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Cesare Sacchetti

Il declino di Beppe Grillo e la vera storia della falsa opposizione del M5S

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Categorie: Notizie | Stato profondo

17/11/2023

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di Cesare Sacchetti

Quando abbiamo visto sul piccolo schermo del programma di Fabio Fazio Beppe Grillo e quando lo abbiamo sentito parlare è stato quasi impossibile non essere attraversati da una sensazione di patetismo nei confronti del comico che ha indossato i panni del politico ormai decaduto in entrambi i ruoli.

Dobbiamo fare una piccola ma indispensabile precisazione prima di continuare. Non abbiamo visto il programma di Fazio in diretta perché non siamo certo suoi ascoltati abituali, se davvero questo spettacolo ne ha come qualche media sembra voler far disperatamente credere.

Abbiamo visto la “performance” di Grillo il giorno successivo in diversi filmati ma ciò non cambia la nostra generale impressione.

Quando il comico genovese ha dichiarato di aver reso peggiore questo Paese è difficile non essere d’accordo con lui seppur per ragioni completamente diverse da quelle che hanno portato Beppe Grillo a dire tutto questo.

Grillo è rimasto in una terra di nessuno dove ormai non è più nulla. Non è più comico perché da troppo tempo ha dismesso i panni di questa professione e non è nemmeno più politico perché ormai la sua creatura è morta da un pezzo.

Non esiste più il M5S delle origini perché esso nel suo percorso politico voluto da determinati ambienti molto potenti del mondo massonico e dell’anglosfera ha progressivamente rivelato la sua vera natura di dissenso controllato e dunque il giocattolo si è definitivamente rotto.

La bolla si è sgonfiata e ora Grillo non può più fare a ritroso il percorso degli ultimi anni. Non può più essere comico perché il pubblico ormai ha compreso perfettamente cosa è, o meglio era, il M5S e qual è stata la funzione dell’artista genovese.

La nascita del personaggio pubblico Grillo

Se si guarda alla vera genesi del personaggio Grillo, si vedrà che egli è sempre stato guidato e accompagnato da certi ambienti nel percorso della sua carriera.

Grillo è arrivato dove arrivato perché c’erano personaggi molto in alto che volevano utilizzare la sua figura per raggiungere determinati obiettivi che poco o nulla avevano a che fare con lo spettacolo e che invece tutto avevano a che fare con la politica.

Ciò che magari potrà sfuggire a qualche distratto osservatore è che il mondo dello spettacolo va molto oltre la semplice espressione artistica o il talento in una determinata arte che spesso è assente perché le logiche di cooptazione di questo mondo non sono molto dissimili da quelle della politica.

Raggiungono il successo non tanto coloro che sono dotati di un vero talento artistico ma piuttosto coloro che accettano di veicolare nel loro mestiere di attori, cantanti o presentatori quei messaggi politici che i padroni di questo mondo vogliono.

Quando il talento c’è, purtroppo raramente, deve corrompersi per soddisfare la volontà dei signori che governano questo ambiente.

E i signori che hanno il potere di costruire o distruggere la carriera di un artista sono gli stessi che hanno il potere di creare o distruggere la carriera di un politico.

Quando si dà uno sguardo alle liste delle logge massoniche che sono state pubblicate in passato si trovano di frequenti i nomi di famosi artisti.

La massoneria vuole controllare tale mondo perché questo mondo nell’ottica di questi poteri serve in qualche modo a modellare il pensiero delle masse e a far accettare loro quel sistema di “valori” voluti da questa organizzazione.

Questa è la regola in Italia e in tutti i Paesi della sfera Occidentale e non c’è stata alcuna eccezione per Beppe Grillo.

Quando Grillo ha raggiunto la popolarità nazionale nei primi anni 80 aveva una comicità abbastanza leggera e fresca e ancora non aveva toccato le corde della politica che toccherà invece negli anni successivi.

L’avvicinamento alla volontà di determinati poteri c’è stato quando ci fu la sua celebra battuta contro i socialisti “ladri” che gli costò la cacciata dalla RAI nel 1986 per poi essere richiamato dalla stessa RAI nel 1993 quando durante il ciclone giudiziario di Mani Pulite, voluto dagli ambienti americani, Grillo era semplicemente perfetto per trasmettere un certo messaggio.

