di Cesare Sacchetti Questa storia si può definire senza timore di smentita come uno dei più grossi...
Il Fondo monetario internazionale e l’imminente crollo del dollaro
di Cesare Sacchetti
La dichiarazione è di quelle pesanti, e forse è questa la ragione per la quale i quotidiani italiani ed europei l’hanno bellamente ignorata.
A parlare è stato in questa occasione uno dei rappresentanti del celebre, o famigerato, Fondo monetario internazionale, il delegato russo Alexey Mozhin.
Mozhin in una intervista rilasciata all’agenzia di stampa russa ha detto esplicitamente che occorre essere preparati per il crollo del dollaro, e che i BRICS sono già pronti a questa eventualità.
Il dollaro: l’arma dell’anglosfera
Il dollaro è stato molto di più che una semplice moneta. E’ stata una vera e propria arma finanziaria che veniva vergata contro quei Paesi che di quando in quando sfidavano gli interessi dell’impero americano e provavano a proteggere la loro sovranità.
Il mondo nel quale si è vissuti dalla fine della seconda guerra mondiale in poi è quello di Bretton Woods.
Nel 1944, gli economisti delle potenze alleate che avevano in pratica già vinto la seconda guerra mondiale decisero di stabilire un nuovo sistema economico internazionale nel quale il dollaro è stato, e lo è ancora in parte, la moneta di riserva mondiale.
A dare più “credibilità” alla supremazia del dollaro rispetto alle altre monete era il fatto che questo era ancorato all’oro.
Tutte le valute in circolazione vengono sostanzialmente chiamate fiat, e con questa denominazione si intendono quelle monete che vengono emesse liberamente dalla banca centrale senza aver alcun tipo di ancoraggio all’oro o ad un’altra materia prima.
All’epoca, vigeva il gold standard ma gli Stati Uniti decisero di mantenere la parità aurea fino al 1971, anno nel quale l’allora presidente americano, Richard Nixon, decise di sganciare il biglietto verde dall’oro per via ormai della insostenibilità del sistema.
Gli Stati Uniti non erano più in grado di assicurare il sufficiente quantitativo di oro richiesto per tenere in vigore il gold standard, e, ad oggi, la situazione non è molto cambiata ma è anzi peggiorata poiché la quantità di oro disponibile non è certo aumentata, ma semmai diminuita ancora rispetto a quel periodo storico.
La parità aurea poi comporta un altro problema in quanto limita in qualche modo la capacità di uno Stato di esercitare liberamente la sua politica economica e di aumentare la spesa pubblica senza avere il necessario corrispettivo in oro.
Il gold standard era un sistema disfunzionale e appare difficile che esso torni nonostante quello che alcuni monetaristi pensano riguardo al piano dei BRICS del quale si dirà successivamente.
Perduto l’ancoraggio all’oro, il dollaro da allora è stato esattamente come tutte le altre monete in circolazione sui mercati di cambi.
E’ stato una moneta fiat. L’unica cosa che ha assicurato agli Stati Uniti di preservare il suo “esorbitante privilegio”, come lo definì l’ex presidente francese, Giscard D’Estaing, è stata la geopolitica.
L’Arabia Saudita: l’ago della bilancia della dollarizzazione
Washington strinse degli accordi con l’Arabia Saudita che assicuravano che Riyadh avrebbe accettato soltanto il dollaro americano per il pagamento del suo petrolio.
Chiunque volesse acquistare il petrolio doveva necessariamente pagarlo in dollari in quanto i sauditi siedono sui giacimenti petroliferi più vasti al mondo.
L’Arabia Saudita accettò di servire gli interessi dell’anglosfera e del suo impero poiché la storia stessa di questo Paese è legata a questi poteri.
L’immenso regno del deserto non esisteva nemmeno fino agli anni 30 e la sua nascita fu propiziata in particolar modo dalla Gran Bretagna che già all’epoca era impegnata a far sì che la Palestina, passata nelle mani di Londra dopo il crollo dell’impero Ottomano divenisse la futura casa dello stato ebraico.
Il ministro degli Esteri britannico, Arthur Balfour, nel 1917 aveva fatto una “promessa” o meglio eseguito un ordine di Lord Rothschild che voleva a tutti i costi che gli aridi deserti della Palestina diventassero la futura Israele del 1948.
