di Cesare Sacchetti Ieri i media celebravano l’anniversario dell’inizio della farsa pandemica....
Lo scandalo nascosto di Natacha Jaitt: la donna che accusò Bergoglio di traffico pedofilo
di Cesare Sacchetti
Non ne sa più nulla da qualche anno, e i media mainstream Occidentali e italiani si sono, come da loro costume, premurati di nascondere questo caso alquanto spinoso.
E’ la storia di Natacha Jaitt, un’avvenente donna argentina che aveva iniziato la sua carriera come modella di Playboy per poi darsi anche alla prostituzione, apparentemente di alto bordo.
Nonostante il profilo non proprio immacolato di Natacha, la sua coscienza però deve essere stata scossa da quello che ha visto in quel mondo e l’ha portata a poco a poco a denunciare tutti gli orrori che i potenti della sua terra commettevano ai danni di innocenti bambini.
Natacha Jaitt aveva iniziato esplicitamente a parlare di un vasto traffico di pedofilia che avviene nelle alte sfera della società argentina e che si serve spesso di organizzazioni di copertura “filantropiche” per non attirare sospetti.
L’orco, lo si è visto, ad esempio, anche nei casi di pedofilia dell’UNICEF, si nasconde sotto gli abiti più insospettabili non solo per mettersi al riparo di accuse di pedofilia, ma per far apparire queste ancora più “assurde”, considerato che l’immagine pubblica che questi pedofili hanno è invece quella di “benefattori” che corrono in soccorso ai bambini.
Nulla di più falso, nulla di più ipocrita. Il primo uomo che la Jaitt aveva chiamato in causa era appunto uno di quegli insospettabili, uno di quelli che non si penserebbe mai potesse essere associato con questi mondi e che invece ne è parte integrante.
Gustavo Vera: l”umanitario” accusato di essere al centro del traffico
Si tratta di Gustavo Vera. Gustavo Vera è noto per essere uno degli “umanitari” più in vista del suo Paese.
Gustavo Vera
Vera era già salito agli onori delle cronache nei primi anni 2000, quando l’Argentina si trovava nella tempesta della crisi economica indotta dalle politiche di austerità imposte dal famigerato Fondo monetario internazionale.
La morsa della crisi stringeva il Paese, costretto ad osservare uno scellerato cambio fisso con il dollaro che impediva al peso argentino di fluttuare liberamente sul mercato e non scaricare così i costi della mancata a necessaria svalutazione della moneta sul lavoro.
L’Argentina è stata uno dei numerosi laboratori della finanza askenazita internazionale e gli effetti di tale ricetta si fecero sentire tutti su milioni di argentini, ridotti in povertà da quelle criminali politiche economiche.
Vera nasce in tale contesto storico.
La sua ONG, La Alameda, viene fondata con il dichiarato scopo di offrire conforto e protezione alle vittime del lavoro minorile, della schiavitù e della pedofilia, ma il lupo, come spesso capita, ama indossare i panni dell’agnello per perpetrare meglio i suoi traffici e questa storia non sembra fare eccezione a tale regola.
Secondo le denunce di Natacha Jaitt, Vera era l’uomo che invece ha avuto il compito tramite la sua ONG di gestire una vasta rete di prostituzione, anche minorile, nella quale erano e sarebbero ancora oggi coinvolti gli uomini più in vista del Paese.
Ci sono dentro politici di alto rango, uomini di “chiesa”, giornalisti, giudici e avvocati che erano e sono ancora oggi clienti fissi dei bordelli gestiti direttamente da Gustavo Vera, il quale ancora oggi gode di altissime protezioni nel sistema politico argentino.
Il “filantropo” non è mai stato nemmeno sfiorato dalle inchieste giudiziarie o giornalistiche fino a quando non è comparsa sulla scena Natacha Jaitt che decise di rivelare il vasto traffico pedofilo che si cela dietro La Alameda.
La rete è vasta e secondo la ex modella di Playboy tocca anche altre diverse squadre di calcio del campionato argentino, dove gli aspiranti giovani calciatori vengono costretti a prostituirsi da famelici dirigenti in cambio di avere una chance di calcare i campi da gioco delle formazioni più prestigiose del Paese.
La Jaitt aveva fatto i nomi e i cognomi pubblicamente. Non ha avuto paura di affermare certe verità perché aveva molte prove documentali sui pedofili coinvolti in tale giro.
I preti pedofili infedeli coinvolto nel giro pedofilo
Sono nomi come quello, ad esempio, di padre Julio Grassi, che in Argentina già negli anni’90 era noto per aver dato vita alla fondazione “Bambini felici” che sulla carta aveva il compito di fornire assistenza ai bambini vittime di abusi, mentre in realtà una volta che i piccoli varcavano la soglia di questa associazione venivano subito violentati e poi messi sul mercato pedofilo argentino e internazionale.
