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Aggrediti giornalisti stranieri alla stazione Termini: l’Italia come la Svezia
di Cesare Sacchetti
Un’altra aggressione ad una troupe di giornalisti a Roma sempre alla stazione Termini. Dopo l’attacco da parte di un immigrato irregolare contro Francesca Parisella , giornalista del programma televisivo Matrix trasmesso su Canale 5, stavolta ad essere aggredito è stato il reporter indipendente e attivista britannico, Tommy Robinson, assieme alla sua troupe impegnata a riprendere il degrado nei pressi di via Marsala, a pochi passi dalla stazione Termini.
Il video dell’aggressione contro Tommy Robinson alla Stazione Termini
Il reporter inglese, già noto in patria per aver fondato l’European Defense League, un’associazione nata per contrastare l’islamizzazione dell’Europa, era in Italia per documentare l’esito delle elezioni italiane e allo stesso tempo voleva realizzare un’inchiesta sugli episodi di violenza in Italia commessi dagli immigrati, in particolare proprio prendendo spunto da quanto accaduto a Francesca Parisella aggredita a via Marsala, laddove prima ancora era stata aggredita anche Daniela Santanchè con un lancio di sassi.
Robinson premette nel video che gli era stato espressamente sconsigliato di recarsi in dei luoghi che oramai assomigliano sempre di più a delle zone proibite, dove le leggi dello Stato di fatto non esistono e il territorio è in mano a bande di migranti che aggrediscono chiunque non sia gradito.
Nel video si vede una concitata discussione tra la troupe di Robinson e uno dei migranti accampati a via Marsala che ha attaccato e minacciato più volte il cameraman impegnato nelle riprese. Il migrante a quel punto si è avvicinato minacciosamente contro l’operatore urlando “lo prenderò”, e il giornalista si è frapposto in sua difesa rispondendo “ti metterò a dormire.”
L’alterco tra i due è continuano nei minuti successivi e il migrante inferocito è arrivato a minacciare il reporter di ucciderlo avvicinandosi con le braccia alzate verso di lui che lo ha colpito con un pugno nel tentativo di difendersi.
La situazione si è calmata solo successivamente quando sono intervenute le forze dell’ordine prima che accadesse il peggio, e altri migranti potessero dare manforte all’aggressore scatenando una rivolta che a quel punto avrebbe potuto deflagrare in maniera incontrollata.
Per l’ennesima volta quindi, è stato confermato che i giornalisti che vogliono documentare il degrado nei pressi della stazione Termini a Roma, devono farlo mettendo a rischio la propria incolumità, in una zona di Roma che purtroppo ora assomiglia alle famigerate “no go zone” delle città svedesi, ovvero dei quartieri diventuti delle enclavi territoriali in mano a gang di migranti.
L’episodio ha suscitato scalpore sui media anglosassoni, ma in Italia non si è fatto minimamente cenno dell’ennesima aggressione nei confronti di reporter che provano a denunciare una situazione ormai da troppo tempo fuori controllo. Alla stazione Termini, continuano a essere i migranti, spesso irregolari, a dettare legge.
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