C’è un disegno che travalica i confini della politica e approda in quelli della religione per ciò che riguarda la ricostruzione di Israele perché i seguaci del moderno talmudismo volevano e vogliono la Palestina per mettere le mani su Gerusalemme e ricostruire il Terzo Tempio, nel quale un giorno, molto lontano probabilmente, dovrà entrare il tanto atteso moschiach, il leader del popolo ebraico.
L’Arabia Saudita ha assunto un ruolo cruciale in questa partita. Soltanto attraverso i sauditi il dollaro è diventato la valuta di riserva mondiale dopo la fine del gold standard, e appare evidente che Riyadh è l’ago della bilancia della dollarizzazione mondiale.
Non si faticano a comprendere le ragioni della sua vicinanza all’anglosfera se si guarda alla sua storia.
Gli stessi Saud, una delle famiglie più potenti del mondo, non appaiono nemmeno essere di origine araba, ma ebraica.
Un dissidente del regno, Nasser al Saeed, scrisse un documentato testo al riguardo e dimostrò come i Saud avessero dato mandato di falsificare il loro albero genealogico per apparire come discendenti di Maometto e nascondere le tracce delle loro origini ebraiche sefardite.
I Saud non la presero bene perché il povero al Said fu sequestrato e scaraventato da un aereo nel 1979, in quella che è una lunga scia di sangue lasciata dal regno e che si è protratta per lunghi anni, e da ultimo si può ricordare l’episodio di Khashoggi, smembrato e ucciso nel consolato saudita a Istanbul nel 2018.
Adesso quel mondo inizia ad non esistere più. In tale sistema coloro che non avevano abbastanza disponibilità di dollari e coloro che provavano a cercare strade alternative venivano letteralmente sommersi di sanzioni.
L’Iran è stato il Paese che per molti anni ha detenuto il record di sanzioni ricevute da Washington e ha dovuto cercare delle vie per aggirare l’embargo finanziario che le avevano imposto gli Stati Uniti.
Questa persecuzione nei confronti dell’Iran si spiega con il fatto che le potenti lobby sioniste che dominano gli Stati Uniti, quali l’AIPAC e Chabad, avevano e hanno una ossessione nei riguardi di Teheran, considerato come una temibile potenza regionale che si oppone ai piani di espansione dello stato ebraico.
L’Iraq di Saddam Hussein fu seppellito a sua volta di sanzioni dagli USA negli anni 90 quando già all’epoca si era deciso che il rais era una minaccia per gli interessi dell’impero ma soprattutto per quelli di Israele, in quanto lo stato ebraico ha sempre mostrato una profonda avversione per i Paesi arabi che si ispirano all’ideologia del socialismo nazionale nasseriano o per i Paesi musulmani sciiti, quali il citato Iran.
Israele, come detto in un precedente contributo ha una predilezione per mantenere stretti rapporti con i Paesi che hanno ospitato le forme più estreme dell’islam, quali appunto l’Arabia Saudita che ha adottato per quasi tutta la sua storia la corrente islamica del wahabismo.
Il wahabismo prevede una delle applicazioni più severe della legge coranica della sharia, fino a quando negli ultimi anni in Arabia Saudita si è assistito alla secolarizzazione portata dall’attuale erede al trono, Mohammad bin Salman, nel tentativo di sopire il crescente malcontento nel regno non solo nei confronti delle restrizioni ma soprattutto nei riguardi di una famiglia che si è impossessata delle risorse di questa terra e poco ha lasciato agli altri suoi abitanti.
E’ di recente la notizia di un altro presunto attentato contro l’erede al trono che non è stata smentita dai diretti interessati e che, se confermata, farebbe di questo il secondo attentato contro bin Salman dopo quello fallito nel 2018, e del quale i media Occidentali non diedero notizia.
Il vecchio mondo però, come si diceva, sta tramontando. A Washington non c’è più la volontà di tenere in piedi l’impero e le sue ramificazioni finanziarie, e si lascia che sempre più Paesi abbandonino il dollaro in favore delle monete nazionali.
Soltanto l’anno scorso, la lista dei Paesi che ha abbandonato il dollaro americano si è fatta sempre più lunga e continua a crescere molto rapidamente.
Lo scorso anno, l’economista americano, Michael Goddard, presidente del Netley Group, dichiarò che la dedollarizzazione stava procedendo ad una velocità costante e ha suggerito che per completare il processo la Russia, la Cina e l’India dovrebbero creare una loro valuta legata all’oro.