Il messaggio di chi voleva infangare tutta la Prima Repubblica ed esaltare invece l’antipolitica e il comico genovese è stato un perfetto mezzo di trasmissione per diffondere questo virus che ha ucciso la politica e l’ha sostituita con la tecnocrazia.

Il mistero di Grillo sul Britannia e la nascita del M5S

Già in quegli anni ci sono diverse testimonianze che parlavano di un Beppe Grillo a bordo del panfilo Britannia il 2 giugno del 1992.

Quella notte non è stata una notte come tutte le altre nella storia della Repubblica. Quella notte fu la notte dei tradimenti e del vero colpo di Stato attuato dall’allora dirigente del Tesoro, Mario Draghi, che saliva a bordo di una nave di proprietà della regina Elisabetta, non si sa bene ancora oggi autorizzato da chi, e svendeva la ricchezza industriale italiana alle banche di Londra e New York.

Alcuni dissero che Beppe Grillo era a bordo. Circola da tempo una dichiarazione di Emma Bonino, non smentita ancora adesso, che affermò di aver visto a bordo del panfilo il comico genovese.

A bordo di quella nave c’erano in pratica tutti coloro che tramavano contro l’Italia per accompagnare il Paese verso la prigione di Maastricht e spogliare del tutto l’Italia della sua sovranità.

Non poteva quindi non esserci anche Emma Bonino il cui ripugnante partito finanziato da George Soros ha avuto un ruolo determinante nell’infettare l’Italia attraverso il pensiero neoliberale protestante del Nord-Europa, dove l’aborto e il divorzio, a differenza dell’Italia cattolica, erano pratica comune già prima dell’infausto 68.

Ad oggi, lo stesso Grillo non risulta aver mai smentito la sua presenza a bordo del Britannia e se effettivamente lui si trovava lì si tratterebbe chiaramente della conferma di un piano che si è dispiegato in diversi decenni e che ha preparato accuratamente l’opposizione controllata del M5S negli anni successivi.

Gli eurocrati e i finanzieri di Londra e New York sapevano che difficilmente l’euro, l’austerità e la crisi economica non avrebbero sollevato malcontento nel Paese più colpito da questi, l’Italia, e dunque pensavano già in quell’epoca ad un bacino per intercettare il dissenso.

E avere sotto controllo l’Italia era semplicemente fondamentale per la riuscita di questi piani, vista l’importanza econonica, geopolitica e morale che riveste questo Paese.

Quando Grillo ha iniziato a fare i suoi spettacoli in giro per l’Italia negli anni 90 sembrava toccare alcune tematiche proibite, quali i danni procurati dal mondo delle case farmaceutiche e la sovranità monetaria.

Gradualmente poi c’è stata la mutazione programmata. L’introduzione di quelle tematiche è sembrata funzionale per accreditarsi come uomo che denuncia il sistema per poi condurre il pubblico nel vicolo cieco dell’antipolitica.

Negli anni 2000 Grillo inizia sempre più frequentemente a parlare della “casta” politica e dei privilegi economici dei parlamentari spostandosi su un filone già battuto da Gian Antonio Stella e Marco Travaglio, l’erede liberale di Montanelli molto vicino al comico che non ha fatto altro che alimentare il filone autorazzista nel corso degli ultimi 20 anni in omaggio al suo caro maestro.

Il M5S ha ingannato le masse attraverso l’antipolitica

L’ordine di scuderia era quello di passare ad altri temi molto più cari all’antipolitica che non ha mai veramente denunciato il cuore del sistema rappresentato dall’Unione europea e dal mondo della finanza anglosassone.

Non ha mai denunciato veramente nemmeno le cessioni di sovranità che l’Italia ha subito nel corso degli ultimi 20 anni trasferendo i suoi poteri a Bruxelles e alle agenzie di rating di New York.

L’antipolitica aveva un’altra esigenza. L’antipolitica aveva l’esigenza di agitare davanti alle masse lo straccio rosso del politico che guadagna 10mila euro al mese o più per non mostrare alle masse il vero centro del potere che ha rubato all’Italia attraverso i trattati europei e le privatizzazioni centinaia e centinaia di miliardi di euro.

Beppe Grillo è stato semplicemente perfetto per assolvere a questa funzione e quando nel 2005 c’è stato il matrimonio con Gianroberto Casaleggio le basi per la fondazione del M5S erano già pronte.

A Grillo serviva una mente programmatrice ed informatica che lo aiutasse ad allestire le basi di propaganda sul web del suo futuro movimento politico.

