di Cesare Sacchetti Alla fine l’annuncio è giunto nella maniera più inaspettata e più...
Il mistero della sorella di Bergoglio partita e ritornata in Argentina nel massimo segreto
di Cesare Sacchetti
La biografia di Jorge Mario Bergoglio un giorno forse andrà studiata con più attenzione, non soltanto per capire come quest’uomo sia riuscito a diventare il pontefice di Santa Romana Chiesa, ma soprattutto per comprendere di più il suo vissuto personale, del quale si sa molto poco.
Non è un mistero che già negli anni’90 sussistevano molti dubbi da parte dei superiori di Bergoglio non solo sulla opportunità che questi diventasse vescovo, ma anche sul fatto stesso che restasse nel clero.
Già in quell’epoca, la personalità del sacerdote Bergoglio veniva descritta da padre Peter Hans Kolvenbach, superiore generale dei Gesuiti, come quella di un “uomo doppio e fintamente umile” e con una spiccata tendenza al turpiloquio, e di questo si può chiedere qualcosa ai vari dipendenti vaticani che nel corso degli anni passati sono stati le vittime e le sfuriate del pontefice venuto dalla fine del mondo.
La famiglia di Bergoglio e l’arrivo segreto di Maria Elena a Roma
L’uomo Bergoglio ha senza dubbio quindi molto di profano e poco di sacro, e a sollevare perplessità sulla sua figura è anche il fatto che la sua famiglia in tanti anni del suo papato non abbia mai messo ufficialmente piede a Roma.
Gli organi di stampa sembrano aver ricevuto delle direttive alquanto precise.
Nessuno di questi si sta chiedendo come mai il “papa degli ultimi”, secondo la loro falsa narrazione pauperistica, non sia nemmeno salutato dalla sua famiglia prima del suo definitivo addio previsto con il funerale di domani.
Nessuno si chiede poi in particolare perché mai l’ultimo dei suoi fratelli, Maria Elena Bergoglio, domani non sarà presente al funerale.
Maria Elena Bergoglio
Sulle pagine di questo blog si riportò in esclusiva una notizia che riguarda proprio la 77enne parente del papa che giunse a Roma in gran segreto nei primi giorni dell’ultima settimana di febbraio.
Erano i giorni nei quali il “Santo Padre” era ricoverato all’ospedale Gemelli ufficialmente per una polmonite bilaterale, anche se già negli anni precedenti era emerso da fonti vaticane che Francesco era affetto da un tumore intestinale, una circostanza che Santa Marta non ha mai voluto rendere nota, nel timore probabilmente di trasmettere una immagine troppo fragile della salute di Bergoglio.
In quel periodo, secondo le fonti addette alla sicurezza dell’aeroporto di Fiumicino, Maria Elena Bergoglio sarebbe stata fatta giungere a Roma in gran segreto dal Vaticano, probabilmente per via delle condizioni di salute del fratello in grave peggioramento.
I rapporti tra Maria Elena e suo fratello però forse non sono mai stati troppo idilliaci se si pensa che in ben 12 anni di pontificato, la anziana signora nemmeno una volta ha pensato di venire a trovare il suo illustre parente, e i mezzi di comunicazione hanno provato a mettere una pezza su questo sorprendente distacco della donna da suo fratello, adducendo presunti problemi di salute che le avrebbero impedito di affrontare il viaggio, anche se non c’è mai stata nessuna conferma ufficiale al riguardo.
In realtà, la 77enne argentina era eccome in grado di viaggiare tanto che venne fatta venire a Roma in quei giorni di febbraio nel più stretto riserbo.
Gli uomini che l’hanno scortata l’hanno fatto uscire da un’uscita secondaria dell’aeroporto di Fiumicino per evitare che fosse vista dai vari passeggeri e metterla al riparo così da occhi indiscreti, per poi trasportarla in seguito in un appartamento del Vaticano, dove sarebbe rimasta soltanto due giorni.
L’unica visita non ufficiale di Maria Elena Bergoglio a Roma sarebbe stata pertanto una visita lampo, sulla cui natura si sa poco perché il Vaticano ci teneva a non farlo sapere, e gli organi di stampa, ligi alle indicazioni di Santa Marta, si sono guardati bene dal riportare tale informazione sulla carta stampata.
