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Cesare Sacchetti

Il piano dei servizi francesi e inglesi per destabilizzare l’Europa attraverso una nuova gladio

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Categorie: Notizie

07/12/2024

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di Cesare Sacchetti

Il tumulto appare essere la “norma” di queste concitate settimane in Europa.

La strategia del caos pianificato non ha fatto nemmeno in tempo a sobillare disordini in quattro distinti teatri quali quelli della Siria, della Corea, dell’Ucraina e della Georgia, che arrivano già nuove notizie di tentativi di golpe in atto.

E’ quello che sta accadendo in Romania, laddove ieri la Corte costituzionale del Paese si è pronunciata sulla “invalidità” delle elezioni svoltesi due settimane orsono per presunte ingerenze russe.

Si può vedere ormai ad occhio nudo tutta l’ipocrisia della quale sono intrise le democrazie liberali Occidentali, le quali quando il risultato uscito dalle urne non soddisfa più gli interessi dei gestori di tali sistemi politici, non hanno remora alcuna a dire che le elezioni sono una frode e che il Cremlino è entrato nella testa degli elettori per far votare loro il partito più gradito a Mosca.

Ci si confronta ancora una volta con la stessa evidenza. La democrazia liberale non è stata fatta per il popolo, ma per le élite massoniche e finanziarie che già dopo l’infausta rivoluzione francese scelsero tale sistema perché era semplicemente il migliore per poter fare i loro interessi.

I popoli ormai dovrebbero averlo capito, poiché quando vedono che non c’è una vera offerta politica che possa in qualche modo fare gli interessi della patria, allora si astengono dal voto, saturi della farsa, e quando vedono invece che c’è qualche offerta che forse può tirarli fuori dalla dittatura delle oligarchie finanziarie, allora magicamente le elezioni non sono regolari.

E’ una roulette truccata. Non ha importanza quale numero si punti, è sempre il banco “democratico” a decidere quale numero deve uscire quando la pallina smette di girare.

Georgescu ancora non ha espresso una posizione ufficiale sulla decisione dei togati rumeni, ma si dubita che se ne resti con le mani in mano, mentre il sistema giudiziario del Paese tenta di soffiargli una elezione che probabilmente avrebbe vinto a mani basse, e non di certo per le fantomatiche ingerenze russe, utilizzate anche per il colpo di Stato contro Trump, noto come Spygate.

La decisione dei togati rumeni appare comunque un errore, perché se si voterà nuovamente, e se non ci sarà frode elettorale, il consenso di Georgescu salirà ancora più in alto, e allora ai vari cospiratori Euro-Atlantici non resterà che tentare un’altra operazione come quella tentata contro il primo ministro slovacco, Robert Fico, miracolosamente scampato ad un attentato contro la sua vita negli scorsi mesi, e sorte simile stava purtroppo toccando a Viktor Orban, anche se l’intelligence ungherese, per fortuna, è riuscita a sventare i piani di uccidere il premier magiaro.

Non sembra però essere abbastanza agli occhi di questa centrale del caos che ormai ha il sangue agli occhi e cerca di difendere il sempre più fragile fortino dell’UE.

L’Unione europea giù di suo appare funestata da una grave crisi interna, se si pensa che i due Paesi sulle cui deboli spalle si reggeva tutta la baracca comunitaria, Francia e Germania, sono investite da gravi crisi politiche, e uno dei due, la Germania, tornerà certamente al voto nei mesi prossimi, mentre l’altro, cerca di prendere tempo attraverso i tentativi di Macron di prolungare la legislatura nonostante la sfiducia del primo ministro Barnier.

Sembra chiaro che i sistemi liberal-democratici europei sono arrivati all’ultimo stadio della loro esistenza, e nulla c’è da fare per tenerli in vita.

Qualsiasi tentativo di invertire la rotta è una forma di accanimento terapeutico che alla fine sortisce effetti radicalmente opposti.

