di Cesare Sacchetti Nel 2024, quando vinse le elezioni in Gran Bretagna, per molti italiani ed...
Il papa “fantasma” da 33 giorni e la sede impedita non dichiarata: colpo di Stato in Vaticano?
Di Cesare Sacchetti
A leggere i bollettini che vengono emessi dal circolo di Santa Marta, sembra quasi che il policlinico Gemelli di Roma abbia una sorta di potere miracoloso sui suoi degenti, anche quelli che versano nelle condizioni più disperate.
Sì, perché si è appreso da poco da una di queste comunicazioni che papa Francesco adesso pare sia pure in grado di camminare, quando non ne era in grado nemmeno prima di entrare in ospedale, già molto malconcio e a malapena in grado di parlare.
I medici del Gemelli devono avere delle qualità uniche tanto da essere stati in grado di riportare indietro l’orologio biologico di Bergoglio di 30 o 50 anni, e infatti, semmai Francesco sarà mai mostrato al momento delle sue dimissioni dall’ospedale romano, ci si aspetta di vederlo ringiovanito, magari intorno ai 40 anni, quando era ancora un sacerdote alle prime armi schierato dalla parte del regime di Videla.
Non si sa in realtà nulla di quello che sta realmente accadendo al decimo piano del Gemelli che ormai è diventato un luogo separato dal resto del mondo esterno, una sorta di dimensione parallela alla quale l’accesso è negato persino a quelli che fino a ieri erano considerati i fedelissimi del papa.
Fonti vaticane e del policlinico Gemelli hanno raggiunto questo blog infatti per informarlo che nemmeno porporati come il penitenziere De Donatis riuscirebbero ad accedere all’appartamento nel quale si trova Bergoglio, così come, incredibilmente, l’accesso è negato anche ad un suo protetto come il cardinal Tucho Fernández, che aveva espresso parere favorevole alla benedizione degli omosessuali.
Se c’era già purtroppo prima di papa Francesco una visione sempre meno ostile all’omosessualità dopo l’avvento dell’infausto Concilio Vaticano II, che ha riempito i seminari di preti gay, Bergoglio ha portato agli estremi la dimensione omosessuale post-conciliare mettendo nei vari posti di potere della Chiesa Romana omosessuali e pedofili dichiarati.
Fernández può essere considerato a pieno titolo uno dei vari esponenti di questa cosiddetta teologia queer, eppure nemmeno un uomo come lui, così vicino all’orecchio di Jorge Mario Bergoglio, riuscirebbe ad accedere nell’appartamento al Gemelli del pontefice.
E’ una situazione praticamente inedita. Da quando è iniziata l’era dei mezzi di comunicazione di massa e dopo l’avvento del cinema e della televisione, mai fino ad ora un pontefice era stato così tanto assente dagli schermi pubblici, senza farsi vedere e probabilmente senza nemmeno farsi sentire.
L’immagine che è uscita ieri dopo 32 giorni di ricovero che mostra papa Francesco di spalle piuttosto che dissipare i dubbi, li ha ancora di più infittiti.
Bergoglio in una presunta immagine di questi giorni al Gemelli
Alcuni hanno sollevato dubbi sul fatto che quella foto fosse recente, perché Bergoglio appare meno gonfio di quanto lo era quando venne ricoverato il 14 febbraio al Gemelli, ma perché il circolo di Santa Marta mostra questa foto praticamente coperta del pontefice e invece non lo fa vedere di fronte magari assieme ai medici e sanitari che lo assistono?
Se poi la foto è davvero recente, allora non si comprende perché il papa non sia in grado di mostrarsi alla finestra del suo appartamento e mettere fine alla telenovela sulle sue reali condizioni di salute.
Sul messaggio audio del 6 marzo, aleggiano gli stessi dubbi.
In quell’occasione, Bergoglio (?) parlava in spagnolo con voce estremamente affaticata e per ampi tratti incomprensibile.
Alcuni affermano che l’audio non è autentico, ma anche se dovesse esserlo, c’è la seria possibilità che questo possa essere stato registrato non per i fedeli radunatisi in piazza San Pietro quella sera per il consueto rosario di preghiera, ma per un’altra occasione, quale quella del 25 febbraio, quando i fedeli argentini si sono radunati a plaza Constituciòn per pregare per Francesco.