Il M5S è infatti un movimento politico atipico perché la struttura del movimento non è nata sul territorio reale prima e poi sul web, ma è stato il processo inverso.

L’attivismo reale e vero sul territorio non esisteva nemmeno in determinate occasioni. Esisteva soltanto la virtualità del blog di Beppe Grillo al quale si iscrivevano in massa molte persone convinte di poter così cambiare la propria vita quando purtroppo tutta l’operazione era stata congegnata dai nemici che quelle stesse, spesso ignare persone, volevano combattere.

Eppure c’erano già sin dal principio tutti i segnali e le prove per comprendere che dentro il M5S non c’era nulla che sfidasse il vero potere.

Era già noto dal principio che il movimento era controllato dall’azienda di Casaleggio, la Casaleggio Associati, che aveva strettissimi rapporti di affari con Enrico Sassoon, la cui famiglia era imparentata con i Rothschild da molti decenni.

Dentro il movimento che dichiarava di voler aprire il Parlamento come una “scatoletta di tonno” c’era già dal principio la presenza del mondo della finanza internazionale che tiene in ostaggio l’Italia dal 1992.

Così com’era noto che Grillo nel 2008 si recava a pranzo dell’allora ambasciatore americano, Ronald Spogli, che somministrava la benedizione dello stato profondo americano al M5S.

Il M5S già in partenza aveva tutti gli appoggi degli ambienti più potenti del globalismo ed era strettamente orientato dall’anglosfera che ne ha accompagnato la creazione e il percorso politico passo dopo passo.

Il suo programma politico non aveva infatti in sé nemmeno la più piccola traccia di tematiche sovraniste se non il piccolo specchietto delle allodole sul referendum sulla permanenza nell’euro contro il quale il M5S non ha mai preso posizione.

Non si parlava nemmeno della necessità di uscire dai trattati e di recupere la sovranità perduta né tantomeno si faceva cenno alla indispensabile necessità di un programma di spesa pubblica necessario per ricostruire l’industria pubblica nazionale.

In quel programma si parlava principalmente di mettere un limite di due mandati per le elezioni dei deputati, di stabilire un reddito di cittadinanza, e non di ridurre la disoccupazione attraverso la spesa pubblica, e di togliere le province.

C’era dentro il fumo dell’antipolitica che lasciava intatto il potere delle tecnocrazie europee ed internazionali.

C’erano già dunque dal principio tutti gli elementi quindi per poter comprendere che il 5Stelle era un’enorme truffa concepita per ingannare le masse e per portare il loro dissenso a favore del sistema stesso che molti si illudevano di combattere.

Le democrazie liberali sono però purtroppo così ed è questa la ragione per la quale le avversiamo. Sono estremamente disfunzionali perché sono perfette per determinati poteri forti per controllare le masse e ingabbiarle in un gioco delle parti dove maggioranza e opposizione sono controllate dagli stessi poteri che da dietro le quinte comandano il gioco.

Passano alcuni anni prima che il popolo si renda conto di essere stato buggerato perché spesso il popolo ha bisogno del disvelamento completo e non vede già dal principio i segnali della trappola.

Questa è un’altra ragione che depone a sfavore delle democrazie perché la politica non è cosa per tutti come vuole far credere una certa ideologia illuminista che afferma che saremmo tutti uguali e liberi, che poi, tra l’altro, è anche una contraddizione in termini.

Non siamo tutti uguali perché abbiamo caratteristiche diverse e non tutti sono dotati della capacità necessaria di comprendere subito complessi meccanismi politici e massonici che richiedono una certa pratica e approfondimento prima di essere compresi appieno.

Questo è stato il grande vantaggio dei creatori del M55 che ora però si trovano in un cul de sac.

Se è certamente vero che passano alcuni anni prima che il popolo comprenda l’inganno del quale è stato vittima attraverso la creazione di un dissenso controllato, è altrettanto vero che il gioco delle false opposizioni è uno che non può essere portato avanti all’infinito.

Una volta che esso è stato intuito e una volta che ogni attore controllato dai poteri forti, e già conosciuto dal pubblico, prova a vestire i panni del falso oppositore il popolo non restituisce più il suo consenso.

Troppo forte la giustificata diffidenza e troppo alto a questo punto il disprezzo che il popolo, ormai in larga parte consapevole, giustamente nutre nei confronti di coloro che provano a sostituire il precedente gatekeeper, termine anglosassone che identifica le opposizioni controllate dal potere.

