Di Cesare Sacchetti La storia dell’Ucraina non è soltanto la storia di un barbaro regime nazista...
2024: l’anno decisivo per la fine del Nuovo Ordine Mondiale e dell’anglosfera?
di Cesare Sacchetti
Se dovessimo rispondere alla domanda se l’anno da poco iniziato possa essere quell’anno che determina la fine del cosiddetto ordine liberale internazionale e di tutto ciò che c’è dentro tale decadente struttura geopolitica, ci sentiremmo di rispondere affermativamente.
Il 2024 infatti presenta delle caratteristiche e degli eventi che probabilmente saranno quelli che chiuderanno un ciclo storico iniziato almeno dal 1945.
Il mondo, l’Europa e l’Italia si trovano da quasi 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale in una condizione che ha visto l’ascesa internazionale dell’Occidente liberale e la conseguente fine degli Stati nazionali per come lo si era conosciuti prima dell’inizio del conflitto.
La seconda guerra mondiale è stata quell’evento di proporzioni così enormi che ha consentito di cambiare completamente l’architettura degli Stati nazionali rendendoli di fatto delle entità giuridicamente svuotate e non più dotate dei poteri sovrani che avevano un tempo.
Il conflitto è stato semplicemente perfetto per soddisfare la logica di quei poteri che volevano avviare un trasferimento della sovranità degli Stati nazionali a favore di centri del potere transnazionali rappresentati dall’impalcatura partorita dalle potenze anglosassoni a Bretton Woods nel 1944.
In quell’anno, si erigono i pilastri dell’ordine finanziario internazionale che ha dominato tutta la seconda metà del 900 e l’inizio del XXI secolo, laddove il dollaro americano ha rappresentato la moneta dominante degli scambi internazionali.
Le potenze vincitrici hanno semplicemente deciso in quel preciso istante che andava costruito un impero fondato sulla supremazia dell’idea del culto dei diritti umani, e tale culto andava imposto anche al resto del mondo e a coloro che non volevano sacrificare la sovranità del proprio Stato a favore di tale impero.
L’impero americano è stato la fine degli Stati nazionali e i suoi sostenitori che siedono ai vertici dei circoli globalisti e delle massonerie internazionali hanno utilizzato la superpotenza americana per imporre la loro visione del mondo che altro non è che l’accentramento assoluto del potere nelle mani di un organismo unico internazionale, ovvero quella che i vari tecnocrati definiscono governance internazionale
La governance non è il potere di uno Stato. La governance è il potere di centri del potere privati finanziari e industriali che non risponde a nessuno e che ha determinato il percorso degli Stati nazionali dal 1945 in poi.
Il fallimento del piano autoritario del Grande Reset
Questa fase storica della quale stiamo parlando sta giungendo definitivamente al termine poiché dopo la farsa pandemica si è messa in moto una catena di eventi che ha portato ad esiti esattamente opposti a quelli desiderati da gruppi quali il forum di Davos, il gruppo Bilderberg e il Club di Roma.
Le famiglie dominanti del globalismo quali i Rothschild, i Rockefeller, i Dupont e i Morgan erano abbastanza convinte in cuor loro che attraverso la fabbricazione di una crisi artificiale quale la farsa pandemica avrebbero creato quell’evento catalizzatore tale da ridisegnare completamente ogni assetto internazionale, e favorire la definitiva ascesa di questo superimpero internazionale nel quale un tiranno con poteri autoritari di gran lunga superiori a quelli dei totalitarismi del secolo scorso, avrebbe governato con assoluto pugno di ferro e perseguitato tutti coloro che si fossero opposti ai suoi piani.
Non sarebbe stato altro che l’esternazione di quel totalitarismo che le massonerie chiamano “Nuovo Ordine Mondiale” e che è stato citato innumerevoli volte da leader internazionali quali George H. Bush, Nicolas Sarkozy e Winston Churchill.
Ciò non è accaduto poiché l’opposizione di altri blocchi geopolitici quali i BRICS fondati invece sulla preminenza degli Stati nazionali e il disimpegno dell’impero americano hanno favorito un processo storico che a nostro avviso sta portando veramente alla fine del XX secolo una volta per tutte.