Una volta trascorso il suo brevissimo soggiorno a Roma, la sorella di Bergoglio risulta aver fatto ritorno, sempre nella massima segretezza, verso l’Argentina, attraverso un volo privato partito dall’aeroporto di Pratica di Mare che le è stato prenotato e pagato presumibilmente dal Vaticano.
L’aeroporto di Pratica di Mare che si trova a Sud di Roma è gestito direttamente dall’aereonautica militare, ma anche è possibile usufruire del servizio di voli privati che possono essere prenotati, ad esempio, tramite questo sito.
Non è noto cosa abbia fatto esattamente Maria Elena nelle sue 48 ore romane, ma forse per fare luce su questo mistero è necessario ripercorrere per un istante quanto accadeva in quei giorni.
Il 18 febbraio, il Gemelli faceva sapere che il papa versava in condizioni molto gravi, e il giorno dopo si è assistito ad un completo cambio di narrativa.
Bergoglio si sarebbe alzato dal letto e avrebbe persino incontrato la Meloni, quasi mandata a chiamare pur di veicolare l’immagine di un pontefice “lucido” e “attivo”.
Nei giorni successivi, i bollettini medici del Gemelli sono una vera e propria girandola di contraddizioni. Si passa in continuazione da un Bergoglio vigile ad uno in grave crisi respiratoria fino a quando arriva improvvisamente, e in segreto, la sorella del pontefice nei primi giorni dell’ultima settimana di febbraio.
il Vaticano ha mandato a chiamare Maria Elena Bergoglio per farle vedere il fratello, ormai sempre più grave, e risolvere forse qualche spinosa questione di carattere patrimoniale? Non è certo, ma quel che appare sicuro è che Santa Marta non voleva far sapere dell’arrivo del parente più vicino a Francesco nella capitale.
La clamorosa assenza dei parenti di Francesco al funerale
A Roma, domani, la donna e nemmeno la sua famiglia saranno presenti al funerale del loro illustre parente, e nessuno si sta chiedendo perché mai i parenti di Francesco non si spostino per rendere omaggio non solo al loro fratello e zio, ma anche al capo della Chiesa Cattolica.
Gli organi di stampa anche in tale occasione hanno provato a correre ai ripari di nuovo adducendo le presunte precarie condizioni di salute della sorella di Bergoglio, che però non le hanno impedito di venire in segreto in Italia come visto, ma anche in questo caso c’è qualcosa che non torna in questa versione di comodo.
Se Maria Elena non può spostarsi come asseriscono i mezzi di comunicazione, nulla però le vieta di essere intervistata, ad esempio, da qualche giornale o dal fare quantomeno una telefonata con una qualche trasmissione televisiva, argentina o straniera che sia, per esprimere tutto il suo cordoglio per la perdita del caro fratello, e invece la donna se ne sta in silenzio e nessuno le va a chiedere nulla sulla morte di suo fratello papa.
Altrettanto traballante appare la giustificazione che il governo argentino ha fornito sull’assenza dei nipoti della sorella di Francesco, Jorge e Josè, per i quali non si poteva chiamare in causa nessun malanno per giustificare la loro mancata partecipazione al funerale dello zio.
Nella presidenza argentina esiste un ufficio dedicato ai rapporti con la Chiesa Cattolica e le altre religioni, ed è quello della Secretaría de Culto y Civilización, presieduta da Nahuel Sotelo.
A Sotelo è toccato il compito di spiegare la clamorosa assenza dei figli di Maria Elena al funerale dello zio, e queste sono state le sue parole al riguardo.
“La mia prima reazione è stata chiamare José Bergoglio, nipote diretto del papa Francesco e figlio della sua unica sorella ancora in vita. José mi ha detto che sia lui che sua madre hanno deciso di seguire l’esempio del Santo Padre e non hanno mai preso in considerazione l’idea di viaggiare, perché ritengono che sia questo il miglior modo per onorare la memoria di Francesco”.
Sembra di leggere un ossimoro, un vero e proprio paradosso. In che modo si può onorare la scomparsa di un proprio caro, ancora di più così importante come il papa, attraverso la decisione di disertare le sue esequie funebri?
