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Cesare Sacchetti

L’inferno sulle autostrade del Belgio: scontri armati tra migranti e polizia

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Categorie: Immigrazione

20/01/2018

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di Cesare Sacchetti

La guerriglia sulle autostrade del Belgio. Accade sull’autostrada E-40, vicino alla città di Groot-Bijgaarden, a pochi passi da Bruxelles, nella regione delle Fiandre. Su quel tratto stradale spesso transitano autoarticolati diretti verso il Regno Unito, e non è raro che i migranti tentino di salire a bordo di questi mezzi pesanti per approdare in Gran Bretagna. Quello che è accaduto lo scorso giovedì notte, riportato dal giornale belga Het Nieuwsblad, però è più preoccupante.

Risultati immagini per Groot-Bijgaarden E40

L’autostrada E-40 in Belgio, luogo dello scontro armato tra i migranti e la polizia

I migranti, in massima parte originari da Iraq, Afghanistan e Iran, non si sono arresi tranquillamente alla polizia. Una volta che di fatto la polizia del posto ha tentato di prenderli in custodia, sono fuggiti nelle boscaglie vicine ma si trattava solo di una fuga temporanea. Hanno chiamato rinforzi e hanno affrontato le forze dell’ordine con mazze e bastoni in un vero e proprio scontro armato.

Proprio su quell’autostrada c’erano già stati degli episodi di aggressione e violenze nei confronti dei conducenti dei camion che si rifiutavano di trasportare i migranti sui loro mezzi. I controlli delle forze dell’ordine belghe si sono intensificati a questo proposito per cercare di contrastare il traffico di esseri umani sulle autostrade del paese.

Lo scorso giovedì notte però la situazione è degenerata quando è esplosa la ribellione e l’aggressione contro i poliziotti che, nei loro controlli di rito, hanno scoperto i migranti che cercavano di salire a bordo di alcuni mezzi in un parcheggio sull’autostrada E-40 nei pressi di GrootBijgaarden.

E’ proprio il portavoce della polizia federale, Peter De Waele, a descrivere quanto accaduto. “Una pattuglia della polizia, formata da 6 agenti, stava effettuando dei controlli e ha sorpreso 5 migranti mentre cercavano di salire a bordo dei camion.” A quel punto, racconta De Waele, “gli uomini sono fuggiti nei cespugli per poi ritornare subito dopo con dei rinforzi armati di mazze e bastoni”. I poliziotti belgi quindi si sono visti accerchiati e in inferiorità numerica, perché i migranti avevano formato un gruppo di 40 persone estremamente aggressivo e che si incitavano l’uno con l’altro per lanciare gli attacchi contro gli agenti.

In un primo momento, prosegue De Waele, “i poliziotti hanno cercato di difendersi con i manganelli”, ma per cercare di riportare la situazione alla calma, gli agenti di polizia sono stati costretti a sparare un colpo di pistola in aria per far desistere i migranti inferociti dall’aggressione. Solamente due settimane prima a Kempen, una regione nel Nord-Est del Belgio, la polizia aveva fermato un furgone carico di 30 persone che una volta vistosi scoperte avevano cercato di ribellarsi.

Ma quanto accaduto a Groot-Bijgaarden non ha precedenti specifici e preoccupa non poco le forze dell’ordine. Lo stesso De Waele evidenzia che a differenza dei precedenti controlli, i “migranti ora non fuggono, ma attaccano direttamente la polizia”. Le autostrade del Belgio,a quanto pare, sono diventate teatro di scontri armati.  

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1 commento

  1. Maria stella

    e mi sa tanto che fra non molto sarà così da noi con la complicità della Boldrini che aveva promesso lo ius- soli a tutti quelli che venivano senza distinzione è ora che si cacciano via da tutta l’Europa non sanno cosa sia la democrazia xchè non sanno gestirla nel loro paese è ora che si facccia un vero trattato con i loro paesi x il rientro nella loro patria e con velocità appena sbarcati nel nostro territorio nel giro di un mese altrimenti non smetteranno + di venire da noi a delinquere vedi i tunisini che li liberano dalle loro carceri e vengono qui da noi a delinquere e con quelli che sono già qua appena commettono reati si rimandano al loro paese a scontare la pena e licenziare giudici che assolvono continuamente questi delinquenti che in fondo sono solo delinquenti che scappano dalle loro galere e x tutto ciò bisogna anche dare la colpa alla Merkel che ha aperto le frontiere senza controllo

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