Il ritorno sulla scena internazionale degli Stati nazionali e il trasferimento del potere da Washington a centri di potere multipli sullo scacchiere internazionale sta ridisegnando completamente la mappa della geopolitica e sta dando rilevanza e peso a degli attori politici che prima non avevano né la prima né il secondo.
E’ il caso, ad esempio, dell’Africa che si sta separando dal precedente giogo coloniale della Françafrique e che ora guarda al mondo multipolare per trovare finalmente una sua dimensione autonoma che non sia quella di un governo coloniale sottoposto all’influenza di Parigi.
Nel vecchio ordine liberale internazionale c’era anche questo. C’era il dominio dell’Africa attraverso il colonialismo francese che a sua volta era il garante in Africa della supremazia economica delle famiglie del capitalismo internazionale quali i Rothschild che hanno saccheggiato questo continente delle sue preziosissime materie prime per più di un secolo.
La Russia è il Paese che sta accompagnando l’Africa verso la sua sovranità. La storia e i popoli africani dovranno certamente rendere merito di aver trovato per la prima volta una potenza che non è entrata nelle loro case per comandare, ma per trovare un’intesa fondata sul reciproco rispetto della sovranità nazionale.
Il primo evento di rilievo del 2024: la rielezione di Putin
Ora il 2024 si presenta come un anno, come si accennava al principio di questa analisi, dotato di quelle caratteristiche necessarie per imprimere un’accelerazione ancora maggiore a questo processo storico in corso e il primo evento da prendersi in esame in tale ottica è sicuramente la rielezione, praticamente scontata, del presidente Putin il prossimo marzo.
Lo zar ha inaugurato un’era in Russia che è iniziata almeno dal primo anno della sua elezione, nel lontano 2000, quando dopo essersi lasciate alle spalle le macerie degli anni 90 e del regno degli oligarchi askenaziti, Mosca iniziava a rimettersi in piedi per ritrovare la sua dimensione di potenza internazionale perduta dopo il disastro seguito al crollo del Muro di Berlino.
Il potere negli anni 90 a Mosca era degli oligarchi e degli emissari della CIA quali Boris Eltsin che pur di compiacere i suoi referenti liquidò tutto il patrimonio pubblico industriale russo a favore della finanza anglosassone, esattamente come fece un altro sicario di questo mondo in Italia, ovvero il famigerato Mario Draghi.
Quella fase dal 2000 in poi termina definitivamente e la Russia inizia a guadagnare nuovamente il suo peso.
La Russia parlava del multipolarismo già in quegli anni poiché è sempre stata questa la sua stella polare. La sua stella polare non era quella che guardava alla supremazia di un impero ma alla pacifica convivenza tra le nazioni, senza la quali c’è soltanto violenza e caos.
L’ascesa dei BRICS che vediamo ora è il frutto di un lavoro che è stato seminato con pazienza da Mosca già in quegli anni.
Ora la rielezione di Putin a marzo e la sempre più probabile caduta di Zelensky che in molti si attendono nei prossimi mesi porteranno alla definitiva e ufficiale sconfitta della NATO in Ucraina.
Per la prima volta dalla fine della guerra fredda e dal crollo del muro di Berlino, il patto atlantico si ritrova spettatore passivo di un enorme processo storico che vedrebbe il crollo di un regime suo satellite e la definitiva perdita di influenza sullo scacchiere internazionale.
A Bruxelles, sede della NATO, sono assolutamente consapevoli che la sconfitta in Ucraina è un qualcosa alla quale il debole patto atlantico non potrà sopravvivere e la fine dell’atlantismo è una prospettiva che tormenta sempre più le notti degli agitati Euro-Atlantisti semplicemente terrorizzati dalla concreta possibilità di essere spazzati via assieme alla NATO.
L’idea del Nuovo Ordine Mondiale poteva esistere solamente attraverso un suo braccio armato militare, quale appunto la NATO, ed è del tutto evidente che una sconfitta dell’alleanza atlantica in Ucraina rende impossibile la sopravvivenza di questa organizzazione.
Il secondo evento di rilievo del 2024: il ritorno ufficiale di Trump
Gli astri della geopolitica però nel 2024 non portano solamente una scontata rielezione di Putin ma anche ad un probabile ritorno ufficiale di Donald Trump a novembre, e qui entriamo in uno scenario che per noi è quello ideale mentre per i nostri avversari devoti alla governance globale è invece sicuramente il peggiore possibile.