Il piano dei servizi francesi e inglesi per una nuova Gladio

Nonostante questo, si è visto, di logica non se ne trova dalle parti dell’UE e della NATO, e per tentare di arrestare o rallentare la crisi dell’UE e della liberal-democrazia, si apre il vecchio manuale delle destabilizzazione politica utilizzato il secolo scorso per tenere l’Italia e i Paesi europei nel recinto della NATO.

L’informazione è giunta dagli ambienti della intelligence serba. I servizi segreti inglesi e francesi, i famigerati MI6 e DGSE, avrebbero allo studio una nuova strategia della tensione europea.

I due apparati di intelligence avrebbero in mente una sorta di Stay Behind 2.0, la famigerata Gladio che al tempo della Prima Repubblica aveva lo scopo di entrare in azione qualora ci fosse stata una invasione dell’URSS nell’Europa Occidentale.

In realtà i gladiatori non avevano tanto questo scopo, quanto quello di aiutare i servizi Occidentali a mettere in atto quegli attentati terroristici messi ufficialmente in atto da varie sigle terroristiche, quali le BR e i NAR, ma dietro le quali c’erano in realtà gli apparati dei servizi.

A dimostrazione della congiuntura tra servizi e terrorismo, si pensi soltanto a questa clamorosa evenienza omessa dalla storiografia ufficiale.

I due leader delle BR e dei NAR, Mario Moretti e Giusva Fioravanti, scelsero entrambi come base operativa non solo lo stesso indirizzo ma anche lo stesso condominio di via Gradoli 96, dove la stragrande maggioranza degli appartamenti era intestata a società di copertura del SISDE.

Mario Moretti, “leader” delle BR ai tempi del sequestro Moro

Il terrorismo viveva a fianco della porta dei servizi, e i secondi non pensavano di certo a recare disturbo al primo, poiché questo serviva a realizzare gli scopi che la NATO aveva più a cuore.

Serviva seminare una scia di sangue e di terrore nel Paese, senza la quale, agli occhi dei suoi ispiratori, non ci sarebbe stata quella necessaria pressione verso l’Italia e verso quegli uomini politici, quali Aldo Moro, che mettevano a rischio gli interessi atlantici e che aspiravano un domani a portare fuori il Paese dalla gabbia Euro-Atlantica e dall’armistizio di Cassibile, attraverso il quale il generale Castellano consegnò le chiavi della sovranità ai padroni dell’anglosfera nel 1943.

Erano anni molto diversi quelli perché all’epoca gli Stati Uniti erano pienamente a guardia dell’impero sul quale si fondava la supremazia atlantica e quella delle varie lobby sioniste che hanno scritto la politica estera di Washington.

La fase attuale è molto differente. Washington e Bruxelles si sono separate dopo l’inizio dell’era Trump, e adesso gli Stati Uniti sono passati dall’essere il protettore dell’Unione europea a nemico del blocco comunitario, considerato come un intralcio per il ritorno agli Stati nazionali.

L’UE è, in altre parole, l’ultima spiaggia ed è per questo che i peones di tale sistema come Carlo Calenda si sono agitati tanto quando hanno visto il ritorno ufficiale di Trump e quando hanno appreso delle crisi tedesche e francesi.

Si cerca di difendere l’ultimo bunker, ma questo ormai è devastato dalle crepe e gli avversari marciano verso di esso in ogni direzione.

La disperata situazione non sembra però aver dissuaso le intelligence francesi e inglesi che avrebbero appunto deciso di giocarsi la carta della recrudescenza della vecchia strategia della tensione che presumibilmente, se dovesse riuscire, dovrebbe manifestarsi nei prossimi mesi.