Si spiegherebbe così la scelta anomala di Francesco di parlare in spagnolo e non in italiano come avrebbe dovuto fare, considerato che il pubblico di San Pietro era in larga parte italiano.
Santa Marta probabilmente dev’essersi sentita messa alle strette.
Erano troppe le voci che chiedevano una effettiva prova dell’esistenza in vita del pontefice, e allora è uscito questo audio incomprensibile che con ogni probabilità è stato registrato almeno 11 giorni prima del 6 marzo.
Se l’audio dovesse essere autentico, allora se ne deve dedurre che dopo il 25 febbraio, Francesco non era più in grado di parlare, e coloro che stanno gestendo questa fase, hanno deciso di riciclare, per così dire, un audio precedente.
Se invece il messaggio audio dovesse essere falso, allora l’unica conclusione possibile è che Bergoglio non era nemmeno in grado di parlare il 25 febbraio, e Santa Marta ha deciso di confezionare questo falso per poi spenderlo in un’occasione successiva, quella appunto del 6 marzo.
Le bugie che escono dal Gemelli stanno comunque giustamente suscitando lo scherno di chi segue questa paradossale vicenda.
Iniziano ad essere diffusi video fatti con l’intelligenza artificiale che mostrano un Bergoglio rinvigorito dalle cure miracolose del Gemelli, grazie alle quali ha sviluppato un fisico da culturista.
Che Santa Marta stia mentendo è infatti ovvio a qualsiasi persona di buon senso.
Se davvero papa Francesco fosse in grado di fare soltanto la metà di quello che affermano i suoi burattinai occulti, ovvero attività quali camminare, leggere il giornale, rispondere alle email, collegarsi in videoconferenza, telefonare e fare nominare, allora la crisi bergogliana sarebbe chiusa da un pezzo.
Non ci sarebbe nessun reale impedimento a mostrare per un paio di minuti il papa raccolto in preghiera nella sua cappella, così come non ci sarebbe nessun reale impedimento a fare un Angelus di 5 minuti, se davvero le cose stanno come affermano gli uomini della camarilla vaticana.
Non è chiaramente così, e allora ci si chiede cosa stia davvero accadendo in quell’appartamento nel quale nemmeno i porporati più vicini al papa riescono ad entrare.
L’arrivo della sorella di Bergoglio e il passato opaco di Francesco
Soltanto poche settimane fa, questo blog è stato in grado di rivelare in esclusiva che era giunta a Roma la sorella di Bergoglio, Maria Elena Bergoglio, anche se i media, ovviamente, si sono esibiti nel loro solito esercizio di “smentita” per conto terzi, senza portare qualcosa a sostegno della loro tesi.
Maria Elena Bergoglio
La fonte che ha rivelato a questo blog tale retroscena è attiva presso l’aeroporto di Fiumicino ed è delle più attendibili.
Sempre secondo l’informatore in questione, la settimana nella quale è giunta Maria Elena Bergoglio, all’aeroporto di Roma, sono giunti altri personaggi di primissimo piano della Chiesa.
Sono giunti i cardinali da diverse parti del mondo, chiamati a raccolta per quello che ha tutta l’aria di essere un pre-conclave.
Questi arrivi eccellenti suggeriscono caldamente questa ipotesi, e quello della sorella di Francesco è particolarmente indicativo perché mai prima d’ora la parente più stretta di Bergoglio aveva visitato suo fratello.
I media non hanno mai voluto approfondire tale anomalia, quasi che avessero ricevuto istruzioni nel non indagare troppo sul fatto che Maria Elena Bergoglio non avesse apparentemente manifestato alcun interesse a vedere il suo illustre fratello.
La consegna appare essere quella di non accendere i riflettori sul passato argentino di Bergoglio, fatto di poche luci e molte ombre, come quelle che già negli anni’90 portavano il suo superiore gesuita, Peter Hans Kolvenbach, a dire chiaramente che l’allora sacerdote Jorge Mario Bergoglio non era affatto adatto per rivestire il ruolo di vescovo, e forse nemmeno quello di prete.
Bergoglio veniva descritto come un personaggio doppio, estremamente incline al turpiloquio, dispotico, e pronto a tutto pur di salire i vertici della carriera ecclesiastica.