L’economista russo dell’FMI citato in precedenza, Mozhin, sembra però indicare un’altra via. Quella di una moneta legata ad un paniere differenziato di materie prime, e non quindi necessariamente l’oro, per accelerare il processo.
La strada dell’oro appare impraticabile per le ragioni spiegate precedentemente e anche lo stesso Trump nel 2016 disse chiaramente che non c’erano abbastanza riserve auree per ritornare ad un sistema che comunque è disfunzionale in quanto impedisce agli Stati di gestire liberamente le proprie politiche economiche.
I BRICS non sono interessati a costruire un monopolio finanziario al posto di un altro monopolio, quello del dollaro.
Il principio di quest’alleanza geopolitica è quello di trattare gli Stati da pari e non come colonie alle quali imporre i propri ordini come facevano in passato gli stessi Stati Uniti e la Francia coloniale, con quest’ultima che sta perdendo tutti i domini che aveva in Africa in quello che appare come un inarrestabile processo di decolonizzazione.
Il futuro del mondo appare a nostro avviso essere legato alle monete nazionali, accettate mutualmente dai vari Paesi che si libereranno del dollaro, assieme ad una eventuale moneta, o più monete, legate a diverse materie prime, ma senza che questa o queste diventino un’arma, come è stato il dollaro, per tagliare fuori dalle transazioni i Paesi giudicati “nemici” da questo blocco geopolitico.
L’impostazione coloniale non appartiene al mondo multipolare ma a quello unipolare, e questo equilibro dovrà necessariamente riflettersi anche sugli scambi commerciali.
A porre l’ultimo chiodo sulla bara del dollaro potrebbe essere proprio l’Arabia Saudita che ora, molto opportunisticamente, sembra aver mostrato una certa freddezza nei confronti dell’anglosfera e dello stato ebraico dopo aver fiutato il crollo di entrambi.
Riyadh ha manifestato l’interesse ad unirsi ai BRICS e sembrava esserci già l’ufficialità lo scorso anno per poi portare ad un cambio di rotta nel quale i sauditi mostravano una posizione più attendista.
Sono forti le battaglie intorno al regno in queste settimane. Il governo saudita aveva già iniziato a muoversi lo scorso anno per staccarsi dal dollaro quando aveva aperto alla possibilità di accettare valute alternative al biglietto verde americano.
La crisi dell’anglosfera intanto sta proseguendo e il processo difficilmente si arresterà, ma al contrario si avvierà probabilmente alla sua fase conclusiva.
Non sembra mancare molto. Tutto sembra pronto. Il XX secolo ha visto il dominio dell’impero americano e della sua moneta.
Il XXI sembra essere a tutti gli effetti il secolo del ritorno delle nazioni e delle loro monete.
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ESATTO!!!👍
Ho paura che prima che cada il Dollaro e gli usa passera’ almeno un altra generazione
Non sarà necessario aspettare così tanto..
Ottimo articolo come sempre, complimenti e grazie!
L’ unica cosa su cui non sono d’ accordo e’ sul fatto che il nuovo sistema finanziario non sarà basato su oro, io credo principalmente su oro e anche su altri parametri…. Inoltre non e’ vero che non esiste oro nel mondo, ad esempio diverse riserve sono state nascoste in Indonesia e sotto al Vaticano, e Trump a quanto sembra era andato a recuperarlo anni fa, vedi quello che ‘ successo nel 2021 quando per un mese il Vaticano e’ rimasto al buoi con mezzi che entravano ed uscivano di continuo…
Inoltre anche Hitler prese l oro dei poveri cristi sottomessi e lo porto’ in Indonesia…..c’e’ pieno d’oro nel mondo e l’ elite’ ha sempre cercato di toglierlo a noi proprio perché ha anche una valenza divina….
E’ non e’ certo un caso se l oro sta salendo alle stelle come mai prima…
In ogni caso grazie.
Buona giornata
Grazie Gabriele, come al solito però citi il ciarpame dei falsi controinformatori..
😁😁😁non e’ ciarpame dei falsi controinformatori ciò che ho scritto, sono cose evidenti , non mi fido di ciò che dice qualcuno e basta….per ciò che so io il sistema economico sarà ancorato all’ oro principalmente e anche a ciò che ha detto lei…..