Gli altri misteriosi parenti di Francesco
I nipoti di Maria Elena non sono poi gli unici parenti in vita di Francesco. Bergoglio ha anche tre nipoti da un altro suo fratello, Oscar Adrian, del quale non si sa praticamente nulla.
Oscar Adrian risulta essere morto a 59 anni nel 1997, soltanto un anno prima che Bergoglio diventasse arcivescovo di Buenos Aires,ma non si sa nemmeno con certezza se ciò sia vero perché non sembrano esistere tracce ufficiali della sua morte nei registri pubblici argentini.
Jorge Mario Bergoglio, a sinistra, con suo fratello Adrian
Il misterioso fratello di Francesco avrebbe avuto 3 figli da un matrimonio con una donna della quale si ignora però l’identità, e nessun organo di stampa si sta mettendo a caccia di qualche scoop in esclusiva sugli altri nipoti del pontefice argentino e su sua cognata, presumibilmente ancora in vita.
Nulla si muove. I vari media mainstream che in passato hanno dimostrato così tanto appetito per gli aneddoti che riguardano il gossip e altri pettegolezzi su vari personaggi pubblici improvvisamente qui non hanno alcuna fame di scoprire qualcosa di più sulla famiglia del papa così tanto amato da loro.
Si ha quasi l’impressione che quello della famiglia di Bergoglio sia un territorio proibito per i “grandi” organi di informazione che hanno ricevuto consegne molto precise su cosa scrivere o non scrivere riguardo al papa preferito dalla libera muratoria, perché nulla deve trapelare sulla carta stampata che possa disturbare la causa “santificazione” in corso del vescovo venuto da Buenos Aires.
Non si va ad indagare di conseguenza neanche sul rifiuto di papa Francesco di visitare la sua terra, l’Argentina, nella quale i fedeli non hanno affatto un buon ricordo di lui.
Le ombre sull’arcivescovado di Bergoglio negli anni 2000 sono molte, a partire da quelle che lo hanno visto impegnato a difendere e coprire i vari preti pedofili della sua diocesi, come il famigerato Julio Grassi, che commetteva abusi su abusi contro i bambini sin dai primi anni’90, fatti noti all’allora cardinal Bergoglio che non mosse un dito per mettere fine a quelle orribili violenze.
Nemmeno dopo la condanna definitiva contro padre Grassi, Francesco, nel frattempo divenuto pontefice, è intervenuto per ridurre allo stato laicale questo sacerdote pedofilo, protetto per tutta la sua carriera dal pontefice argentino.
A denunciare che Bergoglio proteggeva la rete della pedofilia in Argentina è stata una donna, Natacha Jaitt, una ex prostituta, che dopo aver appreso i vari orrori ai quali sono sottoposti i bambini vittime degli orchi, ha deciso di iniziare a far sapere chi sono i veri signori che governano tale turpe traffico.
Natacha Jaitt scrisse un tweet un anno prima della sua morte dove annunciava che non aveva nessuna intenzione di toglieri la vita
Natacha però non ha fatto in tempo a recarsi in tribunale per rendere la sua testimonianza. E’ stata trovata morta nel 2019 in una stanza di albergo in circostanze ancora non chiarite.
Nessun rigo su di lei nei media italiani ed internazionali, tutti strettamente fedeli alla consegna del silenzio.
Le contraddizioni e i misteri sulla morte di Bergoglio
Stessi ordini di tacere sembrano esserci riguardo alle circostanze mediche della morte di Francesco, tutte ancora da chiarire.
Secondo il bollettino ufficiale del Vaticano firmato dal dottor Arcangeli, papa Francesco sarebbe morto in seguito ad un ictus cerebrale, ad uno stato di coma e poi, finalmente, per un collasso cardiaco.
Nemmeno in tale occasione i media si stanno chiedendo com’è stato possibile che il dottor Arcangeli sia riuscito a stabilire che il pontefice è stato colpito da un ictus cerebrale, se non si è nemmeno proceduto a fare una TAC oppure un’autopsia, senza le quali è praticamente impossibile stabilire se una persona è stata colpita o meno da un ictus.
Le stesse linee mediche ufficiali sull’individuazione di un ictus sono piuttosto inequivocabili.