Grassi aveva stretti rapporti con Vera e l’associazione del primo collaborava a stretto contatto con il secondo, la citata Alameda.
Il sacerdote argentino è rimasto impunito per molti lunghi anni. Già nel 1991 c’erano denunce contro di lui, ma i testimoni venivano sottoposti a pesante intimidazione e minacce e costretti quindi a ritrattare o a tacere, pena essere uccisi da questa potente rete di trafficanti.
Nonostante i magistrati argentini fossero già perfettamente al corrente di quanto accadeva dietro i cancelli della “Bambini felici”, soltanto nel 2013 si decisero finalmente a spiccare un mandato di cattura contro Julio Grassi, che venne rinchiuso nel carcere di Ituzaingó dopo una lunga trafila giudiziaria durata 22 anni, nel corso dei quali don Grassi è sempre rimasto a piede libero.
Padre Grassi
A Buenos Aires, nell’arcivescovado, erano perfettamente al corrente di quanto stava accadendo nella fondazione di padre Grassi, ma l’uomo che avrebbe dovuto fare luce e intervenire tempestivamente per proteggere i bambini non si muove.
L’arcivescovo che sapeva tutto e che non si è mosso non era altri che Jorge Mario Bergoglio.
La misteriosa ascesa del cardinal Bergoglio
Ancora oggi ci sono ombre e interrogativi senza risposta sulla rapida ascesa ecclesiastica di Bergoglio.
Se si leggono, ad esempio, le riflessioni, accuratamente nascoste da quasi tutti gli organi di stampa, di padre Peter Hans Kolvenbach, superiore generale dei Gesuiti, esce un ritratto a dir poco inquietante del papa argentino.
Kolvenbach disse che Bergoglio era alquanto inadatto per diventare vescovo a causa del suo carattere “doppio, fintamente umile” e che spesso non esitava a ricorrere al turpiloquio, circostanza quanto mai “inusuale” per un uomo di Chiesa.
Il profilo che traccia il superiore gesuita è ancora più interessante se si pensa che coincide alla perfezione con quanto dicono in Vaticano del papa venuto dalla fine del mondo.
L’aggressività e le cattive parole sembrano essere una seconda pelle di Francesco che non esita a prendere a male parole anche i dipendenti del Vaticano o ad umiliare i vari vescovi e cardinali pubblicamente.
Il profilo di Bergoglio è quello di un despota come si può leggere nelle pagine del “Papa dittatore” ma mai la stampa mainstream italiana ha dato molto risalto a queste clamorose rivelazioni.
C’è sempre stata sin dal principio una luna di miele tra i media italiani e il pontefice, nonostante i primi non abbiano esitato in passato a gettare fango sulla Chiesa e a diffamare, ad esempio, papi come il compianto Pio XII.
Bergoglio è esattamente il tipo di “papa” che questi ambienti volevano a tutti i costi e la sua ascesa si può spiegare soltanto con la protezione di mondi che di cattolico hanno molto poco e di massonico invece tutto.
Il cardinal Bergoglio ai tempi del suo arcivescovado a Buenos Aires sapeva che Julio Grassi era un pedofilo, ma nonostante questo decise di proteggere il prete che abusava dei bambini e di iniziare una violenta campagna di intimidazione contro tutte quelle vittime che salivano sul banco dei testimoni per raccontare gli abusi subiti.
Nemmeno dopo la condanna definitiva a 15 anni di carcere per abusi sessuali su minori ha indotto Bergoglio, nel frattempo divenuto pontefice, a ridurre Grassi allo stato laicale.
Ad oggi il prete pedofilo argentino è ancora a tutti gli effetti un sacerdote di Santa Romana Chiesa.
Forse la spiegazione per queste decisioni di Bergoglio va cercata nelle frequentazioni del cardinale argentino che di cattolico hanno ben poco, e anzi sono dichiaratamente ostili a questa religione.
Non appena nominato arcivescovo di Buenos Aires, il cardinal Bergoglio riceve nel 1999 la nomina onoraria a membro del Rotary Club, un’associazione di chiara natura paramassonica che un tempo poteva costare la scomunica ai sacerdoti non che ne facessero parte, ma che soltanto partecipassero ad una delle loro riunioni.
Il Rotary non è però l’unico ambiente “poco” cattolico frequentato dal porporato argentino.
Se già l’iscrizione ad una paramassoneria può sembrare inaccettabile per un vescovo, dovrebbe esserlo ancora di più la sua aperta vicinanza alla massoneria ebraica del B’nai B’rith.