L’Euro-Atlantismo si fondava tutto sulla supremazia e sul ruolo di garante degli Stati Uniti come Paese che attraverso la sua superpotenza militare si faceva carico di assicurare l’esistenza del braccio armato del mondialismo.
L’ascesa di Trump ha portato alla fine dell’internazionalismo americano e il suo allontanamento dalla Casa Bianca attraverso la frode elettorale del 2020 non ha ripristinato il precedente status quo come si illudevano i vari esponenti di Davos e del Council on Foreign Relations.
Ciò che adesso appare essere come la prospettiva peggiore per i rappresentati di questi ambienti è quello di un ritorno ufficiale del presidente americano che loro stessi già sanno metterà fine alla permanenza di Washington nella NATO, mettendo così fine ad un ordine, quello liberale internazionale, che è esistito dal 1945 in poi.
Questo spiega perché qualche corte suprema locale di qualche stato americano stia provando a sbarrare la strada a Trump impendedogli di partecipare alle presidenziali sotto l’accusa falsa di “insurrezione”. Gli esperti del settore già si sono pronunciati e hanno detto che la Corte Suprema americana annullerà le decisioni delle corti del Maine e del Colorado, ma ciò denota sicuramente tutta la disperazione di un sistema che sa che il ritorno in carica ufficiale di Donald Trump è la definitiva pietra tombale sullo stato profondo di Washington e sul globalismo.
Il 2024 contiene dunque evidentemente quelle caratteristiche ideali per rinsaldare quella che è stata un’alleanza che esiste almeno dal 2016, ovvero quella tra Donald Trump e Vladimir Putin.
Il solo fatto che le prime due potenze mondiali si ritrovino alleate in una comune battaglia contro l’imperialismo dello stato profondo americano e contro l’idea stessa di globalismo è un qualcosa che toglie ogni punto di riferimento ai centri del mondialismo.
La globalizzazione in tale ottica diventa semplicemente impossibile da sostenere poiché le principali potenze internazionali sono intenzionate ad aprire una fase laddove siano gli Stati nazionali a dominare la politica e non gli attori internazionali senza volto nemmeno eletti dalle varie popolazioni.
Sono queste come si vede delle congiunture storiche irripetibili e di portata così rilevante che crediamo che sia davvero arduo per il liberalismo e le sue derivazioni sopravvivere.
Così come crediamo sia davvero arduo sopravvivere per l’Unione europea che in tale congiuntura si trova non solo completamente isolata sul piano internazionale ma priva di qualsiasi appoggio da parte di Washington, senza la quale l’Euro-Atlantismo è chiaramente impossibile e senza la quale Bruxelles non ha possibilità di esistere.
Se guardiamo a questo insieme di unici eventi storici la sensazione che questo anno sia un anno che porterà cambiamenti che dureranno per molti a venire, si rafforza notevolmente.
E tali cambiamenti ovviamente non potranno non toccare l’Italia la cui decadente classe politica si ritrova ormai scaduta e legata ad un vecchio contesto internazionale, quello Euro-Atlantico, che sta uscendo di scena.
Il 2024 sarà per tutte queste ragioni un anno speciale e sarà un anno da vivere molto intensamente.
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Grazie per l’articolo e buon anno!
in quale giorno di marzo ci saranno le elezioni in Russia?
saluti
Buon anno, Gabriele. Il 17 marzo.
Buongiorno! Anch’io con l’ingresso dell’Iran nei brics (nell’anniversario dell’omicidio del generale antiterrorismo Suleymani) e soprattutto l’attacco degli houthi yemeniti al commercio occidentale con la relativa perdita di senso dello stato di Israele, ho notato che nel paniere ci sono tutti gli ingredienti per una svolta multinazionale improcrastinabile. Tuttavia mi chiedo se ciò avverrà in maniera pacifica o attraverso contese di livello regionale se non addirittura mondiale.
Scenari di conflitti regionali sono molto possibili, Rino, specialmente in Medio Oriente.