Gli esami strumentali sono semplicemente indispensabili.
Anche l’ora della morte di Francesco resta un altro mistero irrisolto. Nella dichiarazione pronunciata dal cardinale camerlengo, Kevin Farrell, si afferma che Bergoglio è morto alle 7:35, mentre nella convocazione del collegio cardinalizio emessa dal cardinale decano, Giovanni Battista Re, si dichiara che il “Santo Padre” è passato a miglior vita alle 7:45.
Nessuna spiegazione per questa singolare discrepanza, così come non si spiega perché la Santa Sede ha atteso due ore prima di dare notizia al mondo intero che papa Francesco era deceduto.
Le contraddizioni non sono però finite perché negli ultimi giorni ne è emersa una ancora più clamorosa.
Il dottor Alfieri, il chirurgo del papa attualmente sotto inchiesta per falso, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, al quale ha dichiarato di essere giunto a Santa Marta alle 5:50 del mattino, di aver trovato Bergoglio in uno stato di coma e infine di aver costatato il suo decesso poco dopo.
Eppure Arcangeli afferma invece che papa Francesco sarebbe morto alle 7:35 del mattino, e in tal caso i due medici che seguivano Francesco non sono apparentemente d’accordo nemmeno sull’ora del decesso.
Perciò le versioni sull’orario della morte del papa sarebbero almeno tre, se si considera che il cardinal Re ha scritto nella sua comunicazione di convocazione del collegio cardinalizio che Francesco è morto alle 07:45.
Sono passati dunque 4 giorni dal decesso di Bergoglio, e, ad oggi, ancora non si nessuna certezza sulle circostanze della sua morte.
La questione dell’amministrazione dei sacramenti al papa a sua volta è stata completamente sorvolata dai media.
Si ricorderà che nel precedente articolo, questo blog aveva riportato che negli ultimi attimi della sua vita terrena, Bergoglio aveva sdegnosamente rifiutato l’estrema unzione tanto da vietare persino l’ingresso nella sua stanza al penitenziere maggiore.
I sacerdoti presenti in Vaticano che hanno riferito di questa circostanza sanno bene quindi che anche prima di morire Francesco aveva conservato una qualche lucidità per esprimere il suo diniego a ricevere i sacramenti.
Alcuni si sono stracciati le vesti dopo aver appreso questa circostanza, ma allora sarebbe utile ricordare a taluni ipocriti se negli ultimi 12 anni si siano accorti che Bergoglio si prostrava davanti a idoli pagani, apostrofava Dio come uno “scemo”, e arrivava persino a bestemmiare, una circostanza della quale sono ben informate le persone che lo hanno frequentato in Vaticano, e che si sono anche allontanate dalla Santa Sede, sconvolte per la personalità blasfema del “papa degli ultimi”.
Non bisogna comunque commettere l’errore di pensare che il papato bergogliano sia una sorta di variabile impazzita, come si accennava in altre occasioni.
Se si facesse tale errore, allora sarebbe impossibile comprendere perché la Chiesa in 60 anni di Concilio si sia sempre di più allontanata dai suoi dogmi, su tutti la salvezza delle anime che passa soltanto dal cattolicesimo, per finire non solo tra le braccia della Pachamama di Francesco, ma anche in quelle del Buddha che Wojtyla fece mettere sull’altare della basilica di San Pietro ad Assisi.
E’ senza dubbio una crisi senza precedenti nella storia di questa istituzione che ha certamente avuto anche nei secoli passati dei papi poco degni, ma nessuno era mai arrivato a mettere in discussione quelle verità di fede che i vari pontefici del post-concilio hanno invece toccato.
Al prossimo papa spetta davvero un pesante fardello.
A lui spetta il compito non solo di fare il bilancio su questi 60 anni di chiesa post-conciliare e sulle sue derive apostatiche, ma al futuro Santo Padre spetterà anche il compito di far luce sull’ultimo papato di Bergoglio e su tutte le inquietanti ombre che lo circondano.
Domani intanto ci sarà l’addio ufficiale a Jorge Mario Bergoglio, con la preghiera che mai più la Chiesa debba vedere un uomo come lui sedere sul soglio di Pietro.
