somministrò nei suoi primi anni da presidente del Consiglio, quando dopo aver abolito la massoneria, procedette a nazionalizzare la banca d’Italia e a far sì che soltanto questa potesse stampare moneta, mentre ai tempi della tanto decantata democrazia liberale diversi istituti privati avevano la prerogativa di emettere la valuta italiana, e diversi politici si servivano di queste banche anche come bancomat per finanziare sé stessi e le proprie campagne, si veda a questo proposito il famigerato scandalo della banca Romana che coinvolgeva massoni e presidenti del consiglio del calibro di Francesco Crispi e Giovanni Giolitti.

Nel mondo dell’eurocrazia non sono più gli Stati a comandare, ma i mercati, e Maastricht e Lisbona non sono altro che la diretta conseguenza di una volontà di assegnare ai mercati il primato sull’economia e sugli Stati, che si ritrovano appunto nelle condizioni di questuanti che bussano alle porte delle banche per avere in cambio i denari per fare spesa pubblica, quando invece, un tempo, quei denari li stampavano.

Mayer Amschel Rothschild quando affermava che non aveva importanza chi faceva le leggi, fino a quando a lui sarebbe stato garantito il potere di creare moneta, sapeva quello che diceva, e oggi gli Stati dell’eurozona si ritrovano nelle mani di uomini come lui.

Allora, nel 2011, come oggi esisteva un certo assetto europeo ed burocratico che non ci pensava minimamente a cambiare tale struttura.

La Germania e il rifiuto di cambiare le regole

Non ne aveva interesse alcuno la Germania che attraverso la moneta unica accumulava enormi profitti con le esportazioni, e non aveva la minima intenzione di ridistribuire tale surplus a favore degli Stati che invece erano stati penalizzati dall’euro, quali Italia e Grecia.

L’Olanda, altro Paese che ha tratto enormi benefici dall’euro, assieme alla Germania rappresentava quelli che i media chiamavano i falchi dell’eurocrazia, ovvero quelli che non volevano una riforma dell’eurozona, ma volevano che sostanzialmente tutto restasse così com’era per sempre.

Quello che hanno dimenticato i Paesi Nord-Europei è che tale sistema non poteva andare avanti all’infinito.

La roulette non poteva continuare a far uscire all’infinito lo stesso numero perché l’euro è un cane che si morde la coda.

Se la forza dei Paesi del Nord-Europa sono le esportazioni gonfiate dal cambio svalutato dell’euro, l’unico modo per continuare a garantire questo assetto era quello di far sì che i Paesi del Sud potessero aumentare la spesa e avere una fetta dei trasferimenti fiscali di Germania e Olanda per comprare i prodotti dei due Paesi.

E’ un meccanismo non molto dissimile da quello che c’è tra Nord e Sud in Italia. Attualmente il Sud è il primo importatore dei prodotti del Nord – Italia e i trasferimenti fiscali da Nord a Sud servono anche a tenere stabile gli acquisti da parte del Meridione di ciò che viene prodotto nel Settentrione.

L’austerità ora ha finito per strangolare la stessa Germania che aveva beneficiato di questo meccanismo perché, ad oggi, i Paesi del Sud non sono più in grado di continuare a importare i prodotti tedeschi.

Alla fine in questo gioco non ci sono vincitori, se non effimeri e temporanei, e questo spiega perché oggi quella che fino al 2014 era la locomotiva d’Europa sia diventata invece la sua zavorra e stia andando incontro ad una violenta deindustrializzazione.

I tedeschi, che già prima non volevano i trasferimenti fiscali e il debito pubblico europeo nei tempi d’oro, figuriamoci ora in tempi di vacche magre e di profonda crisi economica.

L’inevitabile fallimento dell’Unione europea

La risposta al piano di Draghi è stata un prevedibile “nein” e quindi il discorso sul passaggio successivo dell’Unione europea agli Stati Uniti d’Europa è esattamente fermo al punto di 10 anni fa.

Non è mai iniziato perché non c’era e non c’è la volontà da parte di alcuni attori di rivedere le regole di Maastricht e di compiere il passaggio successivo verso gli Stati Uniti d’Europa.

Gli Stati Uniti d’Europa non sono una necessità politica e geopolitica, si badi bene.

Sono l’espressione di un personaggio che è il vero padre di questa falsa Europa liberale, ovvero il famigerato conte Kalergi.

Kalergi aveva già concepito negli anni’20 del secolo scorso una Europa artificiale che sostituisse la vecchia Europa e uccidesse la sovranità degli Stati nazionali che avrebbero dovuto lasciare il posto ad una entità unica “europea” che avrebbe rappresentato uno dei perni delle futura governance globale che i suoi finanziatori, quali i sempre presenti Rothschild e Warburg, desideravano.