Il nome di questa loggia, fondata a New York nel 1848, è ricorrente in tutti quegli affari di Chiesa dove si possono chiaramente vedere gli effetti di quella costante e incessante infiltrazione praticata da quegli ambienti ebraici che erano determinati a trasformare la Chiesa Cattolica in una qualunque istituzione secolare dedita all’osservanza del culto dei diritti umani piuttosto che alla verità di fede trasmesse nel corso di quasi duemila anni di storia.
Si è già visto in passato come questa massoneria ebraica si sia prodigata non poco per dirottare gli esiti dei due conclavi del 1958 e del 1963 perché in quel periodo storico c’è stato un momento spartiacque nella storia della Chiesa.
Sono saliti sul soglio di Pietro due pontefici associati alla massoneria che hanno permesso la successiva secolarizzazione della Chiesa attraverso il Vaticano II fino ad arrivare proprio all’idolo pagano della Pachamama depositato e venerato da papa Francesco sui giardini della Santa Sede.
Il cammino di questa apostasia si vede ovunque e si vede anche nella infiltrazione massonica e pedofila denunciata dalla Jaitt.
La “fraterna” amicizia tra Francesco e Gustavo Vera
La donna aveva denunciato questa commistione di interessi e di affari e aveva spiegato che la ragione per la quale Gustavo Vera era considerato un intoccabile era per la sua stretta amicizia con Bergoglio già quando questi era arcivescovo di Buenos Aires, un rapporto che non si è mai interrotto nemmeno quando il cardinale gesuita divenne papa nel 2013.
Francesco infatti riceve almeno due volte Vera in Vaticano.
La prima nel 2016 e la seconda nel 2021 quando il fondatore di Alameda è stato invitato dall’accademia pontificia per partecipare al seminario sulla povertà e le ingiustizie sociali, in quello che è sembrato un altro chiaro tentativo da parte di Bergoglio di seguire le orme della eretica teologia della liberazione che si propone di coniugare le teorie marxiste materialiste, e quindi fondamentalmente atee e anticristiane, con la teologia cattolica.
Gustavo Vera assieme a Bergoglio nel 2021
Francesco ha continuato ad avere rapporti con il suo storico amico Vera anche più di recente, quando nel settembre del 2024 gli ha mandato una lettera per ringraziarlo dell’impegno profuso nel caso di Loan, un bambino di 5 anni scomparso lo scorso giugno nella provincia di Corrientes, in Argentina.
Non sono però dello stesso avviso i genitori del piccolo, José Peñay María Noguera che si sono recati lo scorso novembre presso il procuratore Mariano de Guzmán per sporgere denuncia contro Vera per reati quali associazione a delinquere, inquinamento delle prove e falsa testimonianza.
Se si considera poi quanto aveva detto negli anni passati Natacha Jaitt, non si può nemmeno escludere uno scenario ancora più inquietante, quale quello che vedrebbe direttamente coinvolto lo stesso Vera nella sparizione del bimbo, considerate le accuse di pedofilia che sono piovute addosso alla fondazione Alameda.
Francesco però non sembra aver cambiato minimamente idea su sul fraterno amico né sembra aver mai mostrato ripensamento o pentimento alcuno per tutti gli altri pedofili da lui protetti e non di rado promossi.
Grassi è soltanto la punta dell’iceberg.
A godere della protezione di Bergoglio ai tempi della sua “missione apostolica” in Argentina è stato anche un sordido personaggio come padre Ruben Pardo, che ha stuprato un bambino di 15 anni nell’agosto del 2002.
Il cardinal Bergoglio anche in quegli anni fece tutto quello che era in suo potere per proteggere il pedofilo, tanto da nasconderlo in una casa per preti in pensione fino alla sua morte per AIDS che avvenne nel 2005.
Anche un altro pedofilo come padre Napoleón Sasso venne protetto.
Sasso ha stuprato almeno 5 bambine dai 5 ai 13 anni negli anni’90 fino a quando non venne condannato nel 2007 a 17 anni di carcere.
I genitori delle vittime chiesero udienza al cardinal Bergoglio che gliela negò e che non fece nulla negli anni passati per allontanare il pedofilo dalla sua diocesi.
Ovunque c’erano sacerdoti accusati di pedofilia, il porporato argentino non solo faceva finta di non vedere ma se c’era da dare il suo appoggio lo dava a coloro che erano stati praticamente colti in flagranza di reato.
La Jaitt aveva iniziato a parlare proprio del piano superiore di questa rete pedofila.
Aveva detto espressamente che costoro godevano tutti della protezione di Jorge Mario Bergoglio e il giorno dopo le sue accuse pronunciate sugli schermi della televisione argentina ha subito una perquisizione l’11 aprile del 2018 ordinata dal magistrato Sebastian Ramos.
La ex modella argentina aveva detto di avere prove inconfutabili contro tutti coloro coinvolti nel giro pedofilo da lei denunciato e la magistratura si è affrettata a perquisire la sua casa probabilmente proprio alla ricerca di quegli elementi che potevano mettere alla gogna gli uomini più “rispettabili” dell’Argentina.
