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Assolto in Svezia un uomo accusato di violenze sulla moglie:”sono i principi della Sharia”
di Cesare Sacchetti
Mentre solamente ieri le donne di tutto il mondo marciavano per chiedere più diritti in difesa dell’eguaglianza di genere, dalla Svezia arriva una storia sconvolgente, una di quelle che grida vendetta sulla violenza alle donne. E’ la storia di Maryam Jassem, una 26enne residente in Svezia, che ha denunciato il marito per abusi e violenze.
La donna ha accusato il marito di averla colpita al volto con una scarpa, di averle tirato i capelli e schiaffeggiata fino ad arrivare ad essere sospettato di tentato omicidio nei confronti della moglie.
Maryam, dopo la serie di violenze subite, aveva deciso di sporgere denuncia e aspettava in questi giorni la pronuncia della corte distrettuale di Sonar, e quando è arrivata la sentenza per lei è stato come rivivere di nuovo l’incubo degli abusi.
I giudici del tribunale svedese non hanno ritenuto “credibile” la versione della donna sulla base del fatto che l’uomo accusato provenisse da una “buona famiglia” e quindi Maryam per risolvere la questione avrebbe dovuto rivolgersi alla famiglia del marito.
Tutto questo perchè, secondo i giudici svedesi, la donna non si è sposata secondo i principi giuridici di riferimento del diritto matrimoniale svedese, ma in osservanza ai precetti della Sharia, il codice islamico che deriva direttamente dal libro sacro dell’Islam, il Corano.
Il dispositivo della sentenza chiarisce proprio questo aspetto, ricostruendo la vicenda familiare di Maryam e di suo marito, che hanno celebrato il proprio matrimonio 7 anni fa circa secondo i principi della legge islamica.
Per i giudici “la normalità in questi circoli è che una donna informi la famiglia del marito dei maltrattamenti subiti, per poter risolvere questione nel contesto familiare. Il fatto che la donna si sia rivolta alle autorità di polizia, ha ridotto la sua credibilità.”
Quindi il sistema penale svedese di fatto si trova a penalizzare la vittima che trova il coraggio di denunciare le violenze alla polizia, piuttosto che cercare di proteggere quelle donne succubi di principi religiosi in aperta opposizione alle leggi dello stato svedese.
Il caso non ha mancato di sollevare feroci polemiche nel paese, ed è emerso successivamente che a fare parte della corte incaricata di pronunciarsi sul caso, erano Ebtisam Aldebe e Hasan Fransson, entrambi nominati in quel ruolo dal partito Centerpartiet, il partito di centro svedese di ispirazione liberale.
In particolare Ebtisam Aldebe, non aveva nascosto in passato le sue idee riguardo al rapporto tra Islam e leggi svedesi, sostenendo che fossero le seconde a doversi adattare al primo e che la Svezia dovesse pertanto passare all’applicazione diretta della Sharia.
Il direttivo del Centerpartiet ha espulso entrambi dal partito, ma resta il fatto che Maryam Jassem si è trovata ad essere sottoposta al giudizio di persone che sostengono dichiaratamente la prevalenza del diritto islamico su quello svedese.
Questa sentenza rappresenta probabilmente un inedito giuridico nel quadro del diritto europeo, nel quale delle leggi straniere in netto contrasto con quelle degli stati membri dell’UE, arrivano a prevalere sul diritto nazionale, in questo caso quello svedese.
La donna vittima degli abusi, ancora sconvolta dalla sentenza, ha rilasciato alcune dichiarazioni in questi giorni esternando tutto il suo sconcerto che l’ha portata a definire quanto accaduto “basso e poco professionale”.
Ha anche aggiunto che non vuole che “la Svezia diventi come il Medio Oriente” perchè in tal caso “sarebbe un disastro se questi valori diventino quelli di riferimento nei tribunali svedesi”.
L’8 marzo ieri è passato tra le marce dei movimenti delle donne che chiedono più diritti. Nessuno di questi ha però avuto una parola per il caso di Maryam. Le donne islamiche vittime della violenza della Sharia in Europa sono sole.
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la Svezia una nazione all’avanguardie mette chi segue hallah è grande nelle corti di giustizia loro, e poi mandano le tru(i)ppe in paesi che non sono con leggi di natura occidentale. nazione di su.. cesso
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se i cogli uno inglese hanno il potere proibi chi li segue un parola che usa H e la inglese CARE
La signora potrà ricorrere in secondo grado o portare la sua istanza alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.dobbiamo dare la massima. A visibilità a questa storture interpretativa dei Giudici s svedesi. La dottrina fa sempre prevalere la legge nazionale a quella estera soprattutto per i propri cittadini. Ci auguriamo che la moglie in oggetto sia ben supportata dai suoi più illuminati concittadini.
Non è che il marito sia stato assolto per mancanza di prove? Non è che solo in Arabia Saudita la sharia è legge dello stato ? Non ti vengono dubbi ? Puoi citare le fonti così come si conviene quando riporti una notizia?
Caro Andrea, se tu avessi cliccato sui link ipertestuali citati nell’articolo, avresti trovato le fonti che cercavi. La fonte è il giornale svedese “Expressen” e no, il marito non è stato assolto per mancanza di prove come sostieni, ma per le motivazioni riportate nell’articolo che non sono altro quelle scritte nella sentenza.
La deriva antisovranista che ha colpito l’Europa da almeno vent’anni , fomentata dai movimenti di sinistra , finanziata da George Soros e appoggiata su tutta la linea dalla dirigenza dell’U.E. , ha stravolto l’identità europea abbattendo uno a uno i suoi principi ed i valori fondanti storici della nostra civiltà occidentale . Tocca ribellarsi con decisione .