A questo punto, non c’è più nulla che possa riportare in vita il M5S che oggi si ritrova ad essere poco più che un partito di sinistra radicale molto simile alla vecchia SEL.

Sono spariti i vecchi personaggi del passato quali Alessandro Di Battista, Paola Taverna, Luigi Di Maio e Carla Ruocco che definire politici sarebbe un’enormità da parte nostra.

Questi non erano politici. Erano e sono, come lo è ancora lo stesso Di Battista, prodotti di marketing della Casaleggio Associati costruiti per solleticare le corde dell’elettorato e intercettare le sue diverse sensibilità.

Di Battista attraverso il suo maldestro terzomondismo abbastanza vicino al mondo della sinistra radicale serviva a intercettare i voti di chi era contro l’alleanza atlantica mentre Di Maio invece che aveva un approccio più moderato serviva ad intercettare i voti di casalinghe e piccoli imprenditori.

Era una enorme rete che veniva gettata per pescare vari tonni, e speriamo che i lettori ci perdoneranno per aver utilizzato questa metafora ma questa era esattamente la logica che dominava il movimento.

Il piano superiore di Casaleggio ragionava così e il piano superiore voleva il mondo distopico che vediamo in Gaia nel quale sostanzialmente il guru della Casaleggio Associati sembra ispirarsi alla celebre corrispondenza tra Albert Pike e Mazzini che parla di tre guerre mondiali come fattori necessari per poter costruire la tanto anelata repubblica universale voluta così ardentemente dalla massoneria.

Una volta che si è consumato il naturale matrimonio con il PD, c’è stato il disvelamento pubblico di cui parlavamo sopra.

Era impossibile ormai non comprendere anche per il più ottuso degli osservatori che alla base di tale movimento c’era soltanto un enorme inganno.

E il M5S ha avuto un ruolo chiave assieme al PD nell’attuazione della farsa pandemica.

Ancora prima che l’operazione terroristica del coronavirus iniziasse era proprio Beppe Grillo a recarsi all’ambasciata cinese nel novembre del 2019 per poi presentarsi in pubblico con una mascherina il mese successivo.

Il governo dei piddini e dei grillini che si proponevano di restituire il potere al popolo e di mettere la politica al servizio di questa è stato lo stesso che ha tolto agli italiani la libertà personale attraverso una pioggia di provvedimenti illegali, quali i famigerati dpcm di Conte.

Lo stesso governo ha poi messo in atto l’operazione terroristica di Bergamo attraverso la macabra sfilata dei camion militari concepita espressamente per terrorizzare gli italiani e far credere falsamente loro che un letale agente patogeno si stava diffondendo in Italia.

Il M5S marciava come tutti gli altri partiti verso il Grande Reset e la condizione che poteva garantire il successo e la sopravvivenza politica del M5S e di tutto il sistema politico italiano era soltanto una.

Era appunto il successo del Grande Reset. Solamente se il piano di Davos fosse riuscito e solamente se si fosse manifestato il Nuovo Ordine Mondiale citato espressamente da Zaia, governatore del Veneto, lo stato profondo italiano in ogni sua derivazione poteva sperare di restare dove si trova ora.

È stato il fallimento di questa distopica visione del mondo così tanto cara a Gianroberto Casaleggio che ha mandato tutto in fumo e sconvolto i piani.

Adesso la politica italiana si trova nel guado. È la terra di nessuno dove sono venuti meno i vecchi referenti dell’anglosfera in via di dissoluzione e dove tutto ciò che era stato costruito negli ultimi 30 anni attraverso la globalizzazione sta crollando sotto i colpi del nuovo mondo multipolare.

È in tale guado che si trova anche Beppe Grillo. È il guado di chi sa che ormai è finita e che vede un futuro incerto e funesto per coloro che hanno lanciato questo violentissimo attacco nei confronti del “loro” Paese.

A noi è sembrata questa l’impressione che ha trasmesso Grillo. È l’impressione di chi sa di aver perso la partita, e di chi sa che ci sarà un conto da pagare per tutti coloro che hanno preso le speranze e i voti di milioni di italiani e li hanno consegnati a nemici dell’umanità quali Bill Gates e Klaus Schwab.

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23 Commenti

  1. Marco Bracci

    Analisi profonda e ben strutturata. Complimenti.