Le evoluzioni della strategia della tensione Euro-Atlantica

Se il contesto è certamente cambiato da quello di 50 anni fa, le procedure invece sono sostanzialmente le stesse, e i servizi in questione avrebbero allo studio una serie di sabotaggi alle varie infrastrutture, ad esempio gli incendi che si vedono da 2 anni a questa parte soprattutto a Roma, assieme a possibili attentati da attribuire ovviamente al terrorismo islamico, in maniera non molto dissimile da quella che si vide, ad esempio, ai tempi dell’attentato alla redazione del blasfemo settimanale “satirico” Charlie Hedbo.

A cambiare dovrebbe essere soltanto l’intensità e la regolarità di tali atti terroristici, ma il modus operandi sarebbe pressoché immutato.

La prima strategia della tensione si serviva del terrorismo “rosso” e “nero” per mettere in atto quelle stragi necessarie per adombrare lo spauracchio di un nemico artificiale, e costringere l’Italia con il sangue e la violenza a non superare il perimetro assegnatole dalla NATO.

La seconda strategia della tensione che è iniziata soprattutto da quando si verificano gli episodi di accoltellamenti e attentati nel Nord-Europa si serve invece di presunte cellule islamiste, protette dai servizi francesi e spesso etero dirette da questi ultimi e dalla immancabile intelligence israeliana.

Il citato caso di Charlie Hebdo resta un perfetto caso di scuola. In quell’attentato si videro già degli elementi trascurati ovviamente dai media mainstream a partire dalla descrizione degli attentatori, che secondo i testimoni avevano gli occhi chiari, ed erano molto lontani dal sembrare arabi.

Anche per l’attentato che avvenne 11 mesi dopo quello di Charlie Hebdo, ovvero la strage del Bataclan del  novembre 2015, c’erano degli elementi che indicavano la partecipazione israeliana negli attacchi.

A scoprirlo fu il giornalista Hicham Hamza che ebbe il “torto” di scoprire che la prima foto dell’attentato del Bataclan fu condivisa proprio da un’organizzazione israeliana che faceva capo a Mark Gerson, negli Stati Uniti.

La strage del Bataclan

Hamza fu immediatamente arrestato e poi rilasciato dalle autorità francesi che non avevano nulla per incriminare l’uomo che aveva fatto emergere una verità che l’intelligence francese voleva restasse ben nascosta.

In maniera pressoché identica agli attentati dell’11 settembre, gli ebrei francesi erano stati avvisati con anticipo che un attentato terroristico avrebbe avuto luogo a Parigi il 13 novembre del 2015 nel teatro francese del Bataclan, e si sono tenuti lontani da quella zona, esattamente come hanno fatto gli ebrei americani che non sono andati a lavorare alle Torri Gemelle il giorno degli attentati, l’11 settembre 2001.

A casa del Mossad sono maestri in tali tattiche di dissimulazione degli attentati noti come “false bandiere” quelli nei quali gli agenti che li eseguono si camuffano come i loro avversari per dare la colpa a questi di tali attacchi e scagliare così le reazioni della opinione pubblica contro di loro.

A spiegarlo fu, tra gli altri, proprio un agente dell’MI5, Annie Machon, che rivelò come l’attentato contro l’ambasciata israeliana a Londra nel 1994 non fosse stato eseguito da gruppi palestinesi, ma da agenti del Mossad sotto mentite spoglie, e qui si può vedere come i leader dello stato ebraico non abbiano scrupolo alcuno a colpire i propri concittadini, se questi servono a raggiungere scopi, ai loro occhi, più “grandi”.

Il 7 ottobre del 2023 è un altro esempio di tale logica. Esistono numerose testimonianze e video che confermano come siano state le stesse forze armate israeliane ad aprire il fuoco al festival di Nova contro i civili israeliani, ma i media mainstream Occidentali hanno pensato bene di censurare il tutto per non disturbare il concerto mediatico che citava in continuazione Hamas, senza dire che erano i militari israeliani i primi a voler uccider altri israeliani.