La mancanza di oro non esiste e non e’ un caso che diverse banche centrali acquistano oro….
Di questo mi sento sicuro….poi per quanto mi riguarda l’ importante è uscire da questo recinto in cui siamo stati.
Buona giornata
Lo è, basta guardare alla storia del Vaticano che hai detto..Non sono fatti evidenti..Sono cazzate che leggi sui canali della falsa controinformazione..
Senta Sacchetti, a parte tutto, l’ oro e’ stato tolto per giustificare la messa del sistema fiat e poi dai anche il rublo e’ ancorato ormai….., ho detto cose evidenti,altre forse ancora da confermare ma anche Trump parla di eta’ dell’ oro e di sicuro oltre all’ oro ci saranno anche altri parametri come diceva lei….non capisco perché smentisce a priori cio’ chen ho detto come sembra e probabile riguardo all’ episodio vaticano …ne io e ne lei eravamo presenti, quindi come si puo’ smentire a priori tale fatto?…..
Perché quell’ episodio in vaticano del 2021 allora? Stavano giocando a tiro a segno?
Ci sono persone che hanno confermato il via vai di mezzi che uscivano ed entravano dal Vaticano per giorni.
Le auguro comunque buon lavoro e speriamo presto nel cambiamento.
Il rublo non è assolutamente ancorato all’oro. Anche qui sei disinformato. Il via vai del Vaticano c’è stato ma non c’è nessuna seria conferma di fantomatici prelievi d’oro. Io faccio questo mestiere come professione a differenza tua e quindi qualcosa al riguardo credo di saperla. Tu vai su decine di canali diversi e fai un fritto misto di sciocchezze varie. Ci vuole un certo occhio e capacità di analisi per riconoscere i depistaggi e le false veline della falsa controinformazione.
Complimenti per l’ articolo, precisissimo…
che fine farà lo IOR dei Rotschildt in tutto questo cambiamento radicale?
Grazie Veronica, presumo che sarà il nuovo pontefice a ripulirlo.
A quando l’annientamento dell’euro e l’uscita dell’Italia dalla UE?
Direi presto, Davide, vista la rapidità degli eventi.
Come da usanza americana, finché un progetto non è stato annunciato, gli vengono dati nomi di fantasia. Quello della prossima monetizzazione si chiamava Redemption, poi Compensation e ora xxxxxxx. E siamo prossimi al suo rilascio, che però non verrà annunciato pubblicamente. Ce ne accorgeremo guardandoci in giro e vedendo fiorire attività di ogni genere, quali, ritengo, il rifacimento generale della viabilità, la ristrutturazione degli edifici pubblici e poi privati, la non necessità di lavorare per campare.
Confermo, inoltre, che di oro ce n’è tantissimo. So per certo che si stanno trattando compravendite di oro per migliaia di tonnellate a settimana.
Nuove monete sostituiranno il Dollaro USA (del nuovo dollaro ho le immagini nel mio PC; si chiamerà USNote e non più USDollar). Così avverrà per tutte le altre valute. Basta gironzolare sul web per trovare immagini della nuova moneta BRICS e di quella mondiale, mostrata dall’ex Presidente russo Medvedev. Le quali, probabilmente, non verranno mai usate, ma accantonate a vantaggio delle valute nazionali.
I BRICS non hanno mai annunciato nulla al riguardo né tantomeno una moneta mondiale. Il gold standard è un sistema disfunzionale.
Beh, nel mio piccolo, io sto lavorando a questo progetto. Chi vivrà, vedrà.
Il vero problema per noi Italiani sarà come collocarci nell inevitabile sfascio dell eurozona….la butto li : abbiamo grandi risorse nell agroalimentare, nel turismo, e anche nelle manifatture con ottimo rapporto qualita prezzo: Opzione primaria: sgancio controllato dall euro in un patto solidale , che non sarà a costo zero, temo, con dollaro e sterlina. Non c’è niente da fare: i nostri interessi sono opposti a Francia e Germania ( come da sempre) ma con USA e UK si puo raggiungere un compromesso…in una nuova amministrazione Trump che riallacci i rapporti fondamentali e basilari tra Italia e Russia….aspetto osservazioni…
Non ne abbiamo nemmeno bisogno, Gustavo, in un’ottica di de-dollarizzazione.