Non c’erano in lui le doti di vera umiltà, pazienza e temperanza che dovrebbero appartenere ad un buon sacerdote, soprattutto ad uno che aspira a salire i ranghi della Chiesa.
In lui c’era brama di potere, e quel potere gli è stato da coloro che a Roma volevano che Jorge Mario Bergoglio divenisse arcivescovo di Buenos Aires prima e principe della Chiesa poi, quando Karol Wojtyla creò cardinale il vescovo “venuto dalla fine del mondo”.
In Argentina, Bergoglio non ha mai messo più piede dall’inizio del suo pontificato perché in quella terra è tutt’altro che amato.
Durante il suo periodo da arcivescovo, le famiglie vittime degli abusi pedofili da parte dei preti della sua diocesi si ricordano bene e si ricordano altrettanto bene come l’allora arcivescovo di Buenos Aires piuttosto che manifestare la sua solidarietà verso i bambini violentati, lo fece a favore degli stupratori in abito talare, ai quali fu messa a disposizione l’assistenza legale dell’arcidiocesi bonarense.
Il passato non va ripercorso dai media per tale ragione.
E’troppo scabroso per l’immagine del pontefice “francescano” che i media liberali hanno cucito addosso al papa fatto a loro immagine e somiglianza, e allora quelle orribili verità devono restare possibilmente sommerse, anche se queste periodicamente provano a riemergere con forza.
Attorno a porta Sant’Anna intanto, non appena sono arrivati i vari porporati da diverse parti del mondo, sembrano essere già iniziate quelle prove tecniche di pre-conclave nei vari appartamenti dei cardinali.
I cardinali si studiano, si scrutano e si analizzano a vicenda nel tentativo di capire chi appartiene ad un determinato fronte e chi ad un altro, perché il Vaticano II ha purtroppo compiuto il capolavoro di esacerbare le cosiddette “correnti” ecclesiastiche che si dividono nei vari fronti conservatori e progressisti.
L’esito della futura elezione sarà tutt’altro che scontato perché Francesco nella sua foga di fare delle infornate di cardinali a suon di concistori, non sembra aver passato in rassegna attentamente tutti i profili dei principi della Chiesa, tra i quali ci sono certamente uomini come Tucho Fernández, ma ci sono anche tradizionalisti critici del Vaticano II che hanno saputo giocare abilmente a carte coperte per evitare la mannaia stalinista di Santa Marta che fulmina chiunque osi deviare dal percorso ultraprogressista bergogliano.
La massoneria ecclesiastica ha già comunicato la sua aspirazione attraverso il film “Conclave”, nel quale, come detto in precedenza, alla fine dopo vari intrighi e colpi di scena, i cardinali finiscono con l’eleggere un pontefice trans, una donna che si fa passare per uomo, e tale porporato esiste davvero, non è affatto una fantasia letteraria e cinematografica, come rivelato su questo blog.
Il cardinale trans in Conclave
Il cardinale trans è stato creato proprio da Bergoglio, viene anch’egli (ella) dall’America Latina e, nemmeno a dirlo, è un entusiasta anche lui della teologia queer.
Il film altro non è servito che ad annunciare al grande pubblico quali sono i piani dei nemici della Chiesa che si sono infiltrati in tale istituzione, ma evidentemente i piani per costoro sono tutt’altro che in discesa.
Se si continua a non mostrare veramente Bergoglio, e se si continua a mentire spudoratamente sulle sue condizioni di salute, è evidente che chiunque oggi sia in controllo di questa situazione, non è affatto certo di poter pilotare con sicurezza gli esiti del conclave, che come detto in precedenza, sarà tutt’altro che scontato.
Chi comanda in Vaticano?
Allora ci si chiede legittimamente chi è che ha preso il controllo ora della Chiesa e chi è che sta impendendo l’accesso persino ai fedelissimi di Bergoglio.
Papa Francesco è sempre stato un pontefice vicino ad ambienti ebraici e massonici, e non ne ha mai fatto mistero, tanto da guadagnarsi un elogio pubblico della paramassoneria del Rotary, della quale è membro, e da ricevere più volte in Vaticano i vari esponenti del Congresso mondiale ebraico che sembrano essere i suoi veri referenti.