    Rispondi
  2. sara

    Un altro gran bell’articolo. Complimenti, io mi stampo sempre i suoi articoli e me li rileggo con calma.

    Tra scatolette di tonno e tonni, è finita a pesci in faccia. 🙂

    Un caro saluto, Sara

    Rispondi
  3. Gabriele

    Un’analisi come questa non la fa nessuno, complimenti. Una domanda: seconde lei Cesare, per il 2024 riusciremo a vedere crollare questa repubblichetta made in 1945? Anche se in realta’ siamo stati inguaiati dal 1860 con l unificazione d’ Italia architettato dai soliti insieme al massone Garibaldi. Ce la facciamo in un anno ad uscirne? Grazie saluti

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Grazie Gabriele. Non so se ne usciremo esattamente in un anno ma sicuramente credo che il tempo di attesa non sarà lungo vista la velocità con la quale sta crollando il sistema.

      Rispondi
  4. raffa raffa

    volevo inviarti un CUORE
    (Hai presente le figurine del cuore??? quegli smile???…ho il computer mezzo rotto….non so come riesco ancora a leggere qualcosa. Comunque leggo i tuoi pezzi.)
    e come ti ho detto ti invio un cuore.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Ti ringrazio, Raffa. Spero che riuscirai ad aggiustare il computer!

      Rispondi
      • piero

        grazie veramente del bellissimo articolo, ci hanno preso veramente in giro e questo non glielo perdonerò mai .

        Rispondi
  5. Maurizio d'Amato

    Abbiamo un giornalista in Italia. Uno vero

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Grazie mille, Maurizio. Cerco solo di fare il mio lavoro.

      Rispondi
      • Maria V.

        Ti ho conosciuto sul tuo canale Telegram e sono stata bloccata da un tuo amministratore poiché difendevo l’operato del povero Biscardi e comunque anche se il canale non mi permette più di commentare, tu Cesare rimani sempre il mio preferito. Grazie Cesare continua con il tuo fare pacato e gentile nell’esporre argomenti, per me sei il numero uno!

        Rispondi
        • La Cruna dell'Ago

          Salve Maria, se difendevi un truffatore che era stato mandato dai servizi per screditare le serie denunce contro i sieri, non mi sorprende che sia accaduto quello che mi dici.. Ti ringrazio della stima, se vuoi rientrare comunque scrivimi nella sezione contatti del blog. Un saluto.

          Rispondi
  6. Esdra

    I Governi fantoccio non sono terminati, questo attuale ci fa assistere allo sfacciato ribaltamento di tutte le promesse elettorali. In effetti chi viene dall’ Aspen Institute non può certo fare gli interessi della Nazione. Il suo Credo è il liberismo neocon che sembra essere l’unico dogma imposto all’ Italia. Vedi le vicende dei tassisti ad esempio…

    Rispondi
  7. Tonno Totani.

    Analisi logica, lucida e illuminante.
    Grazie.

    Firmato: il tonno.

    Rispondi
    • La Cruna dell'Ago

      Grazie Andrea, spero che non te la sia presa per il riferimento ittico.

      Rispondi
  8. Angela

    Che Dio ti Benedica e ti conservi, ci sentiamo meno soli.
    Grazie

    Rispondi
  9. Deborah

    A me che sono arrivata negli anni 90 non ha mai fatto ridere Grillo e non avevo mai capito il motivo per cui gli italiani lo veneravano. Ora grazie alla sua spiegazione sto cominciando a capire. Che tristezza.

    Rispondi
  10. gavino

    Grillo ? non mi ha mai fatto ridere…e’ stato, e lo e’ tutt’ora, per me, un personaggio penoso…si intuiva chiaramente che la sua ” comicita’ ”
    costruita a tavolino faceva acqua da tutte le parti….

    Rispondi
  11. joseph b. Mirabile-caruso

    Beppe Grillo è un uomo che ha confuso “finzione” e “realtà”. Non è nostra capacità Umana sapere se la sua confusione sia vera o falsa. Lo saprà certamente Dio Creatore alla Cui Giustizia – come avverrà per ognuno di noi – non potrà sottrarsi!

    Rispondi
  12. imperscrutabile nell'essenza dell'ESSERE

    Grande impostore, ha rastrellato voti da gente priva di coscienza e istruzione, ha incantato. Ha rovinato l’Italia, almeno ha dato la botta finale, con i suoi amici conte ecc…

    Rispondi

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