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in Italia , Vaticano compreso , ci sarebbe bisogno di una pulizia come si deve ,spero di vivere abbastanza a lungo per poterla vedere….
Buona sera, Cesare .In verità, quest’uomo, ormai ESTINTO, è stato protagonista di più OMBRE che LUCI. Lui ha sempre propeso verso un orientamento politico molto messo in discussione nel mio paese, ovvero il KIRCHNERISMO, che ha consegnato parte dell’Argentina meridionale ai CINESI affinché potessero costruire lì, nella provincia di Neuquén, nell’Argentina meridionale, nella località di Bajada del Agrio, una BASE spaziale, nota come Stazione Spaziale di Controllo e Monitoraggio Satellitare. Vale a dire che il KIRCHNERISMO, con cui Bergoglio ha mantenuto legami MOLTO STRETTI (dopo un periodo in cui furono avversari), ha consegnato l’Argentina meridionaledel ai cinesi e all’Inghilterra. Non è tornato in Argentina perché non lo vogliamo qui, tranne i comunisti, i “vaccinati” e la comunità LGBT, che lo vogliono perché ha lavorato non per i poveri, ma per i progressisti. Un grande saluto per te da Mendoza, Argentina.
Ciao Isabel, ti ringrazio. Se non sbaglio però anche Milei non sembra essergli affatto ostile.
Ciao Cesare.Vedere gli stadi d’ Italia durante le partite di calcio applaudire la sua memoria ( semifinali di coppa Italia in primis ) al minuto di silenzio mi fa schifo.Non si tratta di poca gente.Mi preoccupa molto che ci sia gente che non abbia avuto negli ultimi 5 anni un minimo di risveglio su molteplici argomenti, tra questi quello sulla Chiesa diventata satanica.
Ciao Massimo, applausi veri o finti?
Dalle inquadrature veri.Se poi sono stati amplificati non saprei.Mi affido a te per la verità.
Dottor Sacchetti buonasera.
Approfitto dell’articolo per riportare una breve osservazione che per me ha quasi del’inquietante (anche se non c’è da meravigliarsi più di tanto).
La notte mi capita di svegliarmi e in quel beve tempo faccio uscire il cane (abito in campagna); ne apprifitto per accendere qualche momento il televisore, magari dovendo attendere anche una mezz’oretta. Quindi do uno aguardo alle rassegne stampa, anche se francamente……!!!
La televisione dei vescovi queste notti trasmette le riprese fisse della bara bergogliana all’interno di San Pietro.
Mentre l’altro ieri, forse per l’ora (le 3 circa) qualche sporadica presenza c’era, aumentata poi dopo le 4, la notte scorsa era desolante! Solo il picchetto degli svizzeri ed uno o due addetti che ogni tanto si vedevano vagare per la basilica.
Dov’ il tutto sto presunto amore del popolo per Bergoglio?
Ma poi, cosa più grave: sia chi sia, c’è un morto davanti all’altare della chiesa più importante del mondo e non c’è nessuno che veglia pregando, manco un prete!!!!!
Più chiaro di così circa ciò che sarebbe diventata la chiesa post-conciliare: manco dentro San Pietro si vegliano i morti.
Buonanotte.
MarTino.
Mi scusi, ma aggiungo: ma veramente non c’è un cardinale od un prete che abbia impedito che un simbolo satanico come la “croce pettorale” di bergoglio non fosse murata sopra la tomba a Santa Maria Maggiore? Sorvoliamo sul fatto se begoglio sia meritevole o meno di essere messo e restare in quel luogo sacro (e ne dubito fortemente),perché casomai andrebbe tolto e messo al cimitero acattolico.
Questa è una profanazione ancora più spudorata della visita del tossico ucraino in Vaticano il giorno della ricorrenza della Madonna di Fatima (esempio lampantissimo di realizzazine della profezia: i russi che entrano in Vaticano e gli islamici dalle lunghe barbe – vedasi al capitolo Ucraina-isis).
Il prossimo Papa, se sarà valido, pens che per prima cosa dovrà porvi rimedio.
Di nuovo.
MarTino.
Salve Martino, mi scusi, si riferisce a quella croce con degli strani simboli sopra?