A Santa Marta qualcuno ha preso il controllo, e la rete di potere attorno a Francesco suggerisce che siano stati questi ambienti a decidere di mantenere il più assoluto riserbo sulle condizioni di salute del papa e di non farlo vedere per 32 giorni consecutivi, a dimostrazione che quanto scritto in quei bollettini medici è una bugia per provare a guadagnare tempo.
Si è quindi evidentemente di fronte o ad una sede vacante o una sede impedita, entrambe non dichiarate,e il codice di diritto canonico è molto preciso su chi debba gestire la Santa Sede in questi casi.
I canoni sulla sede vacante e sulla sede impedita affermano che in tali casi è il vescovo ausiliare o il vicario generale a guidare temporaneamente la Chiesa, ma qui si è però di fronte ad una situazione pressoché inedita, perché nessuna delle due è stata pubblicamente annunciata.
Il pontefice in passato quando era in gravi condizioni di salute veniva assistito dai suoi cardinali, ma mai prima d’ora era calata questa insopportabile cappa di silenzio dietro la quale personaggi opachi ne stanno approfittando sia per fare invalide nomine di vescovi, sia per istituire dei nuovi oboli per chiedere denari, considerata la scarsità di donazioni giunte nelle casse vaticane dopo l’inizio del pontificato bergogliano.
E’ una sorta di colpo di Stato vaticano segreto sul quale i media, come loro solito, hanno steso la loro cappa disinformativa attraverso la ripetizione pedissequa di quei ridicoli bollettini “medici” pieni zeppi di contraddizioni e dove un giorno il pontefice è moribondo e nell’altro lavorerebbe come se nulla fosse.
Ci si chiede i golpisti vaticani quanto pensano di andare avanti così.
Non potranno certo restare chiusi nell’appartamento del Gemelli per 6 mesi.
La verità, qualunque essa sia, prima o poi dovrà uscire fuori, così come la Chiesa sarà destinata a tornare al suo legittimo proprietario, il suo fondatore Gesù Cristo.
La visione alla quale assistette Leone XIII appare oggi quanto mai attuale.
Il pontefice nel 1884 vide che la Chiesa sarebbe caduta per 100 anni nelle mani di Satana, che l’avrebbe trasformata da fortezza della fede a megafono delle eresie che purtroppo si sono viste negli ultimi decenni.
Viene da pensare che l’intruso sia riluttante a lasciare una casa che non gli appartiene, ma lo sfratto, purtroppo per lui, sarà inevitabile.
Se la massoneria ecclesiastica e i circoli del B’nai B’rith pensano davvero di poter continuare a controllare ancora a lungo questa istituzione divina, allora si sbagliano di grosso.
Non c’è modo di distruggere la Chiesa. E’ stata creata per esistere dall’inizio alla fine dei tempi.
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Buongiorno, Cesare, Attraverso la tua sottile ironia, riesci a far comprendere appieno TUTTO QUELLO CHE CI NASCONDONO, ma allo stesso tempo, TUTTO QUELLO CHE NOI NON POSSIAMO PIÙ SMETTERE DI VEDERE, noi, che SAPPIAMO che quest’uomo è GIÀ MORTO IN VITA. Le tue informazioni sono eccellenti, come sempre, e il raffinato sarcasmo con cui esponi una realtà innegabile è molto SUGGESTIVO ed ELOQUENTE. Grazie per aver affrontato questo argomento controverso che la stampa e la televisione bastardi sono specializzate nel mettere a tacere. Da Mendoza, Argentina: un grande saluto.
Ti ringrazio, Isabel. L’ironia è un’arma molto tagliente se ben usata.
Ciao Cesare, e ben ritrovato.
Ti porgo un salutone affettuoso e i miei più sinceri complimenti, sarebbe bello un giorno vederti direttore di una tua testata.
Quel giorno penso non sia molto lontano dato che “l’affaire Bergoglio” ha una sincronia incredibile, cronologicamente parlando, con gli spasmi schizzofrenici della bestia morente della UE… sul canale appena ho visto l’editoriale e il post successivo, ho pensato subito al vecchio che muore e al nuovo che nasce.
Spero di non Essere troppo ottimista, il tuo parere è sempre prezioso.
Ave Cesare!
Alice
Ciao Alice, ti ringrazio. Negli ultimi post cerco di mettere in guardia da truffatori di vario tipo.