Sig. Sacchetti, non sono ciò che dice lei, inoltre ha ammesso lei stesso che non ci sono conferme su ciò che e’ successo in Vaticano….. Quindi….
Comunque Vaticano o non Vaticano e’ un dato di fatto che nel mondo c’ e’ pieno d’oro che e’ stato nascosto e un altro dato di fatto e’ che stanno acquistando tonnellate d’oro come anche un altro lettore diceva giustamente, il sig.Bracci.
Per il resto la ringrazio come sempre, la saluto e le auguro buona giornata e buon lavoro.
Non è pieno d’oro..Ci sono moltissimi Paesi che non ne hanno nemmeno un grammo..Bisogna fare in modo in futuro che gli scambi internazionali possano avvenire in condizioni eque per tutti altrimenti si sostituisce il dollaro con l’oro e non si risolve il problema..
Non mi risulta, io credo che sia esattamente il contrario.
Poi ci credo che non hanno oro,perché glielo hanno preso ma non perche’ non ci sia davvero….comunque non mi interessa avere ragione….mi interessa che usciamo da questa gabbia in ogni modo….saluti.
Che vuol dire “non mi risulta”..? Mi sa che non hai molta contezza di come funzionano i sistemi monetari.
Chi vivrà vedrà.
La saluto cordialmente.
Ovvio che il brics si ribelli e affossi il dollaro, dopo che americani ,inglesi e francesi hanno speculato (senza aver riserve) sfruttato per molto tempo molte popolazioni anzi hanno fatto di più…
Molti studiosi di “scienze politiche e geopolitica” hanno potuto corroborare che i membri del “Nuovo Ordine Mondiale NWO” sono stati i creatori, per la loro personale convenienza, “dell’incostituzionale Riserva d’Oro” (FED).
Si parla di una “Banca Nazionale privata” che, insieme ad altre “Banche Internazionali” delle “venti principali famiglie di magnati” appartenenti agli “Illuminati-Bilderberg e ad altri Ordini Segreti”, sono quelle che “con insaziabile avidità” si impadronirono e controllarono tutti “i depositi d’Oro del mondo”.
In questo modo “le Riserve d’Oro” che ogni Paese “ha sempre avuto” diminuirono fino a rimanere “totalmente vuote”. Per quanto dichiarino che i “Gold-Holdings” (depositi di oro) sono conservati in modo sicuro, sarà proprio così o “non ci sarà più oro conservato nei solidi depositi”?
Addirittura recenti studi di “specialisti in finanza ed economia” hanno scoperto che l’Oro di molti Paesi “non esiste più” e, di fronte all’enorme sorpresa di tutti, è stato sostituito con “Tungsteno placcato in Oro”.
Quest’enorme “frode mondiale dell’oro” è così “meschinamente sporca” che potrebbe comportare gravi conseguenze sia per “l’Élite Internazionale” di cui fanno parte “i Bilderberg, gli Illuminati, il Majestic 12, il Club Bohemia, il Club di Roma” e molte altre “Oscure Società Segrete”.
Tutto ciò che di materiale viene ritenuto di valore a questo mondo, ha bisogno di essere “scarso”, di conseguenza se sono in circolazione e scambiate 1000 tonnellate, un altro 90% o forse più è tenuto nei vari caveau. Sono stato in Mali e di oro ce n’è a vagoni. Inoltre, per esperienza, posso assicurare che di oro, diamanti ecc. ce ne sono in qta’ stratosferiche.
Le miniere d’oro non sono infinite e molti Paesi non ce l’hanno nemmeno..E comunque non è un sistema funzionale per le ragioni già elencate..
Appunto e’ questo che dicevo…comunque vedremo.
E intanto il presidente del mio Paese, Javier Milei, per il quale non ho votato, vuole dollarizzare l’economia argentina con una sciocchezza che rasenta la psicopatia. Ti confesso che mi sento come se vivessi in un paese sottosopra. Grazie, caro Cesare, per aver esposto con CHIAREZZA INCONFUTABILE tutto ciò che accade in questa CERNIERA EPOCALE con cui dobbiamo confrontarci nel mondo occidentale. Un rispettoso saluto a te da MENDOZA, Argentina.
Ciao Isabel, grazie. Sì, ho letto. Assurdo e poi l’inflazione sta già salendo.