Il conte fu non solo il padre dell’UE ma anche dell’euro, tanto che negli anni’40 già si rivolse all’economista, Ludwig von Mises, austriaco di origini ebraiche e tra i più noti sostenitori del moderno libertarismo, per avere lumi sui fondamentali necessari per la creazione di una moneta unica europea.

Quello di Draghi era un proposito difficile già 10 anni fa per l’opposizione germanica, e lo è ancora di più 10 anni dopo perché ora il contesto geopolitico è del tutto mutato.

A Washington non ci sono più le presidenze garanti dell’Euro-Atlantismo. Non ci sono più quei poteri che per decenni hanno fatto affluire nelle casse europee i fondi necessari per costruire l’Unione europea e creare così gli Stati Uniti d’Europa e arrivare così alla governance mondiale voluta da questi signori.

La presidenza Trump ha interrotto il continuum precedente, e quella presunta di Joe Biden non ha risanato la frattura precedente.

Draghi sembra fare il suo discorso da una dimensione parallela. Parla di fatto di Stati Uniti d’Europa quando l’Unione europea non è mai stata così vicino alla sua estinzione.

Non è più il tempo dei “grandi” agglomerati globali questo, ma quello invece del ritorno degli Stati nazionali che saranno i veri protagonisti del futuro da qui a molti anni a venire.

Gli Stati Uniti d’Europa restano una folle chimera che soltanto i più suoi accaniti e decrepiti sostenitori quali Emma Bonino, Verhofstadt, Sandro Gozi e altri improbabili personaggi possono inseguire.

Si sta smontando non solo tutta l’impalcatura europea e atlantica che aveva costituito il cosiddetto ordine liberale internazionale nato nel dopoguerra, ma anche il piano superiore della finanza che ne aveva consentito il successo, considerata la crisi che diversi importanti istituti bancari americani ed europei hanno attraversato e stanno attraversando, senza dimenticare il debito monstre di derivati che ha in pancia Deutsche Bank.

Si è giunti al tempo della de-globalizzazione. Si è giunti alla fine di un viaggio iniziato molti decenni prima, e che ha visto consumarsi tutta una serie di tradimenti dei governanti italiani ed europei contro la propria nazione.

In Italia, i loro nomi sono sin troppo conosciuti. Sono i Ciampi, gli Amato, i Napolitano, i Draghi che a bordo del Britannia svendevano i gioielli dell’industria pubblica italiana a quella finanza ebraica inglese e americana che poi li ricompenserà lautamente con prebende e incarichi di vario tipo.

Ciampi 92-Draghi 21: tedeschi alle prese con un tecnico europeista a Roma, ma oggi non basta una "lettera Emminger"

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Adesso però si è alla fine di un ciclo e a questo deve aggiungersi che il ritorno ufficiale di Trump è sempre più vicino, uno shock che Bruxelles non potrà probabilmente sopportare anche perché si parla di una prossima uscita dalla NATO degli Stati Uniti.

Sono troppi gli eventi quindi che fanno pensare che la storia dell’UE sia giunta alla fine.

Draghi ha detto che se non si faranno le riforme da lui proposte che altro non sono che la realizzazione degli Stati Uniti d’Europa, allora l’Unione europea, sarà destinata a morire.

E dovrà essere effettivamente così. Non è più il tempo di morire per Maastricht, come disse un personaggio al soldo di questo sistema.

E’ il tempo che Maastricht muoia per far posto al ritorno delle patrie e delle sovranità nazionali dei Paesi europei.

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21 Commenti

  1. Sara

    “La risposta al piano di Draghi è stata un prevedibile “nein”

    Grande. Sono scoppiata a ridere perchè, nell’assoluta serietà dell’articolo, la frase era perfetta e piena di umorismo.

    Splendido articolo, l’ennesimo.

    Grazie, Sara

    Rispondi
      • Ronnie

        Eh, si bell’articolo.
        Che poi Kalergi fu anche ispiratore della CECA, il primo tentativo di EU. E siamo ancora a quelle ispirazioni e aspirazioni.

        Rispondi
  2. Sandra Pieracci

    Ma lo avete capito che il compito di Draghi è quello di distruggere l’Europa??? Fin dall’inizio ha lavorato per questo ed eziandio ci sta riuscendo

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Mi sa che sei tu che non hai capito molto e vai su quei canali spazzatura che delirano di Draghi “sovranista”..

      Rispondi
    • Ronnie

      Io so che il suo compito era distruggere il l’Italia in tutto e per tutto. E ci è quasi riuscito Gli manca ancora pochissimo. Speriamo non ci riesca. Siamo già ridotti all’osso con le partecipate statali a non più di 70 miliardi di quote.