Bravo. Esatto al 100%
Sono globalmente d’accordo, ma non vedo un grande futuro per gli stati nazionali se si intende quelli ante 1945. . L italia temo dovrà scegliere e non mi pare il caso di sentirsi attratyi da regimi autoritari e dittatoriali quali la Cina e a modo suo la Russia stessa, che è in fondo un impero zarista con le stesse caratteristiche di sempre..L America di Trump, su nuove basi , potrebbe essere per noi la migliore opportunita, con patti esclusivi totalmente fuori dall Unine europea
La Russia in nessun modo ha le caratteristiche di un regime autoritario..Il regime autoritario ce l’abbiamo noi in Occidente..
Eccellente analisi e valutazione Dr. Sacchetti, spero tanto che ciò da lei scritto avvenga il più presto possibile.
La ringrazio sempre per le sue precise valutazioni, che se in un primo momento le ritenevo un pò ottimistiche ora, alla luce degli accadimenti occorsi, sono realistiche e foriere della verità della quale abbiamo, ogni giorno, sempre più necessità.
Adriano Rodari
Grazie mille, Adriano.
articolo da 10 e lode. Grazie, analisi ineccepibile, speriamo solo che la congiunzione astrale si verifichi.
Nessun potere è eterno, i potenti dimenticano spesso che sono li grazie a tutte le persone che sotto lavorano per mantenere la loro piramide. Il deep state ha avuto l’arroganza di credere che può andare avanti all’infinito rendendo sempre tutti più poveri.
Urge una seconda rivoluzione francese per ribaltare l’ordine sociale, questa volta però sono stati più furbi, perchè i veri padroni del mondo non siedono sui troni ma sono ben nascosti dietro le quinte.
Grazie Gabriele. Attenzione però a citare la rivoluzione francese come modello positivo. Fu voluta dalla massoneria ed è la madre della moderna infezione liberal-progressista.
👍👍👍
Infatti io più che democrazia la chiamo “criptocrazia”..
“rivoluzione francese” 😂 😂 un altro che crede alle puttanate delle elementari.
Ricordo che Trump fu tutt altro che amichevole con la Russia e la russosfera, continuando la politica sanzionatoria dei suoi predecessori, anche verso Venezuela, Corea e Siria. Tant è che sia Putin che Lavrov ritengono di poca importanza chi siederà alla Casa Bianca. Come dire che ormai gli Usa sono irrilevanti, chiunque ci sia comanda il deep state, la Russia ha varcato il Rubicone e cammina sulle proprie gambe, non ha bisogno di quel sostegno. Trump ha molto da capire e da chiarirsi le idee prima di arrivare al livello di un Putin o di un Xijinpin
In Siria, Trump ha iniziato il ritiro delle truppe. In Corea, è stato il primo presidente americano a incontrare Kim e per ciò che riguarda la Russia non ha affatto continuato le politiche dei suoi predecessori. Hanno cercato di rovesciarlo e ucciderlo più di una volta per delle ragioni precise..
Grande Cesare.Una domanda: Mr Pool continua ad affermare che questi primi giorni del 2024 siano quelli del cambiamento e dell’ insediamento ufficiale di Trump .E’ possibile che dai files di Epstein ci possa essere uno sconquasso mondiale ?
Sicuramente la pubblicazione della lista porterà alla luce nomi eccellenti. Sei sicuro che Mr. Pool abbia detto questo? In genere non scrive mai. Pubblica immagini.
Voglio quindi capire se il canale telegram di Mr Pool è reale.A me sembra di sì.Nei commenti in uno degli ultimi lo dice.
Che io sappia, aveva solo Twitter.
La Russia è il motore di questo cambiamento epocale, dai Brics+ che inaugurano una nuova era multipolare alla nuova vitale centralità dell’Africa indipendente, altra grande scommessa vinta da Putin e persa clamorosamete dai colonizzatori europei.
Il mondo sta virando a velocità impensabili verso un nuovo potere multipolare, relegando l’occidente entro i suoi sempre più ritretti confini a minacciare sempre meno convintamente gli stati non allineati con armi via via più spuntate.