Nel 2019, la Jaitt si reca in tribunale per denunciare di essere stata stuprata dal regista Pablo Yotich, e due settimane dopo questa sua esplosiva rivelazione avrebbe dovuto testimoniare proprio contro Gustavo Vera, il fidato amico di Jorge Mario Bergoglio accusato di pedofilia.
Non fece però mai in tempo.
Venne trovata morta in una stanza d’albergo imbottita di droghe nonostante i suoi famigliari abbiano dichiarato dopo la sua morte che non faceva più uso di droghe da molto tempo.
Natacha lo aveva scritto su Twitter, oggi X, prima che questo accadesse.
Il tweet di Natacha Jaitt del 5 aprile 2018
Se fosse stata trovata morta in circostanze poco chiare, quali “suicidio” o “incidente”, allora quello sarebbe stato il risultato di un omicidio voluto contro di lei dai veri signori della rete pedofila.
Tra i suoi accusati c’era l’uomo che oggi siede sul soglio pontificio. C’era Jorge Mario Bergoglio, l’uomo che ha portato l’apostasia del Vaticano II ai suoi più degenerati limiti.
Natacha Jaitt ancora oggi attende giustizia così come la attendono tutti quei bambini vittime di questo turpe e infame traffico.
Un traffico che Jorge Mario Bergoglio ha protetto e aiutato nel corso di tutta la sua intera carriera “ecclesiastica”.
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Buongiorno,
Che dire, fin quando non verranno catturati ed eliminati fisicamente questi personaggi staremo sempre ad assistere a queste schifezze immonde, dobbiamo sperare che ci sia qualcuno che faccia giustizia a partire dal vertice di queste rete ….
Per quanto riguarda invece Trump ho visto che ha messo dazi su Canada,Cina e Messico anche se non comprendo quale sia il significato di tale mossa, se vuole attaccare i “controllori” di questi paesi cosa c’entrano i dazi?
Tra l’ altro li metterà pure su UE e questa sarà una cosa positivada una parte ma cosa bisogna attendersi nel frattempo economicamente parlando per i benefici e non benefici nei confronti dell’ uomo di strada? Cosa cambierà con i dazi?
Saluti
Durante il primo mandato Trump, nonostante la retorica, è stato piuttosto cauto con l’Europa. Se dovesse calcare la mano: l’Europa non esporta tecnologie fondamentali (tranne qualche lodevole eccezione), bensì è dipendente da Stati Uniti ed Estremo Oriente.
Nel primo mandato l’obiettivo primario era la Cina. In questo lo sono Canada, Messico e Unione europea.
Al momento è stato cauto con la PRC e la risposta della PRC è stata contenuta. Quest’ultima avrebbe potuto svalutare il RMB o espellere Tesla. I dazi alla UE sono, al momenti, annunciati.
Ho detto che nel primo mandato l’obiettivo era la Cina, non adesso…
Io penso che, nonostante gli inevitabili problemi che caratterizzano tutti i grandi Paesi, la PRC sa che deve essere pronta a turbolenze internazionali. Che siano dazi o il disaccoppiamento delle Economie mondiali. Inoltre il disaccoppiamento tra PRC ed Occidente ha evidenziato un certo grado d’interdipendenza che non può essere ridotto in breve tempo.
Forse è per questo che, al momento, tra PRC ed USA nessuno vuole azzardare troppo?
La Cina si deve adattare al mondo de-globalizzato e il processo di riconversione della sua economia è già iniziato.
Sul fronte interno non e’ stato di meno. Infatti sono diverse le
Agenzie colpite duramente da Trump quali:
NIH (National institute of Health,) sospesa per la truffa dei vaccini corona/MRNA, con ordinanza di cessare tutte le attivita’
FDA (Food and Drug administration,) sospesa per la truffa dei vaccini corona/MRNA, oltre ad aver permesso l’uso di sostanze palesemente tossiche nel cibo degli americani, con ordinanza di cessare tutte le attivita’
CDC – (Centers for disease control) sospesa per la truffa dei vaccini corona/MRNA
USAID – (U.S. Agency for International Development) – sospesa per frode, web site chiuso o oscurato.
FBI,CIA,NSA – tutte le figure chiave cacciate via per manifesta corruzione.
Oltre al ritiro dall’WHO – (World Health Organization) per la truffa dei vaccini corona/MRNA.
Buonasera
Sempre le solite uccisioni di innocenti che alla fine non trovano giustizia e forse non la troveranno mai….. Chissà se con Trump pagheranno caro ciò che si meritano…..
Nel frattempo accadono tante cose……
I dazi contro UE cosa porteranno di buono per noi nello specifico facendo un esempio?