Non è da escludersi che in questo tentativo di recrudescenza che stanno studiando le varie intelligence europee si aggreghi anche il Mossad, ma al momento lo stato ebraico sembra più invischiato in una sorta di guerra civile strisciante e ancora non sono chiare le sorti di Netanyahu dopo l’attentato subito dal suo aereo lo scorso 29 settembre, e dal suo ultimo viaggio all’estero che risale appunto a quel periodo.

A questo giro, se si tenteranno dei sabotaggi e degli attentati di questo tipo saranno probabilmente a distanza ravvicinata, anche se l’esecuzione di questi piani per i loro ideatori si sta facendo sempre più complicata, considerate soprattutto le crisi politiche che attanagliano i servizi di questi Paesi.

Macron se riuscirà a prendere ancora un po’ di tempo dopo la fine del governo Barnier, potrà tutt’al più prolungare la durata della legislatura di qualche mese, ma difficilmente riuscirà ad arrivare in fondo al quinquennio previsto.

A Berlino, la situazione è ancora più critica perché le elezioni sono già fissate e il sistema politico tedesco sembra essere attraversato dalla stessa crisi strutturale che investe quello italiano e non offre più risposte da tempo ai bisogni dei tedeschi colpiti dalla violenta deindustrializzazione in corso.

Ancora una volta, la metafora del giocatore d’azzardo pare la più appropriata per descrivere la condizione nella quale si trova attualmente l’UE.

Le speranze di recuperare le perdite sono ridotte al lumicino, e qualsiasi ulteriore tentativo di alzare la posta in gioco potrebbe fare ancora più danni a coloro che vogliono scegliere questa strada, ma la lucidità non è, come si è visto, di casa dalle parti di questi personaggi.

C’è la furia cieca di chi credeva di essere onnipotente e che invece adesso scopre che la storia non gli appartiene e che l’Unione europea è lontana dall’avere quella immutabilità che qualche stolto a Bruxelles credeva che avesse.

L’UE è l’edificio più fragile e debole di tutti perché come si diceva prima si trova privo del supporto vitale americano e deve fare i conti al suo interno con gravi crisi politiche interne che si acuiscono ogni giorno di più.

E’ una fase molto delicata questa della storia perché si sta entrando nel ciclo finale di esistenza in vita di un progetto autoritario concepito già un secolo orsono dal conte Kalergi, e si viaggia sempre più velocemente verso il ritorno delle sovranità nazionali.

Tra queste due fasi però c’è un guado breve ma intenso da attraversare, ed è in questo guado che i vari architetti del caos stanno cercando di aumentare il più possibile i tumulti e i disordini, ormai in preda ad una febbre distruttiva che spinge a infliggere il maggior numero di danni possibile all’altra parte prima di capitolare.

Non si può fare a meno però di notare come questa fase della storia assomigli incredibilmente a quanto predetto da diversi santi e mistici della tradizione cattolica, secondo i quali l’Europa avrebbe visto la fine delle democrazie liberali e il ritorno delle monarchie nazionali.

Ogni giorno che passa, quell’appuntamento della storia sembra avvicinarsi sempre di più.

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17 Commenti

  1. Isabel.

    Buongiorno, Cesare. Ogni volta che ti leggo mi rimane la convinzione che sembri un grande ESPLORATORE GEOPOLITICO che VOLA con INTELLIGENZA sopra un mondo diviso e dirompente e riesce, con grande COERENZA INTELLETTUALE, a svelare le CAUSE di tanto disordine globale. E quello che mi piace di più è che tu fai sempre LUCE per SMANTELLARE LE IMPOSTURE dei potenti. Da mendoza, Argentina: un rispettoso saluto.