Il potere anglosionista sta collassando, e ciò comporta la fine della sfera di influenza occidentale che opprimeva il resto del mondo. Il risultato di questi eventi sarà epocale, e ovviamente riguarderà anche l’Italia, come al solito dalla parte sbagliata della storia…
Resta da capire se i disperati americani proveranno, come al loro solito, a scatenare guerre e caos per ritardare questi eventi, ma la sensazione è che qualunque cosa facciano, il loro tempo è finito.
Cio´ quello qui scritto spero si avveri , ci sono tutti i supposti perche questo avvenga .Buon proseguimento e auguri sempre di esserci.
Buongiorno,
mi sembra che Lei pecchi di eccessivo ottimismo, Condivido con Lei che la Francia stia perdendo la presa sull’Africa, ma ciò è dovuto solamente a problematiche interne, segno di un declino in corso da anni. I BRICS sono una semplice unione informale, per di più caratterizzata da interessi divergenti. Ma è la Sua valutazione su Trump che trovo discutibile. Danno per scontata l’elezione ricordo che Trump è fiero di aver permesso la realizzazione e distribuzione degli pseudo-vaccini contro la pseudo-COVID19; era sul punto di attaccare la DPRK, probabilmente si è limitato ad un conflitto verbale solo grazie a qualche energico rimprovero da parte di funzionari di una delle tante agenzie. Concordo perfettamente con il pensiero del Sig. Carlo, in una risposta precedente.
Abbiamo già vissuto un mandato da parte di un debitore cronico, avvezzo al fallimento e riciclatosi come conduttore di Reality Show, di cui ci si ricorda la faccia perennemente imbronciata ma concretamente di null’altro.
Buona serata.
Definire i BRICS come una “unione informale” e affermare che la Francia stia perdendo il controllo dell’Africa per “problematiche interne” quando ovunque c’è la presenza del gruppo Wagner che ha aiutato i Paesi africani significa non conoscere la questione. Trump non è mai stato sul punto di attaccare nessuno. È stato l’unico presidente che non ha mai scatenato una guerra a differenza di ciò che voleva lo stato profondo. I vaccini sono stati approvati da Trump solamente per mettere fine alle chiusure infinite. Non c’è mai stato alcun obbligo condizionato ad essi.
Buongiorno,
La Francia è in palese crisi, non discuto che il Wagner abbia dato una spinta, ma per i Francesi spira aria di crisi da oltre dieci anni, dal colpo di stato in Mali.
PRC ed India sono Nazioni rivali i cui confini rimangono oggetto di disputa. Di Trump vorrei ricordarLe l’attacco in Siria, attacco poco convinto in verità e di come i Trumpiani della prima ora vedevano in Obama un debole al contrario di Trump che non avrebbe esitato a bombardare mezzo mondo. Gli stessi Trumpiani che oggi sono diventati pacifisti-isolazionisti. Trump non ha alcuna giustificazione riguardo a ciò che accadde nel 2020, anzi, egli stesso ha partecipato alla farsa da protagonista. Il risarcimento che avrebbe imposto alla PRC per i danni provocati dallo pseudo-virus è semplicemente un capitolo della farsa in forma Trumpiana. Non comprendo il legame tra pseudo-veaccini e chiusure, indica forse che Trump non aveva margine di manovra? E su Trump si potrebbe continuare con la nomina di Kushner a consigliere alla Casa Bianca.
Non c’è stato nessun “attacco” vero e proprio perché sono stati sparati 4 tomahawk nel deserto. E’ falso quanto lei dice che Trump ha partecipato da protagonista alla farsa del 2020 perché aveva tutti i media mainstream contro ogni qual volta provava a dire che il cosiddetto “Covid” era perfettamente curabile. Il legame tra vaccini e chiusure è che i vari governatori democratici avevano il pretesto di andare avanti all’infinito con le chiusure fino a quando non ci fosse stata l’approvazione del vaccino. I trumpiani non hanno mai esaltato Trump per sue inesistenti intenzioni di bombardare mezzo mondo. Mi dispiace dirglielo, ma mi pare che lei stia un po’ vaneggiando..Kushner è stato nominato perché sposato con la figlia. Ciò non cambia nulla rispetto a quanto detto in precedenza.
Exodus 20 App
https://nucleapp.com/app/6582b66b12b7696f0344ce79
di Andrea Salvatore Buffa rifugiato politico da quasi un decennio