Sig. Sacchetti, come interpreti l’attentato a Bin Salman? Considerando la sua vicinanza ai Brics (doveva entrare il 1 gennaio ma è ancora in trattiva a quanto pare…) e le spesso comuni alleanze in sede Opec con la Russia, potrebbe essere nell’interesse occidentale un cambiamento di regime? O le risposte sono altrove?
Bin Salman era vicinissimo a Israele fino a pochi anni fa. Fu il primo erede al trono saudita ad andare in Israele. Adesso, molto opportunitisticamente, si è avvicinato ai BRICS, e quindi all’Iran, e Israele è non poco contrariata.
Chiarissimo.
Spero solo che l’Arabia sciolga le riserve e aderisca definitivamente ai brics.
Seguo da un tot questo sito, ma non sono mai intervenuto… “mai dire mai”:
Il sistema del gold standard non funziona e non sto qui a dilungarmi su questo fatto, se le valute sono accettate o non valgono nulla, dipende dalla fiducia, è tutto qui.
Sono stati trovati dei sesterzi romani in bronzo fin in Giappone, perchè li usavano i commercianti asiatici e li tenevano per gli scambi, sicuri che sarebbero stati accettati quasi ovunque, sicuramente lo erano in India dove c’erano almeno due porti dedicati agli scambi con l’Impero, c’era fiducia nell’Impero Romano.
Il Dollaro era molto apprezzato, perchè mai fu messo fuori corso: un dollaro cartaceo, anche vecchio di cent’anni valeva sempre un dollaro, così in tantissime nazioni, i loro cittadini avevano più fiducia nel Dollaro (Governo USA) che nelle loro valute (i loro Governi) e tenevano i risparmi in USD contanti, la fiducia nel governo e nell’economia USA ne garantiva il valore.
Oggi il problema è che NON c’è più fiducia negli USA ne a livello di governo, ne di economia, il punto di non ritorno è stato il sequestri dei beni russi, il sequestro dei “bond”, (i “bot” americani) in mani russe e la UE che agì allo stesso modo…
Un capolavoro di stupida arroganza.
Quel giorno si azzerò la fiducia nel Dollaro ovvero: nel governo USA, infatti da quel giorno, ovviamente, ne Russia ne Cina comprarono più una sola obbligazione statale USA o UE e ne erano i maggiori compratori al mondo.
Inoltre ci sono le demenziali minacce di guerra e provocazioni “occidentali” a Cina e Russia, dunque per quale ragione queste due nazioni dovrebbero finanziare l’apparato politico/militare USA/UE, comprando il debito USA/UE…
…non è finita: gli USA (e vassalli) vogliono introdurre il Dollaro/Euro digitale, un orrore in cui nessuno ha fiducia, il CBDC (central bank digital currency) un “Bitcoin” controllato dal Governo che controllerebbe anche cosa il cittadino potrà comprare o non comprare… e la stessa cosa vorrebbe fare il FMI: imporre la propria valuta digitale come valuta di riserva per gli scambi internazionali.
Il grosso guaio per noi sudditi è che presto (un anno o due) senza acquirenti per i “bond” i governi USA e UE non avranno più soldi per pagare gli stipendi, le pensioni, per far funzionare lo Stato e per pagare i “bond” in scadenza.
Dunque è ormai evidente che per chi comanda l’Occidente la “soluzione” a tutti questi mali sarà la guerra, così potranno fare “default” sul debito pubblico e “grazie” alla guerra potranno dare la colpa a Putin ai cinesi… e restare aggrappati al potere, fino alla scena finale della piscina…
(Ringrazio, per queste idee Martin Armstrong, che seguo da inizio secolo, ma anche GZ, Sacchetti e…)
Grazie per il commento. Una cortesia: non farli troppo lunghi, se puoi. Altrimenti la lettura diventa più difficile. Ci sono alcune imprecisione. Gli Stati Uniti non hanno bisogno di vendere i titoli per finanziare la loro spesa pubblica. Finché hai la banca centrale che stampa moneta non hai questo problema. Le CBDC sono in larga parte uno spauracchio della falsa controinformazione. Le prospettive di una fine del contante oggi sono remote.
Petrodollaro chiave di volta di tutto ciò accaduto in ultimi cinquant’anni su pianeta Terra… oramai traballante assai dopo che Arabia deciso accettare pagamento petrolio in yuan!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/