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  2. luigi

    Tempo al tempo , e i romeni rimpiangeranno Ceausescu

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  3. Gabriele

    Articolo come sempre ben dettagliato.
    Quello che mi chiedo e’: tra il crollo di questo sistema e la nascita del nuovo quanto tempo può passare? Se crolla questa repubblica e nasce una nuova Italia, dal momento dell’avvenuta chiusura repubblicana massonica alla nuovo regno sovrano di quanto potrebbe essere il lasso di tempo, ci possono volere mesi e lasciare senza niente una popolazione oppure il nuovo e’ gia’ pronto e sta solo aspettando di sostituire prontamente e tempestivamente lo status quo mondialista attuale?

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    • La Cruna dell'Ago

      Se gli eventi continuano ad andare così velocemente, il tempo per il passaggio sarà sempre di meno.

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    • cheerfullyblizzard621b4d8f70

      Buonasera Gabriele,certo il nuovo stato sovrano è già pronto, del resto la risposta è nella tua domanda, inoltre come è accaduto in questi ultimi 80 anni, il primo cambiamento come sempre e accaduto, sarà in l’Italia.
      Pertanto si deve attendere, che si esauriscano gli ultimi colpi di coda, in quanto la “Belva” o meglio la perfida Albione, anche se agonizzante “venderà cara la pelle”,
      Del resto chi ha combattuto stoicamente,non arrendendosi mai, contro i soprusi ed il tentativo di annichilimento della pantomima è già pronto a ciò,come peraltro il dottor Sacchetti egregiamente e capillarmente ci ha riportato e spiegato informando con i suoi eccezionali articoli sempre sul pezzo.
      Aggiungo un ricordo di quando da giovane ero in servizio in Campania, che i miei uomini solevano dirmi la frase: signor comandante “ha da passà a nuttata”… Grazie al dottor Sacchetti per essere l’ottimo che è, sempre sul pezzo.

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  4. Imperscrutabile

    Devi tener presente del grande cambiamento in atto, come dice Padre Pio, Nostradamus, Sigismondo Fanti (il ferrarese) Dante gian battista Vico e altri…arriverà la monarchia..il grande monarca ..portato dal destino…già formato interiormente, sarà un grande legislatore..farà gli interessi dell’Italia sua patria. Grandi cambiamenti all’orizzonte, questo sistema corrotto non è più funzionale…questa volta ci siamo..!! Arriva tardi..ma arriva…l’Italia rinnoverà tutta la politica , l’economia, il sociale..sarà da esempio in Europa che seguirà..e copiera’ il sistema…sarà un passaggio…con qualche trambusto… ma la gente , la nazione, reggerà bene….son 700 anni che si sta lavorando per questa persona e per questo sistema monarca che deve venire…

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  5. luigi

    Il tentativo “minimo” di laicizzare il mondo arabo e’ fallito . Due sono stati ammazzati come cani dai “civilissimi” occidentali ( Saddam Hussein e Gheddafi ) il terzo Bashar Al Assad fortunatamente si e’ rifugiato in Russia .
    Pare che l’Occidente a questi preferisca i tagliagole estremisti islamici , puo’ darsi che abbia ragione , ma e’ alquanto strano .

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  6. nuccioviglietti

    Sosteniamo ormai da anni… democrazia altro non è che autentico colpo di genio di élite… atto delegare in apparenza potere a popoli… avendo modo di orientare e dirigere voto in direzioni preferite da élite stesse. Giochino durato con successo oltre due secoli… babbei rincretiniti votavano giulivi… e prendevano in saccoccia più volentieri… ora qualcuno cominciato comprendere potere costretto mostrare appieno proprio autentico volto tirannico!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

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  7. Elia

    Buonasera Cesare, grazie per il tuo lavoro. “Non si può fare a meno però di notare come questa fase della storia assomigli incredibilmente a quanto predetto da diversi santi e mistici della tradizione cattolica, secondo i quali l’Europa avrebbe visto la fine delle democrazie liberali e il ritorno delle monarchie nazionali.” Puoi darmi qualche fonte cortesemente?

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Grazie Elia. Cerca le profezie del beato Holzhauser e le conferenze di monsignor Williamson sulle 7 età della Chiesa su YouTube.

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