      Rispondi
  3. Topaz

    Complimenti per questo articolo, breve ma molto chiaro! È possibile che con questo declino dell’UE alla fine venga raccontata ai cittadini dei vari paesi (nello specifico, quei pochi che ancora si rifiutano di smettere di credere ai media) tutta la verità su Israele, guerra in Ucraina e sieri? Magari con l’arresto di coloro che hanno permesso tali cose.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Ti ringrazio, Topaz. Tolto il carrozzone, molte cose saranno possibili, comprese quelle da te citare.

      Rispondi
      • Vittorio

        Magari anche i “giochetti” con il meteo con cui ci stanno stressando da mesi, “divertendosi” a filtrare il sole, a tenerci con temperature che passano dal caldo al freddo in mezza giornata, ad affogarci di tanto in tanto. A mio avviso non ci sono punizioni abbastanza dure e severe per questi criminali….

        Rispondi
  4. shax

    Dopo aver distrutto l’economia con l’austerità e le criminali regole pandemiche, dopo aver imposto la criminale agenda green che ha affossato l’industria (a proposito, ieri una delle maggiori acciaierie d’europa, l’ast di Terni, ha fermato gli alforni perchè il costo dell’energia è andato completamente fuori controllo ed è insostenibile per la produzione…), dopo aver rotto i rapporti di mutuo interesse con la Russia che ci forniva gas e petrolio a costi molto bassi, dopo essersi isolati dal resto del mondo con le follie europeiste fatte di intimazioni, sanzioni e sostegno agli oppositori nei paesi ‘nemici’, ora l’ue si scopre debole, si urla al salvataggio, si intende che uno come draghi possa salvare la barca e contare ancora qualcosa. Devono essere usciti totalmente di senno.
    In questi anni gli usa hanno lanciato il sasso e nascosto la mano, hanno imposto agende che loro stessi non hanno seguito e lasciato che la seguissero gli altri, ha finanziato la guerra alla Russia ma se n’è guardata bene dal farla lasciando col cerino in mano l’ue.
    Questo accade quando si ignora totalmente la volontà popolare, si insiste nelle folli idee della von der leyen nonostante sia palesemente odiata in tutto il continente, si riesuma un ‘vile affarista’ per dichiarare, nei fatti, che loro hanno sbagliato tutto in questi anni: l’austerità era sbagliata, tagliare le fonti fossili era sbagliato, indurre artificialmente la riduzione della domanda era sbagliato, indirettamente si dice che tagliare i rapporti col sud del mondo era sbagliato…ci voleva draghi per dirlo, ma soprattutto sono arrivati a questo punto quando ormai la nave sta affondando più rapidamente del bayesian e i topi scappano velocemente.
    Non è un grido di allarme, è un mea culpa grosso come una casa!

    Rispondi
  5. raffaella maynardi araldi

    non ho ancora letto l’articolo…scrivo di SLANCIO senza sapere nientema avendo ….. perlomeno…. letto il titolo
    E commento con un DIO TI RINGRAZIO

    Rispondi
  6. Gabriele

    “”””E’ il tempo che Maastricht muoia per far posto al ritorno delle patrie e delle sovranità nazionali dei Paesi europei.”””””
    👍👍👍👍👍👍

    Rispondi
  7. Gabriele

    Ah sì volevo aggiungere una cosa…..
    Ancora c’ e’ un tizio di un canale, che continua a dire che draghi ha nazionalizzato la banca d’ Italia togliendo la K.
    E’ dicevano pure che draghi si era recato con Trump insieme, alla BIS,per questa trasformazione che avrebbe tolto di mezzo il potere dei soliti potentati globalisti….Trump insieme a Draghi??🤣
    Ma dico io: ma quanti soldi gli hanno dato a questi per fargli trovare il coraggio di raccontare queste str*****e a coloro che li seguono???🤣 Cioè, sarebbe come dire che i windsor o i clinton stanno salvando i bambini dal traffico di esseri umani,stessa cosa…. Saluti

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Si, lo e li conosciamo, Gabriele. Sono falsari assoldati per mettere in circolo questi depistaggi che non si beve nessuno, salvo i più becchi..

      Rispondi
  8. Maria

    Buongiorno, Dott. Sacchetti. Prego Dio ogni giorno che questo martoriato e splendido Paese, la nostra amata Italia, sia liberato da questa indecenza che si chiama Unione Europea, gabbia infernale di globalisti. Grazie per questo articolo, Dott. Sacchetti, che condivido in pieno.

    Rispondi
  9. davide

    Grazie per questo articolo dott Sacchetti!
    Mi dica: secondo lei, considerato che quel sorcio di Draghi per produrre l’aria fritta ha impiegato quasi un anno, quale gruppo di potere vuole ingraziarsi e quale poltrona o poltroncina ambirebbe ?
    Un saluto.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Grazie Davide, spera in qualche poltrona europea ma lo hanno già rimbalzato più e più volte.

      Rispondi
  10. Gianluca

    Ma perché si continua a dare credito a sto tizio…

    Rispondi

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