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“Uomo e donna biologicamente diversi.” Docente svedese accusato di antifemminismo
di Cesare Sacchetti
Ogni qual volta si riportano le notizie nascoste dal mainstream che riguardano la Svezia, si è assaliti dal dubbio che ci si trovi di fronte ad un qualche tipo di fake news, talmente surreali sono i fatti riportati.
E’ il caso di quanto accaduto al professore Germund Hesslow, docente di neurofisiologia alla prestigiosa università di Lund, in Svezia.
L’accademico svedese è finito sotto accusa per le sue affermazioni fatte durante il suo corso di studi, intitolato “Eredità e Ambiente”. In particolare, a suscitare le proteste di alcuni suoi studenti nei suoi confronti sono state le osservazioni di Hesslow sulle differenze biologiche che esistono tra uomo e donna.
Sembra assurdo, ma evidentemente la scienza e la natura sono diventate motivo di scandalo e di polemica in Svezia, e far notare semplicemente ciò che è stata sempre un’evidenza fin dalla presenza del genere umano sulla Terra, diventa motivo per essere sottoposti a dure contestazioni.
Gli studenti che hanno sollevato il caso davanti al rettorato dell’ateneo, sostengono che il professore abbia fatto affermazioni “transfobiche” e “antifemministe”, che in quanto tali andrebbero contro i valori alla base della società svedese.
I laureandi evidentemente partono dal presupposto che l’accademia non deve essere neutrale, dal momento che contestano al professore una presunta condotta “antifemminista”, come se i docenti universitari svedesi fossero tenuti a prescindere ad aderire ai valori del femminismo.
Ma aldilà delle contestazioni, Hesslow ha solamente ricordato ciò che la biologia e la natura umana si ostinano a ribadire sulla base di alcune semplici evidenze scientifiche, ovvero che i generi sessuali non possono essere considerati dei “meri costrutti sociali”, ma che esistono elementi biologici e medici che ne rimarcano le differenze.
Se uomo e donna sono dotati di due differenti apparati riproduttivi, una ragione ci dovrà pur essere, e sembra paradossale che in Svezia nozioni che si apprendono nelle scuole primarie diventino motivo di acceso dibattito nelle università pubbliche.
Ma gli studenti che contestano il docente di neurofisiologia non ne vogliono sapere di ammettere che esistono alcune elementi di natura incontestabili, e sostengono che è il professore ad essere animato da pregiudizi ideologici, e non viceversa.
Hesslow, da parte sua in un’intervista a Russia Today, ha ribadito che non ha intenzione di ritrattare quanto dichiarato durante le sue lezioni, dal momento che non ha fatto altro che ricordare quanto la scienza afferma praticamente da sempre.
Il professore ha inoltre aggiunto che questi argomenti non erano nemmeno strettamente parte del suo corso, ma erano risposte fornite ad alcuni studenti che hanno chiesto delucidazioni a riguardo.
Nonostante ciò, l’università di Lund sembra condividere le ragioni degli studenti, dal momento che Hesslow è stato convocato da Christer Larsson, il presidente del corso di studi di educazione medica, dopo che una studentessa aveva espresso le sue rimostranze nei confronti del docente, colpevole di aver divulgato la sua “personale agenda antifemminista”.
L’ateneo quindi ha richiesto al professore di ritrattare le sue affermazioni, in particolare una sulle lesbiche che hanno un “orientamento sessuale maschile”, e un’altra sulla transessualità sulla quale sussistono dubbi se vada effettivamente identificata come un orientamento sessuale.
L’accademico ha rifiutato categoricamente di fare marcia indietro, e si è difeso affermando di aver basato le sue considerazioni su mere evidenze scientifiche, e non su principi ideologici.
La comunità scientifica svedese che in passato ha contestato i metodi dell’Inquisizione, si ritrova ad adottare i suoi stessi metodi chiedendo ad uno dei suoi membri di abiurare le sue affermazioni.
L’università ha ora ordinato una indagine per fare luce sull’accaduto e non è escluso che il professore possa venire allontanato dal suo corso.
In Svezia, ricordare che esistono delle evidenze di natura può costare il posto.
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